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    La Pirelli prende anche il Motomondiale: dal 2024 sarà in Moto2 e Moto3

    ROMA – Pirelli prende anche parte del Motomondiale. La società italiana, che è già fornitore esclusivo delle gomme in Formula 1, e che da oltre 20 anni “veste” le moto della Superbike, diventerà il fornitore ufficiale e unico delle classi Moto2 e Moto3 dal 2024 al 2026. Questo il perimetro dell’accordo sottoscritto con la Dorna, la società che detiene i diritti commerciali e d’immagine del Motomondiale. Un accordo i cui dettagli, al momento, non sono ancora stati resi noti. LEGGI TUTTO

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    F1: la Ferrari prova al Mugello l'assalto di Silverstone

    TORINO – La Ferrari non sta ferma e prepara l’assalto a Silverstone pensando anche al prossimo campionato. Approfittando dell’ultima giornata a disposizione per lo sviluppo delle gomme 2023, la Scuderia ha scelto il Mugello per un test molto importante. La pista di proprietà infatti ha delle caratteristiche (curvoni veloci, specie le Arrabbiate) che la rendono simile a quella inglese, dove la prossima settimana andrà in scena il 10° appuntamento del Mondiale di Formula 1 e dove, complice una nuova ala posteriore già intravista a Montreal, si cercherà di fermare la cavalvata di Max Verstappen e della Red Bull. Certo, si trattava di un test “chiuso”, nel senso che i team (Red Bull avrà due giorni in Austria il 12-13 luglio e un altro il 13 settembre a Monza, la Mercedes in Ungheria il 2-3 agosto) possono utilizzare una vettura senza novità e i piloti devono girare a ritmo costante, senza sapere che tipo di mescole e strutture Pirelli stanno provando, ma comunque una giornata importante e da sfruttare. Non a caso al Mugello si solo alternati al volante della F1-75 (la macchina di quest’anno) entrambi i titolari, ovvero Charles Leclerc e Carlos Sainz. Quest’ultimo ha anche potuto provare appunto l’ala posteriore più scarica, studiata per un DRS più ampio e quindi di supporto per i sorpassi, che non ha avuto in Canada (e gli sarebbe servita per attaccare Verstappen alla fine) perché in un unico esemplare. E ora si capisce perché la Ferrari l’ha portato all’ultimo a Montreal (dandolo a Leclerc per favorirne la rimonta dall’ultima fila): proprio perché per regolamento in questi test Pirelli possono essere usate soluzioni che abbiamo già girato in gara. Insomma, una buona strategia, come di fatto successo nella prima giornata avuta dalla Ferrari a Imola, per la quale ci furono polemiche sull’utilizzo di un fondo sperimentale, che in realta la Scuderia aveva già utilizzato (anche se solo nella prima sessione delle prove libere) in Australia. Tutto per raggiungere l’obiettivo: l’agognato Mondiale, che a Maranello manca dal 2008 tra i costruttori e dal 2007 tra i piloti. LEGGI TUTTO

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    F1: terminati i test con le gomme Pirelli da 18 pollici

    ROMA – Con la conclusione della sessione di Alpine al circuito Paul Ricard, con protagonista Daniil Kvyat, si chiude il 2021 di test con le gomme Pirelli da 18 pollici, che verranno utilizzate in Formula 1 a partire dal 2022. Gli pneumatici con profilo ribassato sono parte della rivoluzione che avverrà nel Circus nel 2022. Mario Isola, responsabile Pirelli in F1, ha parlato così in vista del prossimo campionato: “Con quest’ultimo test su specifiche da bagnato abbiamo finalmente portato a termine il percorso di sviluppo dei nuovi 18 pollici. L’anno scorso la pandemia ci ha costretti a rivedere completamente la tabella di marcia e ad annullare tutti i test in pista per focalizzarci sulle attività di simulazione e sui processi di virtualizzazione e modellizzazione. Proprio lo screening virtuale ci ha permesso di ottimizzare il numero di specifiche da produrre e di tornare a testare in pista nel 2021 per 28 giornate”.
    Le parole di Isola
    “Abbiamo iniziato il processo di sviluppo partendo dai profili per poi passare alla costruzione di base e, nella fase finale, ci siamo concentrati sull’identificazione delle cinque mescole di gamma da omologare per il prossimo anno – ha aggiunto Isola -. I risultati fin qui ottenuti, aspetto per noi fondamentale, sono stati avvalorati anche dai piloti che attualmente gareggiano nel mondiale e che hanno avuto modo di provarli, seppur solo con delle mule car. Il prossimo anno avremo comunque a disposizione ulteriori giornate di test che ci permetteranno, qualora fosse necessario, di affinare i pneumatici utilizzando le nuove monoposto. Ora, dopo la convalida delle specifiche da parte di FIA, nei test successivi al Gran Premio di Abu Dhabi tutti i piloti avranno la possibilità di provare i 18 pollici nella versione definitiva, anche se dovremo appunto attendere i test di inizio campionato del prossimo anno per vederli in azione per la prima volta con le monoposto 2022”. LEGGI TUTTO

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    F1, Isola: “Senza sosta, non so se Hamilton avrebbe finito la gara”

    ISTANBUL – Mario Isola ha parlato dopo il Gran Premio di Turchia, valevole per la sedicesima tappa del Mondiale 2021 di Formula 1. Il manager della Pirelli, Head of F1 & Car Racing della casa gommistica, ha commentato la strategia di Lewis Hamilton, che fino all’ultimo ha cercato di evitare una sosta ai box: “A giudicare le condizioni delle gomme dopo la gara, credo che Lewis non sarebbe arrivato al traguardo, o al massimo ci sarebbe arrivato veramente al limite – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. Se avesse proseguito, il rivestimento della gomma si sarebbe ridotto alla sola carcassa, in particolare verso la conclusione. Sarebbe stato davvero pericoloso spingere in queste circostanze, ma posso capire che i piloti desiderano massimizzare il risultato quando sono coinvolti e concentrati durante la gara”.
    Sulla strategia di Ocon
    Isola ha poi commentato il fatto che tutti i piloti, eccetto Esteban Ocon, abbiano fatto almeno una sosta ai box: “Ogni vettura è diversa, e di conseguenza anche il livello del rivestimento è differente. Tutto dipende anche da quanto un pilota spinge in pista, ma nel complesso tutte le auto presentavano condizioni di usura estreme. La maggior parte di coloro che si sono fermati al 47° o 48° giro avevano le gomme praticamente finite. Sapevamo, che con i nuovi interventi l’asfalto sarebbe stato più abrasivo ed avrebbe comportato una maggior aderenza rispetto all’anno scorso. La pista era del tutto asciutta, ma era comunque abrasiva, ed era veramente al limite. Suggerirei ai nostri ingegneri di sottolineare alle squadre la necessità di cambiare le gomme durante la gara, e di evitare di proseguire fino alla fine. È troppo pericoloso”. LEGGI TUTTO