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    MotoGp, Sahara: “Obiettivo Suzuki? Migliorare in qualifica”

    ROMA – “Preclude i miglioramenti che avevamo in testa dal punto di vista ingegneristico”. Così il project leader Shinichi Sahara commenta il congelamento dello sviluppo imposto dalla MotoGp nella prossima stagione ritendo che possa svantaggiare la Suzuki. “In ogni caso – spiega il giapponese in un’intervista ripotarta da Crash.net – la situazione è la stessa per tutti i costruttori. Fortunatamente il pacchetto della nostra moto non era male nel 2020, faremo dunque uno sviluppo attento nelle aree in cui ci è permesso lavorare. Come abbiamo fatto in passato, stiamo cercando di migliorare tutti gli aspetti delle prestazioni della nostra moto senza perdere un buon equilibrio. Forse dobbiamo migliorare in qualifica senza perdere prestazioni in gara, direi che questo debba essere il nostro obiettivo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: ancora gravi le condizioni di Fausto Gresini

    BOLOGNA – Rimangono gravi le condizioni di Fausto Gresini, ricoverato presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Maggiore Carlo Alberto Pizzardi di Bologna. “Le condizioni cliniche generali di Fausto sono ancora gravi per il perdurare della polmonite da covid che compromette molto l’ossigenazione del sangue, rendendo necessario continuare la ventilazione meccanica concomitante a sedazione per mantenere sufficiente l’ossigeno nel sangue”, spiega il dottor Nicola Cilloni in un aggiornamento di questa sera.  “Fortunatamente gli altri organi non sono attualmente danneggiati. Sono state pianificate delle manovre posturali e l’ausilio di particolari farmaci inalatori con l’obbiettivo di migliorare la respirazione”, aggiunge Cilloni.

    Su Facebook le parole del figlio Lorenzo
    Nel pomeriggio il figlio del team manager del Gresini Racing, Lorenzo, ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook, spiegando che il padre “ha avuto un peggioramento con febbre alta. Non mi piace dilungarmi in spiegazioni sui social, scrivo principalmente per aggiornare gli amici vicini e lontani che ci seguono, ma soprattutto per sensibilizzare… si dice che colpisca persone che hanno altre patologie o anziane, ma io conosco mio babbo e vi garantisco che prima di questo virus è sempre stato un 59enne in piena salute come tanti altri, inoltre seguo e mi sono state riportate storie di persone che hanno 10-11 anni in meno di lui e in piena salute che ora lottano e si trovano nella stessa situazione”. Lorenzo Gresini avvisa tutti di “stare assolutamente attenti e se non volete farlo per voi fatelo per gli altri. Un pensiero e un abbraccio a medici, infermieri, famiglie e a chiunque lotti contro questo mostro invisibile”. LEGGI TUTTO

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    Petronas, Razali: “Valentino Rossi eccezione, torneremo a puntare sui giovani”

    ROMA – “Un pilota come Valentino Rossi meritava di continuare la sua carriera, specialmente dopo una stagione vissuta in mezzo alla pandemia. Per lui abbiamo fatto un’eccezione”. Lo ha detto il manager del Team Yamaha Petronas, Razlan Razali, nel corso di un’intervista video sul sito Gpone.com. “Yamaha ci ha parlato di Valentino a fine 2019. Noi siamo sempre alla ricerca di giovani, come è successo con Fabio Quartararo. Ma avere Valentino è una questione diversa, perché per noi nel 2021 sarà fondamentale avere stabilità e prestazioni. E’ importante per la continuità della squadra”. Rossi, ha ricordato ancora Razali, “Correrà con Franco (Morbidelli, ndr) e sarà un anno davvero eccitante”.

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    Valentino Rossi in pista anche la prossima stagione

    Con Rossi maggiori certezze
    “In uno scenario normale, avremmo forse preso un pilota dalla Moto2, ma visto quanto stava accadendo, questo avrebbe significato avere un pilota con pochi test a inizio stagione – ha spiegato ancora Razali – Abbiamo preso questa decisione con Valentino perché conosce la moto, è molto esperto. Poi c’è anche da considerare la sfida rappresentata dal fatto di scoprire assieme dove si possa arrivare con lui alla guida”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Petrucci: “In Ducati mai considerato pilota su cui puntare”

    ROMA – “Non sono mai riuscito a sfruttare al massimo quello che poteva darmi la Ducati e forse non sono mai stato considerato un pilota sul quale puntare, anche quando ero competitivo, quando ho vinto e avevo gli stessi punti di Dovizioso, al Sachsenring 2019”. Danilo Petrucci ha analizzato gli anni passati alla Ducati, in un’intervista al programma “Griglia di Partenza” di TelenovaMSP. Il pilota ternano, che nel prossimo anno correrà ancora in MotoGP con la KTM del team Tech-3, ha spiegato: “Il problema era lui e ci sono rimasto male, e lo dissi. Ti fanno sempre trasparire l’orgoglio che devi avere nel guidare questa moto, mentre ci vorrebbe una migliore cura del pilota a livello umano, loro non fanno questo”.

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    MotoGP, Top e Flop GP Francia: Rossi out, Petrucci torna a vincere VIDEO

    In Ducati “approccio ingegneristico, sempre colpa del pilota”
    “C’è un approccio ingegneristico. Pensano che la moto sia sempre la migliore e se non va bene la colpa è del pilota. Comunque fa parte del mio passato, ci sono passato non sopra, ma sotto. Credo sia una cosa che devono migliorare loro, ma a questo punto non è più un mio problema”, ha detto ancora Petrucci che guardandosi indietro, comunque, ha chiarito: “Non rimpiango nulla. E’ facile dire con il senno di poi ‘avrei potuto fare di più’, ma ho fatto sicuramente il mio massimo. Nel team ufficiale la sensazione è che anche arrivare primo non basta, è una cosa che si sente”. In vista della stagione 2021, e dei primi slittamenti e cambi di date dei test, Petrucci ha, infine, spiegato: “Sarà una stagione difficile. Lo scorso anno così tante gare in così pochi mesi sono state difficili e faticose. Una situazione che stanca soprattutto dal punto di vista mentale”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Dall'Igna: “Dispiaciuto per parole Dovizioso ma le storie finiscono”

    BORGO PANIGALE – “Tra i professionisti le storie finiscono. Dispiace quando un pilota fa critiche così, ho tante persone da gestire per prendere certe decisioni. Andrea è stato un collaboratore importante, ma le storie sono destinate a finire e così è stato”. Gigi Dall’Igna non alza polemiche dopo le critiche mosse da Dovizioso nei suoi confronti.

    Scelta corretta
    Il direttore generale di Ducati Corse si è detto dispiaciuto ma resta convinto di aver agito correttamente nell’interesse di Borgo Panigale: “Abbiamo valutato l’intervista di Dovizioso: è stato un rapporto lunghissimo, il più lungo nella storia di Ducati, ma non penso che i media siano il posto giusto in cui parlarne” le parole di Dall’Igna a Sky Sport. “Abbiamo dato entrambi il massimo per portare a casa il massimo risultato possibile ma tra i professionisti le storie finiscono”.
    Dovizioso è il passato recente della Ducati, ora c’è da pensare al presente e al futuro in un momento difficile per tutti a causa della pandemia. “Questa sarà una stagione particolare, viene dopo il 2020, un anno difficile. È un anno con tante limitazioni tecniche, il motore sarà congelato e condiziona anche la ciclistica” prosegue l’ingegnere. “Ci abbiamo messo tanta fantasia e spero che nella parte aerodinamica ci saranno ulteriori sviluppi. Abbiamo concentrato gli sforzi dove era possibile farlo: abbiamo un gettone a disposizione e lo faremo in aerodinamica”.
    Nuovi piloti
    La nuova stagione porterà, per la Ducati nuovi piloti: “Miller ha fatto un finale del 2020 in crescita, ha fatto gare fantastiche e se dovesse avere ancora quella forma sarà tra i pretendenti a portare a casa il titolo. Ma anche Bagnaia ha fatto grandi cose in tante corse: spero di avere due punte buone per giocarmi in Mondiale. Pecco deve lavorare sulla continuità, specie in certe piste deve sfruttare al massimo le gomme. In un anno ha fatto un salto di qualità incredibile, se crescerà ancora sarà della partita”.
    Dall’Igna però non dimentica neanche i due esordienti giunti dalla Moto2 che, quest’anno, correranno in Avintia: “Marini e Bastianini? È un anno strano, ci sono pochi test e per i rookie come Bastianini e Marini sarà un problema. Sono saltati tanti test, non sarà semplice, arriveranno alla prima gara con pochissimi chilometri nel motore. Per loro le prime gare equivarranno a dei test”. LEGGI TUTTO