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    Polonia F.: Scudetto per il Chemik Police. 3-1 al Rzeszow in gara 4

    Finale: Gara 4 (20 aprile)Grupa Azoty Chemik Police – Developres SkyRes Rzeszów 3-1 (25-23, 23-25, 25-22, 25-15) Serie: 3-1MVP: Brakocevic-Canzian.POLICE – Il Chemik Police rispetta i favori del pronostico (nonostante il 3° posto in reg. season) e conquista il suo nono scudetto battendo 3-1, in gara 4 e nella serie, il Developres Skyres Rzeszow.
    a seguire breve cronaca LEGGI TUTTO

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    Polonia: LKS Lodz-Radom 3-0. Il terzo posto si assegna in gara 5

    Finale 3°-4° posto: Gara 4 (20 aprile)ŁKS Commercecon Łódź – E.LECLERC MOYA Radomka Radom 3-0 (25-23, 25-19, 25-17) Serie: 2-2MVP: Zaroslinska-Krol.
    LODZ – Servirà gara 5 per decidere il 3° posto della Tauron Liga. Trascinata dall’opposto Zaroslinska-Krol e con un muro più efficace (12 a 7 i vincenti) l’ŁKS Commercecon Łódź ha infatti sconfitto nettamente 3-0 l’E.LECLERC MOYA Radomka Radom di Marchesi portando la serie sul 2-2. Fra le ospiti particolarmente in difficoltà Bjelica.
    Programma (data e orario da confermare)Gara 5 (24 aprile)ore 14.45 E.LECLERC MOYA Radomka Radom – ŁKS Commercecon Łódź

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    Storia: I tecnici scudettati degli anni ‘80

    Da sx, senso orario: Prandi, Zanetti, Piazza, Montali e Velasco

    MODENA – Il decennio degli anni ’80 della pallavolo italiana, quello compreso fra le stagioni 1980/81 e 1989/90, ha visto grandi allenatori sedersi sulle panchine della nostra serie A1. Italiani, stranieri, innovatori, gestori, vecchie volpi e giovani emergenti. Ma solo cinque di essi, in quel decennio, sono riusciti a vincere almeno uno scudetto.
    Fu Silvano Prandi, per tuti il “Prof.”, ad inaugurare il primo scudetto degli anni ’80 conquistando il titolo iridato nella stagione 1980/81 con la Robedikappa Torino. Quella del 1980 fu un’estate in agrodolce per i piemontesi. Da un lato la gioia per l’arrivo di un nuovo e ricco sponsor, Robedikappa, dall’altro la dolorosa cessione del “golden boy” della pallavolo italiana, Gianni Lanfranco, che si trasferisce a Parma per fare grande la Santal. Nella città della Mole non si danno per vinti e sostituiscono il Gianni nazionale con un altro “guru” della pallavolo mondiale, il bulgaro Dimitar Zlatanov, centrale medaglia d’argento ai giochi olimpici di Mosca. Prandi disegna una squadra con il modulo del palleggiatore unico posizionando l’universale Pilotti in diagonale al regista Pietro Rebaudengo. La copia dei centrali è formata da Zlatanov e Dametto, mentre Franco Bertoli e Diego Borgna sono i martelli di posto quattro. Con questo sestetto i piemontesi si laureano Campioni d’Italia con quattro giornate di anticipo vincendo tutte le ventidue gare in programma e dimostrandosi una vera e propria macchina schiaccia sassi. Replica che il Prof. Prandi metterà in scena nella stagione 1983/84 pur dovendo fare a meno del martello italiano più forte dell’epoca, Franco Bertoli, trasferitosi nel frattempo nella ricca Modena a schiacciare per il Commendator Giuseppe Panini. Prandi lo rimpiazza con Bengt Gustafsson, svedese di 195 centimetri di rara potenza, che va ad affiancare in posto quattro il californiano Tim Hovland. In cabina di regia non uno ma due palleggiatori: il talentuoso Fabio Vullo e l’esperto Pietro Rebaudengo con un rispolverato modulo 4-2. A murare e ad attaccare dal centro l’esperto Giancarlo Dametto fa da chioccia al giovane Fabio De Luigi, centrale poco appariscente ma di grande sostanza nei fondamentali di muro e attacco di primo tempo. Torino, con la denominazione Kappa Torino, si aggiudica la stagione regolare con venti vittorie su ventidue gare. Marcia che prosegue nei playoff scudetto con i piemontesi che eliminano prima il Kutiba Falconara, poi i bolognesi della Bartolini, terminando la loro straordinaria stagione “stracciando” la Santal Parma in una finale scudetto che avrà bisogno di solo due partite per determinare la squadra campione d’Italia.
    Nella stagione 1981/82, sarà il tecnico parmigiano Claudio Piazza a ricevere il testimone da Silvano Prandi, riportando il tricolore nella città di Maria Luigia, per poi bissarlo nella stagione successiva. A Parma, dopo gli scudetti 1950 e 1951 targati Ferrovieri Parma del Professor Del Chicca e quello della stagione 1968/69 a firma Salvarani, i fratelli Magri hanno rilevato la società con il progetto di riportare la città emiliana ai vertici della pallavolo italiana. Affidano la squadra denominata Veico a Claudio Piazza, allenatore autoctono ed ex palleggiatore del club stesso. Nella stagione 1980/81, a dar man forte alle ambizioni del club, scende in campo il Cavalier Callisto Tanzi che con il marchio Santal porta a Parma grandi giocatori, tra cui il coreano Kim Ho Chul, Gianni Lanfranco (il più noto pallavolista italiano di quegli anni) Marco Negri, Gianni Errichiello, Paolo Vecchi e Maurizio Ninfa, solo per citarne alcuni, con il dichiarato intento di infrangere l’egemonia Kappa che dura dal 1978. Coach Piazza, sergente di ferro dal volto umano e dalla grande leadership, affida con grande sagacia le chiavi della squadra nelle mani del regista coreano che, proponendo un gioco velocissimo e ricco di schemi d’attacco porrà le basi per rendere quella Santal una perfetta macchina da volley. Squadra, quella diretta dal “baffone” parmigiano, che non solo trionferà in Italia ed in Europa ma lo farà giocando una pallavolo tanto spettacolare quanto efficacie ed efficiente, avviando la pallavolo italiana e internazionale verso una vera e propria rivoluzione copernicana.
    La stagione 1984/85 sarà invece ricordata come quella dell’ultimo titolo italiano conquistato dalla città di Bologna dopo le vittorie ottenute dall’allora Virtus Pallavolo Bologna nelle stagioni 1965/66 e 1966/67 con Odone Federzoni in panchina. La squadra è affidata a Nerio Zanetti che coadiuvato dal vice Maurizio Menarini allestisce un sestetto di qualità insperata, riciclando una schiera di pallavolisti stagionati e fatti fuori dalle loro ex società. Il pezzo da novanta della truppa è il campione italo – canadese Stelio De Rocco a cui Zanetti affianca Gianmarco Venturi, talentuoso palleggiatore romagnolo, i centrali Squeo (ripudiato da Modena) e Carretti, a sua volta “scartato” da Sassuolo, e il posto quattro Antonio Babini. Schiacciatore quest’ultimo dotato di pochi centimetri ma ampiamente compensati da straordinarie doti di salto e da un’energia pazzesca. I felsinei partono in sordina ma cammin facendo acquisiscono sicurezze sempre maggiori arrivando ad eliminare nientepopodimeno che i campioni uscenti di Torino in una drammatica semifinale risoltasi in tre partite. Bolognesi che, volando sulle ali dell’entusiasmo si trasformano in Davide, sconfiggendo il gigante Golia impersonificato dalla Panini Modena in una finale scudetto che vedeva quest’ultimo club accreditato di tutti i favori del pronostico. La sera del 21 maggio 1985 è quella in cui si celebrerà questa favola a lieto fine, conclusasi con la grande vittoria della Mapier che incoronerà i bolognesi di Nerio Zanetti campioni d’Italia per la terza volta nel corso della propria storia.
    Nella stagione successiva, 1985/86, fu un semisconosciuto argentino, Julio Velasco, a spostare il titolo italiano a trenta chilometri verso Nord sempre sull’asse della Via Emilia, e precisamente a Modena. Il tecnico argentino, proveniente dalla piccola realtà di Jesi in serie A2, arriva sotto una Ghirlandina piena di scetticismo, portando un’energia paragonabile a quella di un terremoto di magnitudo forza 9,5, il più alto della storia registrato in Cile nel 1960. Imposta una strategia di totale rottura con il passato sia riguardo la gestione del gruppo che i sistemi di allenamento, novità che una volta metabolizzate dalla squadra conferiscono alla stessa una marcia in più. Un gruppo, quello condotto dal divin Julio, composto da straordinarie individualità quali Fabio Vullo, Raul Quiroga, Esteban Martinez, Franco Bertoli, Luca Cantagalli, Lorenza Bernardi, Andrea Lucchetta, Andrea Ghiretti e altri ancora, che torna ad essere campione d’Italia dopo dieci lunghi anni. Velasco diventa il re della città e lo rimarrà per ben quattro anni, pari al numero degli scudetti da esso conquistati sulla panchina gialloblu, quelli compresi tra il 1986 e il 1989.
    In fine ma non ultimo, fu un altro parmigiano, Gian Paolo Montali, a conquistare l’ultimo scudetto in ordine cronologico degli anni ’80, andandosi a prendersi il titolo italiano nella stagione 1989/90, quella del grande slam per gli uomini in maglia Maxicono. Gian Paolo, già da alcuni anni sulla panchina dei ducali avendo sostituito il Prof. Alexander Skiba a metà stagione 1985/86, nell’estate 1989 suggerisce alla propria dirigenza un cambio in cabina di regia tra Dusty Dvorak e Jeff Stork. Una volta accontentato, affida al mancino statunitense la regia di un sestetto che prevede Andrea Zorzi nel ruolo di opposto, Andrea Giani e Claudio Galli centrali, Renan Dal Zotto e il toscano Bracci schiacciatori, con “Pacio” Passani primo cambio sia per i centrali che in posto due. Dopo una vera e propria marcia trionfale, contrassegnata da altri straordinari successi italiani ed internazionali, sarà proprio la Maxicono del tecnico di Traversetolo a conquistare lo scudetto della stagione 1989/90. Il primo, per questo carismatico allenatore fenomenale sia riguardo al lavoro in palestra che nella capacità di far breccia nella testa dei suoi atleti, così come l’ultimo di questi straordinari anni ’80 della nostra pallavolo. LEGGI TUTTO

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    Brasile: Renan migliora ma la moglie chiede un pensiero e preghiere dagli amici

    Renan Dal Zotto

    BRASILE – Nuove informazioni sulla condizione di salute di Renan Dal Zotto, attuale Ct del Brasile, ex campione alla Maxicono Parma e Messaggero Ravenna.
    Per gli amici intimi, la moglie di Renan, Annalisa Blando Dal Zotto, ha fornito maggiori dettagli sulla situazione attuale dell’allenatore, che in un certo senso ha portato più tranquillità.“Renan era stanco e ha chiesto (di essere intubato). È stato intubato preventivamente per riposare perché era molto stanco. Deve restare 48 ore. La prognosi è buona. Si riposerà affinché il polmone si riprenda. È come se stesse facendo tre corse nella laguna… È stanco. Sarà sedato a riposo in attesa che i suoi polmoni si riprendano”.Nonostante il messaggio rassicurante, Annalisa ha chiesto pensieri positivi e preghiere da tutti gli amici e fan.

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    A1 F.: Finale Gara2. Per Conegliano c’è il primo match ball scudetto. Novara permettendo

    NOVARA – L’Imoco Volley Conegliano sabato sera ha ottenuto il primo punto nella sfida contro l’Igor Gorgonzola Novara al termine di una partita indimenticabile per livello tecnico e spettacolarità e questa sera – ore 20.30, diretta Rai Sport – avrà già la possibilità di cucirsi addosso il quarto titolo tricolore della sua storia. Le azzurre di Stefano Lavarini, però, al PalaVerde hanno mostrato qualità enormi, contestando fino alla fine la vittoria alla corazzata di Daniele Santarelli (62 gare vinte consecutivamente da dicembre 2019). E certamente proveranno a difendere il PalaIgor per allungare la serie alla decisiva Gara-3, che si disputerebbe sabato 24 aprile di nuovo nel palazzetto trevigiano.Dei sei precedenti stagionali, quello di pochi giorni fa al PalaVerde è stato senza dubbio il più equilibrato. C’è voluta una super Egonu da 47 punti per vincere la resistenza di Bosetti e compagne.
    CHE SFIDA – E’ la terza finale consecutiva tra Conegliano e Novara dopo le due giocate nel 2018 e 2019, vinte entrambe dalle Pantere. In questa stagione già 6 precedenti tra le due squadre, con tutte vittorie dell’Imoco Volley, oltre a gara1 di finale 2 in regular season, 2 in semifinale di Champions, e nella finale di Coppa Italia a Rimini vinta 3-1.  La sfida tra Conegliano e Novara è una “classica” degli ultimi anni quando ci si gioca i grandi trofei: 2 Finali Scudetto, 1 finale di Champions, 3 finali di Coppa Italia, 3 finali di Supercoppa. In totale 37 precedenti con 26 vittorie Imoco e 11 dell’Igor.
    “La squadra è pronta per un’altra battaglia – assicura Daniele Santarelli, coach dell’Imoco -. Domani al PalaIgor mi aspetto ancora scintille dopo lo show di sabato sera, una partita che secondo me dev’essere motivo di orgoglio per il nostro campionato e il movimento della pallavolo italiana, uno spettacolo di alto livello tra due grandi squadre. Proprio per questo siamo molto soddisfatti di aver messo in carniere il primo punto di questa finale, non è stato facile. Pur non giocando alla perfezione abbiamo combattuto e alla fine con grinta volontà l’abbiamo portata a casa. Tatticamente penso che ormai ci sia poco da inventare da entrambe le parti, abbiamo giocato tante volte contro quest’anno e ci conosciamo più che bene, ora tocca soprattutto alle giocatrici sfoderare tutte le loro armi tecniche, mentali, di agonismo e voglia di vincere. Abbiamo il match point, ma questo mi interessa poco, il focus su cui siamo concentrati tutti è giocare la nostra migliore pallavolo contro un’avversaria che anche domani sono certo darà ancora il tutto per tutto”. 
    “A Treviso ci siamo andate davvero vicine – racconta la schiacciatrice olandese della Igor, Nika Daalderop – e alla fine credo che quello che ha fatto la differenza, in un match bellissimo e giocato alla grande da entrambe le squadre, siano stati davvero pochi ma decisivi dettagli. Ora però serve guardare avanti, abbiamo voglia di rivalsa e, soprattutto, di offrire un’altra grande prestazione nel nostro palazzetto, replicando la prova molto positiva in ricezione e in battuta per provare a metter loro ancora più pressione. Loro sono una squadra fortissima e noi non potremo concederci errori: servirà cogliere ogni occasione che saremo brave a costruirci, l’unica cosa che ci è mancata purtroppo in gara 1″. 
    TELEVISIONE – La gara 2 di finale è targata Rai Sport. questa sera diretta  alle 20.30 di Igor Gorgonzola Novara e Imoco Volley Conegliano. Telecronaca affidata a Marco Fantasia e Giulia Pisani.
    LA SERIE DI FINALEGARA-1Imoco Volley Conegliano – Igor Gorgonzola Novara 3-2 (23-25, 40-38, 26-24, 23-25, 15-9)
    GARA 2Martedì 20 aprile, ore 20.30 (diretta Rai Sport + HD)Igor Gorgonzola Novara – Imoco Volley ConeglianoARBITRI: Santi-Vagni-Rolla
    EV. GARA-3Sabato 24 aprile, ore 20.30 (diretta Rai Sport + HD)Imoco Volley Conegliano – Igor Gorgonzola Novara LEGGI TUTTO

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    Sondaggio: Votate il “Giudizio Universale – Le cinque cose per cui vale la pena vivere la Pallavolo”. C’è anche Pasinato 

    MODENA – Sempre attivo il sondaggio intitolato “Giudizio Universale – Le cinque cose per cui vale la pena vivere la Pallavolo”.Tra le nuove voci entrate nel sondaggio e quindi, da oggi votabili sono state inserite dai nostri lettori “Le telecronache di Andrea Lucchetta” il “Tifare per la propria squadra sempre e comunque”, “Avere visto giocare il dio Giba” e la quarta nuova voce “Il ricordo di Michele Pasinato”
    Il podio dei motivi più votati vede al 1° posto “Aver visto la Generazione di Fenomeni” con 880 voti, il 5,71%; al 2° posto “Il Palleggio di Leo Lo Bianco”, 775 voti, 5,03%; 3° posto per “Ascoltare Julio Velasco” con 769 voti, 4,99%.
    Seguono “La speranza di un oro Olimpico” con 669 voti, 4,34% e “L’Italia femminile campione del Mondo 2002” con 541 voti, 3,51%.
    Tutto l’elenco completo e la possibilità di votare qui LEGGI TUTTO

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    World Tour: Cancun Hub, Event 1. Rossi/Carambula si fermano ai quarti di finale

    CANCUN – Rossi/Carambula chiudono il primo dei tre tornei a 4 stelle del Cancun Hub al 5° posto, sconfitti 2-0 (21-18, 21-17) dai qatarioti Cherif/Ahmed nei quarti di finale (clicca qui per rivedere l’incontro).
    Risultati quarti di finale (19 aprile)FemminiliClancy/Artacho Del Solar (Aus) – Laboureur/Tillmann (Ger) 0-2 (19-21, 19-21)Bansley/Wilkerson (Can) – Pavan/Humana-Paredes (Can) 0-2 (12-21, 20-22)Agatha/Duda (Bra) – Makroguzova/Kholomina (Rus) 2-0 (21-12, 25-23)Talita/Taiana Lima (Bra) – Ana Patricia/Rebecca (Bra) 2-1 (22-20, 17-21, 16-14)
    MaschiliMol A./Sorum C. (Nor) – Guto/Arthur (Bra) 2-0 (21-14, 21-14)Perusic/Schweiner (Cze) – Semenov/Leshukov (Rus) 2-1 (21-19, 20-25, 15-13)Cherif/Ahmed (Qat) – Carambula/Rossi (Ita) 2-0 (21-18, 21-17)Ermacora/Pristauz (Aut) – Samoilovs/Smedins (Lat) in corso
    Programma semifinali (20 aprile)Femminiliore 1.00 Laboureur/Tillmann (Ger) – Pavan/Humana-Paredes (Can)ore 2.00 Agatha/Duda (Bra) – Talita/Taiana Lima (Bra)
    Maschiliore 3.00 Mol A./Sorum C. (Nor) – Perusic/Schweiner (Cze)ore 4.00 Cherif/Ahmed (Qat) – da definire

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    Rep. Ceca: Il Karlovarsko vince lo scudetto. 3-1 al Ceske Budejovice in gara 5

    Finale: Gara 5 (19 aprile)CEZ Karlovarsko – Ceske Budejovice 3-1 (25-15, 25-19, 20-25, 25-22) Serie: 3-2 – statistiche completeKarlovarsko: Tichacek 6, Vasina 15, Patocka 9, Indra 22, Wiese 12, Wilson 11, Pfeffer (L); Keemink 0, Lux 0, Rimal 0. Non entrati: Fiser, Houda, Balaz, Kocka (L). All: NovakCeske Budejovice: De Amo 0, Michalek 14, Ondrovic 9, Rejlek 11, Stoilovic 10, Todua 5, Krystof (L); Schouten 6, Mach 1, Piskacek 1, Polak 0, Zmrhal 0. Non entrati: Koranda (L), Sulista. All: Dvorak.
    KARLOVY VARY – Dopo essersi fatto rimontare l’iniziale vantaggio di 2-0 nella serie il Karlovarsko vince comunque lo scudetto a gara 5. LEGGI TUTTO