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    Nadal riceverà una laurea honoris causa dall’Università di Salamanca

    Rafael Nadal

    Nuovo importante riconoscimento per Rafael Nadal. Il leggendario tennista spagnolo, ritiratosi dalle competizioni lo scorso novembre in occasione della Final 8 di Davis Cup a Malaga, verrà insignito di una Laurea honoris causa dalla Università di Salamanca il prossimo 3 ottobre. Lo rivela Mundo Deportivo. La cerimonia solenne si terrà nello storico Paraninfo dell’ateneo castigliano, alla presenza delle massime autorità accademiche.
    Il conferimento di questa onorificenza è stato approvato dal Consiglio di Governo dell’Università di Salamanca come riconoscimento alla sua “straordinaria carriera personale e ai successi professionali che hanno ispirato milioni di persone in tutto il mondo, dimostrando che con impegno, dedizione e talento si possono raggiungere traguardi eccezionali”.
    La candidatura è stata presentata e dal decano della Facoltà di Educazione, Ricardo Canal, che ha definito il campione maiorchino “uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi”. Canal ha sottolineato come il valore del riconoscimento non risieda soltanto nelle vittorie in campo, ma soprattutto nell’essere “un esempio mondiale di disciplina e lavoro di squadra, di umiltà e semplicità, di perseveranza, spirito di sacrificio e costante ricerca dell’eccellenza”.“Questi sono valori che tutti noi, in università, difendiamo e cerchiamo di trasmettere ai nostri studenti, affinché diventino professionisti e ricercatori impegnati a costruire una società migliore. Nadal è già un grande ambasciatore del nostro Paese e, perché no, può diventarlo anche della nostra università”, ha concluso Canal.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Rafa Nadal papà per la seconda volta, è nato Miguel

    Fiocco azzurro in casa Nadal. Rafa Nadal e Xisca Perelló sono diventati nuovamente genitori lo scorso 7 agosto, accogliendo il piccolo Miquel. Il nome è un omaggio al padre di Xisca, scomparso nel 2023.
    Per la coppia maiorchina si tratta del **secondo figlio**, dopo l’arrivo, quasi tre anni fa, di Rafa “Junior”. Un nuovo capitolo familiare che riempie di gioia il campione da 20 titoli Slam, il quale, se pensava di annoiarsi dopo il ritiro dalle competizioni, dovrà ricredersi: le sfide ora saranno… tutte in casa.
    Auguri e felicitazioni alla famiglia Nadal-Perelló per questa nuova, bellissima avventura. LEGGI TUTTO

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    Quattro infortuni per quattro campioni. 2017-2018: le stagioni “horribilis” di Nadal, Djokovic, Murray e Del Potro

    Juan Martin Del Potro

    Rodolfo Lisi, specialista in Posturologia e Cultura Sportiva, è senza dubbio uno dei maggior esperti in lesioni legate alla pratica del tennis, dal classico gomito del tennista fino ai molteplici traumi causati da un’approccio al gioco sempre più estremo. Lo testimoniano i premi e riconoscimenti ricevuti, ma soprattutto il cospicuo numero di contributi in riviste specializzate ed i ben 14 volumi che hanno ripercorso l’intera anatomia umana alla ricerca delle zone più vulnerabili per un giocatore, in cui la sue profonde conoscenze fisiologiche si sono abbinate a quelle tennistiche.
    Il suo ultimo contributo è di particolare interesse, perché l’analisi “meccanica” di quattro tipologie specifiche di infortuni viene esemplificata con i casi reali di quattro grandi campioni nell’arco delle stagioni 2017 e 2018: il ginocchio di Nadal (sindrome di Hoffa), il gomito di Djokovic (bone bruise), l’anca di Murray (conflitto femoro-acetabolare), ed il polso di Del Potro, che contribuì come è noto alla sua parabola discendente e al prematuro ritiro. Al di là dei tecnicismi e delle specificità delle singole patologie trattate risulta particolarmente stimolante, anche per i non addetti ai lavori, l’analisi a 360º delle diverse concause che possono determinare nell’insorgere di una lesione: la predisposizione genetica, la tecnica, la gestione di allenamenti e prestazioni, le superfici (e soprattutto i continui cambi cui sono costretti i giocatori in questo senso), il calendario e, non ultimi, gli impegni contrattuali e gli interessi economici, che spesso spingono a intensificare l’attività agonistica anche quando la medicina ed il buon senso consiglierebbero periodi di riposo e riabilitazione.

    Come si diceva i lavori di Lisi sono di grande interesse anche per i semplici appassionati, perché conosce e ama profondamente il tennis. In questo caso lo si vede per esempio nell’analisi dettagliata delle strategie tecnico-tattiche seguite dai giocatori per convivere, nei limiti del possibile, con le lesioni, come nel caso, solo per citare un esempio, di Del Potro. Il campione argentino si vide infatti obbligato a modificare la sua impugnatura di rovescio, adattandola però al livello e la forza degli avversari. Mentre contro i top players continuava a ricorrere ad un’impugnatura più efficace per potenza ed effetti, ma più lesiva a livello bio-meccanico (eastern per la mano destra e ibrida strong eastern per la sinistra), contro giocatori di livello più basso implementò un’impugnatura più “classica”, meno incisiva ma più sicura a livello articolare (continental per la mano destra e strong eastern per la sinistra).
    Quello di Rodolfo Lisi è in sostanza un volumetto (il diminutivo riguarda solamente le dimensioni) che può interessare non solamente gli esperti in lesioni sportive, e che rappresenta l’integrazione di competenze tecniche e tennistiche, nonché il culmine di un lungo lavoro di ricerca che ha già prodotto molteplici frutti.
    Rodolfo Lisi, Quattro infortuni per quattro campioni. 2017-2018: le stagioni “horribilis” di Nadal, Djokovic, Murray e Del Potro, La Versiliana Editrice, 2025
    Paolo Silvestri LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas: “Sinner e Alcaraz fortissimi, ma Federer e Nadal restano un’altra cosa”

    Roger Federer nella foto

    Stefanos Tsitsipas ha le idee chiare quando si tratta di mettere a confronto le nuove stelle del tennis mondiale, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, con due leggende assolute come Roger Federer e Rafael Nadal. Intervistato da tennis365, il tennista greco ha sottolineato la grandezza degli attuali dominatori del circuito, ma senza lasciarsi andare a paragoni affrettati con chi ha fatto la storia dello sport.
    “Fino a quando non vinceranno lo stesso numero di tornei, non possiamo affermare che Jannik e Carlos siano migliori di Roger e Rafa”, ha detto Tsitsipas, riconoscendo comunque il livello altissimo espresso dagli italiani e dagli spagnoli di nuova generazione. “Il loro tennis è straordinario e la nascita di nuove stelle è qualcosa che continuerà a succedere. Nei prossimi cinque anni sono convinto che emergeranno altri giocatori impressionanti”.
    Per Tsitsipas, però, ciò che hanno fatto i Big 3 è un capitolo a parte. “Federer, Nadal e Djokovic hanno portato il tennis a uno status superiore e la quantità di titoli che hanno vinto non sarà facile da superare”, ha concluso il greco. Un’opinione lucida che conferma come, almeno per ora, il mito dei “Fab 3” resti ancora inarrivabile.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Rafael Nadal, una nuova vita tra famiglia, golf e… qualche peccato di gola

