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    Kyrgios torna a Roland Garros dopo 8 anni: giocherà solo il doppio con Thompson

    Nick Kyrgios nella foto – Foto Getty Images

    Nick Kyrgios ha finalmente sciolto le riserve riguardo alla sua partecipazione al Roland Garros 2025. Dopo settimane di incertezza, il tennista australiano ha preso una decisione definitiva: sarà presente a Parigi, ma esclusivamente per competere nella modalità del doppio.Il controverso tennista, assente dal torneo parigino dal lontano 2017, ha deciso di non utilizzare il Ranking Protetto per partecipare al singolare, preferendo concentrarsi sulla competizione in coppia, dove formerà un duo tutto australiano con il connazionale Jordan Thompson.
    La scelta di Kyrgios arriva dopo un lungo periodo di inattività e rappresenta un primo passo verso il ritorno alle competizioni dopo i problemi fisici che lo hanno tenuto lontano dai campi. Secondo fonti vicine al giocatore, la decisione di partecipare al torneo parigino sarebbe stata influenzata anche da un desiderio espresso dalla sua fidanzata, che avrebbe manifestato la volontà di vedere l’australiano tornare a competere nella capitale francese.
    Questa sarà la prima apparizione di Kyrgios al Roland Garros dopo otto anni di assenza. L’ultima volta che l’australiano ha calcato la terra rossa parigina risale infatti al 2017, quando fu eliminato al secondo turno del singolare da Kevin Anderson. Da allora, Kyrgios ha spesso saltato la stagione sulla terra rossa, superficie che storicamente non ha mai esaltato le sue caratteristiche tecniche e che lui stesso ha più volte definito non tra le sue preferite.
    La scelta di giocare esclusivamente in doppio potrebbe rappresentare una strategia per testare la sua condizione fisica senza lo stress di match al meglio dei cinque set, permettendogli di condividere il carico di lavoro con Thompson. Questo approccio potrebbe rivelarsi utile in vista della stagione sull’erba, superficie su cui Kyrgios ha sempre espresso il suo miglior tennis e dove punta a tornare protagonista.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Kyrgios salta ancora il Roland Garros: il rientro è previsto sull’erba di Stoccarda

    Nick Kyrgios nella foto – Foto Getty Images

    Nick Kyrgios non tornerà a competere sulla terra rossa di Parigi. Il tennista australiano, che sembrava pronto a fare il suo ritorno al Roland Garros, ha deciso di rinviare ulteriormente il suo rientro nel circuito ATP dopo essersi messo alla prova in alcuni allenamenti sulla terra battuta.
    L’estroso giocatore australiano, dopo aver valutato la propria condizione fisica, non si sente ancora pienamente preparato per affrontare le sfide di uno Slam sulla superficie più lenta, optando così per un rientro più graduale e su una superficie a lui più congeniale.Kyrgios ha quindi riprogrammato il suo calendario, individuando nell’ATP 250 di Stoccarda 2025 il torneo ideale per il suo ritorno alle competizioni. L’evento tedesco, che si disputerà dal 9 al 15 giugno, rappresenta l’inizio della stagione su erba e offrirà all’australiano l’opportunità di testare la sua condizione su una superficie dove storicamente ha sempre espresso il suo miglior tennis.
    Per partecipare al torneo di Stoccarda, Kyrgios utilizzerà il Ranking Protetto, uno strumento che permette ai giocatori reduci da lunghi infortuni di accedere ai tornei nonostante la discesa in classifica dovuta all’inattività. Questa opzione gli consentirà di evitare le qualificazioni e di entrare direttamente nel tabellone principale.La scelta di prediligere l’erba per il suo ritorno appare strategica: oltre a essere storicamente la superficie più adatta al suo stile di gioco, caratterizzato da un servizio potente e da colpi piatti, l’erba comporta meno stress fisico rispetto alla terra rossa, riducendo così i rischi di ricadute per un atleta che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con diversi problemi fisici.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Purcell squalificato 18 mesi: Kyrgios e Millman protestano per il confronto con la sanzione di Sinner

    Max Purcell nella foto

    Il mondo del tennis ha appreso martedì la notizia della sospensione di Max Purcell. Il tennista australiano ha accettato una sanzione di 18 mesi per aver quintuplicato la dose minima consentita di un multivitaminico assunto tramite un’iniezione endovenosa.La notizia ha suscitato reazioni da parte dei connazionali di Purcell, in particolare Nick Kyrgios e John Millman, che hanno criticato la severità della punizione, soprattutto in confronto ad altri casi recenti.
    “Quando Sinner riceve tre mesi di sospensione per una sostanza proibita, e a Max viene inflitta una sanzione sei volte superiore a quella che ha ricevuto lui, è difficile non pensare che il sistema abbia fallito i suoi giocatori”, ha commentato Millman al Sydney Morning Herald.

    So honest feelings about how ridiculous Purcell’s ban is? Vitamins? Can we justify this? Or can we just admit now that the whole system is cooked 😂
    — Nicholas Kyrgios (@NickKyrgios) April 30, 2025

    Kyrgios, noto per le sue opinioni dirette e spesso fuori luogo, ha descritto la situazione come “ridicola”, aggiungendo che il sistema sarebbe corrotto.Il caso ha riacceso il dibattito sulla coerenza nelle sanzioni antidoping nel tennis, con particolare riferimento alla recente vicenda che ha coinvolto Jannik Sinner. Il tennista italiano era stato assolto dall’accusa di doping intenzionale dopo essere risultato positivo al clostebol, ricevendo una sospensione di tre mesi.
    La differenza nella severità delle sanzioni tra i due casi ha sollevato interrogativi sull’equità del sistema antidoping nel tennis, con i giocatori australiani che sembrano suggerire l’esistenza di un trattamento diverso a seconda del profilo degli atleti coinvolti.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Kyrgios commenta l’azione legale di PTPA: “E un grande giorno per il tennis, le cose devono cambiare”

    Nick Kyrgios

    La PTPA attacca il governo del tennis, Djokovic al momento non si espone in prima persona mentre Kyrgios parla, insistendo sulla bontà dell’azione del sindacato e affermando che è “un gran giorno per il tennis”. Il discusso talento australiano, da tempo spalla di Djokovic su molte questioni (e pure suo compagno di doppio)  ha rilasciato una intervista a Sky Sport dopo la diffusione del comunicato da parte di PTPA. Così Nick ha commentato la decisione di quest’azione legale, confermando di aver preso parte attivamente al processo di elaborazione del documento.
    “Ho la sensazione che le persone sapessero che dietro le quinte stava succedendo qualcosa da molto tempo”, afferma Kyrgios. “Volevamo fare qualcosa del genere per il futuro del tennis. So che i giocatori e io stesso non siamo contenti delle strutture e di tutto ciò che sta succedendo nel tennis in questo momento”.
    “Ci sono oltre 100 pagine di documentazione che le persone possono leggere per maggiori informazioni. Non voglio entrare nei dettagli, ma sono stato il più coinvolto possibile in tutto ciò che è in corso. Questo sarà sicuramente un momento speciale nel tennis. Le cose dovevano cambiare. È un grande giorno per il tennis”.
    Kyrgios insiste sulla necessità per i giocatori di un sindacato che li sostenga.  “Siamo l’unico sport al mondo che non ha un’associazione di giocatori”, continua l’australiano.”Il primo obiettivo della PTPA era far sentire la voce dei giocatori. Ho la sensazione che non ci ascoltano. Ad esempio, utilizziamo palle diverse praticamente ogni settimana, cose che non dovrebbe assolutamente accadere in uno sport professionistico di alto livello”.
    “L’ATP ha tanto potere, non deve mostrare niente a nessuno. Ora le cose dovranno cambiare: dovranno mostrare le carte, come funzionano le cose, ed è allora che le persone si renderanno conto che il tutto non è stato gestito correttamente da molti anni. Non credo che i giocatori siano stati molto contenti di ciò che hanno guadagnato nel tour rispetto ad altri sport e questo è sicuramente uno dei motivi principali” conclude Kyrgios.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Kyrgios e il difficile ritorno: “Dovrò convivere con il dolore al polso”

    Nick Kyrgios nella foto – Foto Getty Images

    Le aspettative associate al suo nome saranno sempre alte, ma è necessario accettare che il Nick Kyrgios attuale non può aspirare, almeno per il momento, ai livelli di successo a cui sembrava predestinato anni fa. Così si è espresso l’australiano alla vigilia di Indian Wells 2025, dove ha rivelato le sue sensazioni riguardo al malconcio polso destro che lo ha quasi costretto al ritiro dal tennis professionistico.
    Un ritorno che sembrava impossibileIl solo fatto che Kyrgios sia ancora in attività costituisce quasi un miracolo. L’australiano ha dimostrato un coraggio e una resistenza inimmaginabili per molti, sottoponendosi per mesi a un processo di riabilitazione di enorme durezza ed esigenza, finalizzato al suo ritorno sui campi. Ha raggiunto l’obiettivo e cercherà una vittoria a Indian Wells 2025, dopo la sua sconfitta in Australia e sapendo che avrebbe il premio di affrontare Novak Djokovic al secondo turno.“Ovviamente mi piacerebbe sfidare Novak, ma non posso dare nulla per scontato in questo momento. Presumo che non sarà facile per me vincere una partita qui”, ha iniziato dicendo l’australiano, prima di spiegare i dolori che ancora sente al polso, come ha mostrato nel suo ultimo allenamento. “Ero in campo da un’ora, mi sentivo bene, e all’improvviso ho iniziato ad avere dolori al polso. È qualcosa con cui dovrò convivere d’ora in poi, devo imparare a gestirlo nel miglior modo possibile”, ha rivelato.
    La forza mentale oltre l’infortunioRisulta sorprendente vedere come Nick Kyrgios abbia dimostrato un’etica del lavoro spettacolare per darsi l’opportunità di tornare sui campi, nonostante un infortunio che avrebbe ben potuto causare il suo ritiro definitivo. “Da tempo comprendo la portata della sfida che ho davanti e mi rendo conto del lavoro necessario per tornare a competere a buon livello dopo questo infortunio. So che nemmeno dando il meglio di me ho garantito di tornare al mio miglior livello, come è successo a Thiem, e che, come minimo, ci vorrà molto tempo, come per Nishikori o Del Potro”, ha affermato.Questa consapevolezza dimostra la maturità acquisita dall’australiano, almeno sul proprio infortunio, che nonostante le difficoltà non ha perso la motivazione. “Sento ancora quel fuoco interno che mi spinge a credere che posso vincere partite e fare rumore nel circuito. Darò il meglio di me per recuperare il mio livello”, ha commentato Kyrgios, che debutterà a Indian Wells 2025 contro l’olandese Botic Van de Zandschulp, in una partita che lo catapulterebbe ad affrontare Novak Djokovic in caso di vittoria.
    Aspettative realistiche e determinazioneIl caso di Kyrgios ricorda quelli di altri talenti del tennis la cui carriera è stata segnata da gravi infortuni. I riferimenti a Thiem, Nishikori e Del Potro non sono casuali: tutti loro hanno affrontato lunghi periodi di riabilitazione, con risultati diversi. Mentre Del Potro è stato costretto al ritiro, Thiem e Nishikori hanno lottato per tornare ai loro livelli precedenti, con successo limitato.L’australiano sembra aver adottato un approccio realistico alle sue possibilità attuali, pur mantenendo quella scintilla di ambizione che lo ha sempre contraddistinto. Nonostante gli ostacoli, Kyrgios ha dimostrato una dedizione al recupero che pochi gli avrebbero attribuito, considerando la sua reputazione di giocatore dal talento naturale ma talvolta incostante nell’impegno.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    L’accordo di Sinner con la Wada: Nargiso lo difende, Kyrgios protesta. La reazione dell’ITIA

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Jannik Sinner, numero uno del mondo, dovrà scontare tre mesi di sospensione a partire dal 9 febbraio fino al 4 maggio. La vicenda continua a suscitare numerosi commenti tra addetti ai lavori e colleghi, creando un acceso dibattito sulle modalità con cui è stato raggiunto l’accordo tra la Wada e il campione italiano.
    Nick Kyrgios, sempre attivo e diretto nelle sue esternazioni contro Sinner, ha espresso su X tutto il proprio disappunto per quanto accaduto: “È un giorno triste per il tennis. La Wada esce allo scoperto e dice che la squalifica congrua sarebbe di uno o due anni. Ovviamente il suo Team ha fatto tutto il possibile per andare semplicemente avanti e accettare una squalifica di tre mesi, senza titoli persi, senza premi in denaro persi. Colpevole o no? L’equità nel tennis non esiste. Conosco molti giocatori che in questo momento la pensano allo stesso modo, quindi vorrei organizzare degli spazi live la prossima settimana per poterne parlare.”

    So wada come out and say it would be a 1-2 year ban. Obviously sinners team have done everything in their power to just go ahead and take a 3 month ban, no titles lost, no prize money lost. Guilty or not? Sad day for tennis. Fairness in tennis does not exist.
    — Nicholas Kyrgios (@NickKyrgios) February 15, 2025

    La reazione dell’Itia (International Tennis Integrity Agency) non si è fatta attendere, con un comunicato che chiarisce come il processo originale sia stato condotto in conformità al Codice mondiale antidoping e al programma antidoping del tennis. “A seguito di un’indagine approfondita da parte dell’Itia (incluso il parere di laboratori accreditati dalla Wada), ritenevamo che il giocatore avesse dimostrato l’origine della sostanza vietata e che la violazione fosse involontaria. L’esito odierno conferma questa conclusione. L’Itia ha deferito la questione a un tribunale indipendente che ha raggiunto la decisione di ‘nessuna colpa o negligenza’ e, di conseguenza, nessuna squalifica, sulla base dei fatti e dell’applicazione delle regole. L’esito della sospensione di tre mesi è stato possibile solo grazie all’accordo tra la Wada e il giocatore.”
    In difesa della soluzione trovata tra la Wada e Sinner è intervenuto Diego Nargiso, ex tennista e oggi commentatore, che ne ha sottolineato i motivi di equità: “È la cosa più giusta da fare: un ottimo modo di essere equilibrati e di accettare un errore che è stato fatto dal team. La Wada è stata comprensiva nel transare questa situazione perché sarebbe stato assurdo fermarlo nei momenti in cui, da aprile-maggio, ci sarebbero stati sia il Roland Garros che Wimbledon. Visto che c’è una responsabilità, ma non diretta, sarebbe stato troppo severo perdere due grandi Slam per un giocatore che è il numero uno del mondo. Per me oltremodo penalizza il ragazzo però c’è stato un errore e purtroppo ci deve essere una assunzione di responsabilità. Per la tempistica penso che sia la soluzione più giusta.”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Kyrgios posticipa il rientro: “Vi aspetto a Indian Wells”

    Nick Kyrgios nella foto – Foto Getty Images

    Nick Kyrgios continua il suo difficile percorso di recupero. Dopo un ritorno deludente a Brisbane e all’Australian Open, il tennista australiano ha annunciato sui social che dovrà saltare l’imminente sfida di Coppa Davis contro la Svezia, fissando il suo prossimo obiettivo al torneo di Indian Wells.
    L’ex numero 13 del mondo, assente da Melbourne per tre anni, ha vissuto un inizio di 2025 complicato. Prima la sconfitta contro Giovanni Mpetshi Perricard a Brisbane, poi l’eliminazione al primo turno dell’Australian Open per mano di Jacob Fearnley in tre set (7-6, 6-3, 7-6), in un match condizionato da un infortunio agli addominali che gli ha impedito di esprimere il suo miglior tennis.
    “Messaggio ai miei fan, grazie mille per il supporto,” ha scritto Kyrgios su Instagram. “Tornerò a casa per ricominciare ad allenarmi. Posso confermare che il mio prossimo torneo sarà Indian Wells. Ho dovuto fare i conti con uno strappo addominale durante l’Australian Open. Mi assicurerò che la riabilitazione proceda nel migliore dei modi.”
    Per il 29enne australiano, che ha trascorso quasi due stagioni ai box per vari infortuni, si tratta dell’ennesima battuta d’arresto in un tentativo di ritorno ai vertici del tennis che continua a essere tormentato da problemi fisici.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Australian Open: la forma dei “big” dopo due turni. Alcaraz, Zverev e Fritz davanti

    Carlos Alcaraz in press conference a Melbourne

    Due match in uno Slam non possono dire tutto ma iniziano a fornire indicazioni abbastanza interessanti e assai più precise sulla condizione dei big in vista del terzo turno e poi della seconda settimana, quella che deciderà il campione degli Australian Open 2025. Prendendo spunto dall’incredibile sconfitta di Medvedev contro il mancino di talento Tien, non tanto per la “derrota” in se stessa ma per come è maturata, andiamo ad analizzare lo stato di forma dei vari big prima del terzo turno, che scatterà domani notte a Melbourne. Conferme e sorprese, con un giocatore che al momento ha impressionato più degli altri, almeno per le dimensioni dei suoi successi e una novità tecnica che potrebbe far saltare il banco: Carlos Alcaraz.

    Jannik Sinner – Campione in carica e testa di serie n.1, dopo la solida prestazione vs. Jarry (sulla carta uno dei peggiori 1°t possibili) ha penato molto più del previsto per aver la meglio di Schoolkate, bell’agonista da Perth, terra tanto aspra quanto affascinante. Aspro, secco e asciutto anche il tennis dell’aussie, un vero attaccante d’antan per come ha interpretato la partita: arrembante, bel servizio e appena possibile a rete, a sfidare il passante di Jannik. Tattica ineccepibile, visto che da fondo campo la prospettiva di reggere era impossibile. E il passing di Jannik c’ha messo un po’ troppo a centrarsi, come la risposta. Non è una bella notizia per noi. Alla fine è bastato un break del nostro a mandare a gambe all’aria l’arrembante piano del “canguro”, ma Sinner non ha brillato e ne è consapevole. Una partita così così in uno Slam ci sta sempre, e anzi può essere una sorta di bella sveglia per tenere altissima concentrazione e livello. Al 3t c’è Giron, bel combattente ma non dovrebbe costituire un problema insormontabile. La forma di Sinner? Discreta, ma sembra lontana da quella clamorosa del 2024, quando nei primi turni ha triturato gli avversari. Risposta meno centrata e incisiva, intensità ancora non al massimo, questi i nodi dopo due match. Giudizio sulla forma: Buona ma non buonissima, serve spingere sull’acceleratore e non poco.

    De Minaur – Certo che ritrovarsi Jannik sempre tra i piedi… La dea bendata non ha voluto affatto bene al miglior tennista australiano del momento, che nei primi due match ha mostrato una gran condizione fisica e buoni colpi. Alex ha lasciato le briciole a due avversari gestibili, soprattutto con la sua velocità in campo. Contro Cerundulo al 3t avrà un tipo che tira forte e che può farti il punto da ogni posizione. Demon sembra pronto all’ennesima pugna contro Sinner, ma la storia per lui è impietosa. Intanto, se arriverà a questo match, sarà per lui Quarti di finale, quindi missione compiuta. Giudizio sulla forma: meglio di così per lui è difficile, ma basterà?

    Fritz – Il bel Taylor ha iniziato da dove l’ha finito: giocando molto bene. Ha perso otto, si… O T T O game in due partite, sfoderando prime palle imprendibili e diritti terrificanti. La finale a US Open e quella delle Finals, entrambe perse da Sinner, sembrano non averlo affatto appagato, anzi sono state benzina per crederci ancor di più e lavorare su fisico, velocità e risposta, i punti di relativa debolezza del suo già interessantissimo repertorio. Serviranno avversari più tosti per valutarlo davvero, vedremo se la bizzarra condotta di LaMonf potrà dirci qualcosa in più. Per ora Taylor si è impegnato più a donare dollari per i disastri della sua California sotto scatto per gli incendi che a sudare in campo, ma la condizione c’è, eccome… Giudizio sulla forma: da corsa, pericoloso per tutti.
    La parte alta del draw per quanto riguarda i big si chiude così. Out Medvedev, Rublev e Tsitsipas. Il greco è perso dietro suo Karma o chissà che cosa… Rublev è stato travolto dal treno-Fonseca, mentre Meddy c’ha lasciato le penne nella notte contro gli angoli e maestria di Tien. Non è una sorpresa: l’americano è tennista vero, uno che dà del tu alla palla e può addormentarti e poi punirti come il miglior incantatore di serpenti, mentre il russo si sta avvitando su se stesso da settimane, anzi mesi, con poche vittorie e troppe delusioni. Il servizio non va più, fa troppa fatica e il suo tennis rallentato e poi accelerato è preso sistematicamente in velocità da quasi tutti gli avversari. La sua faccia uscendo dal campo sconfitto dopo quasi 5 ore di lotta è quella di chi non ha voglia di vedere una racchetta per settimane. Tempesta in corso…

    Djokovic – Tanta, troppa fatica per venire a capo di due giovani interessanti ma non trascendentali come Basavareddy e Faria per arrivare al 3t, dove lo attende un vero “cagnaccio” come Machac. Baricentro basso per il ceco e tanta spinta… Se Novak gioca con i giri del motore bassi, Tomas potrebbe farlo correre così tanto da spezzarne la resistenza. Se invece è Djokovic a menare le danze, allora il ceco potrebbe andare fuori giri. Restando al 24 volte campione Slam, la sua forma è lontanissima da quella che ogni anno – o quasi – l’ha portato a vincere questo Slam. Meno intensità, meno brillantezza, hai voglia ad aver un saggio come Murray al tuo angolo come alchimista se poi le gambe non sono più quelle di un tempo… Lui è un campione talmente grande che può stupirci per l’ennesima volta ed immolarsi sino al successo come è accaduto a Parigi. Ma… questo è uno Slam, si gioca 3 su 5 e i suoi quasi 38 anni forse stanno presentando il conto anche a un Superuomo come lui. La sensazione che il filotto Machac, forse Lehecka, poi Alcaraz e Zverev sia troppo. Giudizio sulla forma: insufficiente. 

    Alcaraz – “C’è uomo solo al comando, ha un sorriso contagioso e la sua racchetta può far qualsiasi colpo….” Carlito è quello con Fritz che ha impressionato di più. In due partite ha lasciato le briciole agli avversari, e questo nuovo movimento del servizio, con uno swing più continuo ed uno slancio migliorato, se sarà assimilato al 100% può fargli fare un salto di qualità enorme. Sottolineo enorme, perché il difetto del suo vecchio movimento, con la pausa lo strappo a tutta, tendeva a scoordinarlo; ora no, c’è più equilibrio ed una gestione delle forze assai più corretto. Brutta notizia per tutti, visto che fisicamente sembra in eccellente condizione e sorride come un matto a tutti. Alcaraz sano, motivato e sereno è forse il vero favorito del torneo, perché quando questo si diverte a giocare può fare letteralmente quello che vuole. Giudizio sulla forma: il più in forma.

    Zverev – Anche il tedesco come Carlos ha superato di slancio i primi due match. Per lui è una grandissima notizia, visto che ci ha abituato negli Slam a penare non poco e lasciare per strada vari set già nei primi turni, consumando importantissime energie fisiche e mentali. Sembra aver voglia di vincerlo per davvero questo benedetto Slam che tanto gli manca, e per questo ha cambiato routine lavorando come un pazzo, addirittura anche dopo ogni match per cancellare dalla testa i dettagli che non l’hanno soddisfatto. Una nuova e migliore attitudine al lavoro che forse era quello che gli è sempre mancato – a detta dei tanti coach che sono “scappati” a gambe levate dopo qualche settimana con lui… Vedremo se riuscirà a gestire meglio le energie nervose nei grandi match, altro aspetto che finora l’ha penalizzato rispetto agli altri Campioni. Fisicamente sta benissimo, anche il diritto poco falloso, insomma Sasha c’è, e potrebbe magari approfittare, zitto zitto, di una ipotetica durissima partita di quarti tra Carlos e Novak, se ci sarà. Il buon Fearnley dovrebbe essere un allenamento agonistico, poi vs. Fils o Humbert la prima grande partita. Giudizio sulla forma: ottima, Sasha è più che da corsa…
    Nella parte bassa delusioni per Ruud, battuto dalla strapotenza di Mensik, e il povero Dimitrov si è ritirato per un infortunio. Anche Draper ha vinto due partite per miracolo, lontanissimo dalla miglior condizione. C’era anche Kyrgios sì, ma per averne notizie passare sui social, ormai è quello il suo playground….

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO