More stories

  • in

    MotoGp, Marquez out e Bautista si propone: “Pronto ad aiutare la Honda”

    ROMA – Alvaro Bautista è pronto per la classe regina. “Sono un pilota HRC e faccio parte del progetto Superbike, ma se Honda mi offrisse qualcosa da fare in MotoGP, come ad esempio dei test o aiutarli in un altro modo, sarebbe un piacere”. È questo l’invito del pilota spagnolo al team giapponese nell’intervista riportata dal quotidiano iberico As. Una possibilità – come dice Bautista “un altro modo” – che potrebbe avverarsi considerato anche il protrarsi dell’assenza del pilota di punta Marc Marquez alle prese ancora con un complicato recupero dopo le varie operazioni chirurgiche subite negli ultimi mesi. Parole di conforto invece arrivano da Alex che spera in una pronta guarigione del fratello: “Quello che desidero di più è che sia di nuovo in moto, si diverta di nuovo e metta fine all’agonia che ha dentro, quella di non poter correre”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Mir: “Austria decisiva per il titolo. Ecco il mio segreto”

    ROMA – “È strano pensare che dopo le prime gare di questa stagione 2020 ero piuttosto indietro rispetto ai primi in classifica e ora stiamo festeggiando il titolo. La stagione è stata molto difficile, con tante gare ravvicinate”. Così Joan Mir, fresco campione del mondiale di MotoGp analizza tutto il percorso che lo ha portato a vincere. “Se devo scegliere un GP come punto di svolta allora scelgo l’Austria: volevo assolutamente un podio e averlo ottenuto mi ha dato un grande sollievo. Avevo accumulato un sacco di tensione, che poi ho sprigionato una volta salito sul podio. D’altronde volevo assolutamente dimostrare di cosa fossi capace” racconta il pilota spagnolo in un’intervista al sito ufficiale della Suzuki.

    Il segreto di Mir
    Mir non si è mai voluto fermare. “Quel secondo posto mi ha regalato tranquillità. Il segreto del mio Mondiale è questo: ogni volta che mi pongo un obiettivo da raggiungere, lo agguanto e non mi sento mai appagato. A ogni modo è stato un anno incredibile, con la crisi legata al Coronavirus e i problemi che ho avuto l’anno scorso. Quando ripenso all’incidente di Brno rivivo ancora quella sensazione che mi toglieva il fiato, era così spaventosa. L’incidente e l’infortunio sono stati un momento difficile, ma anche il recupero è stato molto lungo e complicato” continua lo spagnolo.
    Suzuki nella storia
    “Vedere il mio volto tra tutti i campioni storici di Suzuki è qualcosa di magico e mi fa sentire molto onorato e orgoglioso. Tutti noi del team siamo parte della storia, la storia di una squadra sfavorita che è venuta in MotoGP per sfidare i team più grandi. Vincendo, perché ha costruito una moto completa ed equilibrata. Una moto che ha vinto un titolo grazie a queste caratteristiche e l’adattabilità a ogni pista e condizione”, ha concluso il campione del mondo. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Quartararo: “Spero che Yamaha voglia ascoltare la mia opinione”

    ROMA – Fabio Quartararo è già proiettato verso la prossima stagione del Mondiale di MotoGP. Dal 2021 il pilota francese passerà dal team Petronas a quello ufficiale della Yamaha, con l’obiettivo di assumere il ruolo di leader al suo arrivo nel team factory, per diventare uno dei principali artefici dello sviluppo. E quando gli è stato chiesto se vuole che Valentino Rossi, con cui si sono scambiati la moto, continui a partecipare al lavoro di sviluppo della M1, il nativo di Nizza ha risposto che vuole principalmente far sentire la propria voce. “Penso che meno persone ci siano e meglio è. Credo che quando ci siano troppe persone sullo sviluppo di una moto, ci genera confusione” dice Quartararo in un’intervista riportata da Motorsport.com.

