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    B1 femminile, Giorgione: il punto della giovane Caterina Alessi

    Terzultima gara di stagione regolare per la primatista Azimut Giorgione, impegnata a San Donà (sabato alle 20.30). Ai fini della classifica, il risultato interessa maggiormente le avversarie in chiave salvezza, essendo Castelfranco matematicamente prima.

    Potrebbe essere importante proseguire la striscia vincente che vede Ceron & c. imbattute da quindici gare di campionato, competizione dove hanno perso soltanto una volta in ventuno incontri. Ma quel che veramente conta, è perseguire il miglior assetto possibile in vista dei play off promozione che inizieranno il 18 maggio. In questo senso, gli allenamenti diretti da Paolo Carotta proseguono a ritmo serrato e in campo si sta verificando un proficuo turn over che ha messo in luce le doti delle ex under 18 finaliste nazionali, inglobate da quest’anno in B1. Una di esse, ex San Donà, è Caterina Alessi, autrice contro Volano di 6 attacchi vincenti e 3 muri.

    “Giocare domenica fin dal primo minuto è stata davvero una grande emozione, aspettavo di avere questa opportunità da inizio anno – spiega l’opposto di 194 cm -. Il passaggio dalle giovanili al campionato di B si è fatto sentire, ma sono contentissima dei risultati che stiamo ottenendo e, anche se ho dovuto rinunciare al campo, ho trovato delle compagne fantastiche da cui sto imparando tantissimo. Inoltre, è molto bello avere altre ragazze della mia età in squadra, con cui ho avuto la fortuna di partecipare alle finali nazionali under 18 l’anno scorso”.

    Alessi, all’ultimo anno del “Brocchi” di Bassano, vede così una probabile sfida fra giovani a San Donà: «Sabato mi aspetto una partita molto combattuta e per niente da sottovalutare. San Donà è stata la mia casa per tre anni e giocare contro di loro mi dà sempre delle emozioni particolari. Inoltre hanno una squadra molto giovane e confrontarmi con ragazze della mia età diventa ancor più stimolante».

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Chiara Scarabelli saluta la pallavolo: “La rinuncia alla Serie A? Sofferta ma necessaria”

    In un ambiente abituato fin troppo spesso a raccontare ed elevare le storie di successo, trionfi e record, appare quasi strano – e sicuramente insolito – empatizzare con chi, quel successo, l’ha solo assaggiato. Per chi era sul trampolino di lancio ed è tornato indietro. In un mondo di “invincibili”, c’è chi si è dovuto arrendere di fronte a un ostacolo troppo alto e consapevolmente ha deciso di cambiare strada. È il caso di Chiara Scarabelli, che è stata una delle promesse più interessanti della pallavolo italiana, vincendo da capitano i Campionati Europei Under 20 del 2010 e i Mondiali Under 20 dell’anno successivo.

    In quella squadra c’erano anche Caterina Bosetti, Letizia Camera, Valentina Diouf e Giulia Pisani, tutte giocatrici divenute poi protagoniste ai massimi livelli. Tuttavia, la storia della schiacciatrice piacentina classe 1993, attualmente in B1 all’Everest MioVolley Gossolengo, è andata diversamente, come ha raccontato ai microfoni di Volley NEWS.

    Foto Facebook Chiara Scarabelli

    Per cominciare, ci racconti chi è Chiara Scarabelli e cosa rappresenta per lei la pallavolo.

    “Oggi Chiara è prima di tutto una psicologa, da poco iscritta all’albo dell’Emilia-Romagna. Lo dico con grande orgoglio perché è un risultato che ho ottenuto dopo tanti anni di studio. Proprio venerdì scorso ho concluso un master all’Università Cattolica di Milano riguardante la Psicologia dello Sport. Inoltre, lavoro a scuola come insegnante di sostegno e gioco nel MioVolley da ormai 10 anni. La pallavolo è sempre stata un elemento importante nella mia vita. Quando ero piccolina, rappresentava un puro divertimento ed era un’occasione di socialità: venivo sempre descritta come una bambina molto vivace e quindi il volley mi permetteva di incanalare la mia agitazione motoria. Al tempo stesso, però, sono sempre stata una bambina rispettosa delle regole, anche grazie allo sport.

    Durante l’adolescenza, quando ho iniziato a muovere i primi passi sui campi di Serie A, la pallavolo rappresentava un’ipotesi di realizzazione della mia vita a cui ho creduto fortemente. È chiaro che, quando non si è potuta realizzare, la delusione è stata grande. In quei momenti c’era anche un po’ di rabbia nei confronti di questo sport. In realtà, poi ho capito che odiarlo non sarebbe servito a niente e così il volley è diventato una valvola di sfogo e un’occasione di ritornare a una vita sana, all’insegna dell’esercizio fisico e della socialità. Alla fine, raggiungendo diverse promozioni e arrivando a giocare in Serie B, l’impegno è cresciuto: così, ho avuto l’opportunità di tornare a vivere quelle emozioni avvincenti che avevo assaporato qualche anno prima“.

    Quali sono state le prime tappe della sua carriera pallavolistica?

    “All’inizio ero una bambina molto talentuosa. Ho iniziato a giocare nella squadra di San Nicolò, paese in provincia di Piacenza dove sono cresciuta. A un certo punto sono stata visionata da due allenatori, che mi hanno proposto di passare al Vigolzone. Si trattava di una società piccola che però vantava una squadra in Serie B2. L’anno dopo è stata addirittura promossa in B1; quindi – seppur giovanissima – ho avuto la fortuna di allenarmi con ragazze molto più grandi di me e ogni tanto essere convocata in prima squadra per completare la panchina. Successivamente ho cambiato squadra e ho scelto la Rebecchi Lupa Piacenza; l’allenatore era Enrico Mazzola, che poi ho ritrovato più tardi al MioVolley. Infine, sono andata a Rivergaro: un momento chiave del mio percorso perché ero chiamata a fare la differenza nelle categorie giovanili in cui militavo. Nel frattempo, arrivavano anche le convocazioni per le varie selezioni provinciali e regionali, con cui ho avuto il piacere di vincere un Trofeo delle Regioni. Tra le mie compagne di squadra c’erano Alessia Gennari, Elisa Lancellotti, Martina Balboni, Giulia Saguatti, giocatrici che hanno fatto parecchia strada“.

    Poi le parentesi con Club Italia e Asystel Volley Novara. Cosa si porta dietro di queste esperienze?

    “Dopo le scuole medie sono andata a giocare al Club Italia. Una decisione importante perché si trattava di lasciare casa a 13 anni, mollare la propria famiglia e gli amici, per aderire a un progetto che mi avrebbe messo a dura prova sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico. Lì ho iniziato a vedere la pallavolo come qualcosa che potesse farmi sentire realizzata nella mia vita. Successivamente è arrivata la chiamata di Novara, dove ho vissuto un’esperienza tosta ma allo stesso tempo formativa, grazie agli insegnamenti di Luciano Pedullà che mi ha aiutato a crescere in tutti i fondamentali. Complici alcuni infortuni di Paola Cardullo, ho fatto anche le mie prime presenze in Serie A e ho avuto la possibilità di giocare con grandi campionesse. In quella stessa annata ho vinto la medaglia di bronzo ai Campionati Europei Under 18. Poco dopo avrei dovuto prendere parte anche ai Mondiali, ma nel mese di aprile – proprio al rientro dalla rassegna continentale – ho subito un infortunio al ginocchio. Il primo dei tanti…“.

    Quando la sua carriera sembrava tingersi dei colori giusti, è iniziato un terribile calvario. Le va di parlarcene?

    “Dopo il primo infortunio, avevo deciso di restare a Novara con l’obiettivo di riprendermi dal punto di vista fisico. Solo che nel frattempo ci sono stati un po’ di stravolgimenti e difficoltà: erano cambiati allenatore e alcuni elementi della squadra, e soprattutto facevo fatica a recuperare. Quindi, il secondo anno all’Asystel è stato più negativo rispetto al primo. Tuttavia, sono riuscita a togliermi grandi soddisfazioni con la nazionale perché al termine della stagione ho partecipato agli Europei Under 20 grazie a un recupero lampo. In quell’occasione la fiducia di Marco Mencarelli e del suo staff nei miei confronti è stata decisiva: mi hanno aspettata e così ho potuto disputare gli Europei in Serbia da capitana e vincerli.

    Dopo l’estate del riscatto, mi sono ritrovata a Piacenza in una squadra che puntava alla salvezza. Timidamente ero riuscita a guadagnarmi un ‘mezzo’ posto da titolare, nel senso che non partivo sempre nel sestetto, ma l’allenatore Mauro Chiappafreddo aveva grande fiducia in me. Peccato che poi non sono riuscita a concludere la stagione per un nuovo infortunio. Però, ancora una volta, è arrivata la nazionale a salvarmi. Mencarelli mi ha ripreso sotto la sua ala e mi ha permesso di prepararmi al meglio per i Mondiali Under 20. È stata l’ennesima corsa contro il tempo: avevo tantissima voglia di tornare in campo e vestire la maglia azzurra. Così, sono andata in Perù per la rassegna iridata, ma proprio sul più bello ho avuto l’ennesima ricaduta. Da qui è iniziato il calvario… Sono tornata a casa e mi è stato prospettato di fare due interventi al ginocchio a distanza di pochi mesi. Di conseguenza, nella stagione successiva – che coincideva con l’anno della maturità – sono rimasta completamente ferma“.

    Cosa le hanno lasciato le esperienze e i successi con le nazionali giovanili di cui ha parlato?

    “Al di là delle vittorie, che sono sempre piacevoli da ricordare e che resteranno per sempre, mi porto dietro ricordi molto belli. In primis, il colloquio con coach Mencarelli e il suo vice Bertini prima degli Europei Under 20. Era un momento difficile in cui stavo portando avanti il mio percorso riabilitativo e iniziando a fare qualcosa di più impegnativo dal punto di vista fisico, anche se non stavo ancora lavorando con la palla. Tuttavia, loro mi hanno detto apertamente che ero un punto di riferimento per la squadra sia tecnicamente sia all’interno dello spogliatoio, e proprio per questo motivo mi avrebbero aspettato fino alla fine del ritiro e nominato capitano del gruppo. Queste parole mi hanno dato tanta forza e ho capito di essere un esempio di impegno e dedizione per la squadra.

    Un altro momento che porto nel cuore, anche se con un po’ di amaro in bocca, è legato alla prima partita del Mondiale Under 20, a cui non avevo potuto prendere parte: infatti, ero febbricitante nella stanza di un albergo di Lima in seguito a un’infezione al ginocchio. Però, dal letto avevo visto che le mie compagne si erano scritte sul braccio quello che all’epoca era il mio soprannome: ‘Diablo’. Insomma, volevano esprimere tutta la loro vicinanza e farmi capire che in quel momento stavano giocando anche per me, visto che avevo lavorato molto per arrivare fino a lì. Infine, ricordo sempre con piacere l’emozione di cantare l’inno con lo sguardo rivolto alla bandiera italiana“.

    Riprendiamo la narrazione della sua storia. Quando ha deciso di riprendere a giocare nelle categorie inferiori?

    “Dopo la stagione a Piacenza in cui sono rimasta ai box, sono passata all’Universal Volley Modena. Tuttavia, la società è fallita nel giro di pochi mesi: una situazione poco piacevole che mi ha fatto mettere da parte definitivamente il volley di Serie A. Così, sono tornata a casa, anche se la decisione non è stata compresa e condivisa fin da subito dalle persone che mi stavano vicino. Per me, invece, era la scelta migliore per il mio benessere non solo fisico ma anche psicologico. Nel frattempo, ho ripreso a studiare e ho iniziato ad allenare dando una mano alla ragazza che qualche anno prima mi aveva portato a Vigolzone: era un po’ come chiudere il cerchio.

    Dopo i primi due anni da allenatrice, piano piano mi era tornata voglia di giocare perché avevo capito che nel bene o nel male la pallavolo era parte della mia vita. Così, ho deciso di ripartire proprio da lì, in una società dove mi sentivo a mio agio e in una categoria che non imponeva carichi eccessivi. In quel momento avevo vent’anni e il gruppo con cui lavoravo era un’Under 18, che disputava anche il campionato di Prima Divisione e lottava per la promozione in Serie D. Alla fine, è stato tutto molto naturale. Da lì in poi è stata una vera e propria cavalcata perché nel giro di tre anni siamo arrivati in Serie B2. È stato bello perché vedevo che salendo di categoria aumentava l’agonismo e così piano piano ho ritrovato un po’ di fiducia“.

    Quali soddisfazioni ha raggiunto durante il suo percorso decennale con l’Everest MioVolley?

    “Questi dieci anni all’Everest sono stati un’altalena di emozioni. Dal 2014 al 2017 siamo passati dalla Prima Divisione alla B2 con una straordinaria serie di promozioni. Dopo aver confermato la categoria, quando sembrava essere giunto il momento buono per il salto in B1, è arrivato il Covid. Alla fine, siamo riuscite a centrare la promozione per il numero di punti conquistati fino allo stop del campionato, ma sicuramente non aveva il valore di una promozione conquistata sul campo. Nelle due stagioni successive abbiamo giocato in B1, anche se poi abbiamo dovuto affrontare diverse difficoltà. Infatti, la società aveva cambiato proprietà e in quel momento non era in grado di sostenere una categoria di quel tipo. Così, alla fine, siamo retrocesse in B2.

    Invece, la scorsa stagione è stata magica, visto che ci siamo riprese la B1 dominando il campionato e abbiamo vinto la Coppa Italia al Pala Dozza di Bologna. Dunque, è stato un percorso lungo e intenso. Le soddisfazioni più grandi dal punto di vista personale sono legate alla ritrovata fiducia e alla rinnovata passione per uno sport che mi aveva dato filo da torcere. Per quanto riguarda la società, c’è la soddisfazione di essere arrivate in Serie B1 partendo dalla Prima Divisione“.

    Come sta andando la stagione 2023-2024? A distanza di diversi anni, il ginocchio le dà ancora noia?

    “Quest’anno stiamo disputando un campionato di tutto rispetto perché attualmente siamo quarte nel nostro girone di B1. Dobbiamo ancora affrontare scontri diretti complicati, anche se partiamo dalla consapevolezza di aver ottenuto con ampio anticipo la salvezza aritmetica. Peccato solo per gli infortuni che hanno colpito alcune giocatrici del sestetto titolare, perché altrimenti avremmo potuto dire la nostra in ottica playoff. Fisicamente sono stata bene, ma devo dire che anche nelle scorse stagioni il ginocchio non mi ha mai dato grossi problemi. Ho solo avuto la necessità di fare un piccolo ‘intervento di restauro’ nel 2018, ma comunque era una cosa programmata al fine di gestire meglio i carichi di lavoro. Quest’anno ho avuto un piccolo problema al collo che mi ha fatto saltare qualche partita, ma si tratta di un normalissimo infortunio che può capitare nella carriera di un’atleta“.

    Ripercorrendo il suo percorso pallavolistico non viene assalita da un certo senso di amarezza? Non ha qualche rimpianto per quello che poteva essere e non è stato?

    “Anche se me lo chiedono in tanti, è una domanda che mi sono mai posta perché probabilmente mi avrebbe portato all’autodistruzione. Quando ho capito che non proseguire il percorso in Serie A era la cosa migliore per me, ho preso in mano la mia vita, le mie consapevolezze e i miei bisogni. L’ho fatto con tanta fatica perché inizialmente non era una decisione troppo condivisa dalle persone che mi stavano intorno. Però, penso che fosse la decisione giusta per il mio bene. Infatti, se avessi continuato – ammesso di riuscirci, perché reggere i ritmi della Serie A con la mia situazione fisica sarebbe stato complicato – non so se avrei guadagnato qualcosa in termini di salute.

    Quindi, è stata una decisione sofferta ma necessaria, di cui ancora oggi vado molto fiera perché, a dispetto di una società che ci impone sempre di essere invincibili e indistruttibili, sapersi fermare e pensare a quello che ognuno di noi ha bisogno davvero è una risorsa importante. Insomma, non ce ne facciamo nulla delle vittorie in bacheca, se poi stiamo male e non ci sentiamo a nostro agio. Certo, ora sto conducendo una vita molto diversa da quella che mi sarei aspettata 15 anni fa, quando ero una ragazzina che si allenava tante ore al giorno facendo rinunce e sacrifici. Però, è una vita che ho desiderato e che mi ha portato comunque a togliermi grandi soddisfazioni e ad acquisire le mie consapevolezze“.

    Quali sono i suoi sogni, obiettivi e progetti per il futuro, dentro e fuori dal campo?

    “È un periodo di grandi riflessioni per me e il tempismo della domanda è perfetto. Per quanto riguarda la pallavolo, credo di aver già detto la mia a sufficienza. Perciò, dopo questa stagione penso di poter serenamente dire ‘basta’ con il volley giocato e lasciare spazio a chi è più giovane e più sana fisicamente di me. Sono convinta della mia scelta. Ovviamente poi vorrei iniziare a esercitare da psicologa, magari rimanendo in ambito sportivo.

    Come sogno, mi piacerebbe entrare stabilmente in uno staff come Psicologa dello Sport con l’obiettivo di favorire il benessere psicologico di ragazzi che si trovano a competere ad alti livelli e che a volte non hanno gli strumenti necessari per superare certi ostacoli. Da un lato sarebbe la dimostrazione che il mio percorso formativo mi ha permesso di rientrare nel mondo dello sport sotto altre vesti; dall’altro vorrebbe dire che c’è una nuova sensibilità rispetto a una figura professionale come la mia. Per esempio, ai tempi dei miei infortuni non c’era o comunque non era parte integrante dello staff. Forse è stato anche questo il motivo per cui ho deciso di intraprendere un percorso del genere“.

    di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    B1 femminile: nulla da fare per Cesena, la capolista Castelfranco passa 1-3

    Nulla da fare per l’Elettromeccanica Angelini Cesena che contro Castelfranco esce sconfitta 1-3 (18-25, 18-25, 25-22, 19-25): la capolista si conferma una corazzata imbattibile, Benazzi e compagne giocano una buona partita, salendo d’intensità nel corso dei set ma le toscane murano tanto e piazzano accelerate letali.

    Nel primo set lo strappo è di Castelfranco che mura e batte bene (5-9), Cesena è più timida nelle ricostruzioni e le avversarie ne approfittano (8-15); sul finale di set si vede un guizzo delle bianconere trainate da Caniato (18-24) ma al rientro dal time out delle toscane, c’è l’errore al servizio e finisce 18-25.

    Copione simile in avvio del secondo parziale, con Castelfranco che approfitta delle ricezioni traballanti di Cesena (3-8); c’è la reazione delle padrone di casa, Benazzi impatta dalla seconda linea (9-9), monster block di Caniato sull’opposto (13-13), ma la capolista sale in cattedra a muro con Colzi che è davvero insormontabile (saranno 8 i muri toscani messi a terra nel secondo set) e allunga nuovamente (14-18), Calisesi in difesa è fenomenale e Benazzi punge dalla seconda linea (17-22), si chiude con un muro 18-25.

    Nel terzo set Benazzi spegne il tentativo di fuga di Castelfranco con le sue cannonate dalla seconda linea (6-6), Morolli chiude di prima intenzione (12-13), muro di Pinali (17-18); Cesena cambia sguardo in campo e capisce che si può fare, Caniato batte cortissimo (19-19), ottimo lavoro di Pinali in difesa e Benazzi allunga (24-21), è sempre lei a chiudere con un bel mani out 25-22. Nell’ultimo set rientra Vecchi (7-7), ma le toscane piazzano un break pesante (7-12), diagonale di Pinali (9-16), primo tempo di Fabbri (14-21), l’ultima ad arrendersi è Benazzi (19-23), non gira la copertura bianconera e finisce 19-25.

    Statistiche alla mano, Benazzi mette a referto 25 punti di cui 1 ace e 3 muri; Pinali è bersagliata in ricezione e risponde con un eloquente 73% di positività e piazza 11 punti di cui 1 ace e 1 muro; Calisesi è una macchina da guerra, riceve con il 72%, difende facilmente le fucilate delle avversarie e mette ordine nelle ricostruzioni.L’Elettromeccanica Angelini Cesena incassa la seconda sconfitta consecutiva ma rimane in zona play off al terzo posto mantenendo il +3 dalla quarta VolleyRò, mentre invece la seconda Jesi scappa a +5. Le ragazze di coach Lucchi torneranno in campo domenica prossima, impegnate nella trasferta contro il fanalino di coda Figline Valdarno.

    Elettromeccanica Angelini Cesena – Castelfranco di Sotto 1-3(18-25, 18-25, 25-22, 19-25)

    Elettromeccanica Angelini Cesena: Calisesi (L1), Fabbri 2, Morolli 3, Besteghi, Molari, Vecchi 5, Pinali 11, Bellini, Guardigli 4, Benazzi 25, Conficoni 1, Caniato 8; ne: Tamborrino (L2). All. Lucchi.Castelfranco di Sotto: Zuccarelli 12, Chisari, Colzi 20, Tosi (L2), Renieri 14, Vecerina 8, Ferraro 4, Tesi (L1), Tesanovic, Fava 9; ne: Boldrini, Viola, Focosi, Pratesi. All. Bracci.Note: Durata set: 24’, 25’, 34’, 28’Battute vincenti: Cesena 5, Castelfranco 4. Battute sbagliate: Cesena 16, Castelfranco 10.Muri: Cesena 8, Castelfranco 17. Errori: Cesena 30, Castelfranco 21.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    B1 femminile, Vicenza prova lo sprint Play Off: Ostiano sbancata 3-0

    Un ruggito d’autore che rilancia con decisione lo sprint verso i play off. In B1 femminile, notte da leonesse per le ragazze di Vicenza Volley, corsare a Ostiano grazie al 3-0 a domicilio della Fantini-Folcieri, seconda forza del girone B e già sconfitta all’andata in terra berica.

    La squadra allenata da Mariella Cavallaro e Pierantonio Cappellari accorcia la distanza dalla piazza d’onore (-2 dalle stesse cremonesi) e – in attesa del match del tardo pomeriggio di oggi di Volano sul campo dell’Azimut Giorgione – sale al terzo posto a quota 41 punti, mentre le trentine ne hanno 39, il tutto a tre match dal termine. Top scorer, la schiacciatrice Chiara Costagli con 21 punti, seguita a quota 14 dall’altra banda Chiara  Boninsegna (ex di turno); a livello di squadra, da segnalare gli otto muri messi a segno.

    “E’ stata – il commento del vice allenatore biancorosso Pierantonio Cappellari –una delle migliori prestazioni della stagiore. Siamo entrati in campo sapendo che contava solo vincere per continuare a rincorrere il nostro obiettivo playoff. Le ultime due partite ci avevano lasciato tanta rabbia per non aver raccolto quanto mostrato in campo e che avremmo meritato. Siamo partiti tesi, sbagliando soprattutto al servizio. Di contro il nostro cambiopalla ha funzionato molto bene, riuscendo a mettere in difficoltà il loro muro. Siamo cresciuti col passare dei minuti, limitando i loro attacchi e chiudendo a nostro favore il primo set. Nel secondo siamo partiti subito forte e abbiamo sempre mantenuto il controllo del gioco. Il terzo set ha visto Ostiano scendere in campo determinato a riaprile la partita. È stata una lotta punto a punto, con azioni lunghe e combattute, con loro brave a limitare a muro e in difesa i nostri attaccanti. Nella parte finale del set Ostiano ha provato ad allungare portandosi sul 22 a 18. Con lucidità, cuore, e tanta dererminazione,  siamo riusciti a ricucire lo strappo e il finale questa volta, ancora ai vantaggi come nelle ultime due gare, ci ha premiato”.

    Sabato alle 20,30 al palazzetto dello sport di Vicenza le biancorosse ospiteranno l’Enercom Fimi Crema.

    FANTINI FOLCIERI OSTIANO-VICENZA VOLLEY 0-3 (21-25, 18-25, 24-26)FANTINI FOLCIERI OSTIANO: Vidi 9, Frugoni 4, Magri G., Bughignoli 8, Feroldi 8, Baldizzone 12, Zampedri (L), Pedretti, Michieletto, Dell’Amico. N.e.: Rizzi, Sbaraini, Tognini. All.: Magri V.VICENZA VOLLEY: Spinello 2, Costagli 21, Pegoraro 9, Digonzelli 6, Boninsegna 14, Andeng Okomo 2, Formaggio (L), Tasholli 3, Bauce. N.e.: Roviaro, Andreatta (L). All.: CavallaroARBITRI: Mochi e MancusoDurata set: 27’, 26’, 32’ per un totale di 1 ora e 25 minuti di gioco NOTE: Fantini Folcieri Ostiano: battute sbagliate 6, ace 1, ricezione positiva 44% (perfetta 17%), attacco 30%, muri 2, errori 19. Vicenza Volley: battute sbagliate 15, ace 3, ricezione positiva 56% (perfetta 22%), attacco 36%, muri 8, errori 22.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    B1 femminile: crocevia play off per Vicenza a Ostiano contro la Fantini-Folcieri

    Crocevia importante nel cammino per le ragazze di Vicenza Volley, a caccia della conquista dei play off in B1 femminile. Sabato alle 20,30 le biancorosse di Mariella Cavallaro e Pierantonio Cappellari saranno di scena a Ostiano (Cremona) ospiti della Fantini-Folcieri in uno scontro diretto in chiave spareggi-promozione, riservati alle prime tre classificate della regular season agli sgoccioli (4 partite e 12 punti in palio).

    Le lombarde sono seconde con 43 punti, mentre Vicenza è quarta a quota 38, a -1 dal Volano terza che sarà di scena sul campo della capolista Giorgione in un turno scoppiettante che vede affrontarsi le prime quattro della classifica.

    “Siamo determinate – suona la carica coach Cavallaro – a scendere in campo a Ostiano per portare a casa il punteggio pieno. Siamo reduci da due battaglie perse: la prima a Volano al tie break, con un pallone in meno messo complessivamente a terra rispetto alle trentine (107 a 106), e in casa contro Giorgione (due palloni di scarto e tre set finiti ai vantaggi sui quattro disputati). Non c’è spazio per nessun’altra emozione che non sia la determinazione di dimsotrare il nostro miglior gioco con lo sguardo fisso all’obiettivo. La partita non sarà facile: Ostiano è la seconda forza del campionato, ma abbiamo dimostrato che nel nostro dna è impresso il marchio “non molliamo mai”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    B1 femminile, Elettromeccanica Angelini attende la capolista Castelfranco: “Non facciamoci intimidire”

    Domenica 21 aprile al MiniPalazzetto andrà in scena la partita di cartello del girone D del campionato di serie B1: l’Elettromeccanica Angelini Cesena attende la capolista Castelfranco di Sotto, che a fine marzo ha trionfato nella finale di Coppa Italia.

    Cesena arriva dalla sconfitta contro Clementina e con 45 punti occupa la terza posizione, a -2 dalla seconda Jesi e a +3 dalla quarta Casal de’ Pazzi. Le toscane svettano con 54 punti, frutto di un campionato al vertice con una sola sconfitta, e arrivano dalla netta vittoria infrasettimanale contro VolleyRò. All’andata le bianconere subirono la supremazia delle avversarie: nella corsa ai play off, quello di domenica sarà un crocevia importante, visti e considerati anche gli incroci delle altre squadre coinvolte.

    “Immaginavamo – commenta Lucia Guardigli – che la trasferta in casa di Clementina sarebbe stata una gara difficile, al cospetto di una squadra attrezzata ed esperta. Abbiamo commesso troppi errori e non siamo riuscite ad essere efficaci come nelle ultime gare“.Guardigli, centrale di Faenza, è al secondo anno a Cesena ed è pronta ad affrontare l’esame Castelfranco: “Arriva la capolista e sarà una gara molto difficile: il suo valore è chiaro a tutti, ma noi non dobbiamo farci intimidire. Dovremo giocare con determinazione e pazienza. Il nostro obiettivo è quello di affrontare questo finale di campionato provando a toglierci altre grandi soddisfazioni. Dovremo dare tutto, contando sul supporto del nostro caloroso pubblico“.

    La classifica del girone D dopo il ventiduesimo turno (1a, 2a e 3a accedono ai Play Off Promozione; le ultime 4 retrocedono in B2): Castelfranco di Sotto 54; Jesi 47; Elettromeccanica Angelini Cesena 45; Casal de Pazzi 42; Castelbellino 36; Pomezia 29; Montespertoli 28; Pontedera 27; Firenze 25; Fonte Nuova 22; Trevi 19; Capannori 16; Figline 6.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    B1 femminile: altro big match per Vicenza contro Ostiano

    Nuovo scontro diretto all’orizzonte per Vicenza Volley nel campionato di Serie B1 femminile (girone B), dove le beriche sono in piena lotta per i play off (primi tre posti). Dopo aver duellato per due ore contro la capolista Giorgione (1-3), la squadra guidata da Mariella Cavallaro e Pierantonio Cappellari sarà di scena sabato 20 aprile alle 20.30 a Ostiano (Cremona) contro la Fantini-Folcieri, seconda forza del campionato. 

    Le beriche sono attualmente quarte a 38 punti, a meno 1 dal Volano terzo (ma sconfitto nel recupero dal Cortina Express Imoco, pareggiando il numero delle partite giocate rispetto alle vicentine), mentre Ostiano è seconda a quota 43. Il tutto quando mancano quattro giornate al termine della regular season e i punti complessivamente in palio sono dunque 12. 

    A fare il punto della situazione in casa Vicenza Volley è Martina Pegoraro, centrale classe 2002 cresciuta in biancorosso: “Dalle ultime due partite – commenta la giocatrice di Schio – contando anche il tie break perso a Volano, resta tanto amaro in bocca. Contro Giorgione siamo partite contratte e abbiamo poi sbagliato qualcosa di troppo, anche se l’esperienza dell’Azimut si è fatta vedere nei momenti decisivi e quindi c’è il loro merito nella vittoria. Questo retrogusto amaro ci dà molta carica e determinazione per portare a casa il risultato sabato“.

    “Allo stesso tempo, però, dovremo essere tranquille – continua Pegoraro – perché quando giochiamo con serenità abbiamo dimostrato di poter fare molto bene in questo campionato. Dall’altra parte della rete troveremo una squadra altrettanto determinata a consolidare il posizionamento in classifica e anche a riscattarsi dal match d’andata. La posta in palio è sicuramente importante; mi aspetto una partita dove Ostiano difenderà molto e dove noi non dovremo aver fretta di chiudere le azioni“.

    La centrale aggiunge: “Siamo arrivate al momento decisivo della stagione, ogni punto è fondamentale per raggiungere il nostro obiettivo e dovremo dare il massimo. Speriamo vivamente di arrivare ai play off, per la stagione che abbiamo finora, per l’impegno che abbiamo sempre messo e anche per aver imparato dagli errori commessi”. Infine, il focus personale: “Sono molto contenta di questa stagione, sono cresciuta molto in attacco e in battuta, ma questo deriva dalla squadra, mi sto trovando veramente bene con il gruppo e quando è così tutto è più semplice e bello. Arrivare ai play off sarebbe una bella soddisfazione di gruppo e personale“.

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    B1 femminile: Garlasco a Piacenza a caccia del secondo posto

    Conquistati matematicamente i playoff, il Volley 2001 Garlasco si prepara ad affrontare le ultime quattro gare di campionato, la prima delle quali conto la Vivi Energia Vap Piacenza, ultima formazione in classifica con soli 2 punti collezionati durante il campionato. Una gara che può sembrare semplice, ma che le neroverdi dovranno affrontare con molta attenzione e considerando la giovane età delle avversarie, che le spinge a voler dare sempre il meglio e a migliorare partita dopo partita. Le “GarlactiGirls” hanno poi un altro obbiettivo importante da inseguire: provare a raggiungere Rubiera e di conseguenza il secondo posto in classifica, che si trova da diverse giornate a un solo punto di distanza.

    La soddisfazione da parte della società è tanta, come spiega il direttore sportivo Savino Di Noia:“È stato un percorso abbastanza programmato, anche se non ci aspettavamo questi risultati, sia alivello di costanza che di prestazione. Siamo molto soddisfatti e siamo pronti per preparare almeglio quest’ultimo mese insieme allo staff tecnico, prima di arrivare a giocarci le partite che contano. Non ci aspettiamo dalle ragazze nulla di differente rispetto a quello che è stato il percorso fatto fino ad ora. Ci sono degli aspetti peculiari che lo staff sta curando in maniera particolare per affinare gli aspetti di gestione del gruppo e dei momenti in partite fondamentali in cui i dettagli fanno la differenza, ma a livello di apporto ormai la qualità del gruppo e della squadra, anche a livello tecnico, è consolidata“.

    Gioiscono del risultato ottenuto le GarlactiGirls, ma non si lasciano trasportare troppo dalla gioiae tornano in palestra per preparare le ultime gare con la stessa determinazione che le ha spintefino a questo punto, come racconta la seconda palleggiatrice Natalia Montesanti: “Piacenza è ultima in classifica, ma sta crescendo molto nell’arco del campionato, non è da sottovalutare. Ci stiamo preparando soprattutto in difesa considerando che loro giocano palle molto veloci e diversificate“.

    “Aver raggiunto l’obbiettivo playoff a 4 giornate dalla fine della regular season – continua Montesanti – è un grandissimo risultato. Questo non vuol dire però che le ultime partite vadano prese sottogamba: dobbiamo ancora fare tanto lavoro e metterci tutto il nostro impegno anche in vista dei playoff. In questa parte del campionato sta emergendo molto l’essere squadra. Coach Mattioli sta provando a inserire anche la panchina in diversi momenti della partita e tutte noi stiamo dando il massimo. Ci sentiamo tutte al servizio della squadra e siamo contente di poter dare un contributo“.

    La partita, in programma sabato 20 aprile alle 21, sarà diretta da Marco Gemma e Eleonora Tronfi e sarà visibile gratuitamente in diretta streaming sul profilo Facebook Official Volley 2001 Garlasco.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO