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    MotoGp, Chico Lorenzo: “Ducati? Dovizioso ha sbagliato più di Dall'Igna”

    ROMA – “Prima della loro più grande opportunità di essere campioni, gli ego sono stati al di sopra di ciò che sono i numeri, di ciò che è il lavoro, del modo professionale di fare le cose. Dovizioso ha vinto le gare con quella Ducati che ha contribuito a sviluppare, ma Dall’Igna è stato colui che ha diretto tutto lo sviluppo”. Inizia così una lunga analisi di Chico Lorenzo, il padre di Jorge, che nel corso di una diretta sul proprio canale Youtube Motogepeando ha affrontato il tema del divorzio in MotoGP tra Andrea Dovizioso e la Ducati, contrapponendo alla figura del forlivese quella di Gigi Dall’Igna.

    Lo strappo tra il forlivese e Ducati
    Dovendo rispondere su chi tra il pilota e il direttore generale della casa di Borgo Panigale ha sbagliato di più, Lorenzo senior non sembra avere dubbi particolari: “Chi è stato il meno intelligente dei due qui? Penso Dovizioso. Alla fine, passerà alla storia come un pilota che è stato secondo classificato più volte ma non è stato un campione. Penso che Dovizioso sia stato il meno intelligente qui, perché non cambierai Dall’Igna, soprattutto con i record che ha. È un tecnico che sa come sviluppare una moto. Ha vinto campionati in Superbike, con l’Aprilia, ed è lui che ha fatto funzionare la Ducati. Ci sono anche altri personaggi che hanno il loro ego e che contano, anche quando si tratta di ottenere risultati”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Lucio Cecchinello: “Con Honda per i prossimi due anni”

    ROMA – “Di solito faccio contratti di un anno con HRC. Ma quest’anno abbiamo già raggiunto un accordo per i prossimi due anni. Quindi nel 2021 e nel 2022 gareggeremo con la Honda in MotoGP”. Lucio Cecchinello conferma l’accordo biennale con la Honda per il suo team LCR che dunque continuerà a essere cliente della casa giapponese nel 2021 e nel 2022 in MotoGP: nel prossimo anno, peraltro, con due piloti importanti come Alex Marquez (che sostituisce Cal Crutchlow) e il confermato Takaaki Nakagami.

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    I retroscena sugli scorsi anni
    Cecchinello, nell’intervista concessa a Speedweek, rivela di essere stato vicino a cambiare produttore negli scorsi anni. Dopo essere stato contattato da altri marchi, però, ha sempre deciso di continuare con Honda: “In passato, io stesso non ho cercato discussioni con altre case. Ma nella primavera del 2016 sono stato contattato da Suzuki, Aprilia e KTM. Sono stati dialoghi molto brevi e concisi. Tuttavia, siamo sempre stati molto interessati a ricevere notizie sui programmi futuri di altri marchi. Ma a essere sincero, sono contento della mia situazione con la Honda. Se Honda mi darà l’opportunità di lavorare con loro anche dopo il 2022, continuerò a essere leale e continuerò a competere per questo produttore in futuro”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Non posso vivere senza un obiettivo”

    ROMA – “Non posso vivere senza un obiettivo, una motivazione. Se hai un obiettivo, allora hai una motivazione, puoi svegliarti ogni mattina con qualcosa in mente“. Intervenendo al consueto Honda Thanks Day con un video registrato alcuni giorni fa, Marc Marquez non nasconde tutta la sua ambizione per il possibile ritorno in MotoGP dopo un anno di fatto trascorso a casa e in ospedale a causa dei tre interventi chirurgici subiti al braccio infortunato nella prima gara.

    Le parole del pilota spagnolo
    Se il fuoriclasse spagnolo non avesse intrapreso la carriera di pilota motociclisto, con tutta probabilità sarebbe comunque dentro a questo mondo: “Sarei un meccanico di motociclette, o qualcosa legato alle motociclette, perché è quello che mi piace di più“. E sul ricordo più emozionante in carriera: “Il 2019 è stato un buon momento, quando ho vinto il campionato, ma anche la mia prima gara in MotoGP con HRC è stata molto bella“. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Nel 2021 dobbiamo far meglio in qualifica”

    ROMA – “La pressione dà e toglie. Infatti nel 2021 sarò un favorito, ma avrò già la tranquillità di aver vinto un titolo. Per competere in un Mondiale con il duo Marc Marquez-Honda dobbiamo migliorare la velocità della moto ed essere un po’ più competitivi, con più pole position e più vittorie. Abbiamo altri punti di forza come l’affidabilità, ma dobbiamo vincere più gare. Nel 2020 abbiamo sfruttato il 100% del nostro potenziale in gara, ma non in qualifica e dobbiamo migliorare nell’esplosività”. Il campione del mondo in MotoGP nel 2020, Joan Mir, guarda già al futuro e dopo la strepitosa e inaspettata vittoria iridata in sella alla sua Suzuki, punta già al 2021 con l’obiettivo di migliorare soprattutto in qualifica.

    Una carriera ancora agli inizi
    Nell’intervista concessa al Mundo Deportivo, il pilota spagnolo riavvolge il nastro della sua ancor breve carriera: “Sono le parole che avrei voluto leggere o sentire da tutta la vita. Ho fatto tanti sacrifici quando ero più giovane perché ho sempre preso le corse molto sul serio, ho sempre pensato che far festa non fosse compatibile con questo sport. Sono sempre stato molto concentrato sul percorso che credevo fosse l’unico possibile per arrivare a oggi. E sì, ho lasciato molte esperienze da parte: ricordo quando dovevo rifiutare l’invito al compleanno dei miei amici perché dovevo allenarmi. Ma ora a posteriori non mi manca nulla di quel periodo in realtà“. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Gresini: “Triste vedere Valentino Rossi così indietro”

    ROMA – “Di Valentino si è detto di tutto e di più. Lo sappiamo, Vale è un grande pilota e lo sta dimostrando tuttora alla sua età. Certe volte mi capita di pensare: sarebbe bello vederlo vincere, ma è triste vederlo tredicesimo o quindicesimo“. E’ questa l’opinione di Fausto Gresini sul momento che sta vivendo Valentino Rossi, reduce da una stagione di MotoGP molto negativa ma ancora in pista nel 2021 con la Yamaha Petronas.

    L’opinione sul “Dottore”
    Il dirigente sportivo del team omonimo, che peraltro dal 2022 rienterà nel Motomondiale, stima il “Dottore”, ma riflette sul fatto che tanti ventenni stanno prendendo il sopravvento nel Motomondiale a discapito di chi ha qualche primavera in più: “Rossi lo considero uno dei più grandi, va ancora forte, ma in MotoGP c’è gente di vent’anni, mentre lui il prossimo ne avrà 42. Ogni cosa ha il suo tempo, è brutto da dire ma è la realtà”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez out e Bautista si propone: “Pronto ad aiutare la Honda”

    ROMA – Alvaro Bautista è pronto per la classe regina. “Sono un pilota HRC e faccio parte del progetto Superbike, ma se Honda mi offrisse qualcosa da fare in MotoGP, come ad esempio dei test o aiutarli in un altro modo, sarebbe un piacere”. È questo l’invito del pilota spagnolo al team giapponese nell’intervista riportata dal quotidiano iberico As. Una possibilità – come dice Bautista “un altro modo” – che potrebbe avverarsi considerato anche il protrarsi dell’assenza del pilota di punta Marc Marquez alle prese ancora con un complicato recupero dopo le varie operazioni chirurgiche subite negli ultimi mesi. Parole di conforto invece arrivano da Alex che spera in una pronta guarigione del fratello: “Quello che desidero di più è che sia di nuovo in moto, si diverta di nuovo e metta fine all’agonia che ha dentro, quella di non poter correre”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Austria decisiva per il titolo. Ecco il mio segreto”

    ROMA – “È strano pensare che dopo le prime gare di questa stagione 2020 ero piuttosto indietro rispetto ai primi in classifica e ora stiamo festeggiando il titolo. La stagione è stata molto difficile, con tante gare ravvicinate”. Così Joan Mir, fresco campione del mondiale di MotoGp analizza tutto il percorso che lo ha portato a vincere. “Se devo scegliere un GP come punto di svolta allora scelgo l’Austria: volevo assolutamente un podio e averlo ottenuto mi ha dato un grande sollievo. Avevo accumulato un sacco di tensione, che poi ho sprigionato una volta salito sul podio. D’altronde volevo assolutamente dimostrare di cosa fossi capace” racconta il pilota spagnolo in un’intervista al sito ufficiale della Suzuki.

    Il segreto di Mir
    Mir non si è mai voluto fermare. “Quel secondo posto mi ha regalato tranquillità. Il segreto del mio Mondiale è questo: ogni volta che mi pongo un obiettivo da raggiungere, lo agguanto e non mi sento mai appagato. A ogni modo è stato un anno incredibile, con la crisi legata al Coronavirus e i problemi che ho avuto l’anno scorso. Quando ripenso all’incidente di Brno rivivo ancora quella sensazione che mi toglieva il fiato, era così spaventosa. L’incidente e l’infortunio sono stati un momento difficile, ma anche il recupero è stato molto lungo e complicato” continua lo spagnolo.
    Suzuki nella storia
    “Vedere il mio volto tra tutti i campioni storici di Suzuki è qualcosa di magico e mi fa sentire molto onorato e orgoglioso. Tutti noi del team siamo parte della storia, la storia di una squadra sfavorita che è venuta in MotoGP per sfidare i team più grandi. Vincendo, perché ha costruito una moto completa ed equilibrata. Una moto che ha vinto un titolo grazie a queste caratteristiche e l’adattabilità a ogni pista e condizione”, ha concluso il campione del mondo. LEGGI TUTTO