    Le linee guida di Quartararo
    “Darò la mia opinione a Yamaha – prosegue – spero che la ascoltino. Farò tutto il possibile per aiutare a portare la moto in alto, quindi bisogna che Yamaha comprenda che il mio obiettivo principale è di arrivare al top ma anche di poter guidare la moto. Dunque, credo che ci sia bisogno di fare un inverno molto buono, sia da parte mia sia per quanto riguarda il test-team. Questo sarà molto importante perché non si può modificare il motore e si dovrà quindi lavorare su tutte le altre aree”. Il problema della stagione appena trascorsa è stata la poca costanza della M1. “Mi preoccupa, perché lo scorso anno abbiamo fatto 19 gare su 19 piste diverse e la moto andava bene ovunque. Quest’anno ne abbiamo fatto 14 su sette circuiti differenti, ma la moto è andata bene su tre o quattro, mentre per il resto era un disastro”. “Non ho molta esperienza in MotoGP, ma penso di sapere chiaramente cosa dire a Yamaha riguardo gli aspetti da migliorare. Credo che bisognerà anche credere in loro. Va bene dire che la moto non è così buona, che devono lavorare, ma bisogna anche credere nel fatto che abbiano fatto delle moto fantastiche in passato. Per me, la scorsa stagione è il migliore esempio, perché è stata la prima. Penso che dobbiamo dare fiducia al team, fornire le nostre idee ed è importante credere al progetto. Quindi credo che sia un vantaggio essere nel team ufficiale. Non vedo l’ora di stare con loro e riunirmi per esprimere le mie idee” spiega ancora il francese. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp: nel 2022 Gresini Racing rientra nella classe regina

    ROMA – La Gresini Racing torna in MotoGP. A partire dalla stagione 2022, infatti, la squadra italiana sarà nuovamente tra le protagoniste della classe regina come Independent Team.

    Accordo di cinque anni
    È stato lo stesso Fausto Gresini a dare l’annuncio: il team è già presente in tutte le categorie del motomondiale e ritrova così il suo spot naturale contando esclusivamente sulle proprie forze.
    L’accordo firmato tra la Gresini Racing e Irta sarà di cinque anni (2022-2026), ulteriore prova del grande sforzo della casa faentina: “Siamo felici di annunciare questo accordo con Irta che ci vedrà in MotoGP per cinque anni a partire dal 2022” le parole di Gresini. “Non rappresenteremo più l’Aprilia ufficiale, continueremo il nostro percorso come team indipendente, e lo faremo con altrettanta voglia e dedizione. C’è tantissimo lavoro da fare e tantissime cose da definire e comunicare. Ovviamente stiamo già lavorando a questo progetto enorme, e sveleremo poco a poco tutti i dettagli”.
    Presente nella massima categoria dal 1997, la Gresini Racing è senza dubbio tra le più longeve della storia con un palmares di tutto rispetto: 41 podi, 14 vittorie e tre titoli di vice-campione del Mondo. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp: Marquez lascia l'ospedale

    MADRID – “I progressi di Marc Marquez dopo l’intervento chirurgico eseguito il 3 dicembre e l’inizio della terapia antibiotica sono stati giudicati soddisfacenti dal suo team medico. Il pilota oggi è stato dimesso dall’Ospedale Ruber Internacional per proseguire il recupero a casa, dove continuerà la cura antibiotica specifica”. Sono queste le parole con cui la Honda, attraverso un comunicato ufficiale, ha annunciato il ritorno a casa del campione di Cervera.

    Rientro incerto
    Il pilota spagnolo ha finalmente lasciato l’ospedale di Madrid dove è stato operato al braccio infortunato a Jerez. Marquez proseguirà la convalescenza a casa per poi riprendere gli allenamenti anche se non ci sono ancora tempistiche precise in merito al suo rientro in pista. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Valentino Rossi: “Tecnici Yamaha sentono i piloti ma decidono loro”

    TAVULLIA – “Gli ingegneri della Yamaha ascoltano i piloti perché sanno che da molto tempo abbiamo sempre gli stessi problemi ma alla fine fanno come vogliono loro”. Va giù duro Valentino Rossi nei confronti della casa di Iwata.

    Coinvolti nello sviluppo
    Il Dottore, che quest’anno passerà dal team Factory a quello Petronas, non lesina critiche ai tecnici nipponici che non sembrano dare la giusta importanza alle indicazioni dei piloti: “Ci ascoltano ma hanno già in mente cosa vogliono fare” le parole di Valentino Rossi riportate da Sport Mediaset.
    La Yamaha, in questa stagione, ha vinto più Gran Premi di tutti in MotoGP ma ha visto sfumare entrambe i titoli, quello costruttori a favore della Ducati e quello piloti finito nelle mani di Joan Mir con la Suzuki.
    Valentino Rossi, nonostante sia passato nel team satellite della Yamaha, sa che non ci sarà grande differenza: “Quest’anno sarò coinvolto nello sviluppo come la scorsa stagione, quindi non cambierà molto. Dovrò comprendere il livello del mio coinvolgimento: cercherò di mettere a disposizione la mia esperienza per capire ciò di cui abbiamo bisogno” conclude il Dottore. LEGGI TUTTO