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    La battaglia legale della PTPA si allarga: coinvolti Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open

    Djokovic e la PTPA all’attacco: anche i Major nel mirino legale

    Da mesi il mondo del tennis è scosso da una vicenda giudiziaria senza precedenti. La PTPA (Professional Tennis Players Association), guidata da Novak Djokovic e Vasek Pospisil, aveva depositato una storica denuncia contro ATP e WTA, accusandole di limitare le opportunità di mercato dei giocatori e di gestire l’ecosistema tennistico come un vero e proprio monopolio.
    Il dettaglio che aveva colpito maggiormente era l’assenza, tra gli imputati, dei tornei del Grand Slam, i quattro eventi più prestigiosi del calendario. Ora però la situazione è cambiata: a distanza di alcuni mesi dalla prima azione legale, anche Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open sono stati inseriti nella causa, ampliando ulteriormente la portata dell’accusa.
    La PTPA, sostenuta da numerosi giocatori che hanno firmato il documento, intende mettere in discussione la struttura stessa del tennis professionistico, ritenuta troppo chiusa e penalizzante per chi non fa parte della ristretta élite del circuito.
    Cosa accadrà ora? Solo il tempo dirà se questa battaglia legale avrà l’effetto di scardinare un sistema che dura da decenni o se finirà per sgonfiarsi senza conseguenze tangibili. Di certo, l’ingresso dei Grand Slam nella lista degli accusati segna un passaggio cruciale, che potrebbe cambiare (ma solo in teoria) il volto del tennis come lo viviamo ora. LEGGI TUTTO

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    Dal campo da tennis al laboratorio militare: rubati i dati cerebrali di Sinner e Swiatek

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Sembra il copione di un film di fantascienza, ma la realtà potrebbe essere ancora più clamorosa. Secondo quanto riportato dal giornalista investigativo Pablo Torre del portale Hunterbrook – già noto per aver smascherato un caso di frode salariale in NBA legato a Kawhi Leonard e ai Los Angeles Clippers – l’azienda BrainCo, collegata a entità vicine al governo cinese, avrebbe raccolto e trasferito dati cerebrali di atleti di élite come Jannik Sinner e Iga Swiatek.
    Il dispositivo sotto accusa: le diademas FocusCalmAl centro del caso ci sarebbero le fasce elettroniche FocusCalm, indossate da diversi sportivi per monitorare le onde cerebrali, migliorare la concentrazione e gestire la pressione agonistica. Tra gli utilizzatori non solo i due campioni del tennis, ma anche stelle di altri sport come Charles Leclerc in Formula 1 e la fuoriclasse dello sci Mikaela Shiffrin.
    Il dispositivo raccoglie dati neurali con lo scopo dichiarato di aiutare gli atleti a mantenere calma e lucidità in gara. Tuttavia, secondo le rivelazioni di Torre, tali informazioni sarebbero state inviate anche in Cina e sfruttate per progetti militari, in particolare per l’addestramento di soldati in scenari di guerra del futuro.
    Una bomba diplomatica in arrivo?La notizia, definita già “potenzialmente esplosiva”, sta facendo il giro del mondo e rischia di trasformarsi in un vero e proprio terremoto diplomatico. L’idea che i dati cerebrali di atleti di fama internazionale possano essere stati sottratti e utilizzati per scopi militari solleva interrogativi inquietanti, non solo sul rispetto della privacy ma anche sulla sicurezza internazionale. LEGGI TUTTO

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    Thanasi Kokkinakis, operazione senza precedenti: punta al ritorno nel 2026

    Thanasi Kokkinakis nella foto

    Che fine ha fatto Thanasi Kokkinakis? È una domanda che molti appassionati di tennis si sono posti negli ultimi mesi. L’australiano non disputa un match ufficiale dall’Australian Open 2025, quando perse al secondo turno contro Jack Draper al termine di una battaglia di cinque set. Da allora, silenzio. Solo adesso, grazie a un’intervista, emergono i dettagli del lungo calvario che ha segnato la carriera del 29enne di Adelaide.
    Kokkinakis ha rivelato di aver convissuto per anni con una rottura al pettorale, una condizione che lo costringeva a giocare tra dolori insopportabili e a fermarsi nei tornei più impegnativi. “Ho giocato con una rottura al petto per gran parte degli ultimi quattro o cinque anni. Nei match lunghi o nelle partite ravvicinate il braccio si gonfiava e non riuscivo più a competere. Continuare significava solo ritirarmi alla fine”, ha spiegato.
    Per mettere fine a questo incubo, il tennista si è sottoposto a un’operazione mai tentata prima da un giocatore professionista: “Mi hanno rimosso molto tessuto cicatriziale e tagliato metà del pettorale destro. Poi mi hanno innestato parte del tendine d’Achille di un donatore per collegare il muscolo al braccio. Era un rischio enorme, ma non potevo più andare avanti così”.
    Nonostante i tanti infortuni e le operazioni, Kokkinakis non vuole arrendersi. L’obiettivo è chiaro: tornare in campo a gennaio 2026, durante la tournée australiana. “Ora sto meglio, ho ripreso ad allenarmi seriamente da qualche settimana. I colpi da fondo sono quasi al 100%, ma il servizio è la parte più complicata da recuperare. Voglio rientrare all’inizio del 2026 e questa volta giocare senza dolore, cosa che non mi era quasi mai capitata in carriera”, ha dichiarato con determinazione.
    Kokkinakis, che due anni fa era riuscito a entrare in Top 70, continua quindi a inseguire il sogno di una carriera mai del tutto sbocciata a causa di un fisico fragile. E la sua prossima sfida sarà, ancora una volta, con il tempo e con il suo corpo. LEGGI TUTTO

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    Babolat festeggia 150 anni di storia con i campioni mondiali del tennis: da Carlos Alcaraz a Cameron Norrie, l’evento esclusivo a Seaport – New York

    Brian Vahaly, Presidente del Consiglio e Presidente della USTA, ha ricevuto da Babolat una delle 92 racchette unichecreate in tributo alla carriera leggendaria di Rafael Nadal. La racchetta è incisa con il numero 84/92, in omaggio all’84° titolo conquistato da Nadal agli US Open del 2019 (su un totale di 92 titoli in carriera). Credit: Alex S. K. Brown

    Babolat ha celebrato il suo 150° anniversario nel cuore dello storico distretto Seaport di New York. L’evento, organizzato in collaborazione con Racquet Magazine, ha riunito alcuni dei più grandi protagonisti del tennis professionistico, appassionati, figure influenti del panorama culturale e leader del settore, per una serata dedicata alla celebrazione del passato, presente e futuro di questo sport.
    La serata ha rappresentato un ponte tra tradizione e innovazione, riaffermando l’eredità iconica di Babolat e offrendo al tempo stesso uno sguardo sul futuro del tennis. Tra gli ospiti presenti alcune delle stelle più brillanti del circuito, come Carlos Alcaraz, Cameron Norrie e Felix Auger-Aliassime, accanto ai giovani talenti della nuova generazione, tra cui Alex Eala e Alex Michelsen.
    Il programma dell’evento ha saputo catturare lo spirito del tennis anche fuori dal campo, grazie a registrazioni live di podcast incentrati sulla cultura tennistica e storytelling con la partecipazione degli atleti Babolat e della co-fondatrice di Racquet Magazine, Caitlin Thompson.
    In occasione dei 150 anni di Babolat e in vista degli US Open Brian Vahaly, Presidente del Consiglio e Presidente della USTA, ha ricevuto da Babolat una delle 92 racchette esclusive realizzate come omaggio alla straordinaria carriera di Rafael Nadal. La racchetta è incisa con il numero 84/92, a commemorare l’84° titolo conquistato da Rafa agli US Open del 2019 (su un totale di 92 titoli in carriera). LEGGI TUTTO

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    Cincinnati Open a rischio: entro il 2033 metà delle partite potrebbe essere cancellata per il cambiamento climatico

    Cincinnati Open a rischio: entro il 2033 metà delle partite potrebbe essere cancellata per il cambiamento climatico

    Un nuovo studio lancia un allarme inquietante per il futuro del tennis statunitense, individuando il Cincinnati Open come uno dei tornei più esposti agli effetti del cambiamento climatico.La ricerca ha analizzato come i fenomeni meteorologici estremi possano influenzare lo svolgimento delle competizioni nei prossimi decenni. I risultati non lasciano spazio a interpretazioni: il Lindner Family Tennis Center, sede storica dell’evento, rischia di vedere il proprio calendario stravolto.
    Previsioni preoccupantiGià entro il 2026, quasi il 49% delle partite del Cincinnati Open potrebbe essere cancellato per condizioni meteorologiche estreme.Nel 2033 la stima peggiora, con il 50,31% degli incontri annullati, ponendo il torneo in cima alla lista degli eventi tennistici più colpiti negli Stati Uniti.Entro la fine del secolo, il dato potrebbe salire a quasi il 63%, mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza della manifestazione.
    Un campanello d’allarme per lo sportQueste proiezioni evidenziano la crescente urgenza per organizzatori, gestori di impianti e federazioni di adattarsi alle nuove condizioni climatiche. Il Cincinnati Open, tra i tornei più antichi e prestigiosi del calendario, potrebbe essere costretto a valutare interventi infrastrutturali, modifiche al programma e piani di emergenza più avanzati per garantire sicurezza a giocatori, spettatori e staff.Lo studio dimostra come il cambiamento climatico non sia soltanto una questione ambientale, ma anche sportiva: nei prossimi anni potrebbe ridisegnare tornei, calendari e l’esperienza degli appassionati.Le previsioni si basano sullo scenario climatico CMIP6 SSP3-7.0 del Copernicus Climate Data Store API (CDSAPI), con dati meteorologici ad alta risoluzione dal 2025 al 2100. Gli studiosi hanno calcolato il numero di giorni per mese in cui le condizioni superano le soglie di cancellazione, stimando così la probabilità di stop forzati durante il periodo di gara.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Nicolás Jarry racconta il suo incubo: “È stato il peggior semestre della mia vita”

    Nicolas Jarry nella foto – Foto Getty Images

    Momenti bui, sofferenza e il coraggio di chiedere aiuto. Nicolás Jarry ha voluto raccontare senza filtri il periodo più difficile della sua carriera e della sua vita, segnato dalla diagnosi di neurite vestibolare che lo ha colpito nel corso dello scorso anno. Il tennista cileno, in un’intervista a El Mercurio, ha spiegato quanto sia stato complicato affrontare mesi interi lontano dal suo miglior livello, tanto da precipitare in uno stato di profonda depressione.
    “È stato il peggior semestre di tutta la mia vita”, ha ammesso Jarry, che ha confessato di essersi sentito senza forze, senza nemmeno la voglia di alzarsi dal letto. Solo l’intervento di uno specialista, uno psichiatra, gli ha permesso di trovare la strada per risalire e tornare, passo dopo passo, a vivere il tennis con un nuovo spirito.“Ho imparato ad apprezzare di più il tennis, ad essere più grato per quello che posso fare ogni giorno in campo. La malattia mi ha costretto a rallentare, a guardarmi dentro e a capire che la salute viene prima di tutto”.
    Un messaggio di grande onestà e umanità quello di Nicolás Jarry, che oltre i risultati sportivi ha scelto di mostrare la sua fragilità, nella speranza che la sua storia possa aiutare altri atleti a non avere paura di chiedere aiuto quando la pressione diventa insostenibile.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rune si affida ad Agassi per tornare grande: “Voglio essere il numero 1, non sono lontano da Sinner e Alcaraz”

    Holger Rune nella foto – Foto Getty Images

    Da tempo attorno alla figura di Holger Rune aleggia una sensazione di stallo e un velo di delusione. Eppure, essere numero 8 del mondo a soli 22 anni non può che essere un grande risultato per chiunque. Il danese, però, sembrava destinato a qualcosa di ancora più grande, una presenza fissa tra i dominatori del circuito. Proprio per rilanciarsi, Rune ha deciso di affidarsi ad André Agassi come consulente tecnico, sperando che la leggenda americana possa aiutarlo a ritrovare la strada verso la gloria.
    “Ho contattato André qualche mese fa. Ho subito capito che è una persona molto intelligente, ha una visione unica e genuina del tennis. Credo sia il momento giusto per lavorare insieme, perché sto tornando a sentirmi bene con il mio gioco, sono tornato alle basi. In passato ho cambiato spesso allenatore e questo non mi ha aiutato, ho perso una struttura fissa. Agassi è un’icona e sono convinto che possa essere il mentore ideale per me”, ha dichiarato Rune a Tennis.com.
    Non mancano le ambizioni per il giovane scandinavo: “Sono n.8 del mondo e voglio fare tutto il possibile per salire ancora in classifica. Ci sono giocatori che si accontentano di stare nei primi 20 o 10, ma io ho sempre sognato di diventare numero 1. Penso di potercela fare, ma devo cambiare alcune cose e Agassi potrà aiutarmi in questo”. Rune negli ultimi anni ha lavorato, anche se saltuariamente, con Boris Becker e Severin Luthi, oltre alla lunga collaborazione con Patrick Mouratoglou e al ritorno col suo storico coach Lars Christensen.
    Il danese è convinto di poter ancora colmare il gap con Sinner e Alcaraz: “La differenza tra loro e altri giocatori è grande, ma non così tanto se penso al mio livello. Credo di non essere così lontano, il mio tennis è di alto livello. Devo solo correggere qualche dettaglio e trovare più continuità. Ho già dimostrato di poter battere i migliori e sono fiducioso che potrò farlo ancora. La vera sfida è essere presenti in finale ogni settimana, non solo vincere una partita. Questo è il mio nuovo obiettivo”, ha concluso Rune, pronto a sfruttare la tournée americana per dare una svolta alla sua carriera.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Zheng Qinwen si ferma per tornare più forte: operata al gomito destro, ora parte la riabilitazione

    Qinwen Zheng CHN, 08.10.2002 – Foto getty images

    “Prendo una pausa per ritornare più forte.” Con queste parole, Zheng Qinwen ha annunciato ai suoi tifosi una pausa forzata dal circuito. La numero 6 del mondo, una delle protagoniste della stagione, ha infatti subito con successo un intervento chirurgico al gomito destro per risolvere un fastidioso dolore che da tempo ne condizionava le prestazioni.
    La tennista cinese, tra le rivelazioni dell’ultimo anno e sempre più stabilmente nella top 10 WTA, ha voluto rassicurare i fan: ora l’obiettivo primario è la piena guarigione e una riabilitazione accurata, per poter tornare in campo nelle migliori condizioni possibili.
    Il messaggio di Zheng, “Prendo una pausa per tornare più forte”, racconta tutta la sua determinazione e la voglia di riprendersi lo spazio che si è conquistata tra le grandi del tennis mondiale. In queste ore sono tantissimi i messaggi di incoraggiamento arrivati sui social, con l’augurio che la “Queen Wen” possa tornare presto a lottare per i traguardi più ambiziosi.Forza Zheng: il tennis aspetta il tuo ritorno!
    Marco Rossi LEGGI TUTTO