More stories

  • in

    Gasquet: “Abbiamo bisogno del rovescio a una mano, porta varietà al gioco”

    Il rovescio splendido di Gasquet

    La curiosità statistica rilevata lo scorso weekend da TennisTv, ossia l’assenza di un tennista con rovescio a una mano nella top 10 per prima volta nella storia, ha provocato moltissime reazioni nel modo della racchetta e tra gli appassionati. Il mondo cambia, è sempre più veloce e competitivo, e anche il tennis si accoda a questa tendenza. Si colpisce forte e si cerca di giocare con la massima intensità da entrambi i lati, con meno varietà di stile rispetto al passato. Questo ha reso il rovescio bimane soluzione predominante nei ragazzi e quindi di conseguenza anche nel mondo professionistico, dove il livello è massimo e si tende ad esasperare ogni tendenza per arrivare al miglior risultato possibile.
    Uno degli ultimi profeti del rovescio a una mano – e che rovescio – è il francese Richard Gasquet. Nonostante l’età che avanza (classe ’86 come Nadal) e prestazioni ormai lontanissime da quando era un top 10, il nativo di Beziers continua con grinta a restare aggrappato alla sua carriera, tanto da aver finalmente ottenuto il primo successo sul tour maggiore questa settimana a Doha. Scivolato al n.120 nel ranking, Gasquet è consapevole che tornare tra i migliori sarà quasi impossibile, ma il suo obiettivo a breve è quello di riguadagnare una posizione tra i primi cento, in modo da poter disputare la maggior parte dei tornei, 1000 e Slam inclusi. Ormai è tra gli anziani, ma la passione che lo anima è ancora quella di un ragazzino. “Mi sento ancora capace di battere giocatori molto buoni, ma per tornare tra i primi 100 devi giocare molto e vincere altrettanto. Non ho più 25 anni, la top 100 oggi è più forte di prima, ma se sarò bravo riuscirò comunque a vincere partite e superare quella barriera” afferma il francese.
    Interpellato da Tennis Majors, necessariamente ha parlato dell’assenza di un tennista con rovescio a una mano tra i migliori. Secondo Richard è indispensabile che questo colpo tanto elegante quanto affascinante non scompaia ma anzi torni in voga, poiché rende il tennis più interessante grazie alla varietà di schemi che fornisce.
    “È difficile per me dirlo, ma fa tutto parte del gioco attuale. Ci sono molti tennisti che colpiscono forte con entrambe le mani e in modo piuttosto piatto, all’altezza delle spalle, con palle pesanti. È diventato lo stereotipo del giocatore moderno. Spero che in futuro ci saranno più rovesci con una sola mano. Oggi se ne vedono di meno, anche se ci sono Grigor Dimitrov, Stefanos Tsitsipas e Denis Shapovalov, che aveva tutto per riuscire e vincere tanto con il suo stile di gioco davvero aggressivo e potente. Abbiamo bisogno del rovescio a una mano. Non lo dico perché ce l’ho io, ma perché penso che sia un colpo che porta più varietà al gioco, è un tiro più tecnico. Ecco perché ci manca Federer, era straordinario in tutto, rovescio a una mano incluso”.
    È indubbio che gli schemi del tennis attuale, un corri-e-tira di grandissima intensità e potenza, siano predominanti, poiché l’estrema efficacia è quella che naturalmente porta al successo e quindi è perseguita dalla maggior parte dei tecnici. Tuttavia quando un giovane giocatore ha mano, forza e talento, un rovescio a una mano può rappresentare quell’eccezione che lo rende unico e pertanto scomodo da affrontare, visto che quasi nessuno applica schemi diversi. La speranza è che non si perda la scuola di questo colpo, caro moltissimi appassionati. Sarebbe un vero impoverimento, per tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    L’incredibile record di Richard Gasquet che potrebbe terminare lunedì prossimo

    Richard Gasquet

    Nello sport le statistiche hanno sempre una maggior rilevanza, per analizzare i dati di gioco, per valutare la grandezza o qualità di un tennista, o semplicemente come curiosità di vario tipo. Ne riportiamo una di un certo interesse.
    Richard Gasquet, classe ’86 come Rafael Nadal, è stato uno dei tennisti più precoci degli ultimi anni. Già da piccolissimo le riviste francesi lo lanciavano come potenziale nuovo campione, incantate dal suo rovescio ad una mano e dalla precisione dei suoi colpi. A soli 15 anni (2002) ebbe una wild card per le qualificazioni a Monte Carlo. Le superò, stabilendo il primato di più giovane tennista della storia a qualificarsi per un torneo Master Series. Non si fermò qua: vincendo il primo turno contro Franco Squillari, divenne all’epoca il giocatore più giovane a vincere un match nel tabellone principale di un torneo ATP.
    Gasquet entrò per la prima volta nella top 100 ATP il 29 settembre 2003 (n.95), e quindi dopo un anno e mezzo di saliscendi, si è attestato stabilmente tra i migliori cento della disciplina il 18 aprile 2005. Il dato incredibile è che da quella data, non è più uscito dalla top 100! Sono esattamente 6840 giorni, 977 settimane.
    Perché questo dato assume un significato particolare proprio questa settimana? Poiché Gasquet rischia di interrompere la sua striscia record di permanenza tra i migliori 100 al mondo lunedì prossimo. Infatti il talentoso tennista di Beziers deve difendere i punti della vittoria ottenuta lo scorso anno nel torneo Atp 250 di Auckland. Se non riuscirà ad arrivare almeno in finale, uscirà dalla top 100.
    Attualmente Gasquet è il tennista in attività con più settimane consecutive in top 100, 11 più di Novak Djokovic (come rileva il collega Damian Kust). Davvero un dato statistico prestigioso, che sottolinea il talento e la longevità del francese. Vedremo se riuscirà nell’impresa e allungherà ancora il suo record personale.
    Richard ha regalato agli appassionati momenti di puro divertimento con la sua tecnica raffinata e un po’ d’antan, ma penalizzato da un fisico tutt’altro che eccelso e dall’incapacità di evolvere il suo tennis su tempi di gioco più rapidi e con un anticipo che non lo costringesse a retrocedere troppo dietro la riga di fondo, non è mai riuscito ad arrivare in finale in uno Slam (vanta tre semifinali, due a Wimbledon e una a US Open) o vincere una finale 1000 (ha perso vs. Federer quella dell’Open del Canada nel 2006). Complessivamente ha trionfato in 16 tornei in singolare, su tutte le superfici (9 sul cemento,di cui 6 indoor, 3 su erba, 3 su terra battuta e una su tappeto indoor).
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Richard Gasquet sorpreso dalla condizione di Rafael Nadal: “LIbero da ogni dolore fisico”

    Richard Gasquet nella foto

    Mentre il mondo del tennis continua a seguire da vicino le sorti di Rafael Nadal, il campione spagnolo si è immerso in una fase intensiva di allenamento, sia in Kuwait con la giovane promessa Arthur Fils, che a Manacor con una leggenda del tennis francese, Richard Gasquet.Nati entrambi nel giugno del 1986, Nadal e Gasquet hanno condiviso molti momenti sui campi da tennis, con il bilancio decisamente a favore dello spagnolo, che ha vinto tutti i 18 incontri diretti contro il francese nel circuito maggiore. Recentemente, Gasquet ha avuto l’opportunità di allenarsi con Nadal a Manacor, notando una netta assenza di dolori nel campione spagnolo e prevedendo un suo ritorno competitivo: “Rafa mi ha detto di aver impiegato un po’ per tornare in forma, ma ora sembra libero da dolori. Sarà sicuramente competitivo e vincerà partite, non ho dubbi!”, ha dichiarato Gasquet in un’intervista a L’Equipe.
    Gasquet, che ha ottenuto la sua unica vittoria su Nadal nel lontano 2003 nel Challenger di St. Jean de Luz, si trova ora in un momento diverso della carriera, avendo vinto quest’anno un unico titolo ad Auckland. Questo contesto ha spinto Nadal a cercare sfide con diversi giocatori, incluso Gasquet.
    L’incontro è stato facilitato da Gustavo Marcaccio, uno degli allenatori di Nadal, che ha contattato Gasquet per un periodo di allenamento a Manacor. “Mi hanno cercato per alcuni allenamenti in dicembre e ho accettato volentieri. Non avevo visitato l’accademia di Nadal da quasi 10 anni; ora è completamente trasformata, con infrastrutture di alto livello, diverse tipologie di campi, inclusi quelli in terra battuta, e un hotel”, ha spiegato Gasquet, che ha anche menzionato sessioni di allenamento con altri giocatori come Struff e Munar.
    Gasquet si unisce all’opinione di Fils riguardo al livello elevato di gioco di Nadal, aggiungendo che lo spagnolo sembra aver superato i problemi fisici. Nadal sta sfruttando questi giorni per una preparazione minuziosa, allenandosi con vari giocatori di alto calibro come Fils, Gasquet, Struff e Ruusuvuori, prima di partire per l’Australia e il suo atteso ritorno in competizione.La determinazione e la metodicità di Nadal nella sua preparazione evidenziano la sua volontà di tornare in campo più forte che mai. La presenza di giocatori di alto livello come Gasquet nella sua fase di allenamento sottolinea ulteriormente il suo impegno verso un ritorno di successo.Francesco Paolo VIllarico LEGGI TUTTO

  • in

    Richard Gasquet potrebbe chiudere la carriera nel 2024. Benoit Paire continuerà almeno per 2 anni “ma nell’ultimo periodo ho fatto buoni tornei e ora mi vedo bene sia fisicamente”

    Benoit Paire nella foto

    Richard Gasquet rappresenta un forte elemento del tennis mondiale negli ultimi decenni e desidera prolungare la sua carriera professionale finché si vede competitivo. Ha terminato l’anno come 76° del mondo e il suo titolo ad Auckland all’inizio della stagione gli ha dato l’impulso necessario per continuare. Cercherà di riconfermarsi nel 2024, anno che potrebbe segnare il suo addio al tennis professionistico. In più di un’occasione, il nativo di Béziers ha affermato che il suo ultimo torneo da professionista sarà a Roland Garros o a Parigi-Bercy, e che potrebbe avvenire nel prossimo anno. Nel frattempo, si sta preparando con dedizione alla Rafa Nadal Academy, che ospita anche Jan-Lennard Struff durante la pre-season
    Benoit Paire vive un’intensa relazione di amore-odio con il tennis che lo rende uno dei giocatori più indisciplinati dell’intero circuito. Lontano dal suo miglior livello e mentalmente esaurito durante molte fasi degli ultimi tempi, il francese ha sorpreso con delle dichiarazioni raccolte da ESPN in cui parla del suo obiettivo di continuare a competere, così come della sua predisposizione a rientrare nella top-100, essendo attualmente il numero 117 del mondo. “Onestamente, mi sento abbastanza fiducioso nelle mie possibilità. Ho avuto un anno difficile nel 2023, ma nell’ultimo periodo ho fatto buoni tornei e ora mi vedo bene sia fisicamente che mentalmente. Voglio godermi questo sport per uno o due anni in più perché desidero tornare nella top-100”, ha commentato.Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Richard Gasquet: Un grande, non solo d’età

    Richard Gasquet all’età di nove anni

    Buon compleanno, Richard Gasquet!Oggi il tennista francese dal noto rovescio, mirabile ed elegante come il Pont Vieux della occitanica città natale di Béziers, festeggia i 37 anni, confermando la sua longevità tennistica: è il quarto tennista in attività con più vittorie, dopo Nole, Nadal (ancora per poco) e Murray. Il 15 giugno, vincendo a Stuttgart contro Tsitsipas, ha conseguito la sua 600esima vittoria in carriera. Una vita per il tennis: suo unico, grande amore. Geneticamente portato per questo sport, è figlio unico di 2 maestri di tennis che precocemente, a 4 anni, introducono il loro bimbo, con una racchetta in mano, nel tennis club di Sérignan; a 9 anni l’enfant prodige è già sulle copertine, oggetto di pressanti aspettative, presentato come il campione che la Francia attende.
    “Le petit Mozart du tennis français” è un ragazzo pieno di talento che adora giocare nel club con i suoi amici, mentre consegue risultati sorprendenti: Campione del Mondo junior all’età di 16 anni e capace di battere a 18 anni a Montecarlo il numero 1 Roger Federer …Verrebbe da chiedersi: è dunque lui il puro talento del tennis? Dai risultati non lo è. L’ultima partita contro Struff dimostra la sua discontinuità. Se poi si analizzano i titoli conquistati, Gasquet ha vinto ‘solo’ 16 titoli ATP della categoria 250, l’ultimo nel torneo australiano di Auckland, nella finale del 14 gennaio di quest’anno contro il britannico Cameron Norrie; nessuno Slam o 1000 vinti nella pur lunga carriera. Ha un anno più di Nole ed è numero 55 nel ranking, il cui record, come n. 7, è stato raggiunto nel 2007. Perché dunque Richard Gasquet riesce ad appassionare tanto il pubblico?
    I francesi lo hanno onorato come moderno ‘’moschettiere”, insieme a Tsonga, Simon e Monfils. Se si osserva il pubblico nelle partite del francese, si notano tanti maturi appassionati, pronti a sostenerlo e ad incoraggiarlo, riconoscendosi certamente più in lui che nei grandi, irraggiungibili miti Roger, Nadal e Nole.Umberto Eco avrebbe potuto scriverne la fenomenologia: Richard Gasquet, come Mike Bongiorno, convince il pubblico, che lo vede come un esempio vivente e trionfante di discreto giocatore. Non provoca complessi di inferiorità e viene quasi da pensare che sarebbe facile giocare come lui, vincere di tanto in tanto belle partite e tornei di media importanza con la perseveranza e la generosità. Il pubblico, non solo francese, lo ripaga per questa illusione e gli è grato, amandolo. A maggio, al Roland Garros, prima di essere sconfitto, ha tenuto testa per più di 3 ore, fino al quinto set, al giovane connazionale Arthur Rinderknech, e il pubblico del Suzanne Lenglen era tutto per lui. È quasi facile rispecchiarsi in Gasquet, perché rappresenta un ideale raggiungibile: il tifoso tennista, in particolare quello attempato, lo percepisce come un giocatore di livello ‘normalmente discreto’, soprattutto ora che la sua voce matura esprime la fatica nei colpi più impegnativi. È uno dei pochissimi tennisti che mette da sé l’overgrip sull’impugnatura della sua racchetta durante le pause, come fa ognuno di noi. È il tennista che si curva nella battuta come apparentemente potrebbe fare un qualunque giocatore classificato…È il vincente che non ti aspetteresti, che ti sorprende e ti fa pensare che anche tu, con qualche sforzo, potresti vincere le tue partite. È anche l’atleta incostante che al turno successivo, dopo una esaltante vittoria, ti delude, a cui perdoni il tuo stesso limite, la stessa umanità.Perché i tifosi amano vedere Gasquet? Per vederlo vincere, come qualche giorno fa a Stuttgart, contro Tsitsipas, 24 anni e n. 5 del mondo. Per il piacere di assistere a colpi sorprendenti, vari e creativi, di estrema bellezza, che coi suoi movimenti fa sembrare facili: lungolinea vincenti di rovescio a una mano, sua firma d’artista, che incantano; volée che strappano l’applauso; palle corte improvvise che sorprendono l’avversario; eccezionale sensibilità di mano, ampi gesti eleganti e leggeri, di lenta naturalezza. Solido, pochi errori, corretto e controllato nelle reazioni anche quando lo svedese Mikael Ymer all’ATP di Lyon gli ruba un’opportunità polemizzando eccessivamente con il giudice di sedia, qualche giorno prima che lo stesso venga squalificato e multato per aver colpito violentemente la sedia di un altro arbitro durante la partita con Arthur Fils (Nemesi sportiva?).
    Sentiamo un senso di rispetto totale per un tennista di talento che ha fatto la sua parte di storia del tennis, il tennista timido dei tornei minori, dall’aria modesta ma tenacissimo, specializzato nell’impegnare a fondo i suoi avversari, emerso ai tempi difficili di Federer e Nadal con cui si è più volte misurato.Non è adatto al tennis attuale, muscoloso e di potenza, ma gioca un tennis prezioso e davvero bello da vedere. Gasquet ha curato la tecnica del gioco e la creatività più che il suo fisico in palestra. Ciò non toglie che conserva agilità ed efficacia in campo.A volte la forza mentale è stata messa particolarmente alla prova. Nel 2009 un episodio lo ha profondamente segnato: trovato positivo a un controllo antidoping, ha subito la gogna mediatica per mesi, è stato massacrato, ma ha sempre categoricamente smentito di drogarsi e di essere gay (altra accusa mossagli da più parti per la sua solitudine sentimentale). Dall’accusa di doping è in seguito risultato innocente.Oggi risiede in Svizzera (i francesi residenti a Montecarlo sono tenuti a pagare ugualmente le tasse in Francia) e gestisce molto efficacemente il suo ricchissimo patrimonio.Forse non sarà l’uomo bionico del tennis, ma Richard Gasquet, grande non solo di età, merita pienamente l’elogio tributatogli, nella prefazione al suo libro autobiografico intitolato À Revers et contre tout (2022), dall’amico Rafa Nadal, che il francese ha battuto solo nei tornei giovanili:“Ha dovuto fare i conti con aspettative folli. Posso immaginare quando debba essere difficile per un bambino affrontare l’entusiasmo di un’intera nazione. Quello che ha ottenuto non è mai sembrato essere al livello di quello che i fan speravano. Per venirne fuori ha dovuto dimostrare una grande forza mentale: mantenere un livello così alto per così tanti anni è una sfida che pochi giocatori sono riusciti a vincere”.Lunga vita al tuo rovescio, Richard!Gisella Bellantone LEGGI TUTTO

  • in

    Richard Gasquet riprende il Covid. E’ il 12 esimo tennista “positivo” in Australia

    Richard Gasquet nella foto

    Richard Gasquet, che sta già attraversando una fase complicata della sua carriera, è risultato positivo al Covid-19 ed è stato costretto a ritirarsi immediatamente dall’ATP 250 Melbourne, quindi la sua preparazione per gli Australian Open è in dubbio. Tuttavia, dato che l’isolamento richiesto è di sette giorni, la partecipazione al primo Grand Slam della stagione non dovrebbe essere a rischio.
    Il numero 87 del ranking ATP era risultato negativo al suo arrivo in Australia il 28 dicembre, ma nell’ultimo test che lo avrebbe lasciato libero a Melbourne è risultato positivo ed è ora in isolamento.E’ la seconda volta che l’ex top 10 mondiale prende il Covid-19, dopo che era stato infettato nel marzo 2021.Richard è il 12° tennista a risultare positivo in Australia. LEGGI TUTTO

  • in

    Gasquet: “Non ci sarà un altro Federer, resterà comunque il migliore, non contano solo i numeri”

    Il successo a Wimbledon di Djokovic, 20esimo Slam in carriera, ha alimentato nuovamente l’infinito dibattito sul GOAT, il migliore di sempre. Pur sottolineando che il nostro sport ha attraversato così tante epoche e cambiamenti che rendono a dir poco arbitrario un giudizio “definitivo”, appassionati, addetti ai lavori e gli stessi giocatori continuano ad esprimere molte […] LEGGI TUTTO

  • in

    I forfait di Richard Gasquet e Garbine Muguruza

    Garbine Muguruza nella foto

    Richard Gasquet, ex top 10, ha annunciato questo giovedì il suo ritiro dall’ATP 250 dell’Estoril e non giocherà quindi il suo match di secondo turno contro Cristian Garín, seconda testa di serie, che va così ai ‘quarti’ senza giocare.Il 34enne francese, con una stagione (e carriera) afflitta da diversi tipi di infortuni, ora soffre di un problema all’adduttore sinistro, che lo butta fuori da un torneo in cui aveva esordito bene,
    Garbiñe Muguruza, ex numero uno del mondo, attuale 13° esima e una delle migliori giocatrici del 2021, ha dovuto rinunciare questo giovedì al WTA 1000 di Madrid, il più grande torneo del suo paese, a causa dell’infortunio alla coscia che ha recentemente subito al WTA 500 di Charleston.“È la notizia peggiore e la decisione più complicata che possa prendere, ma i test che ho fatto mi mostrano che non sono recuperata al 100% ed è meglio non forzare”, dichiara la tennista di origine venezuelana, che ha ottenuto grandi risultati nel 2021. LEGGI TUTTO