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Non è passato nemmeno un anno da quando Rafael Nadal ha dato l’addio al tennis professionistico, ma la sua assenza pesa già moltissimo tra tifosi e appassionati. Il maiorchino, che ha ufficialmente chiuso il capitolo della carriera dopo l’ultima Coppa Davis, oggi si gode una vita molto diversa, tra eventi, partite a calcio tra amici, attività promozionali e – soprattutto – tanta famiglia. Proprio il recente omaggio ricevuto a Roland Garros ha fatto riaffiorare ricordi e nostalgie, ma anche curiosità su come sia cambiata la vita quotidiana di Rafa una volta appesa la racchetta al chiodo.
    A raccontarlo è stato lo stesso Nadal, in una recente intervista in cui ha lasciato spazio al lato più umano e privato. La routine? “In realtà ho una vita con poca routine, adesso”, confessa. “Cerco di organizzare la giornata per passare più tempo possibile a casa. Mi piace andare a prendere mio figlio a scuola, lo faccio tutte le volte che posso. Poi cerco di concentrare tutto il lavoro e le riunioni nella mattinata.” La paternità, spiega Rafa, non gli ha cambiato il modo di vedere la vita, ma sicuramente ha portato nuove priorità: “Ho sempre amato i bambini, era il mio sogno diventare papà. Ora ho una responsabilità diversa, e anche se pensavo che avrei passato il tempo a giocare a golf quattro o cinque volte a settimana, alla fine tra lavoro e famiglia finisco per giocare solo due volte!” ride Nadal.
    Il golf, sport che ha sempre amato perché lo aiutava a distrarsi durante la carriera senza rischiare infortuni, ora si alterna con qualche partita a calcio, una passione che non praticava da quasi quindici anni. “Non immagini quanto sono peggiorato!”, scherza Rafa, che però preferisce giocare in attacco piuttosto che in porta, per non sollecitare troppo la mano ancora dolorante.
    Nadal ha poi raccontato che, quanto all’alimentazione, non si è mai imposto regole troppo ferree: “Non sono mai stato un maniaco della dieta. La cultura alimentare è arrivata tardi rispetto alla mia generazione: solo nella seconda parte della carriera ho iniziato a lavorare con nutrizionisti. Ma anche ora, da ritirato, mi concedo piccoli sfizi ogni giorno. Amo molto il cioccolato, ad esempio”. Rafa spiega che il suo approccio resta equilibrato: periodi più attenti, altri meno, ma la serenità e il piacere di godersi la vita vengono prima di tutto.
    Insomma, un Nadal autentico, che si racconta senza filtri: meno routine, più tempo per la famiglia, passioni coltivate senza ossessioni e qualche peccato di gola concesso con il sorriso. Un Rafa forse diverso da quello visto in campo, ma non meno amato.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Rafa Nadal: “Il tennis è più grande di qualsiasi giocatore. Alcaraz e Sinner stanno scrivendo il futuro”

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Rafa Nadal, protagonista a Pula Golf Resort per il torneo benefico “The Battle of Stars”, ha voluto dire la sua sulla straordinaria finale del Roland Garros 2025 che ha visto protagonisti Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, proiettando lo sguardo verso il futuro del tennis mondiale.
    Con la sua solita lucidità, il campione maiorchino ha ricordato come il tennis sia sempre andato oltre i singoli interpreti: “Il tennis è più importante di qualsiasi giocatore, ci sono sempre stati e ci saranno sempre campioni di Slam. Ognuno fa la sua strada, ma arrivano nuove stelle e ora le stiamo vedendo. Ci sono due giocatori molto sopra gli altri, stanno dimostrando di essere grandi campioni e continueranno il loro percorso. Questa è la realtà, il tennis è in buone mani.”
    Nadal ha voluto anche commentare le dichiarazioni di Carlos Alcaraz, che dopo la vittoria a Parigi ha confessato di aver pensato proprio a Rafa nei momenti più difficili della finale. Un segnale forte dell’influenza e dell’ispirazione che il 22 volte campione Slam continua ad avere sulle nuove generazioni: “Se in quei momenti pensa già a me, vuol dire che è davvero speciale. Sono molto felice per lui,” ha ammesso Nadal, sorridendo.Parole che certificano il passaggio di testimone tra le leggende del passato e i nuovi fuoriclasse che stanno scrivendo il futuro del tennis.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    L’incredibile coincidenza che potrebbe affiancare Alcaraz a Nadal

    Carlos Alcaraz (foto Patrick Boren)

    La cabala è un’arte antica che si perde nella notte dei tempi. Affidarsi alla lettura dei numeri e coincidenze per prevedere il futuro è esercizio ardito, ma è indubbio che a volte la storia si ripete, lasciando gli osservatori stupefatti. Il commentatore francese Bastien Fachan in quel di Roland Garros ha scovato una possibile coincidenza numerica tra Alcaraz e Nadal che ha dell’incredibile e che riportiamo per curiosità.
    Rafael Nadal stupì il mondo del tennis quando dopo i primi quattro trionfi a Roland Garros (2005-2008) sconfisse l’eterno rivale Roger Federer sul Centrale di Wimbledon nel luglio del 2008, in una finale diventata leggendaria. Una grande sorpresa che lo portò poi in estate a detronizzare lo svizzero anche come n.1 del ranking, interrompendo il periodo più lungo della storia di dominio della classifica (237 settimana di fila dopo esserlo diventato il 2 febbraio del 2004). Quel mitico successo a Wimbledon fu il quinto Slam in carriera vinto da Nadal. In quel giorno Rafa aveva esattamente 22 anni, 1 mese e 3 giorni.
    La coincidenza che potrebbe collegare Alcaraz e Nadal è la seguente: domenica prossima, il giorno della finale di Roland Garros 2025, Carlos avrà esattamente 22 anni, 1 mese e 3 giorni e proverà a battere Jannik Sinner per alzare la sua seconda coppa dei Moschettieri. Se vincerà, sarà il suo quinto Slam in carriera, esattamente come Rafa alla stessa età!
    È un fatto davvero curioso e unico. Sapremo solo domenica se lo spagnolo preverrà sull’italiano e così alzerà il proprio quinto trofeo Major, uguagliando in tutto il campionissimo di Manacor. C’è una finale da giocare, la prima a livello Slam tra Jannik e Carlos. La partita tutto il mondo del tennis attende da un po’ di tempo e segna indubbiamente un punto fermo, visto che sarà anche la prima in assoluto tra due giocatori nati entrambi nel nuovo secolo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nadal difende Sinner: “Caso chiuso, credo nella sua innocenza”

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Rafael Nadal ha rilasciato un’intervista al quotidiano The Telegraph nella quale ha espresso chiaramente la sua posizione riguardo alla vicenda che ha coinvolto Jannik Sinner. Il campione spagnolo ha preso le difese del tennista italiano con parole inequivocabili.“Se non mi sbaglio, la sentenza lo dichiara innocente,” ha affermato Nadal. “È chiaro che tutto quello che è successo non è stato positivo per il tennis, ma nella vita accadono incidenti come questo. Credo in Jannik, sono totalmente convinto che non abbia mai voluto imbrogliare né ottenere vantaggi rispetto agli altri con nessuna sostanza. È una persona con un’ottima morale.”
    Il maiorchino ha poi aggiunto: “Con questo, non voglio mettere in dubbio la sentenza. Ci sono protocolli che dobbiamo seguire e se si vogliono cambiare, bisogna lavorare per farlo. Per me, il caso è chiuso.”
    Nell’intervista, Nadal ha affrontato anche altri argomenti interessanti, tra cui la recente collaborazione tra Andy Murray e Novak Djokovic, che ha sorpreso molti nel mondo del tennis. “Mi ha sorpreso che subito dopo il ritiro, Andy volesse iniziare un progetto che implicava viaggiare, ma capisco che lavorare con Novak è molto attraente,” ha commentato Rafa.“Credo che per Djokovic sia un elemento di grande motivazione essere consigliato da uno dei suoi grandi rivali, quindi penso che sia una buona combinazione. Andy è un appassionato di tennis e ha interpretato questo come una grande opportunità. Spero che vada bene per loro, lo auguro di cuore,” ha assicurato il campione spagnolo.
    Nadal ha anche rivelato che, mentre non si sente abbastanza motivato per giocare a tennis in questo momento, sta godendo al massimo di un altro sport che è sempre stato una delle sue grandi passioni: il golf. Nell’intervista ha persino confessato che gli piacerebbe riunire tutti i membri del Big 4 in un torneo di golf amatoriale, sebbene la differenza di livello potrebbe rappresentare un ostacolo.“Nel campo da tennis non c’era differenza di livello tra noi, ma nel golf dovrebbero allenarsi molto perché sono abbastanza migliore di loro,” ha commentato sorridendo. Secondo quanto riportato, Roger Federer sta praticando intensamente, mentre non si hanno notizie delle abilità golfistiche di Andy Murray e Novak Djokovic.
    Queste dichiarazioni di Nadal mostrano ancora una volta il suo rispetto per i colleghi e la sua visione equilibrata delle vicende che coinvolgono il mondo del tennis, sia dentro che fuori dal campo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO