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    La filosofia di Tsitsipas: “La vera grazia del tennis è nella sua durezza”

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    Stefanos Tsitsipas è uno degli sportivi più riflessivi (fuori dal campo) del circuito ATP. Non sono nuovi i suoi messaggi social che vanno oltre il risultato in campo, parole che trasudano filosofia e passione, pronte a far riflettere chiunque le legga. Questa volta il greco si è spinto ancora più in là, dichiarando in modo spiazzante il suo amore per il tennis.
    “Questo sport è bello non per la sua grazia, ma per la sua brutalità. Ti espone nel tuo punto più debole: sudi, sbagli, ansimi, ti fai domande senza risposta. E in mezzo a tutto questo, trovi qualcosa a cui aggrapparti, qualcosa che ti mantiene in piedi sulla linea di fondo”, ha scritto Stefanos, affidando ancora una volta ai social un frammento della sua visione del tennis.

    Tennis is beautiful not because it’s graceful, but because it’s brutal. It shows you at your weakest, sweating, failing, breathing hard, asking questions you don’t have answers to. And in all that, you find something worth holding onto. Something that keeps you stepping back to…
    — Stefanos Tsitsipas (@steftsitsipas) August 5, 2025

    Un messaggio sincero e autentico, che mostra quanto il tennis sia molto più di uno sport fatto di colpi vincenti e gesti eleganti. È una sfida continua con se stessi, una ricerca di risposte tra fatica, errori e momenti di crisi, dove la bellezza vera si nasconde proprio nella capacità di resistere, di rimettersi in gioco ogni volta, di “continuare a restare sulla linea di fondo”.Un pensiero che racconta la solitudine e la forza necessaria per vivere davvero il tennis, dentro e fuori dal campo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas: “Sinner e Alcaraz fortissimi, ma Federer e Nadal restano un’altra cosa”

    Roger Federer nella foto

    Stefanos Tsitsipas ha le idee chiare quando si tratta di mettere a confronto le nuove stelle del tennis mondiale, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, con due leggende assolute come Roger Federer e Rafael Nadal. Intervistato da tennis365, il tennista greco ha sottolineato la grandezza degli attuali dominatori del circuito, ma senza lasciarsi andare a paragoni affrettati con chi ha fatto la storia dello sport.
    “Fino a quando non vinceranno lo stesso numero di tornei, non possiamo affermare che Jannik e Carlos siano migliori di Roger e Rafa”, ha detto Tsitsipas, riconoscendo comunque il livello altissimo espresso dagli italiani e dagli spagnoli di nuova generazione. “Il loro tennis è straordinario e la nascita di nuove stelle è qualcosa che continuerà a succedere. Nei prossimi cinque anni sono convinto che emergeranno altri giocatori impressionanti”.
    Per Tsitsipas, però, ciò che hanno fatto i Big 3 è un capitolo a parte. “Federer, Nadal e Djokovic hanno portato il tennis a uno status superiore e la quantità di titoli che hanno vinto non sarà facile da superare”, ha concluso il greco. Un’opinione lucida che conferma come, almeno per ora, il mito dei “Fab 3” resti ancora inarrivabile.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas felice del ritorno con papà: “A volte tornare a casa è il passo in avanti più audace”

    Stefanos e Apostolos insieme in campo

    Dopo alcune settimane a dir poco roventi, con dichiarazioni incrociate tutt’altro che amichevoli con l’ex coach Ivanisevic, Stefanos Tsitsipas si mostra di nuovo sorridente a fianco della guida più sicura, quella di papà Apostolos. Attraverso una storia su Instagram, il greco parla della felicità per aver riabbracciato come allenatore colui che l’ha cresciuto e formato, portandolo a finali Slam e alla terza posizione del ranking, prima di una lunga crisi tecnica e personale che lo ha relegato ai margini nei grandi appuntamenti. Ora la ripartenza.
    “Alcuni viaggi tornano al punto di partenza dove erano iniziati” scrive Tsitsipas sui social. “Dopo del tempo passato lontani, mi sono riunito con la persona che per prima ha creduto in me, mio padre. Sono grato di condividere con lui il campo e il mio cammino. Abbiamo condiviso ogni capitolo di questo viaggio e ho ottime sensazioni per il prossimo. A volte, tornare a casa il passo in avanti più audace “.
    Ricordiamo che Tsitsipas ha provato a rilanciare le proprie ambizioni scegliendo un coach esperto e vincente come Goran Ivanisevic, ma la loro collaborazione è durata solo la breve stagione su erba, senza risultati positivi. Il croato in una intervista dopo Wimbledon ha sperato a zero sul proprio assistito, affermando di non aver mai trovato un professionista così mal preparato, addirittura in condizioni peggiori delle sue a più di 50 anni e con un ginocchio ko. Una provocazione, tesa a provocare una reazione, ma in realtà è stata il preludio a una rottura apparsa subito inevitabile. Due caratteri forse troppo forti per essere compatibili, o chissà, un modo un po’ brusco per farsi da parte.
    Vedremo se Tsitsipas, nuovamente con papà, ritroverà condizione fisica, fiducia e buon tennis per disputare una seconda parte di 2025 con risultati all’altezza del suo talento.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Zverev punta su Toni Nadal: “Sto cercando di convincerlo a restare più tempo con me. Ho parlato ore con Rafa”. Rune si affida ad Agassi e Panichi: “Il suo entusiasmo per il tennis è contagioso”. Tsitsipas richiama papà Apostolos: “Accetto i miei errori, ora voglio più saggezza”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    La vigilia del Masters 1000 di Toronto si accende con grandi nomi e novità tra i protagonisti del circuito. Alexander Zverev, Holger Rune e Stefanos Tsitsipas arrivano in Canada dopo settimane intense, tra cambiamenti nei team tecnici, ricerca di fiducia e nuovi progetti, pronti a rilanciarsi in una stagione che fin qui li ha visti spesso in secondo piano rispetto ai “nuovi dominatori” Sinner e Alcaraz.
    Zverev punta su Toni Nadal: “Sto cercando di convincerlo a restare più tempo con me”Alexander Zverev è stato al centro delle attenzioni dopo Wimbledon, dove ha vissuto un’eliminazione precoce e ha confessato di attraversare un periodo difficile anche dal punto di vista mentale. Proprio in quei giorni, il tedesco è volato a Maiorca per allenarsi con Toni Nadal presso l’accademia di Rafa, dove ha avuto anche lunghe chiacchierate con lo stesso Rafa Nadal. Zverev ha chiarito come tutto sia iniziato con una telefonata del coach maiorchino: “Dopo Wimbledon è stato lui a contattarmi. Abbiamo parlato a lungo e poi ho deciso di andare a Maiorca per lavorare con lui. Toni non è solo un grande allenatore, ma trasmette molta fiducia. Parla e tutti ascoltano, come Rafa. Stiamo pensando a una possibile collaborazione più lunga, anche se lui ha già molti impegni. Spero di riuscire a convincerlo a seguirmi per più settimane.”
    A colpire il tedesco è stata anche la prospettiva offerta da Rafa Nadal: “Mi ha dato un punto di vista unico su come affrontare me stesso come avversario, essendo stato sia giocatore che spettatore dei miei match. Abbiamo parlato per ore, anche a cena, spesso fino a tarda notte.”Zverev sarà anche protagonista nel nuovo evento del doppio misto agli US Open, in coppia con Belinda Bencic: “Sarà divertente, vedremo come andrà. Se giocano nomi come Alcaraz, Sabalenka, Sinner o Gauff, ci sarà sempre interesse da parte dei fan.”
    Rune si affida ad Agassi e Panichi: “Il suo entusiasmo per il tennis è contagioso”Il giovane Holger Rune non vuole restare indietro rispetto ai coetanei e rilancia il suo progetto tennistico con due rinforzi d’eccezione: Andre Agassi come consulente tecnico e Marco Panichi, ex preparatore atletico di Djokovic e Sinner, come nuovo fisioterapista. “Allenarmi con Agassi a Washington è stato speciale, ho imparato tanto da come vede il tennis e il mio gioco. Il suo entusiasmo è spettacolare e sa ascoltare e dare consigli preziosi, soprattutto su come gestire meglio i miei colpi e i tie-break”, ha raccontato il danese. Panichi, invece, “si concentra molto sulla coordinazione e sulla biomeccanica. Mi ha già sfidato con esercizi nuovi e credo che possa davvero aiutarmi a connettere meglio preparazione atletica e tennis.”Rune, alle prese con qualche problema fisico (mal di schiena a Washington), punta tutto su questa trasferta americana per dimostrare di essere pronto a inserirsi stabilmente tra i big.
    Tsitsipas richiama papà Apostolos: “Accetto i miei errori, ora voglio più saggezza”Se Zverev e Rune cercano nuove figure di riferimento, Stefanos Tsitsipas torna alle origini: dopo il breve e turbolento sodalizio con Ivanisevic, il greco ha deciso di affidarsi di nuovo a suo padre Apostolos. “L’ultimo anno è stato una montagna russa. Dopo la separazione è stato difficile, ma abbiamo parlato tanto e lavorato sul nostro rapporto. Ora voglio che ci sia più saggezza e onestà tra noi. Sono contento di poter tornare a giocare con il suo supporto”, ha spiegato il greco, reduce da un periodo complicato fisicamente e mentalmente. “Non mi sarei mai immaginato, tre settimane fa, di stare così bene adesso. Ho lavorato tanto sul mio corpo e mi sento pronto a ripartire.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas riparte dal padre: nuovo inizio a Toronto dopo la separazione da Ivanisevic

    Credit: Andrew Eichenholz/ATP Tour

    Sono passati appena due giorni dall’annuncio ufficiale della separazione con Goran Ivanisevic, ma Stefanos Tsitsipas è già pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera. Venerdì, a Toronto, il greco è tornato in campo per allenarsi, seguito di nuovo da suo padre Apostolos, con cui aveva già condiviso tutti i principali successi della sua carriera.
    Sul caldo cemento canadese, Tsitsipas ha disputato una lunga sessione di allenamento con Karen Khachanov. I due, avversari in ben dieci precedenti ufficiali sul circuito, hanno lavorato a lungo su scambi incrociati, mettendo a punto la condizione in vista dell’esordio al National Bank Open, dove il greco è testa di serie n.23 e affronterà al secondo turno l’australiano Christopher O’Connell o un qualificato.
    La decisione di separarsi da Ivanisevic era arrivata solo mercoledì, attraverso una dichiarazione affidata ai social:“Lavorare con Goran Ivanisevic è stata un’esperienza breve ma intensa, davvero un capitolo prezioso del mio percorso. Sono grato per il tempo, l’impegno e l’energia che ha dedicato a me e al mio team,” ha scritto Tsitsipas.
    Dal canto suo, Ivanisevic ha spiegato a HRT i dettagli della separazione, sottolineando la serenità dell’addio:“Abbiamo parlato, ci siamo ringraziati a vicenda, nessuna tensione. Ha scelto di tornare a lavorare con suo padre e sono convinto che sia la soluzione migliore per lui. Stefanos ha sempre espresso il suo miglior tennis con il padre accanto: lo conosce meglio di chiunque altro, è davvero un progetto di famiglia.”
    Dopo un inizio di stagione complicato (19 vittorie e 13 sconfitte secondo), il greco punta a ritrovare fiducia e risultati proprio a Toronto, dove nel 2018 fu protagonista di una finale memorabile. Ora, con papà Apostolos di nuovo in panchina, Tsitsipas va a caccia di riscatto e stabilità.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ivanisevic chiude il caso Tsitsipas: “Era giusto tornasse dal padre, è l’unico che può allenarlo”

    Goran Ivanisevic nella foto – Foto Getty Images

    Dopo settimane di tensioni, dichiarazioni incrociate e polemiche pubbliche, Goran Ivanisevic ha deciso di mettere un punto fermo sulla fine della sua collaborazione con Stefanos Tsitsipas. Il coach croato, intervistato da HRT e ripreso dal giornalista Saša Ozmo, ha raccontato gli ultimi giorni di un rapporto professionale durato solo due tornei, ma capace di lasciare il segno.
    Ivanisevic ha rivelato che la separazione con Tsitsipas è avvenuta senza rancori: “Abbiamo parlato ieri, ci siamo ringraziati. Ha scelto di tornare a lavorare con suo padre, e sinceramente credo che sia la scelta migliore. L’unica persona che può allenare Stefanos è suo padre: ha giocato il suo miglior tennis con lui, lo conosce meglio di chiunque altro. Questo è un vero progetto familiare, sono convinto che sia la cosa giusta. Gli auguro il meglio, perché è troppo forte per restare dove si trova ora”.
    Nonostante l’addio sia stato amichevole, Ivanisevic ha voluto sottolineare ancora una volta l’importanza dell’aspetto mentale per Tsitsipas: “Ieri gli ho ripetuto che niente cambierà finché non sistemerà alcune cose nella sua testa. È un ragazzo che sente e sa cosa manca: senza preparazione mentale, fisica ed emotiva, soprattutto mentale, non si va da nessuna parte contro i migliori. Non era pronto per Wimbledon, ma gli auguro di ritrovare la sua strada. I risultati parlano per lui, non ha certo dimenticato come si gioca a tennis”.
    Ivanisevic ha anche preso le distanze dalle polemiche nate dopo alcune sue critiche pubbliche: “Si è esagerato su tutto, non l’ho insultato. Quello che gli ho detto l’ho detto in faccia, non alle spalle. L’ho fatto per provocare una reazione, ma ormai sembra che non si possa più dire nulla. Così è questa generazione, purtroppo: ogni parola viene amplificata”.
    Con queste parole, il tecnico croato chiude un capitolo breve ma intenso, ribadendo che, nonostante le divergenze, la stima per Tsitsipas resta intatta e la speranza è che il greco, tornando accanto al padre Apostolos, possa finalmente ritrovare la serenità e il tennis dei giorni migliori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas, addio lampo a Ivanisevic e ritorno alle origini: “Solo la famiglia mi fa sentire completo”

    Stefanos Tsitsipas (foto Brigitte Grassotti)

    La collaborazione tra Stefanos Tsitsipas e Goran Ivanisevic è già arrivata al capolinea. Dopo appena due tornei insieme, il tennista greco ha annunciato la separazione dal coach croato con un comunicato tanto elegante quanto stringato: «Lavorare con Goran Ivanisevic è stata un’esperienza breve ma intensa e un capitolo prezioso nella mia carriera. Gli sono grato per il tempo e l’energia che ha dedicato a me e al mio team. Ora ognuno segue la propria strada, ma provo grande rispetto per Goran, non solo per ciò che ha ottenuto nel tennis, ma anche come persona. Gli auguro il meglio per il futuro».
    Dietro alle parole di facciata, però, la situazione di Tsitsipas appare tutt’altro che serena. Il greco, già nelle ore precedenti all’annuncio della rottura, aveva lasciato intendere una profonda crisi personale e professionale, tra decisioni incoerenti, carenza di riferimenti chiari e un senso di caos che lo accompagna ormai da tempo. In un evento benefico in Grecia, Stefanos non aveva risparmiato critiche al metodo di Ivanisevic, accusandolo di essere distante e poco costruttivo nei confronti suoi e del suo entourage. «È difficile lavorare con dei dittatori che parlano male di te e non sono vicini né a me né al mio team. Ho bisogno di un gruppo che sia come una famiglia, con cui poter condividere anche fuori dal campo», ha sottolineato.
    Ed è proprio alle radici familiari che Tsitsipas sembra voler tornare. Dalla Grecia è arrivata la conferma che, dopo la separazione da Ivanisevic, Stefanos ricomincerà a lavorare con il padre Apostolos, che sarà nuovamente il suo allenatore principale. Si tratta di una nuova occasione di collaborazione tra i due, anche se il rapporto si era interrotto in modo turbolento nell’ultima esperienza.
    Il tennista greco ha riconosciuto pubblicamente gli errori commessi nel passato: «Non è stato giusto il modo in cui ho trattato mio padre quando ho interrotto il nostro rapporto professionale. Gli ho chiesto scusa e stiamo cercando nuove modalità di comunicazione per evitare che si ripetano certi episodi. Amo mio padre con tutto il cuore e so che nessun altro potrà mai avere con me il rapporto che ho con lui. Voglio che la mia famiglia sia sempre al mio fianco».
    Tsitsipas, che non nasconde di attraversare un momento complicato, ha fatto anche autocritica sulla sua carriera e gestione degli impegni: «Ho sbagliato a volte a giocare e allenarmi troppo, fino a rovinare il mio rapporto con il tennis. Bisogna saper fermarsi e capire che il talento non basta. Adesso sto riscoprendo la gioia del ragazzo di 15 anni che amava il tennis, mi sto allenando bene e credo che presto potrò tornare ai miei livelli».
    Un periodo di transizione, dunque, per Tsitsipas, che cerca stabilità e nuove certezze facendo leva proprio sul legame indissolubile con la sua famiglia, sperando che questa scelta possa riportarlo al vertice del tennis mondiale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ivanisevic a Umago: “Sinner e Alcaraz sono avanti a tutti, Tsitsipas lavori su sé stesso”

    Goran Ivanisevic nella foto – Foto Getty Images

    Presente al torneo ATP di Umago 2025, nella sua Croazia, Goran Ivanisevic è ormai una delle figure più influenti del tennis contemporaneo. Da quando ha assunto il ruolo di allenatore di Stefanos Tsitsipas, l’ex campione di Wimbledon non ha mai nascosto la sua schiettezza, sorprendendo il mondo del tennis con alcune dichiarazioni critiche nei confronti del greco e sul panorama attuale del circuito.
    Parlando con i media durante il torneo di Umago, Ivanisevic ha affrontato il tema della rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, senza dimenticare la presenza ingombrante di Novak Djokovic. “La finale di Wimbledon è stata solo una partita. Sinner è stato superiore e, a mio avviso, al momento è un giocatore leggermente migliore di Alcaraz. Hanno entrambi cinque colpi di vantaggio rispetto a tutti gli altri. L’unico che potrebbe contrastarli è Djokovic, ma gli altri non hanno nessuna possibilità,” ha dichiarato l’ex numero 2 del mondo a ‘Gol’.
    Ivanisevic ha poi spiegato che, secondo lui, “quando non sei al cento per cento contro Sinner – e anche quando lo sei – le possibilità sono davvero poche. Pensavo che Novak potesse farcela, ma purtroppo non era completamente pronto. Djokovic resta il più grande di tutti i tempi, ma quello che stanno facendo Sinner e Alcaraz rappresenta un livello superiore di tennis. Sinner è più solido, più duro. Non saprei nemmeno quale tattica scegliere contro di lui: ha sempre una risposta e continua a migliorare.”
    Non sono mancati, però, i riferimenti al suo attuale assistito, Stefanos Tsitsipas. Ivanisevic non ha usato mezzi termini: “Il tennis è uno sport individuale, e lui non era pronto né mentalmente né fisicamente. Prima deve ritrovare la condizione, se non sei al massimo come puoi pensare di battere i migliori? Bisogna avere pazienza e aspettare la propria occasione. È un percorso lungo, non esistono soluzioni immediate, ma Stefanos è troppo talentuoso per restare dove si trova ora.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO