More stories

  • in

    Basilashvili sul Caso Davis Cup: ‘Con Djokovic sarebbe stata squalifica a vita’”

    L’incidente di Coppa Davis tra Belgio e Cile continua a far discutere il mondo del tennis. Durante l’incontro, Zizou Bergs, euforico dopo aver ottenuto un break point, è entrato in collisione con Christian Garín. Il cileno si è rifiutato di riprendere il gioco chiedendo la squalifica dell’avversario.Di fronte al rifiuto degli ufficiali di gara di […] LEGGI TUTTO

  • in

    Novak Djokovic verso un rapido ritorno: Punta all’ATP 500 di Doha

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Arrivano notizie incoraggianti per Novak Djokovic. Secondo quanto riportato dalla stampa serba, l’infortunio subito durante gli Australian Open non sarebbe grave come inizialmente temuto. Il campione serbo potrebbe addirittura riprendere gli allenamenti già la prossima settimana.
    L’infortunio, che aveva costretto Djokovic al ritiro durante la semifinale contro Alexander Zverev agli Australian Open, aveva destato preoccupazione. Tuttavia, gli ultimi aggiornamenti suggeriscono un recupero più rapido del previsto, aprendo la possibilità di vedere l’ex numero uno del mondo in campo all’ATP 500 di Doha.
    Se il recupero proseguirà secondo le aspettative, Djokovic dovrebbe partecipare al torneo di Doha, il primo evento del suo calendario 2025 dopo il ritiro a Melbourne. L’evento si preannuncia di altissimo livello, con la presenza confermata di due dei maggiori protagonisti del circuito: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, rendendo il torneo uno dei più interessanti di questo inizio stagione.
    La presenza di questi tre campioni promette un torneo di straordinario livello tecnico, con Djokovic che cercherà di dimostrare di aver superato completamente i problemi fisici che lo hanno condizionato in Australia.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Connors difende Djokovic: “Le critiche lo seguiranno sempre”

    Jimmy Connors nella foto

    Jimmy Connors è intervenuto nella discussione sui fischi ricevuti da Novak Djokovic durante l’Australian Open 2025. L’ex numero 1 del mondo, nel suo podcast ‘Advantage Connors’, ha offerto un’interessante analisi sul perché il campione serbo continui a dividere il pubblico, anche a distanza di giorni dal suo ritiro in semifinale contro Alexander Zverev.
    Secondo Connors, la controversa posizione di Djokovic sul vaccino COVID e la sua conseguente deportazione dall’Australia nel passato hanno contribuito a creare un’immagine negativa che persiste. “Questo dimostra che non importa cosa fai. Nessuna buona azione resta impunita. È una follia, ma guardando indietro agli ultimi anni, ha preso delle posizioni. Si è difeso, ha agito secondo le sue convinzioni, e questo non è piaciuto a moltissima gente in tutto il mondo, penso in particolare alla questione Covid.”
    Il ritiro di Djokovic in semifinale, dopo un solo set perso contro Zverev, ha scatenato una reazione ostile del pubblico di Melbourne, nonostante i suoi dieci titoli conquistati nel torneo. Il serbo ha successivamente pubblicato l’immagine di una risonanza magnetica che confermava il suo infortunio al tendine del ginocchio, ma il dibattito sulla genuinità dei suoi problemi fisici sembra destinato a non placarsi. “Ci sarà sempre qualcuno che, qualunque cosa accada, proverà questo sentimento, non so se di gelosia o altro,” ha commentato Connors, “ma a meno che non resti saldo nelle tue posizioni, continueranno a fischiarti.”
    Connors ha anche sottolineato l’importanza di personalità controverse nel tennis: “Non tutti possono essere gli eroi. Se tutti fossero i bravi ragazzi, sarebbe piuttosto noioso. Un po’ di controversia o un atteggiamento diverso va bene, non deve essere eccessivo.” L’ex campione americano ha poi citato un detto che ritiene particolarmente appropriato: “Fai quello che pensi e di’ quello che vuoi, perché a chi importa non conta, e a chi conta non importa.”
    Ha concluso con una riflessione amara sulla natura delle critiche nel tennis: “L’enfasi qui è che non è mai abbastanza, puoi spingerti al limite ed essere in terapia intensiva e ti fischerebbero comunque.”
    Le parole di Connors offrono uno spaccato interessante sulla complessità della figura di Djokovic nel tennis moderno: un campione che, nonostante i record e i successi, continua a dividere il pubblico, forse proprio per quella sua determinazione a rimanere fedele alle proprie convinzioni, anche quando queste vanno contro il sentire comune.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Le riflessioni di Sinner sull’umiltà. La risposta onesta di Wawrinka sul paragone con i Big 4. Il cambio di programma di Alcaraz. Il nuovo record di Djokovic. L’evoluzione economica dei tornei ATP 500

    Stan Wawrinka nella foto – Foto Getty Images

    L’umiltà dei campioni e l’evoluzione del circuito ATP emergono come temi dominanti nelle ultime notizie del tennis mondiale. Jannik Sinner, fresco vincitore dell’Australian Open 2025, ha offerto un’interessante riflessione sulla sua visione del successo in una recente intervista al canale ufficiale del torneo.“Voglio essere una persona umile, sinceramente”, ha dichiarato l’italiano. “Ricordo sempre le mie radici: una casa piccola, in un paese di montagna e una famiglia meravigliosa. So fare bene uno sport e questo mi rende un’ispirazione per molti giovani, ma nulla di più. Non sto cambiando il mondo. Quindi, perché il successo dovrebbe cambiare me?”
    La stessa umiltà caratterizza Stan Wawrinka che, nonostante un inizio di stagione difficile con due eliminazioni al primo turno, ha mostrato grande onestà intellettuale in un recente podcast. Interrogato sulla possibilità di essere considerato il “quinto membro” del Big 4, lo svizzero ha risposto categoricamente: “Mi vergogno che qualcuno osi mettermi a quel livello e mi paragoni a Murray solo perché entrambi abbiamo vinto tre Slam. Lui ha trascorso settimane come numero 1, ha vinto numerosi Masters 1000 e è rimasto tra i migliori per anni. È irrispettoso nei suoi confronti fare questi paragoni.”
    Sul fronte calendario, Carlos Alcaraz ha sorpreso tutti annunciando che parteciperà all’ATP 500 di Tokyo 2025 invece di difendere il titolo a Pechino. Una scelta inaspettata, considerando che il torneo cinese solitamente offre un montepremi più sostanzioso per attirare le stelle del circuito.
    Intanto, Novak Djokovic ha raggiunto un altro record straordinario: è diventato il terzo giocatore nella storia a trascorrere 1.000 settimane consecutive nella top 100 del ranking ATP, un club esclusivo che include solo Roger Federer (1.165 settimane) e Rafael Nadal (1.029 settimane). Il serbo mantiene questa posizione ininterrottamente dal 4 luglio 2005.
    Il circuito ATP sta inoltre vivendo una significativa evoluzione economica, particolarmente evidente nei tornei 500. Per incentivare la partecipazione dei migliori giocatori, diversi eventi stanno aumentando considerevolmente i loro montepremi. Dallas, ad esempio, ha equiparato il suo prize money a quello di Doha, raggiungendo i 2.760.000 dollari, un notevole incremento rispetto ai 756.250 dollari offerti l’anno scorso come torneo 250. Anche Rotterdam e Dubai hanno annunciato un aumento del 10% del montepremi totale, segnalando una chiara tendenza del circuito a valorizzare questi eventi di livello intermedio.Queste modifiche riflettono la strategia dell’ATP di rafforzare i tornei 500, rendendoli più attraenti per i top player e creando un calendario più strutturato e remunerativo per tutti i giocatori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Toni Nadal sulla controversa uscita di Djokovic: “Una leggenda merita rispetto”

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    L’Australian Open 2025, conclusosi con il secondo trionfo consecutivo di Jannik Sinner, lascia dietro di sé una scia di polemiche per il ritiro di Novak Djokovic nella semifinale contro Alexander Zverev. Il campione serbo, vincitore di dieci edizioni del torneo, ha abbandonato il campo dopo un solo set tra i fischi del pubblico della Rod Laver Arena, scatenando un acceso dibattito nel mondo del tennis.
    La questione è particolarmente delicata considerando che Djokovic, apparentemente in difficoltà fisica, era riuscito a sconfiggere Carlos Alcaraz nei quarti di finale nonostante sembrasse sul punto di ritirarsi. Un comportamento che ha alimentato i dubbi sulla veridicità dei suoi problemi fisici.Toni Nadal, storico coach e zio di Rafa, ha analizzato la situazione sulle colonne de El País, identificando due ragioni principali dietro la reazione negativa del pubblico. “In primo luogo, comprendo la delusione e la rabbia degli spettatori che hanno pagato un biglietto costoso per assistere all’incontro”, ha scritto. “Ma la seconda ragione, probabilmente la più importante, è che nel corso degli anni si è alimentata una certa diffidenza intorno a Novak, a causa delle sue smorfie ed espressioni teatrali, che hanno seminato dubbi sulla veridicità dei suoi infortuni.”
    L’ex coach spagnolo ha poi evidenziato come il comportamento di Djokovic si sia discostato dalla prassi comune in questi casi: “Quando un giocatore affronta problemi fisici in un incontro di questo livello, solitamente rimanda la decisione del ritiro fino all’ultimo. Chiama il fisioterapista, continua a giocare nonostante le difficoltà e solo quando constata l’irreparabilità della situazione, opta per il ritiro. Abbiamo visto Novak in più occasioni con atteggiamenti simili, con espressioni facciali e linguaggio corporeo che contraddicono quanto vediamo in campo, seminando dubbi sull’autenticità dei suoi problemi.”
    Nonostante queste considerazioni, Toni Nadal ha preso una posizione netta in difesa del campione serbo: “Credo che un grande campione come il serbo, qualcuno che ha contribuito a scrivere le pagine più eccelse della storia del tennis, non dovrebbe lasciare così nessun campo da tennis, e ancor meno la Rod Laver Arena, dove detiene il record di vittorie e titoli. Il rispetto, questo è il mio personale sentire, se lo è meritato nel momento difficile di dover abbandonare il campo che lo ha visto vincere così tante volte.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    L’Australian Open vuole una statua per Djokovic: Tiley conferma il progetto. Sinner e Zverev, da rivali a compagni di viaggio: la foto virale dopo la finale di Melbourne

    Alexander Zverev e Jannik Sinner nella foto

    L’Australian Open vuole una statua per Djokovic: Tiley conferma il progettoSeguendo l’esempio del Roland Garros con Rafael Nadal, l’Australian Open si prepara a rendere omaggio al suo più grande campione. Craig Tiley, direttore del torneo australiano, ha annunciato l’intenzione di erigere una statua in onore di Novak Djokovic all’interno del complesso di Melbourne Park.La decisione appare più che meritata considerando il legame straordinario tra il campione serbo e il primo Slam della stagione. Con dieci titoli conquistati a Melbourne, Djokovic ha fatto dell’Australian Open il suo regno personale, stabilendo un record che difficilmente potrà essere eguagliato. E anche quest’anno, nonostante non sia riuscito a difendere il titolo, il serbo ha dimostrato la sua classe raggiungendo le semifinali e confermando di poter ancora competere ai massimi livelli.
    “Non c’è alcun dubbio che Novak meriti questo riconoscimento”, ha dichiarato Tiley. “Il suo impatto su questo torneo è stato straordinario e la statua sarà un modo per celebrare in modo permanente la sua legacy all’Australian Open”.Il progetto segue la scia di quanto fatto dal Roland Garros per Nadal, il cui dominio sul rosso parigino è stato immortalato con una statua in bronzo. Ora Melbourne si prepara a fare lo stesso con Djokovic, riconoscendo non solo i suoi successi sportivi ma anche il suo ruolo nell’elevare il prestigio del torneo a livello globale.La statua sarà un tributo permanente a uno dei più grandi campioni nella storia del tennis, che ha ancora la possibilità di aggiungere ulteriori capitoli alla sua straordinaria storia d’amore con Melbourne Park.

    🚨 Breaking : Novak Djokovic will be honoured with a Statue at the Melbourne Park (for his 10 AO titles & the Greatest Australian Open Champion).
    Tennis Australia president Craig Tiles says “No brainer. He deserves it”. pic.twitter.com/lYgPQsxW1t
    — SK (@Djoko_UTD) January 27, 2025

    Sinner e Zverev, da rivali a compagni di viaggio: la foto virale dopo la finale di MelbourneNon è la prima volta che i grandi rivali del tennis condividono un volo nel circuito ATP, ma l’immagine di Jannik Sinner e Alexander Zverev seduti uno accanto all’altro in business class, appena 24 ore dopo la loro battaglia nella finale degli Australian Open 2025, ha qualcosa di speciale.
    La foto, che sta rapidamente diventando virale sui social media, cattura perfettamente l’essenza del tennis professionistico moderno: acerrimi rivali in campo che si trasformano in colleghi cordiali fuori dal rettangolo di gioco. Vincitore e finalista del primo Slam dell’anno si ritrovano così fianco a fianco sul volo che li riporta in Europa, in un’immagine che racconta molto della sportività e del rispetto reciproco che caratterizza questo sport.
    Lo scatto, condiviso sui social network, mostra un lato più umano e meno competitivo del circuito professionistico, dove gli atleti, nonostante la feroce rivalità in campo, condividono spesso momenti di vita quotidiana tra un torneo e l’altro. Una testimonianza di come nel tennis le rivalità più intense possano coesistere con rapporti di stima e cordialità fuori dal campo.
    La scena ricorda altri celebri momenti simili nella storia del tennis, confermando come questo sport sappia distinguersi per il fair play e il rispetto tra gli atleti, anche immediatamente dopo le sfide più intense e significative.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Djokovic risponde ai fischi: “Preferisco tacere per non pentirmi”

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    La Rod Laver Arena, teatro di alcuni dei più grandi trionfi di Novak Djokovic, si è trasformata in uno scenario amaro per il campione serbo. I fischi che hanno accompagnato il suo ritiro nella semifinale contro Zverev hanno provocato una risposta pacata ma significativa del dieci volte campione degli Australian Open.
    Parlando ai media serbi presenti a Melbourne, Djokovic ha affrontato la questione con la maturità di chi ha vissuto mille battaglie: “Non so cosa dire. Il pubblico ha pagato il biglietto aspettandosi un grande match che non ha potuto vedere. Da questo punto di vista, posso capirli, faccio tutto il possibile per giocare, almeno questo”.
    Ma dietro il tono diplomatico si nasconde una profonda delusione: “Non sono sicuro che loro capiscano me o che vogliano farlo. So come funziona il mio corpo e cosa ho fatto per questo torneo negli ultimi 20 anni”. Parole che risuonano come un promemoria del suo straordinario legame con Melbourne Park, dove ha scritto pagine indelebili della storia del tennis.
    La frase finale – “Preferisco tacere per non dire qualcosa di cui potrei pentirmi” – rivela quanto lo abbiano ferito i fischi del pubblico. Una reazione che stride con il suo status di recordman del torneo, dove ha trionfato dieci volte, spesso superando condizioni fisiche precarie, come nel 2021 quando vinse nonostante un serio infortunio agli addominali.
    Il ritiro di Djokovic, arrivato dopo aver perso il primo set al tie-break, è stato il risultato di un problema muscolare che si trascinava dalla battaglia nei quarti contro Alcaraz. Una decisione presa per preservare il suo fisico, comprensibile per un atleta di 37 anni che ha sempre dimostrato una profonda conoscenza del proprio corpo.
    La reazione del pubblico australiano, sempre complesso nel suo rapporto con Djokovic, dimostra come anche i più grandi campioni non siano immuni dalle critiche, anche quando le loro scelte sono dettate dalla saggezza e dall’esperienza. Un episodio che aggiunge un nuovo capitolo al rapporto di amore e odio tra il campione serbo e Melbourne Park.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Djokovic mostra sui social il risultato dei suoi esami dopo l’infortunio

    Novak Djokovic all’uscita dalla Rod Laver Arena

    “Ho pensato di pubblicare questo qui per tutti gli “esperti” di infortuni sportivi che ci sono in giro…”
    Con questo messaggio polemico Novak Djokovic respinge le dure critiche sui suoi “presunti” infortuni, pubblicando la immagine del controllo diagnostico che ha confermato la lesione che l’ha costretto a gettare la spugna dopo un set contro Zverev in semifinale all’Australian Open.

    Thought I’d leave this here for all the sports injury “experts” out there. pic.twitter.com/ZO5mBtw9zB
    — Novak Djokovic (@DjokerNole) January 25, 2025

    Novak ha accusato il fastidio nella partita di quarti di finale contro Carlos Alcaraz, riuscendo a gestire il dolore dopo il primo set perso e portando a casa un bel successo contro il giovane rivale, mostrando una grandissima lucidità tattica oltre che resistenza. Purtroppo non è riuscito invece a resistere in semifinale, con l’amara decisione di mollare dopo un set, uscendo sotto una bordata di fischi della Rod Laver Arena, comportamento irrispettoso ed esagerato tanto da essere stigmatizzato anche da Zverev nell’intervista a caldo in campo.
    A questo punto Djokovic ha già annunciato il forfait in Davis Cup (dove era stato convocato per il round preliminare), e vedremo se riuscirà a recuperare in tempo per il torneo di Doha, passato a categoria ATP 500 e al quale si è iscritto.
    È anche da chiarire se continuerà o meno la collaborazione con Murray, l’accordo era per l’Australian Open. “Ne parleremo”, hanno chiosato entrambi. Adesso il serbo deve soprattutto focalizzarsi sul recupero dall’infortunio.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO