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    “Il mio più grande avversario è chi ero ieri”: la filosofia di Djokovic

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    In un periodo di transizione del suo percorso professionale, Novak Djokovic riflette con lucidità sul rapporto con il tennis e sul futuro, mantenendo intatta la sua ambizione nonostante le recenti difficoltà sulla terra battuta. Dopo le finali a Miami, le sconfitte a Monte Carlo e Madrid, e il forfait per Roma, il campione serbo resta focalizzato sui suoi obiettivi, con particolare attenzione al Roland Garros.
    In un’intervista approfondita con Business Traveler, Djokovic ha svelato la filosofia che guida la sua vita dentro e fuori dal campo. “Il tennis ha plasmato ogni aspetto della mia esistenza fin da bambino,” ha rivelato il serbo. “Gli ho dedicato energia mentale, fisica ed emotiva, e la gratificazione è stata immensa. Raggiungere l’élite dello sport mondiale ti insegna principi fondamentali applicabili a tutti i settori della vita: disciplina, routine quotidiana, adattabilità.”
    “Mi affascina particolarmente una riflessione che ho adottato come mantra: ‘Il tuo vero avversario è sempre l’essere che eri ieri. Aspira alla migliore versione di te stesso’”, confida Djokovic. La sua integrità professionale emerge nella gestione della carriera imprenditoriale: “In vent’anni ho declinato numerose opportunità di business quando non si allineavano con i miei valori. Non rappresenterò mai qualcosa in cui non credo profondamente. Benessere, salute e educazione restano le mie passioni primarie accanto al tennis.”
    La riflessione più toccante riguarda il suo approccio alla fase finale della carriera. “Naturalmente, ottenere oggi i risultati del mio apice diventa più complesso. Ma questo non esclude un ritorno a quei livelli. La grandezza evolve nella forma, come evolviamo noi stessi anno dopo anno, settimana dopo settimana.”
    L’essenza competitiva di Djokovic emerge chiara nelle sue parole conclusive: “Nel tennis devi coltivare la mentalità che nulla è mai abbastanza. Il giorno in cui sentirai ‘è abbastanza’, sarà il momento di appoggiare la racchetta. Io… ancora non ho raggiunto quel punto.”Con 24 titoli del Grande Slam nel palmares, il campione di Belgrado dimostra come la passione autentica per il suo sport trascenda i numeri e i record, guidandolo verso un orizzonte ancora, forse, tutto da esplorare.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Iga Swiatek: la sconfitta di Madrid alla luce di un lutto familiare. Novak Djokovic ed i suoi problemi personali

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Getty Images

    La sconfitta di Iga Swiątek in semifinale al WTA di Madrid contro Coco Gauff, con un netto 6-1, 6-1, assume ora un significato completamente diverso. La numero due del mondo polacca ha giocato l’intero torneo in modo discontinuo, apparendo spenta anche dopo le vittorie e non celebrando i suoi successi come di consueto.
    È emerso che Swiątek sta attraversando un periodo personale estremamente difficile: la tennista ha perso il nonno poco prima dell’inizio del torneo madrileno. L’informazione è stata rivelata dal giornalista Benoit Maylin sulla piattaforma X e successivamente confermata dall’ufficio stampa della campionessa polacca.
    “Prima di criticare Djokovic e Swiatek per il comportamento strano di Novak e l’evidente nervosismo di Iga, va notato che entrambi stanno attraversando un periodo complicato. Alcuni amici intimi di Djokovic hanno problemi di salute, mentre Iga ha perso il nonno poco prima del torneo”, ha scritto Maylin.
    Daria Sulgostowska, PR manager della tennista, ha confermato al quotidiano “Super Express” che la Świątek ha partecipato al funerale appena prima del torneo, chiedendo contestualmente di rispettare la privacy della giocatrice in questo momento difficile.Questa notizia getta una luce completamente diversa sul comportamento della tennista nelle ultime settimane e sulla sua forma in campo. La Świątek, nota per la sua sensibilità, potrebbe aver affrontato problemi personali già da tempo, e questa perdita rappresenta un ulteriore colpo emotivo in un periodo già complesso.
    Nonostante le difficoltà personali, la campionessa polacca ha comunque deciso di partecipare al torneo di Madrid, dimostrando grande professionalità. La tennista ora avrà la possibilità di elaborare il lutto prima degli Internazionali d’Italia a Roma, prossimo importante appuntamento sulla terra rossa in vista del Roland Garros, torneo che l’ha vista trionfare già tre volte.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Croft: “Djokovic ha perso fiducia e non ritrova la sua ‘winning formula’”

    Novak Djokovic

    Mentre il tennis azzurro aspetta con ansia il rientro di Sinner a Roma e festeggia Arnaldi nei quarti a Madrid insieme a Musetti, nuovo fantastico top 10, il mondo internazionale della racchetta continua ad interrogarsi sul calo vistoso di Novak Djokovic. Dopo la sconfitta patita a Madrid da Arnaldi e la decisione di saltare il torneo di Roma, suo principale trampolino di lancio per preparare Roland Garros (con ben 6 titoli vinti al Foro Italico), ci si chiede con quali forze, forma a motivazione il serbo affronterà il torneo parigino, dove è necessario aver tantissima benzina per reggere le dure battaglie sul “rosso”. Certamente le quasi 38 candeline pesano nelle gambe del serbo, meno rapido in campo e sempre più in difficoltà nel recuperare le energie partita dopo partita. Nemmeno l’inserimento di Murray nel suo team sembra averlo rivitalizzato, tanto che nel 2025 gli unici momenti di splendore sono stati la bella vittoria contro Alcaraz agli Australian Open e la cavalcata a Miami, stoppato in finale dalla potenza di Mensik. Secondo l’ex tennista britannica Annabel Croft, da anni stimata commentatrice, Novak paga dazio per il tempo che passa ma soprattutto sembra aver perso la sua “winning formula”, quell’aura sugli avversari che gli consentiva in qualche modo di imporre la sua personalità e vincere.
    “Sappiamo che il suo obiettivo principale è quello di aumentare il suo bottino di Slam, Novak vuole diventare il più grande tennista di sempre in termini di vittorie nei tornei del Grande Slam”, afferma Croft a Eurosport. “Ma sta diventando sempre più difficile, e in realtà, ho la sensazione che Novak sia un po’ apatico in campo. Non riesce a ritrovare la sua formula vincente. L’anno scorso non ha vinto un Major, il che è stato straordinario perché tutti e quattro i Major sono stati divisi tra Jannik Sinner e Carlos Alcarz e, guardando i suoi risultati, ha subito delle sconfitte inusuali contro giocatori di livello assai inferiore. È evidente che già dall’anno scorso abbia perso fiducia e l’ultima grande partita che credo abbia giocato è stata contro Alcaraz agli Australian Open lo scorso gennaio. Quella vittoria è stata assolutamente fenomenale, degna del suo valore”.
    “Da allora non è più lo stesso. Non facile dire cosa stia succedendo, se ci siano distrazioni al di fuori del tennis o se semplicemente non sia contento, o se abbia perso fiducia. Probabilmente è un mix di tutto questo insieme alla fatica di tanti anni di carriera. Ma qualunque cosa stia succedendo, non sembra in gran forma, in vista del Roland Garros, non giocando nemmeno a Roma, come sarà preparato?”.
    Croft ha continuato insinuando che Djokovic stia pagando anche il fatto che gli avversari ora lo credono vulnerabile dopo tante sconfitte a sorpresa e questo ha un peso non indifferente. “Tutto sembra molto, molto difficile e in salita, e credo che abbiamo menzionato la parola aura. Molti giocatori ora entrano in campo pensando: ‘Beh, ho una possibilità contro di lui, perché non sta giocando alla grande’. In passato, sarebbero stati in preda al panico chiedendosi se sarebbero riusciti a vincere qualche game, e ora invece sempre più giocatori di ranking inferiore iniziano a batterlo. Tutti sentano di avere una possibilità e questo rende le cose doppiamente difficili per lui.”
    Alcuni commentatori non scartano la ipotesi che Djokovic scelga all’ultimo secondo di giocare Ginevra o Amburgo per disputare qualche match prima di Parigi, altri che si dirigerà presto nella capitale francese per intensificare i suoi allenamenti nelle condizioni del torneo. Una cosa è certa: se non giocherà nella settimana prima del secondo Slam stagionale, Djokovic arriverà a Roland Garros con solo due partite disputate su terra battuta, e due sconfitte (Tabilo e Arnaldi).
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Djokovic non giocherà a Roma

    Novak Djokovic

    Novak Djokovic ha deciso di saltare gli Internazionali d’Italia 2025, al via la prossima settimana al Foro Italico. La comunicazione viene direttamente dal torneo che ha annunciato il forfait del campione serbo, sei volte vincitore nel massimo evento italiano (solo Nadal vanta più successi nella storia degli IBI). Al Masters 1000 di Roma Djokovic ha vinto complessivamente 68 delle 80 partite giocate in carriera, e proprio sul rosso romano ha tagliato l’importante traguardo della vittoria n.1000 in carriera (nel 2022).

    Novak Djokovic has announced he won’t take part to #IBI25.
    See you next year, Nole ❤️‍ pic.twitter.com/UfRmUck5kc
    — Internazionali BNL d’Italia (@InteBNLdItalia) April 29, 2025

    Dopo le parole pronunciate a Madrid, con lo scoramento per le inattese sconfitte nei Masters 1000 – categoria di tornei che era solito dominare – si fanno sempre fosche le nuvole all’orizzonte del serbo. Novak probabilmente ha deciso di disertare l’appuntamento del Foro Italico per concentrare tutta la sua preparazione in vista di Roland Garros. Ma, con pochissime partite sulle gambe dopo Miami, sono due match su terra battuta ed entrambi persi (da Tabilo a Monte Carlo e contro Arnaldi a Madrid), riuscirà a ritrovare una buona condizione ed essere “da corsa” per il titolo?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 “allungati”? No grazie. Djokovic: “Non sono un fan”. Roddick: “Sono i peggiori”. Tsitsipas: “La qualità è crollata”

    Stefanos Tsitsipas

    “No, grazie”. Non è un slogan pubblicitario ma la continua disapprovazione dei giocatori sul formato “allungato” dei Masters 1000. Ne abbiamo parlato più volte con i pareri di vari giocatori e commentatori. Appena si tocca questo tema, fioccano i giudizi negativi, su tutta linea: c’è chi parla della necessità di recuperare pienamente dallo sforzo della competizione con più settimane senza tornei, chi parla di qualità di gioco scemata, chi invece punta il dito contro questa scelta ritenendola una svolta puramente economica senza aver sentito la campana dei protagonisti, i tennisti, che da tempo tra PTPA e pure la lettera inviata agli Slam sono scontenti dello status quo e chiedono modifiche e miglioramenti. Riportiamo i pensieri di Djokovic, Roddick e Tsitsipas sui Masters 1000 su 12 giorni, raccolti recentemente e tutti contrari al nuovo formato.
    “I Masters 1000 di due settimane sono diventati una noia” afferma Stefanos Tsitsipas. “La qualità è decisamente calata. I giocatori non hanno il tempo di recupero o di allenamento di cui hanno bisogno, con partite continue e nessuno spazio per l’intenso lavoro fuori dal campo. È ironico che l’ATP Tour si sia impegnato in questo formato senza sapere se avrebbe effettivamente potuto migliorare il calendario, ma la qualità è altrettanto importante. Parigi fa la cosa giusta: una settimana. Emozionante e facile da seguire. Proprio come dovrebbe essere. Se l’obiettivo era quello di alleggerire il calendario, estendere ogni 1000 a due settimane è un passo indietro. A volte, sembra che stiano aggiustando ciò che non era rotto.”
    “Personalmente, non sono un fan di questa cosa, perché abbiamo già quattro tornei del Grande Slam all’anno che richiedono due settimane più una, se ci si allena prima del torneo, come fanno quasi tutti. Si dedicano quindi dalle 10 alle 12 settimane solo ai tornei del Grande Slam” afferma Novak Djokovic.
    Ancor più duro Andy Roddick, nel suo seguitissimo podcast: “I Masters 1000 a due settimane sono stupidi. Sono i peggiori. Ho la sensazione che più tennisti si stiano infortunando. Puoi lavorare solo nella off season per migliorare il tuo fisico se giochi a giorni alterni, nei tornei non ti alleni bene e non ti riposi. Lo dicono i giocatori. Non dovevano aver compiuto questa svolta nel calendario per una visione a lungo termine su qualcosa che ancora non era stato dimostrato come migliore”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic dopo la sconfitta a Madrid: “non sono certo di tornare qui. Tornerò sicuramente, ma forse non da giocatore. Spero non sia stato il mio ultimo match a Madrid, ma potrebbe esserlo”

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Appena venti minuti dopo aver lasciato il campo, Novak Djokovic si è presentato rapidamente in conferenza stampa al Mutua Madrid Open 2025. La sconfitta all’esordio contro Matteo Arnaldi rappresenta un duro colpo per il campione serbo, che deve affrontare un’altra delusione in una stagione finora avara di soddisfazioni sulla terra battuta. Con grande franchezza e lucidità, Djokovic ha ammesso ai media che potrebbe trattarsi della sua ultima partecipazione al prestigioso torneo spagnolo.
    «Ovviamente, quando perdi un incontro non ti senti bene», ha esordito Djokovic. «Ero consapevole che sarebbe stato un match difficile fin dall’inizio. Matteo è un avversario di grande talento, mentre io non avevo molte partite alle spalle su questa superficie. In allenamento mi sentivo bene, ma il match ufficiale è tutta un’altra cosa. L’aspetto positivo è che mi sono sentito meglio rispetto a Montecarlo e ai precedenti tornei, anche se il mio livello non è ancora quello desiderato. Oggi, semplicemente, ho perso contro un giocatore migliore».Il campione serbo non ha nascosto i suoi dubbi riguardo al prossimo Roland Garros: «Sinceramente avrei voluto giocare più match rispetto a Montecarlo. È una situazione nuova per me, devo ammetterlo. Ora il mio obiettivo è vincere qualche partita, senza avere aspettative di vittoria finale. È una sensazione totalmente diversa rispetto agli ultimi vent’anni sul circuito. È una sfida mentale che fa parte del naturale ciclo della vita sportiva».
    Djokovic ha continuato con una riflessione sincera sul suo presente: «Prima o poi doveva succedere. Provo a utilizzarlo come una motivazione per guardare avanti. I Grand Slam restano i miei obiettivi principali, anche se naturalmente desidero vincere anche negli altri tornei. Non so se sarò in grado di mostrare il mio miglior tennis al Roland Garros, ma darò tutto me stesso per riuscirci».
    Il serbo ha poi fatto una profonda analisi sul momento attuale della sua carriera: «Per vent’anni non avevo vissuto ciò che sto attraversando in questi ultimi dodici mesi. Troppe sconfitte precoci, che certamente fanno male. Ma è parte dello sport e bisogna accettare le nuove circostanze cercando di ottenere il massimo possibile. Non posso lamentarmi della mia carriera, ho vissuto momenti straordinari, ma ora devo affrontare una realtà diversa. I miei colpi, il mio corpo, i miei movimenti non sono più quelli di prima. È un cambiamento che devo accettare e con cui devo convivere, soprattutto nei grandi tornei. Vedremo cosa succederà».
    Infine, parlando della pressione, Djokovic ha chiarito: «La pressione è parte integrante del nostro sport, soprattutto ai massimi livelli. Non scompare mai, anche se ora è diversa. Ogni volta che entro in campo provo nervosismo, pressione ed emozione come qualunque altro giocatore. Amo ancora competere, anche se è diventato più difficile. Non arrivo a Parigi come uno dei favoriti, e forse questa potrebbe essere una situazione vantaggiosa».
    Alla domanda se questa possa essere stata la sua ultima partita a Madrid, Djokovic ha lasciato aperta ogni opzione: «Potrebbe essere così, non sono certo di tornare qui. Tornerò sicuramente, ma forse non da giocatore. Spero non sia stato il mio ultimo match a Madrid, ma potrebbe esserlo».
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Djokovic torna alla Caja Mágica: il serbo si prepara per il Mutua Madrid Open 2025. Sorteggio del tabellone di Madrid: appuntamento oggi alle 18 per quello femminile e domani ale 11 per il maschile. Musetti si allena

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Arrivano segnali incoraggianti da Madrid, dove Novak Djokovic è già al lavoro sulla terra rossa della Caja Mágica in vista del prestigioso Mutua Madrid Open 2025. Il campione serbo, che vanta tre titoli nel torneo della capitale spagnola, ha iniziato la sua preparazione con largo anticipo, puntando a ritrovare la miglior condizione fisica e tecnica.
    Dopo un inizio di stagione 2025 ben al di sotto delle sue abituali prestazioni, Djokovic arriva a Madrid con l’obiettivo chiaro di invertire la tendenza negativa e tornare al livello che gli compete. L’ex numero uno del mondo punta a conquistare il suo quarto titolo nel Masters 1000 madrileno, torneo che ha già vinto nel 2011, 2016 e 2019.Il suo ultimo impegno agonistico risale al Masters 1000 di Montecarlo, dove ha subito una pesante sconfitta al primo turno contro il cileno Alejandro Tabilo con il punteggio di 6-3, 6-4. Si tratta della seconda vittoria di Tabilo contro Djokovic, un dato che evidenzia il momento difficile del serbo.
    La scelta di arrivare con largo anticipo a Madrid testimonia la determinazione di Djokovic di lasciarsi alle spalle questo periodo complicato e ritrovare confidenza sulla terra battuta, superficie su cui dovrà difendere molti punti nelle prossime settimane. Per il campione serbo, il torneo madrileno rappresenta un passaggio fondamentale nella preparazione ai successivi appuntamenti di Roma e, soprattutto, Roland Garros, dove cercherà di aggiungere un nuovo capitolo alla sua straordinaria carriera.
    Oggi, Domenica 20 Aprile, alle ore 18:00, si svolgerà il sorteggio del tabelone principale del WTA 1000 di Madrid.Domani, lunedì 21 aprile, alle ore 11.00, si terrà il sorteggio del tabellone principale del torneo Masters 1000 di Madrid. L’evento, che si svolgerà sulla terra battuta all’aperto della capitale spagnola, vedrà la partecipazione di 96 giocatori nel main draw.Le qualificazioni verranno sorteggiate nel pomeriggio di oggi.Il torneo maschile inizierà ufficialmente mercoledì 23 aprile, ma le 32 teste di serie beneficeranno di un bye al primo turno, entrando in gioco direttamente dal secondo turno.Il main draw femminile, invece, inizierà martedì. Le qualificazioni partiranno per entrambi i tornei domani mattina.
    Lorenzo Musetti dovrà rimandare il suo ingresso nella top-10 del ranking ATP. I risultati del torneo di Barcellona non hanno infatti permesso al tennista toscano di compiere quel salto di classifica che invece è riuscito al danese Holger Rune, finalista nel torneo catalano e sfidante di Carlos Alcaraz nell’atto conclusivo.L’attenzione è ora rivolta soprattutto alle condizioni fisiche del tennista carrarese, grande protagonista al Masters 1000 di Montecarlo dove ha raggiunto la finale, venendo sconfitto proprio da Alcaraz anche a causa di un infortunio alla coscia destra. Una piccola elongazione che non gli ha permesso di esprimersi al massimo delle sue possibilità contro un avversario di straordinario talento, dopo aver vinto brillantemente il primo set.L’azzurro si è allenato ieri con uno sparring, senza giocare punti ma limitandosi a palleggiare per riprendere confidenza con la pallina. Nel giorno di Pasqua, è prevista la partenza per Madrid.Le aspettative del toscano sono quelle di ben figurare anche nella capitale spagnola, sebbene le condizioni dei campi saranno molto diverse da quelle di Montecarlo. A Madrid, infatti, la terra rossa è notoriamente più rapida e favorevole ai giocatori abili sulle superfici veloci, a causa dell’altitudine della città.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sorpresa a Monte Carlo: Tabilo sgambetta di nuovo Djokovic!

    Alejandro Tabilo (foto Brigitte Grassotti)

    Sono davvero pochi i tennisti con un record positivo negli head to head contro Novak Djokovic. Alejandro Tabilo è tra questi, due partite e due vittorie contro il più vincente dell’era moderna, la seconda appena ottenuta nel secondo turno del Masters 1000 di Monte Carlo in corso questa settimana sulla terra rossa del Principato. Dopo la vittoria dell’anno scorso a Roma, contro un Novak irriconoscibile, il cileno si ripete anche nel loro secondo scontro andato in scena sul Centre court di Monte Carlo, con un 6-3 6-4 piuttosto netto frutto di una sua grande prestazione e, nuovamente, un Djokovic tutt’altro che al meglio.
    Tabilo è arrivato a Monte Carlo con ben poche certezze in un 2025 che gli ha regalato solo 2 vittorie a fronte di ben 9 sconfitte, ma contro il tennis poco incisivo e piuttosto falloso del serbo ha ritrovato qualità in spinta, in particolare col suo diritto mancino contro quello di Novak, spesso incerto e fuori equilibrio. Bravo Alejandro a disputare una partita aggressiva con ottimi numeri al servizio (63% di prime palle in gioco, vincendo l’81% dei punti, ed eccellente il 50% con la seconda palle contro un formidabile ribattitore come il serbo) e comandare buona parte degli scambi con accelerazioni precise e anche diverse palle corte, che sul campo piuttosto lento del Principato sono state molto efficaci. Il cileno è stato bravo a non dare molto ritmo a Novak che, evidentemente, di ritmo e buon feeling ne aveva ben poco, e questa continua alternanza di accelerazioni, tagli e contro piedi non ha mai consentito al serbo di salire di livello e mettere pressione all’avversario. Sicuramente Novak non ha disputato una buona partita, ma c’è molto merito del sudamericano per come ha gestito la situazione e ha portato a casa una vittoria per lui importantissima.

    The moment Tabilo secured his second win over Novak Djokovic 🙌 #RolexMonteCarloMasters https://t.co/Si8sKNnAzT pic.twitter.com/kogc8QEbYg
    — Tennis TV (@TennisTV) April 9, 2025

    Per Djokovic era la prima partita su terra battuta in stagione (e dalla vittoria dell’Oro olimpico a Parigi 2024) dopo la finale persa a Miami contro Mensik, quindi era abbastanza scontato trovarlo non al massimo della forma tecnica, ma è parso piuttosto incerto in tutti i colpi e in particolare alla risposta, il colpo storicamente più costante del suo repertorio e che gli ha consentito di centrare risultati incredibili. Ma tanti sono stati gli errori del serbo anche col rovescio in scambio, fuori ritmo e spesso molto incerto anche sulla scelta tattica da prendere. Alla fine sono stati ben 29 gli errori di Djokovic a fronte di 18 vincenti, ma oltre ai numeri è la mancanza di intensità e anche di una reazione veemente ad aver impressionato in negativo nella sua prestazione.

    3 – Alejandro Tabilo is third player to not have lost against Novak Djokovic after facing him on multiple occasions at ATP level along with Marat Safin and Jiri Vesely. Victorious. #RolexMonteCarloMasters | @ROLEXMCMASTERS @atptour @ATPMediaInfo pic.twitter.com/AIsddFtdpq
    — OptaAce (@OptaAce) April 9, 2025
    Incredibile che Tabilo in due partite contro Djokovic ha concesso solo 12 game! E non finisce qua: è il terzo tennista, con Vesely a Safin, a non aver mai perso contro Djokovic avendolo affrontato più di una volta. Solo Nadal su terra battuta ha un record migliore del cileno contro il serbo (20 vittorie e 9 sconfitte per Rafa). Tabilo negli ottavi di finale troverà probabilmente Dimitrov. Djokovic dovrà riflettere su questa brutta sconfitta, che non apre affatto bene la sua stagione sul “rosso”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO