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    Guy Forget si dimette da direttore di Roland Garros e del 1000 di Bercy

    Guy Forget

    Un annuncio a sorpresa scuote il tennis francese, e internazionale. Guy Forget, ex top 10 francese e direttore sia di Roland Garros che del Masters 1000 di Bercy, stamattina si è dimesso dalle sue cariche. Lo annuncia in esclusiva L’Equipe. Era a capo del torneo indoor parigino dal 2012 e del prestigioso Slam di Parigi dal 2016.
    Seguiranno aggiornamenti.

    Guy Forget a présenté ce mardi sa démission de ses postes de directeur de Roland-Garros et du Rolex Paris Masters : https://t.co/Gz1qJHGSEj pic.twitter.com/Otdqqnf2lR
    — L’ÉQUIPE (@lequipe) December 7, 2021 LEGGI TUTTO

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    Una foto con Tsitsipas entra le top 100 dell’anno per il Time

    Lo scatto entrato nella prestigiosa top 100

    “Caravaggio”. Questo il nome evocativo dello splendido scatto che ritrae Stefanos Tsitsipas durante la finale di Roland Garros e che è entrato nella prestigiosa Top 100 del magazine Time per le foto più belle dell’anno. A catturare quel magico rovescio il fotografo Julian Finney, che si è detto lui stesso stupito per la bellezza del gioco di luci e ombre, con il personaggio che sembra emergere dal buio, proprio come nei capolavori del genio italiano della pittura di fine ‘500.
    “La bella luce, quella piena, che noi fotografi amiamo era svanita dal campo mentre il sole cominciava a tramontare dietro lo stadio. Senza un quinto set questo scatto non sarebbe stato possibile”, ha detto Finney al sito ATP. “Ero consapevole che sarebbero emerse nuove sacche di luce formate dal rinnovamento del campo centrale, ma quello che è successo in quel momento esatto era qualcosa che non avevo pianificato. È uno di quei momenti d’oro che vanno e vengono molto velocemente, devi essere svelto nel catturarlo”.
    “Ciò che era così speciale era la luce scarsa che irradiava attraverso una passerella nella parte alta dello stadio, mentre allo stesso tempo si rifletteva anche su una finestra alcune file dietro di me. Stefanos stava giocando un rovescio in back nel punto di luce, molto limitato. È venuto tutto insieme. È il tipo di illuminazione che ti aspetteresti da uno studio allestito per catturare quel tipo di scatto, invece è venuto naturalmente”.
    Finney ha usato una lente 24-70mm in questo bellissimo scatto: “Il modo in cui la luce si diffonde, proprio nel punto esatto in cui ha colpito, il tempismo, anche la sua maglietta bianca a contribuire nell’elevare il riflesso della luce, tutto ha funzionato. Appena scattato ho guardato immediatamente lo schermo della mia macchina fotografica, ero sicuro di aver catturato un’immagine molto speciale. Un amico ha detto che ha avuto la sensazione di un dipinto di Caravaggio, un bel complimento! Penso anche che il fatto che nessun altro abbia avuto la stessa immagine, cosa che non accade spesso di questi tempi, è qualcosa di cui fare tesoro”.
    Davvero complimenti al bravo fotografo, capace di immortalare il bel gesto tecnico di Tsitsipas con un gioco di luci e ombre che rende la composizione magica. Quando si dice “il tennis è arte”, questa foto è l’esatta dimostrazione.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Kyrgios ne ha per tutti: “Roland Garros? Spazzatura. Il GOAT? Federer. Doppio con Djokovic? Non farei così male a me stesso”

    Nick Kyrgios

    Nick Kyrgios continua a dare spettacolo, purtroppo quasi solo fuori dal campo ormai con dichiarazioni sempre al limite, alimentando il vortice di polemiche che lo riguardano da tempo. L’australiano è intervento nel postcast No Boundaries, sparando a zero contro il torneo di Parigi, da lui sempre detestato. Ecco alcuni estratti del suo pensiero che, come sempre, scatenerà qualche reazione.
    “Roland Garros? Dovrebbe essere semplicemente soppresso dal calendario. È la peggior spazzatura che abbia mai visto in vita mia. Rispetto agli altri Slam c’è un abisso. Agli Australian Open c’è un grande livello e una pressione enorme. Tutti sono a conoscenza di tutto. In allenamento dicevo sempre ‘c****’ quando vedevo i giornalisti dietro di me. Non sapevo cosa fare, è brutale”. Amo Wimbledon, lì anche le persone che non conoscono il tennis conoscono il torneo. È il più prestigioso, è il tennis per eccellenza”.
    “Federer è il Michael Jordan del tennis. È quello che ha fatto di più per lo sport, con i tifosi e i bambini… per come gioca e sta in campo. Dei tre, penso che sia quello che ammirano di più tutti. Nel complesso, è anche quello che ha fatto crescere lo sport più di ogni altro e il suo ritiro farà danni enormi agli sponsor. Senza Federer non ci sarebbero stati Djokovic e Nadal”
    “È sbagliato costringere qualcuno a farsi vaccinare. Novak Djokovic, Kyrie Irving… Quei ragazzi hanno dato così tanto, si sono sacrificati molto. Sono ammirati da milioni di persone. Sono vaccinato due volte per mia scelta, ma non è moralmente corretto chiederlo a qualcuno. Non puoi dire che non giochi per questo. Dobbiamo inviare un messaggio alla gente di Melbourne che è stata confinata per 275 giorni. Sono sicuro che Novak è “più importante” a livello internazionale di Kyrie (Irving). Novak è il re di Serbia. Stiamo parlando di uno dei migliori tennisti della storia. Ehi Novak, mi ascolti, dico a te, giocheremo il doppio insieme agli Australian Open? No, sto scherzando, non lo farei a me stesso”. LEGGI TUTTO

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    “Ruud vincerà Roland Garros entro il 2024”, parola di Patrick McEnroe

    Casper Ruud

    Casper Ruud è uno dei tennisti più “caldi” del 2021. Ha appena vinto a San Diego il suo primo torneo ATP al di fuori della terra battuta, ma è proprio sul rosso che il suo tennis potente e continuo diventa molto temibile, anche per i più forti.
    Ne è convinto l’ex tennista USA Patrick McEnroe (oggi noto opinionista), che ha affermato perentorio “Casper Ruud vincerà a Roland Garros entro il 2024“. Un’investitura importante per il giovane norvegese, che dopo essere sbarcato alla Accademia di Rafa Nadal ha notevolmente incrementato la consistenza, efficacia e pericolosità del suo gioco. Il padre si è detto entusiasta della sua esplosione, ma non sorpreso: “È sempre stato un ragazzo serio, lavoratore, e con un certo talento. Lavorando così, i risultati prima o poi arrivano. Sono orgoglioso che abbia già fatto meglio di me in carriera, e ha ancora una strada lunghissima davanti”.
    Ricordiamo che la scorsa estate il 22enne ha dominato la mini stagione su terra, vincendo uno dopo l’altro gli eventi di Bastad, Gstaad e Kitzbuhel, dando grande dimostrazione di efficacia e tenuta, fisica e mentale.
    I suoi numeri parlano chiaro: su terra è fortissimo. Nel 2021 infatti ha un record di 28 vittorie e 5 sconfitte sul rosso (84,8% di successo), mentre nel complesso della stagione in corso ha 47 vittorie e 12 sconfitte (79,7%).
    In attesa di verificare la crescita di Alcaraz (uno degli avversari più temibili in assoluto su terra battuta) e come rienterà Dominic Thiem dopo i severi problemi al polso, di sicuro Casper Ruud sarà uno dei giocatori da battere all’edizione 2022 di Roland Garros. Rafa e Novak sono avvisati.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Archeo-Tennis: 30 luglio 1928, i “Quattro Moschettieri” inaugurano Roland Garros vincendo la Davis

    1928: Finale di Davis Francia vs. USA

    Il 30 luglio 1928 è una data storica per il nostro sport, soprattutto quello francese. I mitici “Quattro Moschettieri” del tennis transalpino vinsero la loro seconda Coppa Davis inaugurando il nuovissimo impianto di Roland Garros, per quello che fu considerato il vero inizio della loro epopea. Il ricordo di quest’impresa e della nascita del tempio parigino del nostro sport è rivissuta da un bell’articolo di Alexandre Sokolowski, del quale riportiamo alcune parti con piacere con alcune integrazioni.

    Il 30 luglio 1928 il francese Henri Cochet sconfisse la leggenda americana Bill Tilden per suggellare il secondo titolo consecutivo della Coppa Davis, stavolta in Francia, in uno stadio nuovissimo costruito per l’occasione: Roland-Garros. Questo trionfo  fu il secondo di sei titoli consecutivi per la squadra francese, che passerà alla storia del tennis come “Quattro Moschettieri”.
    Henri Cochet (“Il mago”), Rene Lacoste (“Il coccodrillo”), Jean Borotra (“Il basco in fuga”) e Jacques Brugnon: insieme, questi quattro giocatori erano conosciuti come “Quattro Moschettieri”. Quel soprannome era stato dato loro dall’ex campione americano Henri Slocum prima della finale di Coppa Davis del 1926 ed era stato rapidamente reso popolare dai giornalisti sportivi francesi. Nel 1928, avevano già vinto 12 titoli del Grande Slam in singolare (Lacoste ne deteneva 6, Cochet 3 e Borotra 3) e numerosi titoli di doppio.
    I “Quattro Moschettieri” giocarono insieme la Coppa Davis per la prima volta nel 1923. Iniziarono raggiungendo la finale per quattro anni di fila, perdendo due volte contro l’Australia (1923, 1924) e due volte contro gli Stati Uniti (1925, 1926). Nel settembre 1927 vinsero finalmente il trofeo, sconfiggendo la squadra statunitense a Philadelphia. All’epoca, Cochet aveva vinto tre titoli del Grande Slam, l’Open di Francia nel 1926 e nel 1928 e il Wimbledon nel 1927, dove aveva compiuto l’impresa di rimontare da due set sotto tre volte, salvando otto match point nella finale contro il connazionale Jean Borotra.
    La forza della squadra americana si basava principalmente sul suo leader, il grande Bill Tilden. “Big Bill” era stato di gran lunga il miglior giocatore del mondo dal 1920 al 1925. In quegli anni, Tilden rimase imbattuto nei tornei del Grande Slam, trionfando due volte a Wimbledon (1920, 1921) e sei volte di fila a US Open (1920-1925). Dal 1926, il suo dominio fu sfidato principalmente dai francesi Rene Lacoste e Henri Cochet. Nel 1927, Tilden perse contro Lacoste in due finali del Grande Slam, agli Open di Francia e negli States. A Wimbledon aveva perso contro Cochet dopo aver condotto due set a zero. Inoltre, Lacoste lo aveva battuto nella finale di Coppa Davis. Tuttavia, Tilden era ancora uno degli atleti più famosi al mondo.
    La Coppa Davis del 1928 si tenne nel nuovissimo stadio Roland-Garros, che era stato costruito per l’occasione, poiché non esisteva una struttura abbastanza grande per un evento del genere a Parigi. All’epoca era ancora in vigore la regola del Challenge Round, il che significava che il campione del 1927, la Francia, si qualificava automaticamente per la finale e la ospitava. Questo fu il motivo per cui, nell’inverno del 1927, dovettero essere costruite nuove strutture per un evento così importante.
    Era la prima volta che una finale di Coppa Davis non si giocava sull’erba, ma sulla terra rossa europea. Questo avrebbe dovuto dare un vantaggio ai giocatori francesi, che erano abituati alla superficie. Tuttavia, nella prima partita Tilden, nonostante un inizio catastrofico, si prese la sua rivincita su Lacoste, battendolo in cinque set, 1-6, 6-4, 6-4, 2-6, 6-3. Nella seconda partita, Henri Cochet pareggiò la sfida, battendo John Hennessey 5-7, 9-7, 6-3, 6-0. Il punto nel doppio fu conquistato dalla squadra francese, con Jean Borotra e Jacques Brugnon che prevalsero su Bill Tilden e Francis Hunter dopo una maratona da brivido, 6-4, 6-8, 7-5, 4-6, 6-2. Ai francesi mancava solo una partita per conquistare il secondo titolo consecutivo.
    Le speranze americane ora si basavano esclusivamente su Bill Tilden, in campo contro Henri Cochet nella quarta partita. Tilden, che aveva già giocato 10 set nei giorni precedenti, era troppo stanco per esibirsi al meglio in questo atteso incontro. Sebbene “Big Bill” fece del suo meglio, Cochet lo sconfisse 9-7, 8-6, 6-4. La Francia in quel 30 luglio 1928 aveva appena vinto per la seconda volta consecutiva la Coppa Davis, la prima in casa, al Roland-Garros, confermando il dominio dei “Quattro Moschettieri” nella prestigiosa competizione a squadre nazionali.
    Il dominio era appena iniziato, come conferma il clamoroso Grande Slam tutto francese in singolare (Australian Open: Borotra; Roland Garros: Cochet; Wimbledon: Lacoste; US Open Cochet). La Francia avrebbe vinto altre quattro Davis consecutive (per un totale di 6 di fila), scrivendo il più grande capitolo nella storia del tennis francese. In totale, i “Quattro Moschettieri” non solo regalarono alla Francia sei titoli consecutivi di Coppa Davis, ma vinsero anche 18 titoli del Grande Slam in singolare e 23 in doppio. Rene Lacoste, che avrebbe lasciato il tennis a causa di problemi di salute nel 1929, creò il famoso marchio Lacoste con il logo del coccodrillo, che sarebbe diventato famoso almeno quanto i suoi successi come giocatore.
    Bill Tilden avrebbe vinto un settimo titolo a US Open nel 1929 e un titolo finale del Grande Slam a Wimbledon l’anno successivo. Sarebbe diventato professionista nel 1931, con il conseguente impedimento a partecipare sia ai tornei dello Slam che alla Davis.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Tennis, niente Wimbledon e Olimpiadi di Tokyo per Nadal. Ecco le parole del tennista spagnolo

    Clamorosa notizia che sconvolge tutti i tifosi dell’attuale numero 3 al mondo Rafael Nadal. Il tennista spagnolo ha annunciato che non parteciperà alla prossima edizione di Wimbledon, che si disputerà dal 28 giugno al 11 luglio. Inoltre, non parteciperà neanche ai Giochi Olimpici di Tokyo, previsti dal 24 al 30 luglio. Come ha comunicato sui vari profili social, la difficile scelta è stata presa per motivi fisici. Per Nadal sarà importante selezionare i tornei da giocare e questa volta ha scelto di non prendere parte ai due tornei più prestigiosi. Ecco di seguito le parole di Rafael Nadal.

    Le parole di Rafael Nadal
    “Ciao a tutti. Voglio informarvi che ho deciso di non partecipare alla prossima edizione di Wimbledon che si terrà dal 28 giugno all’11 luglio. Né giocherò ai Giochi Olimpici finalmente previsti per il 24-30 luglio. È una decisione che non è mai facile prendere e dopo aver ascoltato il mio corpo e parlato con la mia squadra, ho capito che è la decisione giusta per estendere la mia carriera sportiva e continuare a fare ciò che mi rende felice; competere al massimo livello e continuare a sfide professionali e personali al massimo livello in modo competitivo. Il fatto che ci siano solo due settimane tra Roland Garros e Wimbledon quest’anno, non ha aiutato il mio corpo a recuperare dalla stagione sempre esigente della terra montana. Sono stati due mesi di grande sforzo e la decisione che prendo è concentrata sul medio e lungo termine. In questi momenti della mia carriera di atleta, una parte importante è la prevenzione da qualsiasi tipo di eccessi nel mio corpo che potrebbero impedire di continuare a lottare nel medio e lungo termine per i titoli. Voglio mandare un saluto speciale a tutti i miei fan nel mondo, a quelli nel Regno Unito e in Giappone. I giochi olimpici hanno significato molto nella mia carriera e sono sempre stati una priorità come atleta, dove ho trovato l’ambiente che ogni atleta vuole provare almeno una volta nella sua carriera. Personalmente ho avuto la fortuna di viverli intensamente in tre occasioni e in più essere il porta bandiera del mio paese.” LEGGI TUTTO