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    Il preziosissimo motoscafo di Ayrton Senna tornerà in mare

    Un’imbarcazione molto particolare è pronta a essere finalmente restaurata. Il TecnoMarine SuperCobra, lungo 21,34 metri, è un motoscafo appartenuto ad Ayrton Senna. Lo si poteva intuire anche dal volante, che ricorda quello delle McLaren da Formula 1 di fine anni ’80-inizi anni ’90. L’asso brasiliano della F.1, scomparso nel 1994, possedeva infatti questa imbarcazione da 2.200 cv in totale erogati dai due motori. Oggi, quell’imbarcazione è pronta a essere restaurata con un progetto straordinario e costosissimo.
    Motoscafo di Senna, anima sportiva
    Oltre alla peculiarità del volante in stile McLaren, il motoscafo di Senna arriva a una velocità massima di 33 nodi. Inoltre, è dotato di tre cabine doppie, tre bagni, sedili corsaioli da vettura sportiva e attrezzatura nautica di vario tipo.
    McLaren raggiunge e celebra i 500 podi in F1, ma dimentica un pilota LEGGI TUTTO

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    F1, GP Barcellona: Verstappen vede Senna, Ferrari pensi al 2024

    TORINO – Max Verstappen mette nel mirino Ayrton Senna, perché la sua superiorità è talmente grande da non lottare con gli avversari in pista, ma con i grandissimi per prendersi un posto sempre più alto nella storia della Formula 1. La sua 40ª vittoria (-1 dalla leggenda brasiliana), 2ª consecutiva a Barcellona e 5ª della stagione finora perfetta per la Red Bull (7 su 7), non è stata mei messa in discussione, se non da un tentativo di sorpasso alla prima curva da parte di Carlos Sainz, che scattava al suo fianco con gomme di mescola più morbida e quindi con più grip. Ma è bastato mostrare i muscoli (come due anni fa con Lewis Hamilton nello stesso punto) e andarsene perché l’olandese volasse liscio verso il Grande Slam: pole, vittoria in testa dal primo all’ultimo giro e giro veloce, conquistato incurante del warning per track limits e dell’avvertimento del suo ingegnere. La Max è così: voleva mandare un messaggio duro anche al compagno di squadra Sergio Perez, che aveva quel punto mondiale e che non è riuscito a rimontare fino al podio, venendo battuto anche da George Russell, che partiva dietro di lui. LEGGI TUTTO

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    F1: la Ferrari ricorda Ayrton Senna, l'omaggio di Leclerc e Sainz

    ROMA – Anche la Ferrari ha voluto ricordare Ayrton Senna nel giorno del 28esimo anniversario della sua scomparsa. Il pilota brasiliano perse la vita il primo maggio del 1994 in un tragico incidente durante il Gran Premio di San Marino sul circuito di Imola, quando al settimo girò andò fu vittima di uno schianto alla curva del Tamburello. La scuderia di Maranello ha così omaggiato Senna sui propri canali social: “Uno dei nostri più grandi avversari, che abbiamo profondamente ammirato – si legge -. Oggi ricordiamo Ayrton Senna a 28 anni da quel 1 maggio 1994 a Imola”.
    Le parole di Leclerc e Sainz
    Anche Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno voluto omaggiare il leggendario pilota: “Mio padre era un grande tifoso di Ayrton Senna e crescendo è diventato il mio mito” – ha affermato il monegasco. Sainz evidenzia il grande valore di Senna non solo per la Formula 1, ma per l’intero mondo dello sport: “Credo che ogni sportivo riconosca quanto fosse speciale Ayrton”. LEGGI TUTTO

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    F1: 28 anni fa la tragedia di Imola in cui perse la vita Ayrton Senna

    ROMA – 28 anni fa, il primo maggio del 1994, il mondo della Formula 1 piangeva Ayrton Senna dopo la sua scomparsa in un tragico incidente. Il pilota brasiliano era stato infatti vittima di uno schianto con la sua monoposto un giorno dopo Roland Ratzenberger, che aveva perso la vita dopo un incidente nelle qualifiche sempre sul circuito di Imola. Senna, che quel giorno non avrebbe voluto correre dopo la scomparsa del collega, al settimo giro sbattè alla curva del Tamburello a causa del cedimento del piantone dello sterzo. Successivamente, nell’auto del brasiliano fu trovata una bandiera austriaca, che Senna aveva portato con sé per ricordare Ratzenberger al termine della gara. Un dettaglio che rende la storia ancora più tragica di quanto già non lo fosse.
    Icona della Formula 1
    Ayrton Senna è una delle icone della Formula 1, per certi la più grande. In carriera ha corso al volante di Toleman, Lotus, McLaren e Williams (nel solo anno della sua scomparsa), vincendo tre titoli tutti con McLaren (1988, 1990, 1991). Complessivamente, in 162 Gp ha conquistato 41 vittorie nei Gp e 80 podi e 65 pole position. Nella sua carriera, Senna si è reso protagonista di una delle rivalità più iconiche della F1 con Alain Prost. Tutto questo e molto altro spiega la riconoscenza che tutto il mondo del motorsport ha per lui a distanza di quasi trent’anni dalla sua scomparsa.

    Imola ricorda Senna
    Imola e il suo circuito non hanno mai dimenticato Ayrton Senna. All’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, infatti, sono presenti numerose opere che omaggiano il leggendario pilota, dalla statua posta vicino alla curva del Tamburello, fino al murale realizzato quasi tre anni fa. Anche quest’anno, come di consueto, l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari aprirà le porte ai visitatori nell’anniversario della scomparsa di Senna, mentre sempre nei pressi del circuito si svolgerà la cerimonia in ricordo dei due piloti che persero la vita in quel tragico weekend di 28 anni fa. LEGGI TUTTO

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    La Ferrari omaggia Ayrton Senna, le parole di Leclerc e Sainz

    ROMA – “Uno dei nostri più grandi avversari, che abbiamo profondamente ammirato. Oggi ricordiamo Ayrton Senna a 28 anni da quel 1 maggio 1994 a Imola”. La Ferrari ha ricordato così Ayrton Senna, nel giorno del ventottesimo anniversario della sua scomparsa. Il pilota brasiliano perse la vita il primo maggio del 1994 in un tragico incidente durante il Gran Premio di San Marino sul circuito di Imola, quando al settimo girò andò fu vittima di uno schianto alla curva del Tamburello. La scuderia di Maranello ha così omaggiato Senna sui propri canali social.
    L’omaggio di Leclerc e Sainz
    Anche Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno voluto omaggiare il leggendario pilota: “Mio padre era un grande tifoso di Ayrton Senna e crescendo è diventato il mio mito” – ha affermato il monegasco. Sainz evidenzia il grande valore di Senna non solo per la Formula 1, ma per l’intero mondo dello sport: “Credo che ogni sportivo riconosca quanto fosse speciale Ayrton”. LEGGI TUTTO

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    F1, Prost: “Dopo il mio ritiro, Senna non è più stato lo stesso”

    ROMA – La rivalità tra Alain Prost e Ayrton Senna è una delle più belle e avvincenti dello scorso secolo in Formula 1. Durante un intervento sul canale Youtube di Nico Rosberg, l’ex pilota francese ha racconato alcuni aneddoti sul rapporto con il brasiliano, scomparso in un tragico incidente nel 1994: “Ayrton si focalizzava sulla nostra sfida mettendoci il 110%. La sua motivazione più grande era quasi esclusivamente riuscire a battermi, anche se io non ero così focalizzato su di lui. Per questo motivo, dopo il mio ritiro nel ’93, Senna non è più stato lo stesso. La sua corazza, che si era costruito nella nostra rivalità, non c’era più e appariva fragile. Per il 1994 avevo ricevuto un’offerta da McLaren che era passata a Peugeot come fornitore del propulsore. Due giorni dopo l’ultimo GP della stagione 1993, Senna mi chiamò pregandomi di accettare: ‘Alain, devi restare in F1. Nessuno mi motiva tra gli altri piloti come te’. Fu davvero clamoroso”.
    Il racconto di Prost
    “Non mi pento di averlo scelto come compagno di squadra. Ho pensato al bene del team. Ma già nella prima stagione ho avvertito una preferenza per Ayrton da parte di tutti. Il pubblico si divideva tra me e Senna e io ero visto come il cattivo. Inoltre lui era il giovane che avanzava, mentre io ero il pilota più anziano. Un po’ come accaduto in Ferrari con Leclerc e Vettel – ha aggiunto Prost, che poi ha raccontato un episodio risalente al 1989: “Ci fu una discussione tra noi e Ayrton ne uscì davvero distrutto perché capì di aver sbagliato e arrivò quasi alle lacrime. Io raccontai in confidenza l’accaduto a un giornalista francese che però diffuse la notizia. Fu un errore e da lì Senna raffreddò i rapporti”. L’ex pilota francese ha poi concluso: “La mia vita è legata ad Ayrton. Oggi il Brasile è come la mia seconda casa. Sui social ho moltissimi followers di quel paese. Inoltre sono ancora in contatto con la sorella di Senna, Viviane. È come se la divisione che c’era durante la nostra rivalità fosse sparita e avesse preso il sopravvento il lato umano”. LEGGI TUTTO

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    F1, Prost: “Senna mi pregò di restare, dopo il mio ritiro non è più stato lo stesso”

    ROMA – Quella tra Ayrton Senna e Alain Prost è una delle rivalità più avvincenti della Formula 1 nel secolo scorso. Durante un intervento sul canale Youtube di Nico Rosberg, l’ex pilota francese ha racconato alcuni aneddoti sul rapporto con il brasiliano, scomparso in un tragico incidente nel 1994: “Ayrton si focalizzava sulla nostra sfida mettendoci il 110%. La sua motivazione più grande era quasi esclusivamente riuscire a battermi, anche se io non ero così focalizzato su di lui. Per questo motivo, dopo il mio ritiro nel ’93, Senna non è più stato lo stesso. La sua corazza, che si era costruito nella nostra rivalità, non c’era più e appariva fragile. Per il 1994 avevo ricevuto un’offerta da McLaren che era passata a Peugeot come fornitore del propulsore. Due giorni dopo l’ultimo GP della stagione 1993, Senna mi chiamò pregandomi di accettare: ‘Alain, devi restare in F1. Nessuno mi motiva tra gli altri piloti come te’. Fu davvero clamoroso”.
    Le parole di Prost
    “Non mi pento di averlo scelto come compagno di squadra. Ho pensato al bene del team. Ma già nella prima stagione ho avvertito una preferenza per Ayrton da parte di tutti. Il pubblico si divideva tra me e Senna e io ero visto come il cattivo. Inoltre lui era il giovane che avanzava, mentre io ero il pilota più anziano. Un po’ come accaduto in Ferrari con Leclerc e Vettel – ha aggiunto Prost, che poi ha raccontato un episodio risalente al 1989: “Ci fu una discussione tra noi e Ayrton ne uscì davvero distrutto perché capì di aver sbagliato e arrivò quasi alle lacrime. Io raccontai in confidenza l’accaduto a un giornalista francese che però diffuse la notizia. Fu un errore e da lì Senna raffreddò i rapporti”. L’ex pilota francese ha poi concluso: “La mia vita è legata ad Ayrton. Oggi il Brasile è come la mia seconda casa. Sui social ho moltissimi followers di quel paese. Inoltre sono ancora in contatto con la sorella di Senna, Viviane. È come se la divisione che c’era durante la nostra rivalità fosse sparita e avesse preso il sopravvento il lato umano”. LEGGI TUTTO

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    F1, Jean Todt rivela un aneddoto su Senna: “Non arrivò in Ferrari per i contratti di Alesi e Berger”

    ROMA – Ayrton Senna fu molto vicino all’approdo in Ferrari. Questo afferma Jean Todt, che ha rivelato come abbia contattato il compianto pilota brasiliano appena arrivato a Maranello. “Poche settimane dopo il mio arrivo incontrai Ayrton Senna durante il weekend di Monza, nell’hotel in cui alloggiavamo e gli ho offerto la possibilità di passare alla Ferrari nel 1995, ma lui chiedeva di anticipare di un anno. Noi avevamo già sotto contratto, Jean Alesi e Gerhard Berger e quindi non potevamo soddisfare la sua richiesta. Ayrton tuttavia non si arrese – ha affermato il francese a beIN Sports – dicendomi che in Formula 1 i contratti non contavano, ma io gli risposi che per me un contratto va rispettato. La nostra offerta era per il 1995, ma purtroppo sappiamo cosa è successo“.
    “Volevo un campione”
    Il primo passo da compiere per riportare la Rossa alla vittoria era l’ingaggio di un pilota di assoluto livello. “Volevo un top driver, perché quando sono arrivato in Ferrari, i responsabili del telaio dicevano che non si vinceva per colpa del motore, per altri componenti deella squadra il problema era proprio il telaio, e per altri ancora la responsabilità era dei piloti. Così ho pensato di eliminare una variabile: se prendiamo il miglior pilota del mondo, o almeno un pilota che ha già vinto un mondiale avremo una scusa in meno. Con Senna in squadra nessuno avrebbe potuto puntare il dito contro il pilota e fu proprio per questo motivo che dopo abbiamo preso Michael”, ha concluso Todt. LEGGI TUTTO