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    Sinner, statistiche e record dopo il successo a Wimbledon

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Non c’è nessun record, statistica o numero più importante, bello e prezioso della coppa di Wimbledon vinta da Jannik Sinner ieri sul Centre Court. Ma il primo successo dell’italiano ai Championships segna anche importanti e interessanti dati numerici che aiutano a capire la portata della sua impresa e ancor più il ruolo incredibile che Jannik sta assumendo nel tennis attuale e storico. Ne riportiamo alcuni di quelli che riteniamo più significativi, ce ne sarebbero davvero tanti… Ovviamente a livello di tennis italiano non è nemmeno rilevante parlarne: Jannik sta scrivendo un libro tutto suo, tutto nuovo. Vediamo a livello internazionale.

    100: la finale disputata e vinta da Sinner a Wimbledon è stata la sua partita n.100 in carriera nei tornei dello Slam, ed è curioso rilevare che non era mai accaduto prima che un tennista facesse centro in un Major proprio alla sua centesima apparizione nei tornei più importanti dell’annata. Una coincidenza fortunata e assai gustosa…
    81 – la vittoria nella finale di Wimbledon è la n.81 per Jannik nei tornei dello Slam. Dal 2000, solo Rafael Nadal ha fatto meglio nelle sue prime 100 partite, con 86 vittorie… Seguono Federer con 80, Djokovic con 79 e Murray con 77.
    Con la vittoria a Wimbledon, Sinner è campione in carica in Tre Slam: Wimbledon, US Open e Australian Open, e tutto questo a 23 anni. Solo Jimmy Connors, Pete Sampras, Roger Federer e Rafael Nadal vantano questo primato, una cinquina di campioni leggendari.
    12.030 – Questi i punti di Sinner nel ranking ATP dopo la vittoria a Wimbledon. È il suo record assoluto di punti accumulati nel ranking, con un sonoro + 3430 sul secondo, Alcaraz.  Da quando esiste l’ATP Tour con questo ranking (1990) sono solo 5 i tennisti capaci di superare il muro dei dodicimila punti: Rafael Nadal, Roger Federer, Novak Djokovic, Andy Murray e Jannik Sinner. È davvero in buonissima compagnia. Tutto questo in una stagione segnata dai 3 mesi di stop forzati. Chissà che distacco avrebbe ora se non avesse saltato tornei come Miami, Indian Wells…
    9 – Sinner è il primo tennista a vincere 9 set consecutivi contro Novak Djokovic; sorpassa Federer (fermo a 8), lo svizzero c’era riuscito quando Novak era assai giovane (tra 2006 e 2007).
    56 – Jannik nelle sei partite di Wimbledon precedenti alla finale ha concesso ai suoi avversari un totale di 56 game. Nel torneo solo in tre hanno fatto meglio: Federer (52 nel 2006), McEnroe (54 nel 1982), Connors (54, nel 1974).
    Con 23 anni e 318 giorni, Sinner è secondo giocatore più giovane nell’Era Open a raggiungere tutte le finali dei tornei dello Slam. Più precoce di lui solo Jim Courier, ci è riuscito a 22 anni e 308 giorni.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner, il problema della “quarta” ora

    Jannik Sinner (foto Patrick Boren)

    Endurance. Una parola inglese entrata con forza nel gergo dello sport, tennis incluso, per indicare la capacità dell’atleta di sostenere nel tempo un’attività fisica intensa, senza cali prestazionali di rilievo. Nel nostro sport in particolare, l’abilità del giocatore di mantenere un livello di tennis molto alto e vincere anche quando la partita diventa lunghissima. Tra le tante, straordinarie qualità del nostro n.1 Jannik Sinner, in merito all’endurance c’è ancora da fare. Lo dimostra la recentissima (e crudele) finale persa a Roland Garros contro Carlos Alcaraz, non sfruttando tre match point nel quarto set e varie occasioni nel corso della partita, finendo rimontato e sconfitto al super tiebreak del quinto set, ma non solo. Questa finale davvero epica è durata ben 5 ore e 29 minuti, diventando l’incontro più lungo mai giocato da Sinner in carriera; purtroppo il campione di Sesto Pusteria finora ha mostrato una fragilità nel vincere le partite che si trasformano in maratone.
    La conferma viene da una significativa statistica prodotta dal “matematico” parigino del tennis Jeu, Set et Maths: Jannik finora non ha mai vinto una partita che è arrivata alla quarta ora (o quasi). Ecco l’elenco degli otto match più lunghi disputati da Sinner, tutti persi:
    5 ore e 29 minuti: Roland Garros 2025 – sconfitto da Alcaraz5 ore e 26 minuti: Roland Garros 2023 – sconfitto da Altmaier5 ore e 15 minuti: US Open 2022 – sconfitto da Alcaraz4 ore e 41 minuti: US Open 2023 – sconfitto da Zverev4 ore e 9 minuti: Roland Garros 2024 – sconfitto da Alcaraz4 ore: Wimbledon 2024 – sconfitto da Medvedev4 ore: Australian Open 2023 – sconfitto da Tsitsipas3 ore e 55 minuti: Australian Open 2021 – sconfitto da Shapovalov
    Un dato interessante che certamente il team Sinner conoscerà e che sarà segnato in rosso sulla lavagna di lavoro per migliorare ulteriormente la prestazione e la tenuta (fisica e mentale) di Jannik sulla lunghissima distanza, in particolare negli Slam, dove gli incontri possono diventare battaglie infinite. La vittoria a Melbourne 2024 in finale vs. Medvedev durrò 3 ore e 44 minuti, una delle sue migliori partite in carriera e, stavolta, in rimonta dopo esser stato sotto di due set.
    Guardando questa lista di amare e sofferte sconfitte, è tuttavia necessario fare delle precisazioni. Nelle prime tre, le più lunghe in assoluto, Jannik ha perso non sfruttando match point, quindi è arrivato a un “maledetto” 15 dalla vittoria. In altre è stato comunque in partita sino all’ultimo o quasi. L’incontro di Wimbledon 2024 vedeva un Sinner non in perfette condizioni, come anche nella partita di RG24 con Jannik da poco rientrato dall’infortunio all’anca e quindi con poca preparazione rispetto al suo avversario. Le ultime due  sono partite più vecchie, Sinner non aveva ancora compiuto la svolta dell’autunno del 2023 che l’ha portato a diventare fortissimo e dominante.
    Precisazioni a parte, lo status quo porta a considerazioni importanti a livello di gioco e di gestione della prestazione. Sinner è un tennista straordinario ma il suo è un tennis discretamente fisico: spinge tanto, tiene ritmi altissimi, intensità, correndo molto e non risparmiandosi mai. Non è un gioco di puro muscolo, è accelerazione sul tempo d’impatto, ma resta un gioco che richiede energia. Non sono molti i punti vinti sull’uno – due, facendo poca fatica. Questo può e deve essere uno spunto per migliorare ancora a livello atletico, ma ancor più inserire nel gioco qualcosa che possa portarlo a vincere più punti rapidamente, pur senza snaturare la formidabile architettura che regge la sua prestazione. Oltre a scambi più brevi, c’è una via diretta e immediata: è il Servizio. Esattamente quello che purtroppo è mancato nella finale di Roland Garros 2025… E non si parla solo di Ace: nelle rare fasi in cui la prima di servizio ha davvero sostenuto l’azzurro, moltissimi sono stati i punti dominati, vinti con un colpo aggressivo dopo la battuta e un terzo di chiusura. È facile affermare che se Jannik nella finale di Parigi avesse servito anche solo poco meglio, diciamo un 60% di prime palle, quasi sicuramente avrebbe vinto in tre set quella partita, o massimo in quattro.
    Lavorare tanto e bene sulla gestione del servizio, non tanto il colpo il sé quanto sull’abilità mentale per farlo rendere anche in una finale così importante (o partite del genere) deve essere al primissimo posto nel suo percorso di miglioramento continuo. A US Open 2024 ha servito bene a tratti; alle Finals 2024 è stato quasi ingiocabile alla battuta in diversi incontri. La base è diventata ottima, il colpo c’è, il rendimento è più che buono. Per arrivare all’eccellenza e non avere brutte sorprese come è capitato domenica scorsa a Parigi, il servizio deve sostenere adeguatamente Jannik. La battuta deve diventare ancor più sciolta, se vogliamo libera. Gesto ma soprattutto testa, non c’è un colpo più cerebrale dalla battuta. Wimbledon è già alle porte e tutti sappiamo quanto la battuta conti sull’erba. Ci sarà subito modo di rifarsi, come quando cadi da cavallo e l’unica medicina è risalire subito in sella…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’incredibile coincidenza che potrebbe affiancare Alcaraz a Nadal

    Carlos Alcaraz (foto Patrick Boren)

    La cabala è un’arte antica che si perde nella notte dei tempi. Affidarsi alla lettura dei numeri e coincidenze per prevedere il futuro è esercizio ardito, ma è indubbio che a volte la storia si ripete, lasciando gli osservatori stupefatti. Il commentatore francese Bastien Fachan in quel di Roland Garros ha scovato una possibile coincidenza numerica tra Alcaraz e Nadal che ha dell’incredibile e che riportiamo per curiosità.
    Rafael Nadal stupì il mondo del tennis quando dopo i primi quattro trionfi a Roland Garros (2005-2008) sconfisse l’eterno rivale Roger Federer sul Centrale di Wimbledon nel luglio del 2008, in una finale diventata leggendaria. Una grande sorpresa che lo portò poi in estate a detronizzare lo svizzero anche come n.1 del ranking, interrompendo il periodo più lungo della storia di dominio della classifica (237 settimana di fila dopo esserlo diventato il 2 febbraio del 2004). Quel mitico successo a Wimbledon fu il quinto Slam in carriera vinto da Nadal. In quel giorno Rafa aveva esattamente 22 anni, 1 mese e 3 giorni.
    La coincidenza che potrebbe collegare Alcaraz e Nadal è la seguente: domenica prossima, il giorno della finale di Roland Garros 2025, Carlos avrà esattamente 22 anni, 1 mese e 3 giorni e proverà a battere Jannik Sinner per alzare la sua seconda coppa dei Moschettieri. Se vincerà, sarà il suo quinto Slam in carriera, esattamente come Rafa alla stessa età!
    È un fatto davvero curioso e unico. Sapremo solo domenica se lo spagnolo preverrà sull’italiano e così alzerà il proprio quinto trofeo Major, uguagliando in tutto il campionissimo di Manacor. C’è una finale da giocare, la prima a livello Slam tra Jannik e Carlos. La partita tutto il mondo del tennis attende da un po’ di tempo e segna indubbiamente un punto fermo, visto che sarà anche la prima in assoluto tra due giocatori nati entrambi nel nuovo secolo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wawrinka, vittoria da record a Bucarest

    Stan Wawrnka a Bucarest

    40 anni e non sentirli. Un grandissimo lottatore e campione come Stan Wawrinka continua a stupire il mondo della racchetta vincendo un’altra grande battaglia e segnando un record personale che lo pone in una cinquina di lusso. All’ATP 250 di Bucarest, Wawrinka viene a capo di una partita terribilmente lottata e ricca di capovolgimenti di fronte, battendo Skatov per 6-4 6-7(5) 7-6(1), e staccando la prima vittoria sul tour maggiore da quarantenne. 3 ore e 18 minuti di partita impreziosita da alcune accelerazioni vincenti di Stan davvero formidabili, incluse quelle sbracciate di rovescio davvero iconiche nel suo tennis.
    La portata dell’impresa viene anche da come il match per lo svizzero si fosse terribilmente complicato: infatti era avanti 6-4 4-2 e 40-15, poi ha avuto tre chance per chiudere il match sul 6-5 40-0, ma non è riuscito a sfruttare i match point e quindi si è ritrovato sotto 3-1 e 5-3 nel terzo set, fino alla rimonta e clamorosa vittoria.

    Age 40. Body of a warrior. Mind of a champion 👉 😤
    Victory for @stanwawrinka as he outlasts Skatov in a THRILLER in Bucharest 6-4 6-7(5) 7-6(1)! #TiriacOpen pic.twitter.com/inDjZmKVOe
    — ATP Tour (@atptour) April 1, 2025

    Questo successo è il n.200 di Wawrinka in tornei su terra battuta. Tra i giocatori ancora in attività, anche Albert Ramos ha duecento vittorie e meglio di lui solo Fognini con 241 successi e Djokovic con 286. Inoltre questa vittoria, le sua prima nel 2025, vale allo svizzero la 22esima stagione con almeno un successo sul tour ATP, solo Connors con 25 stagioni, Federer e Gasquet (24) Nadal (23) hanno strisce migliori.
    Importante che quest’altro rilievo statistico: da quando esiste l’ATP (1990), Wawrinka è diventato il quarto tennista più maturo a vincere un match ufficiale. Federer si era fermato a 39 anni e 11 mesi, più grandi di Stan solo Feliciano Lopez (41 anni e 9 mesi), Ivo Karlovic (42 anni e 4 mesi) e Jimmy “Jimbo” Connors, il recordman assoluto con una vittoria ottenuta a ben 42 anni e 9 mesi. Che dire, bravissimo Stan!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    20 vittorie di fila, record personale per Sinner (e altre curiosità statistiche)

    Jannik Sinner e Jim Courier a Melbourne

    L’obiettivo è vincere il secondo Australian Open e terzo Slam in carriera, ma intanto Jannik Sinner continua a macinare record su record. La vittoria in semifinale a Melbourne contro Ben Shelton allunga a 20 la sua striscia di vittorie consecutive, è il suo record personale di successi. L’ultima sconfitta di Jannik risale alla finale del 500 di Pechino nell’ottobre del 2023 (fermato da Alcaraz), poi solo vittorie passando da Shanghai, ATP Finals, Davis Cup e Australian Open. La miglior serie precedente di vittorie si era fermata a 19, dalla Final 8 di Davis Cup 2023 a Indian Wells 2024.
    C’è un altro bel 20 che campeggia Pro-Sinner a livello statistico: venti sono infatti le vittorie consecutive su campi duri con un’età di 23 anni e 149 giorni. Solo John McEnroe nel 1981 è riuscito a fare altrettanto con un’età inferiore, 22 anni e 197 giorni per l’esattezza (nell’era Open).
    Tuttavia la striscia più impressionante è forse questa: 88 partite di fila vincendo almeno un set! L’ultima partita nella quale Jannik non è riuscito a portare a casa nemmeno un set è la finale delle ATP Finals 2023 a Torino, dove Djokovic lo sconfisse in due set. Un rilievo questo incredibile sulla consistenza di Sinner, mai domo e sempre pronto a lottare anche nelle rare sconfitte.

    Sinner Courier @janniksin #AO2025 pic.twitter.com/WuCUsFfZor
    — Tennis TV (@TennisTV) January 24, 2025

    Sinner è anche il tennista più giovane a disputare due finali consecutive all’Australian Open dai tempi di Jim Courier. Lo statunitense ci riuscì nel 1992 e 1993, a 22 anni e 167 giorni; Sinner con un anno in più, per l’esattezza a 23 anni e 163 giorni.
    Battendo Shelton, Sinner ha segnato la quindicesima vittoria negli Slam contro tennisti statunitensi, senza mai una sconfitta.
    Con la terza finale Slam raggiunta, Jannik è dietro solo a Nicola Pietrangeli tra i tennisti italiani (ne disputò 4 in carriera). In caso vittoria, diventerà l’italiano più vincente di sempre nei Major, visto che Pietrangeli si fermò a due Roland Garros.
    Ultima curiosità statistica: domenica lotteranno per il titolo degli Australian Open 2025 il n.1 e il n.2 del ranking mondiale. Non accadeva dal 2019, quando Novak Djokovic sconfisse nettamente in finale Rafael Nadal.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Sinner 2024, il più “duro” di tutti

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Cosa accomuna i più grandi successi di Jannik Sinner nel 2024, oltre al quel suo tennis strepitoso che doma le contro mosse degli avversari? La superficie. L’italiano infatti ha trionfato agli Australian Open, Rotterdam, Miami, Cincinnati, US Open, Shanghai, ATP Finals e Davis Cup, all’aperto o al coperto e su manti sintetici di varia consistenza e velocità, ma tutti tornei disputati sul “duro”, la superficie che quest’anno l’ha reso quasi imbattibile e nettamente superiore a tutta la concorrenza. L’unico torneo vinto al di fuori del cemento è arrivato sull’erba di Halle, poi ottimi piazzamenti nella sua breve stagione su terra battuta (semifinali a Monte Carlo e Roland Garros), ma è indubbio che sugli hard court Jannik sia il più forte e con enorme distacco su tutta la concorrenza. Il suo 2024 sui campi in cemento è la terza miglior stagione dal 1990, da quando esiste l’ATP Tour come lo conosciamo oggi. Solo Roger Federer ha fatto meglio di lui, in due occasioni. 
    Nel 2024 Sinner ha vinto 53 match giocati sul sintetico sui 56 disputati (sconfitto solo a Indian Wells da Alcaraz, in Canada da Rublev e a Pechino da Alcaraz), con una straordinaria percentuale di successi del 94,6%. Federer ha fatto di poco meglio nel 2005 e nel 2006. Lo svizzero nel 2005 mancò l’annata perfetta sul cemento per un solo punto, non sfruttando un match point nell’incredibile semifinale degli Australian Open persa in cinque set contro Marat Safin, forse la partita tecnicamente più bella ed entusiasmante del nuovo secolo. Il russo poi vinse il torneo, e Roger visse un 2005 pazzesco con 50 vittorie su 51 partite disputate (98% di successi su hard court). Federer si è quindi confermato dominante anche nel 2006, quando sempre sul cemento vinse 61 delle 63 partite giocate (96,8%), perdendo solo contro Murray a Cincinnati e Nadal a Dubai, annata clamorosa.
    Altre due annate eccezionali per rendimento sui campi in duro, ma dietro al 2024 di Sinner, sono il 2023 di Djokovic, con 36 vittorie e solo due sconfitte (94,74% di successi) e Agassi 1995, con 53 incontri vinti a fronte di sole 3 sconfitte (94,64%). Altre stagioni notevoli per rendimento nei tornei sul cemento anche il 2017 di Federer (92,8%) e il 2011 di Djokovic (91,3).

    A historic season
    Enjoy @janniksin‘s crazy 2024 highlight reel pic.twitter.com/xJ1jCCKisu
    — Tennis TV (@TennisTV) November 26, 2024
    (alcuni dei punti più belli vinti da Sinner nel 2024, nella clip di TennisTv)
    Forte al servizio, fortissimo in risposta, un “muro” quando si scambia in progressione e sempre più completo nella gestione dei cambi di ritmo, Sinner sui campi in sintetico si esalta ed esplode tutta la potenza e precisione dei suoi colpi. Nel 2025 e nel futuro a venire non sarà affatto facile far meglio di quest’anno per percentuali di successi, ma la voglia di migliorare e l’attenzione ai dettagli di Jannik sono la via maestra per continuare a vincere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’incredibile record di Sinner contro Djokovic (e altre statistiche di Jannik dopo il successo a Shanghai)

    Jannik Sinner celebra il successo a Shanghai 2024

    Il mondo del tennis celebra l’ennesima bellissima vittoria di Jannik Sinner, dominante anche al Masters 1000 di Shanghai, suo settimo titolo nel 2024 e terzo nella categoria massima a livello ATP. Con il successo agli Australian Open e US Open e il netto dominio nella classifica ATP, che lo vedrà chiudere la stagione da n.1, nessuno mette in dubbio il suo ruolo di miglior tennista al mondo in questa fase storica. Bellissime le parole spese da Novak nel corso della premiazione a Shanghai, dove ha affermato si rivedersi in Sinner per molti aspetti. Un’investitura che vale quanto un grande torneo o l’ennesimo record. Proprio un nuovo record segnato da Sinner con il trionfo in Cina merita di essere sottolineato, e riguarda proprio le sfide contro il serbo, il giocatore più vincente dell’era moderna del gioco.
    Infatti Jannik ha sconfitto il 24 volte campione Slam nella finale di Shanghai senza concedere alcuna palla break al fortissimo avversario, dato straordinario vista la qualità in risposta – e valore generale – di Novak. Non è la prima volta che accade: Sinner infatti ha sconfitto Djokovic anche all’Australian Open 2024 (in un match 3 su 5) senza concedere alcuna palla break. È un record assoluto: il campione azzurro infatti è diventato il primo giocatore a non aver concesso nemmeno una palla break in due partite consecutive contro Novak Djokovic (fonte Opta). Un dato singolare ed eccezionale, che conferma quanto Jannik sia migliorato al servizio, nella gestione dei suoi turni di battuta e a livello di concentrazione. Può sembrare una cosa piccola, ma non lo è affatto. Djokovic in carriera ha giocato la bellezza di 1346 partite ufficiali a livello ATP. Nessuno era mai riuscito a lasciarlo a secco di chance di break in due head to head consecutivi. Incredibile.
    Oltre a questa curiosità, ci sono altre statistiche notevoli segnate da Sinner.
    – Jannik è il terzo giocatore a vincere Australian Open, US Open e 3 o più ATP Masters 1000 su campi in cemento in una singola stagione, dopo Roger Federer (2006) e Novak Djokovic (2011, 15). Sinner è il più giovane dei tre.
    – Dominante su hard court: Sinner è solo il quinto giocatore di età pari o inferiore a 23 anni nell’era Open a vincere 6 o più titoli ATP su campi in cemento in un anno solare, dopo Jimmy Connors (1973), Ivan Lendl (1981), Pete Sampras (1994) e Roger Federer (2004).
    – Con i suoi 23 anni e 58 giorni, Sinner è il giocatore più giovane ad aver vinto il Masters 1000 di Shanghai
    – È anche il più giovane ad aver vinto 3 titoli ATP Masters 1000 in un anno solare da Rafael Nadal nel 2009 (lo spagnolo ci riuscì a 22 anni e 334 giorni).
    Sinner spaziale, il libro dei suoi primati si aggiorna continuamente. È bellissimo vedere come Jannik stia, torneo dopo torneo, seguendo le orme di campioni epocali come Djokovic, Federer, Nadal, Sampras, Lendl… tennisti eccezionali che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del nostro sport. Bravissimo Jannik!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Il record di Zverev nei Masters 1000, importante ma…

    Alexander Zverev (foto Getty Images)

    Alexander Zverev a Roma 2024 ha ritrovato il successo in uno dei tornei maggiori dopo il gravissimo infortunio patito a Roland Garros 2022, la rottura di ben sette tendini della caviglia. C’ha messo mesi a rientrare e buona parte del 2023 a ritrovare un’ottima forma. Sul rosso del Foro Italico  quest’anno il tedesco è stato il più forte, alzando il 22esimo trofeo in carriera e secondo agli Internazionali dopo quello vinto nel 2017 a soli 20 anni.
    Per Zverev il titolo romano è il sesto Masters 1000 in carriera (da quando esiste la categoria, 1990). Questo successo gli vale un primato eccellente ma… non totalmente invidiabile. Infatti Sasha diventa il tennista aver vinto più tornei Masters 1000 senza aver ancora vinto uno Slam. In questa speciale classifica con 6 M1000 supera Marcelo Rios (5), Andrei Medvedev (4), Thomas Enqvist, Stefanos Tsitsipas e Nikolay Davydenko a quota 3.

    📊 Les joueurs qui ont remporté le plus de titres en Masters 1000 sans avoir remporté de Grand Chelem :🇩🇪 Alexander Zverev – 6 titres ⬆️🇨🇱 Marcelo Rios – 5 titres🇺🇦 Andrei Medvedev – 4 titres🇸🇪 Thomas Enqvist – 3 titres🇷🇺 Nikolay Davydenko – 3 titres🇬🇷 Stefanos Tsitsipas -… https://t.co/Vb7WGVRudB
    — Jeu, Set et Maths (@JeuSetMaths) May 19, 2024

    Questa la lista dei Masters 1000 vinti dal tedesco in carriera:
    Roma (2017)
    Open del Canada (2017)
    Madrid (2018)
    Madrid (2021)
    Cincinnati (2021)
    Roma (2024)
    A questi trofei vanno aggiunte anche due edizioni delle ATP Finals, 2018 (Londra) e 2021 (Torino). Tuttavia manca ancora lo Slam. Una sola finale disputata da Zverev, US Open 2020, rimontato clamorosamente da Thiem dopo esser stato avanti due set a zero. Per uno Zverev recuperato fisicamente, sarà il 2024 l’anno buono per alzare il primo Major e… togliersi da questa lista di prestigio ma un po’ scomoda?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO