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    Tokyo2020: Gli USA rendono la Serbia irriconoscibile. Netto 3-0, Larson superstar

    SEMIFINALESERBIA – STATI UNITI 0-3 (19-25, 15-25, 23-25) il tabellino
    TOKYO – Gli Stati Uniti di Kiraly centrano il bersaglio della 3° finale olimpica per l’oro per gli USA nelle ultime cinque edizioni dei Giochi, la quarta in assoluto se si aggiunge quella per il bronzo, vinta, a Rio2016. E’ una semifinale che non ti aspetti, un monologo a stelle e strisce che stride con l’immagine che la Serbia di Terzic aveva dato solo due giorni fa contro le azzurre. Ruoli invertiti sul palcoscenico olimpico con le americane che aggrediscono l’avversario sin dal primo set, senza lasciare molto spazio. Una gara a senso unico con Larson e Drews a dare a Poulter due uscite efficaci in attacco, muro-difesa e battuta corale a fare la differenza.
    Brankica Mihajlovic indisponibile, assenza pesante per Terzic
    LE FORMAZIONI – Jordan Thompson torna a farsi vedere in panchina, in campo invece torna Jordyn Poulter nel suo ruolo di regista titolare dopo l’infortuno alla caviglia accusato nel match con l’Italia che l’aveva poi costretta alla panchina anche nel Quarto di finale contro la Dominicana. Drews opposta, Akinradewo e Washington coppia centrale più che affidabile, Larson e Bartsch-Hackley nella diagonale di posto 4. Kiraly non cambia di una virgola, anche durante la gara 1 solo ingresso, Hill per una battuta. Nemmeno un cambio delle rotazioni. Macchina perfetta non si cambia. Al contrario Terzic fa molto ricorso alla panchina nel corso del match ma l’unica a cui davvero vorrebbe poter fare affidamento non entra in campo nemmeno in questa occasione indisponibile fisicamente Brankica Mihajlovic. C’è l’eterna Ognjenovic in regia, il faro Boskovic opposta, Rasic e Popovic centrali,  Milenkovic e Busa in 4, Popovic S. libero.
    PIU’ – L’organico prima di tutto. Quello USA è un meccanismo perfetto, corale. Non c’è una Boskovic che calamita tutto il gioco di squadra, Poulter può spaziare e lo fa bene tra Drews, sempre più in fiducia, nonostante il ritorno di Thompson, e una Larson al pieno della condizione psico motoria che le consente di reggere praticamente da sola l’intera ricezione americana. Difesa statunitense a mille (ben 31) e il muro fanno poi definitivamente la differenza.
    Larson 36 ricezioni al 58% positivo e 20 attacchi al 60%, 1 muro e 1 ace (0 battute sbagliate)
    MENO – Tutto dalla parte serba se non si vuole guardare al capello e sottolineare la bassa efficienza di Bartsch-Hackley 7/25 (4%) che dopo un buon primo set si è più impegnata nel lavoro oscuro. Alla formazione di Terzic manca la miglior Boskovic, oggi al 41% in attacco, ma soprattutto manca una alternativa credibile a Ognjenovic che non trova soddisfazione dalle altre vie di uscita, vuoi anche per una ricezione non solida. La battuta della Serbia (ben 36 su Larson) poi non riesce a incidere in nessun momento dell’incontro, lasciando al gioco USA ampia capacità nella rigiocata.
    LA PARTITA – Stati Uniti spietati nel primo set della semifinale di Tokyo2020. Con Jordyn Poulter in campo le ragazze di Kiraly aprono il match aggressive in battuta e attente a muro e difesa. Serbia arrendevole, tanti errori in attacco: c’è equilibrio fino al 10-8 poi due difese a cui seguono contrattacco di Larson, muro di Washington su Boskovic valgono il +4: 12-8.Arriva poi Drews al servizio: per il 16-10 definitivo su un set in cui la Serbia accusa la regolarità del gioco avversario: 6 punti di Bartsch-Hackley, Drews e 5 di Larson: 25-19
    Si parte, pronti via e arriva un muro nei tre metri ad un attacco di Boskovic. Avvio di secondo set comunque più equilibrato, fino allo strappo dell’11-7 degli USA con Poulter che riesce a smarcare le sue attaccanti. Tutte a segno con regolarità, il muro serbo non riesce a stare al passo, Drews domina a rete, già 5 punti sul 21-14. La Serbia con alcune sue punte di diamante, ad iniziare da Rasic, commette troppi errori. Terzic fa doppio cambio con Blagojevic per Busa e Mirkovic per Ognjenovic in regia. USA concreti, 9 set point con Larson che chiude il 24-15. Ne basta uno: Washington che ferma ancora Boskovic.
    Staff USA
    Drews apre il set con l’ace del 3-1. Serbia in balia di Larson e compagne: 7-2Blagojevic  subito in campo per Busa. Il turno di battuta di Boskovic è un lampo che porta un parziale di 0-3 per le serbe (7-5). Migliora la ricezione delle serbe e anche il libero Popovic porta il suo contributo difensivo. Momento on fire di Boskovic che riapre il parziale: 8-7, 9-8. E’ un attimo però perché la Serbia commetta subito due errori e accusi un muro di Washington. Un errore serbo di Rasic a muro vale il nuovo +3 USA: 16-13. Il set svolta, la Serbia perde l’inerzia positiva e Boskovic sbaglia in attacco. Busa accusa in ricezione: 20-15. Finita? No la Serbia non muore mai. Terzic chiama un time out, prende sotto braccio Ognjenovic e parla alla squadra, regala anche un sorriso. C’è una reazione, ma non è continua. Busa attacco e muro, Boskovic da posto 4 e un errore di Bartsch in ricezione valgono il 22-21. Usa però che non concedono di più: ennesima “rice” perfetta di Larson che chiude in diagonale il 25-23. LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: Semifinale, il tabellino di Serbia – Stati Uniti 0-3

    SEMIFINALE SERBIA – STATI UNITI 0-3 (19-25, 15-25, 23-25)SERBIA: Ognjenovic 2, Busa 4, Popovic 6, Boskovic 19, Milenkovic 4, Rasic 5, Popovic (L); Mirkovic, Aleksic, Blagojevic. N.e.. Mihajlovic, Bjelica. All. Terzic.STATI UNITI: Larson 15, Akinradewo 2, Drews 17, Bartsch-Hackley 9, Washington 7, Poulter 2, Wong-Orantes (L); Hill. N.e.. Hancock, Thompson, Robinson, Ogbogu. All. Kiraly.Arbitri: Casamiquela (ARG), Rodriguez (SPA)Note: Durata set  24’, 23’, 33’.  Toh 1.20.SERBIA: attacchi 32/80, muri 8, ace 0/59, errori avversari 17.STATI UNITI: attacchi 40/91, muri 12, ace 6/73, errori avversari 17.
    IL TABELLINO DELLA SERBIA LEGGI TUTTO

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    Tokyo 2020: Tandara sospesa per doping

    Tandara in attacco contro la Korea nel match del girone

    TOKYO – Nella notte il Comitato Olimpico Brasiliano (COB) ha comunicato che l’opposta Tandara Caixeta è risultata positiva ad un esame antidoping ed è fuori dai Giochi Olimpici (salterà la semifinale con la Korea e la finale del giorno dopo), già in viaggio per il ritorno in Brasile. L’esame è stato effettuato lo scorso 7 luglio quando la nazionale si allenava a Saquarema.Il COB non ha reso noto a quale sostanza è risultata positiva la giocatrice, campionessa olimpica a Londra 2012.La squadra per il momento non rischia sanzioni dato che servono almeno 2 giocatrici positive all’antidoping.

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    Tokyo2020: Tutte le partite del 6 agosto. Pallavolo & Beach Volley. Semifinali femminili e finali sulla sabbia

    TOKYO – Tutto il programma delle gare di pallavolo e beach volley di venerdì 6 agosto. Orario italiano, Tokyo +7. Si chiude il torneo di beach volley femminile, giornata di semifinali nella pallavolo femminile.
    IL PROGRAMMAPALLAVOLO FEMMINILE SEMIFINALIOre 06.00 Serbia – Stati UnitiOre 14.00 Brasile – Korea
    BEACH VOLLEY FINALIFinale 3°/4° postoOre 03.00 Vergé-Dépré, A.-Heidrich (SUI) – Graudina-Kravcenoka (LAT)Finale 1°/2° postoOre 04.30 April-Alix (USA) – Artacho Del Solar-Clancy (AUS) LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: Rassegna stampa, come è facile titolare sui Social… “Ma non sono i social il problema”

    di Sofia Greggio
    TOKYO – La rassegna stampa del 5 agosto sui giochi di Tokyo 2020. Meglio e peggio della stampa italiana.
    Il Corriere della Sera dedica al volley femminile un pezzo amaro: “Egonu e le altre (troppo social)”. Si conclude l’avventura olimpica anche per l’Italvolley femminile, sconfitta ai quarti da una Serbia concreta e trascinata dalla fuoriclasse Boskovic. Un 3-0 che fa male, ma fa anche riflettere: come mai tutto questo gap con la squadra che appena due anni fa abbiamo portato al tie-break? Secondo il CT le ragazze si sono fatte influenzare eccessivamente dai social. Dovevano staccarsi e pensare di più al gioco, ma era difficile e non ci sono riuscite. Mazzanti: «Ho raccomandato alle ragazze di staccarsi da ciò che le circonda, perché la melma quando arriva arriva». Ed è arrivata.
    Anche la Repubblica si focalizza sul flop della squadra di Mazzanti, che torna a casa senza medaglia ma con un bagaglio pieno di cose su cui riflettere. Il volley spalle al muro. Dalla partita con la Cina, le ragazze terribili si sono spente e non sono più tornate ai livelli che tutti ci aspettavamo. Ora c’è da capire cosa è andato storto, soprattutto in vista dei prossimi campionati europei, in avvio al 18 agosto. Tante le critiche a Paola Egonu, che ha disputato una partita poco brillante, e a Miriam Sylla, la neo-capitana della nazionale. 
    Il Carlino riserva parole molto dure proprio all’opposto della nazionale: “Ganna ed Egonu, l’alfa e l’omega”. Paola viene contrapposta a Ganna, il neocampione olimpico del ciclismo su pista. La prestazione della giovane veneta ha lasciato i tifosi con l’amaro in bocca e con tanti dubbi: perché all’Imoco è capace di tanto e in nazionale non è mai riuscita a esprimersi ai suoi livelli? Tante le teorie; quel che è certo è che Mazzanti avrà molto lavoro da fare nelle prossime settimane.
    Il Corriere della Sera parla anche della sconfitta del beach volley: “Nicolai e Lupo battuti dal Qatar”. Un’altra battaglia persa ma che fa in qualche modo meno male. La coppia azzurra ha giocato al massimo contro i favoriti fuoriclasse del Qatar. Non potevano fare meglio, ma non è un addio. Nicolai: «Ci aspettano vari eventi, il nostro è solo un arrivederci».
    Il Messaggero: “Squadre tradite dalle stelle. Ma è una crisi di sistema”. Ottimi gli azzurri alle Olimpiadi, ma gli sport di squadra tornano in Italia senza una medaglia; senza una semifinale. Ora c’è da capire da cosa sia dovuto questo calo su sport come volley, pallanuoto e basket, nella speranza che questa doccia fredda sia un punto di partenza e non d’arrivo. LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: Focus, Paola Egonu non ha fatto Paola Egonu. I Giochi in sofferenza

    TOKYO – Inevitabile parlare di Egonu, a fine Olimpiade, parlare di lei per cercare di capire cosa le sia successo e, magari, lasciarla un po’ più in pace nei prossimi giorni, nei prossimi impegni, nel suo prossimo scorcio di vita. L’impressione è che fisicamente Paola non avesse nessun problema, eppure tutta l’Olimpiade è stata una sofferenza, nonostante tabellini sempre importanti, col culmine del match con la Serbia nel quale ha perso il confronto diretto con la Boskovic che in tante altre occasione col club invece aveva vinto, se non dominato.
    I NUMERI – Col senno di poi il match migliore è stato quello d’esordio con la Russia: 56% in attacco, 33% di efficienza, 3 ace. Con la Turchia addirittura 29 punti, ma percentuali in calo: 48% in attacco, 27% di efficienza, 1 solo ace in quattro set. Con l’Argentina una passeggiata, 56% in attacco, 32% di efficienza e 1 ace.Sin qui le vittorie, ma dall’efficienza si capisce già che gli errori (più delle murate) arrivano. Poi il calo evidente. Con la Cina ancora 18 punti, 2 ace e 2 muri la tirano un po’ su, ma sono le schiacciate che non vanno: 40% in attacco, 14% di efficienza con 9 errori. Con gli Stati Uniti 28 punti, tantissimi, ma andando a guardare bene nessun ace e il 43% in attacco col 19% di efficienza con 15 tra errori e murate. E poi, purtroppo, il disastro tecnico con la Serbia, con ancora 16 punti ma il 33% in attacco e il 4% di efficienza. Tradotto: a fronte di 15 punti schiacciando, Paola ne ha regalati 13 tra errori (9) e murate (4) alle avversarie.
    CHE SUCCEDE?–  Cosa sia successo a questi Giochi alla nostra donna simbolo, e parliamo del lato tecnico, non è facile da capire. Lo stesso Mazzanti ha analizzato bene la questione, usando le parole giuste: “Si era preparata benissimo quest’estate, la miglior Paola da quando la conosco: attentissima a mettere insieme la squadra, a creare il clima giusto per le Olimpiadi. Ha speso molte energie in questo. In campo invece non è riuscita a esprimersi come sa: quali sono i perché non lo so io e non lo sa lei, dovrà metabolizzarlo. Però è stata un’esperienza da cui imparare”. E poi sui social, le critiche, il peso delle responsabilità: “Ho detto alle ragazze che di emozioni ne avevamo già tante e che la melma quando arriva è melma, al di là di chi te la tira. Ho consigliato loro di staccarsi dai social e dai commenti: non so se ci sono riuscite, ma è stata sicuramente una palestra per loro”. 
    Che non sia stata solo una questione prettamente tecnica (e ieri, ad esempio, le prime alzate di Malinov erano molto imprecise) sembra evidente: il clamore del suo personaggio, della bandiera del CIO portata con orgoglio, di una Nazionale simbolo della spedizione italiana che doveva lottare fino in fondo per l’oro… forse tutto questo l’ha sopraffatta, o comunque Paola ha faticato a gestirlo. Come dice Mazzanti, in fondo lo sa solo lei. E solo lei, da grandissima campionessa qual è già da qualche anno, al contrario di come la pensa qualche sedicente politico, saprà come uscirne più forte. LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: Velasco a “Best Of” “Le difficoltà non si allenano”, “I giovani non possono non giocare con il coltello tra i denti”

    TOKYO – A Best Of il contenitore “giapponese” di Rai2 condotto da Jacopo Volpi, Julio Velasco, opinionista della trasmissione insieme a Fiona May, ex campionessa azzurra dell’atletica, ha commentato anche l’eliminazione delle azzurre del volley.
    6 MILIONI DI SERBI – “Oggi sembravano due squadre di categorie diverse, purtroppo sì. Un grande plauso va alla Serbia, ricordo che è un Paese di 6 milioni di abitanti perché se non cominciamo da qua secondo me continuiamoci a nascondere dietro ai pali della luce”.
    LE DIFFICOLTA’ NON SI ALLENANO  – “L’Italia non è mai entrata in partita, ma quello che da un segnale di cosa è stata questa Olimpiade è che questa è stata la terza sconfitta consecutiva, di cui 2 per 3-0. Mi ricordo di aver detto all’inizio che sembrava che il non aver giocato non avesse creato così tanti problemi, ma quando Giulia dice (Pisani, commentatrice tecnica del volley femminile in collegamento, ndr) ‘la squadra non ha saputo reagire alle difficoltà’,  dico che in allenamento non si può allenare la difficoltà, questa si allena solo nelle partite e quindi quando non si fanno molto partite contro squadre forti, dove si va in difficoltà, dove ne esci o non ne esci, dove si va in palestra e se ne parla, ci si allena, si torna in campo, si va in difficoltà, le si supera… beh è molto difficile”.
    Sylla, Sorokaite e Malinov
    “SONO GIOVANI”  MA NON GIOVANI – “La seconda cosa, più che stare attenti, noi dobbiamo aver fiducia nei nostri giovani e nel nostro sport e io ce l’ho assolutamente, sia nel maschile che nel femminile. Però non utilizzerei troppo il “sono giovani” perché i giovani possono commettere errori di esperienza ma non possono non giocare con il coltello tra i denti perché altrimenti non sono ne carne ne pesce. Ai giovani dico sempre: ‘puoi sbagliare per inesperienza o per irresponsabilità perché magari fai la giocata troppo difficile, ma non per il braccino o perché prendiamo paura altrimenti sembri un veterano che ha molto da perdere’”.
    ILLUSI DALLA TURCHIA – “E’ una squadra che non è mai entrata in competizione. La  partita con la Turchia ci ha illuso quando Giovanni Guidetti  detto che l’Italia è da oro. Poi quando entri in difficoltà poi non sai come uscire. Chiaro che poi ci sono tante situazioni da considerare, non ultimo, che la giocatrice più importante ha giocato molto, molto, al di sotto del suo standard e questo crea ulteriore sfiducia nella squadra, però non è una questione di una giocatrice, la squadra non ha funzionato”.
    LA DIFESA – “Europeo? Credo possano andare bene, perché non è che io rivedo la mia opinione solo perché si è mancato ad una competizione, a condizione però che le cose si guardino chiaramente. Io non sono d’accordo che il problema è la battuta e la ricezione e basta. E un’altra volta della difesa non se ne parla proprio… Quando trasmettevano la partita si diceva che era molto difficile mettere la palla a terra. La Serbia ha difeso molto di più. Non è solo un problema di battuta e ricezione ma è un problema della tradizione italiana che sempre si parla di battuta e ricezione e si aggiunge il muro. Negli ultimi anni si è dato più importanza all’attacco e la difesa invece…”
    Paolo Egonu
    PAOLA CYBORG? –  “Paola è umana come tutti, non ha giocato nessuna partita ai suoi livelli ma non ne è uscita un punto. Ma neanche uno. A volte 5′ per tranquilizzarla, per di più una ragazza di 22 anni, rifiata, non finisce un set, riprende il prossimo. Secondo me ci sono molte cose da migliorare. Una cosa: proteggiamo questa squadra, crediamo in questa squadra non solo facendo il tifo, non utilizzando giudizi che non sono costruttivi, però il meccanismo del “non diciamo nulla” non va bene perché poi non si vedono i problemi per quello che sono”. LEGGI TUTTO

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    Tokyo2020: Brasile ultima semifinalista, 3-1 in rimonta alla Russia

    QUARTO DI FINALEBRASILE – RUSSIA 3-1 (23-25, 25-21, 25-19, 25-22)TOKYO – Sotto 0-1 e poi anche 8-14 nel 2° set il Brasile trova la svolta con il doppio cambio: fuori Roberta e torna Macris (al rientro dopo l’infortunio alla caviglia) in regia, fuori una spenta Tandara e dentro Rosamaria come opposta. Nella Russia bene il muro e le schiacciatrici Fedorovtseva e Voronkova, ma stecca Goncharova. Per il Brasile oltre alle neontrate buone prove di Gabi, Fé Garay e Carol Gattaz.
    Il Brasile ha impiegato molto tempo per entrare in partita e questo ha fatto la differenza nel primo set. Con problemi nel cambiopalla, il Brasile ha visto le russe scappare 4-0 e poi 5-1 all’inizio. Zé Roberto ha chiesto tempo e la squadra è tornata più preparata, ma le europee hanno giocato con molta calma in attacco, guidate dal trio esterno Goncharova, Vonronkova e Fedorovtseva. Il Brasile ha avuto difficoltà a mettere la palla a terra con Tandara e con i centrali. Roberta un po’ imprecisa, ma Carol ha compensato con una buona presenza nel muro. La squadra brasiliana ha equilibrato il duello, ma ha prevalso la bella differenza imposta dalle rivali all’inizio del parziale e il Brasile ha perso per 25-23.
    I gialloverdi sono tornati con lo stesso ritmo nel secondo set, con difficoltà in fase di cambiopalla e le rivali sono scappate. Sull’8-12 l’ingresso di Macris per Roberta, sull’8-14 quello di Rosamaria per Tandara. Più precisa, Macris ha dato la velocità nota e la squadra si è ritrovata in campo, difendendo e crescendo a muro per chiudere il set 25-21 e pareggiare il match.
    Con Macris e Rosamaria ovviamente confermate in campo il Brasile ha continuato a imporre un ritmo forte, aggressivo in attacco e senza subire il muro russo. Carol Gattaz ha segnato 9 punti nel parziale e la selezione ha ribaltato la partita 2-1 con 25-19.
    Il quarto set è stato più equilibrato. Avanti 15-12 il Brasile ha incassato 5 punti consecutivi sul turno di battuta di Fedorovtseva. Il sistema difensivo brasiliano, però, è tornato a funzionare e la squadra è tornata in vantaggio sul 20-19 con un ace di Macris. Rosamaria e Gabi hanno firmato i punti dell’allungo (22-19), ma la Russia è rientra ancora (22-22) prima di capitolare su 3 punti consecutivi di Rosamaria (uno a muro e 2 in attacco).
    Quarti di finaleMercoledì 4 AgostoBrasile – ROC (Russia) 3-1 (23-25, 25-21, 25-19, 25-22)Korea – Turchia 3-2 (17-25, 25-17, 28-26, 18-25, 15-13)Serbia – Italia 3-0 (25-21, 25-14, 25-21)Rep. Dominicana – Stati Uniti 0-3 (11-25, 20-25, 19-25)
    SemifinaliVenerdì 6 AgostoOre 06.00 Serbia – Stati UnitiOre 14.00 Brasile – Korea LEGGI TUTTO