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    “Un match di altissimo livello”: Fritz a tutto campo dopo la sfida con Sinner. Analizza la sconfitta ‘Ha fatto la differenza nei punti importanti’

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    Dopo la sconfitta per 6-4, 6-4 contro Jannik Sinner alle ATP Finals di Torino, Taylor Fritz ha offerto un’analisi lucida e approfondita del match in conferenza stampa. L’americano, nonostante il risultato sfavorevole, ha mostrato grande sportività e una notevole capacità di analisi tecnica, toccando diversi temi cruciali: dal confronto con la finale degli US Open alle differenze nel gioco indoor, dalla questione delle palle da tennis fino al supporto del pubblico italiano per Sinner.
    D: Taylor, non il risultato sperato, ma contro un avversario molto forte. Hai ancora possibilità di qualificarti. Puoi raccontarci il match di oggi?FRITZ: È stata una partita di altissimo livello da entrambe le parti. Ho la sensazione di aver giocato molto bene, anche lui ha espresso un tennis eccellente. Ci sono molti aspetti positivi da cui posso ripartire.Non mi ha concesso molto. I punti che sono riuscito a vincere e le opportunità che ho creato sono arrivati da un tennis di altissima qualità da parte mia.Il rammarico più grande riguarda il primo set, dove ho avuto diverse situazioni sul 30 pari, 15-30, chance sul suo servizio. Non considero un’opportunità quando sul 30 pari mi fa ace, ma sul 15-30 e 30 pari, quando avevo possibilità sulla seconda di servizio ed ero dentro gli scambi, non sono riuscito a concretizzare.Nei momenti cruciali non sono riuscito a mantenere lo stesso livello di gioco mostrato nel resto della partita. In quelle situazioni, Sinner ha dimostrato di essere più solido. È stata particolarmente frustrante una situazione nel secondo set: anche quando ho giocato un ottimo punto sul 30 pari, lui ha trovato un passante incredibile. Questa è la vera differenza nella partita. È per questo che sta avendo un anno così straordinario. È per questo che è numero 1.La partita è stata equilibrata per lunghi tratti, ma lui è stato superiore nei punti decisivi sul 15-30 e 30 pari.
    D: Che differenze hai notato rispetto alla finale degli US Open? Cosa hai cercato di fare diversamente?FRITZ: Anche se il risultato e il punteggio sono simili, le due partite sono state completamente diverse.Agli US Open il mio servizio non ha funzionato e da fondo campo non mi sentivo a mio agio. Mi sentivo sopraffatto, costretto ad affidarmi a colpi rischiosi o a sperare in suoi errori per restare in partita. Era una continua lotta per sopravvivere.Oggi invece mi sono sentito alla pari negli scambi da fondo. Non mi sono sentito dominato in nessuno schema di gioco, mentre agli US Open nello scambio di dritto venivo sistematicamente superato. Oggi ho potuto reggere il confronto di dritto, colpendo più in profondità e con meno rotazione. Agli US Open, quando alzavo troppo la palla, gli permettevo di dominare lo scambio.Il mio gioco da fondo campo oggi è stato decisamente migliore. Anche il servizio ha funzionato bene, tranne nei due game in cui sono stato breakkato. Soprattutto nel primo set, quando ha fatto il break, ha giocato dei punti straordinari. Pochi altri giocatori mi avrebbero brekkato con come stavo servendo in quel game.
    D: Sto raccogliendo le opinioni dei giocatori sulle palle. Medvedev e Zverev sostengono che negli ultimi due anni la qualità sia peggiorata, che “muoiano” nell’aria. Zverev ha fatto delle ricerche e pensa sia dovuto all’uso di materiali inferiori. Qual è la tua esperienza?FRITZ: Ho seguito questa discussione. Personalmente, con le Dunlop che usiamo qui, non ho notato un deterioramento significativo della qualità. È difficile fare paragoni con il periodo pre-2020, ma negli ultimi anni ho prestato molta più attenzione a questi aspetti.La maggior parte dei giocatori concorda che la Dunlop sia la palla più consistente del circuito. Il problema principale si presenta con l’umidità, quando le palle si ingrossano, ma questo succede con tutte le marche.Ho notato più inconsistenze con altre palle, in particolare con le Wilson degli US Open. L’anno scorso tra Montreal e Cincinnati sembravano palle completamente diverse: a Cincinnati perdevano il pelo rapidamente, a Montreal si gonfiavano come al solito.Negli ultimi anni stanno entrando nella rotazione dei tornei palle sempre più lente e morbide. Le Wilson usate alla Laver Cup e a Shanghai, per esempio, sono così morbide che è quasi impossibile sbagliare, ma anche fare vincenti. Sono utilizzabili solo su campi molto veloci.
    D: Sul caso di Sinner, pensi che dovrebbe esserci una decisione definitiva prima degli Australian Open? Qual è la tua opinione sulla gestione del caso e sulle tempistiche?FRITZ: Non ho familiarità con le procedure e le tempistiche di questi casi, quindi non saprei dire se sia necessaria una decisione prima degli Australian Open.Da quello che ho potuto vedere, il processo è stato abbastanza trasparente: sono emerse le informazioni e Sinner ha fornito le sue spiegazioni. Come ho già detto agli US Open, la mia opinione conta quanto quella di chiunque altro: non ho informazioni privilegiate, solo Jannik e il suo team conoscono tutti i dettagli.Ci sarà sicuramente un’indagine approfondita, ma preferisco non esprimere giudizi su una situazione di cui non posso conoscere tutti gli elementi.
    D: Come hai gestito la pressione di giocare contro il numero 1 in Italia? Come paragoni questa esperienza ad altre situazioni simili nella tua carriera?FRITZ: Sorprendentemente, non ho sentito una pressione eccessiva. Credo sia dovuto alla fiducia che ho nel mio gioco in questo momento. Quando sono sceso in campo mi sentivo bene e molti aspetti del mio tennis stavano funzionando.Affrontare il numero 1 del mondo in Italia poteva essere intimidatorio, ma devo dire che il pubblico è stato molto rispettoso. Ho vissuto situazioni molto più complicate giocando contro beniamini locali in altri paesi. Qui l’atmosfera, seppur calda, è rimasta sempre corretta.
    D: Molti considerano l’indoor la superficie ideale per Sinner. Sei d’accordo? Quale pensi sia la sua miglior superficie?FRITZ: Ha perfettamente senso che Sinner eccella indoor. Le condizioni al coperto eliminano le variabili esterne come il vento e permettono un gioco da fondo campo più pulito. Puoi colpire la palla con maggiore sicurezza e sentirla meglio. Anche io, personalmente, apprezzo molto il gioco indoor.Se penso alla nostra sfida agli US Open, dove c’era anche il vento da gestire, oggi ha giocato decisamente meglio. Lo stesso vale per me: il livello complessivo della partita è stato superiore.L’indoor si adatta perfettamente al suo stile di gioco, soprattutto per la sua capacità di colpire con potenza e precisione da fondo campo. Le condizioni controllate gli permettono di esprimere al meglio le sue qualità.Questa è stata una partita intensa ma piacevole da giocare, nonostante la sconfitta. Il livello è stato costantemente alto da entrambe le parti, e penso che il pubblico abbia potuto apprezzare un grande spettacolo di tennis.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner di granito: supera un tostissimo Fritz alle ATP Finals giocando meglio i punti decisivi

    Jannik Sinner (foto Fraioli)

    La durezza e visione del campione viene fuori nei momenti importanti, quando la palla scotta e riesci a ritrovare anche i colpi che meno avevano performato, come il servizio e la profondità in risposta per costruire lo spazio all’affondo. Tutto questo e tanto, tanto di più è stato Jannik Sinner nel secondo incontro del gruppo Nastase alle Nitto ATP Finals. Il n.1 batte un tosto e determinato Taylor Frtiz con un duplice 6-4, superando più di un momento di difficoltà e andando a prendersi i punti decisivi nel rush finale dei due parziali. Come lui stesso ha dichiarato lucidamente nell’intervista flash in campo.
    “È stata una partita dura, potevo servire meglio ma da fondo campo abbiamo giocato ad un grande livello. Siamo vicini alla semifinale” afferma Jannik in campo, nel tripudio del pubblico. “Abbiamo giocato una grande finale, ci siamo conosciuti meglio. Sono contento di aver trovato un buon livello. Domani ho un giorno di riposo, mi farà bene, servirà un gran match anche contro Medvedev. Ho servito molto bene nei punti importanti, come sullo 0-30, se perdo quel che game lì poi si mette male… Sono contento di come ho gestito queste situazioni, mi è capitato più volte nell’anno”.
    Perfetto Jannik, con le parole come nei momenti cruciali. Era necessario alzare la pressione, la spinta e la qualità per scattare e superare un Fritz sceso in campo con grande potenza e il piglio di chi ci crede per davvero. Sinner ha vinto con pieno merito, ma non è stata affatto una passeggiata per il n.1 stasera all’Inalpi Arena. L’azzurro infatti ha litigato non poco col servizio, assai altalenante in più fasi dell’incontro, e pure col rovescio ha stranamente sbagliato vari colpi di scambio sulle diagonali, quelli che di solito gestisce ad occhi chiusi e per giunta contro un avversario in palla e assai deciso, ma non trascendentale su quel lato e complessivamente assai inferiore al nostro campione. Fritz c’era, ha spinto tanto con enorme potenza, spaccando letteralmente la palla in tante occasioni con quella frustata di diritto davvero temibile. Forse Sinner ha accusato questa situazione, diventando in alcuni passaggi un po’ attendista e persino corto, dando così spazio alle sfuriate prepotenti del rivale.
    E soprattutto Jannik non ha risposto con la sua solita qualità, stazionando ben dietro come posizione, anche per merito di una buona giornata con la prima palla dell’americano. Eppure, nonostante numeri inferiori in ogni settore di gioco, Jannik porta a casa il primo set. Non aveva sfruttato un goloso 0-40, ma sul 5-4 in risposta prende campo, tocca una palla corta spettacolare e poi risponde sul set point, andando a prendersi il set. Ha fatto meno della metà dei punti dell’avversario in risposta, ma il set lo vince lo perché una delle grandi leggi del tennis è che i punti non contano tutti uguali. E quelli pesanti, li ha vinti lui, il più duro, lucido e forte. Forte anche nel secondo set a servire bene per cavarsi da piccoli buchi che potevano diventare voragini mortali.

    SIMPLY SIN-SATIONAL @janniksin with a mind-blowing sliding backhand pass #NittoATPFinals pic.twitter.com/HFmo5EWIKr
    — Tennis TV (@TennisTV) November 12, 2024

    Si torna al punto di partenza: Sinner a volte falloso, a tratti un po’ corto nello scambio, incapace di ribaltare la spinta forsennata dell’avversario. Attendista, non titubante ma sicuramente circospetto, attento a far passare l’ondata storta restando in equilibrio, come il surfista che attende l’attimo per tirarsi su e cavalcare quella giusta. Quella che porta alla grande W. Sinner ormai ci sta abituando a questa versione pratica, asciutta e letale. Da spara palle a velocità superiori, quello più o meno ammirato in questo torneo l’anno scorso che travolgeva tutto e tutti sotto una pressione irresistibile, in questo benedetto 2024 Jannik si è sempre più tramutato in un “black mamba” risoluto, non va a tutta e alza il livello, la velocità e l’intensità dei colpi nel momento opportuno. È forse una dannata necessità: non si può pretendere di vincere sempre prosciugando ogni goccia del serbatoio per creare traiettorie a tutto braccio, il rischio è esagerato e soprattutto le energie limitate, quando affronti quasi 80 partite nell’anno; è meglio centellinare il massimo sforzo nei momenti chiave, e lì sì che il braccio torna magico, le traiettorie profondissime, i piedi con le ali per far due passi avanti e colpire la palla vincente.
    Nettissima oggi è stata la sensazione che Jannik abbia atteso e trattenuto, cambiando passo volutamente in certi momenti per sorprendere l’avversario con palle più rapide e quindi nuove e diverse. Riferimenti che non ha dato, non gli ha permesso di tarare i sui colpi sulle velocità a cui si è imposto nei momenti chiave. Come in risposta: non sempre è stato davvero aggressivo. Ha forse studiato, ha incassato tanti servizi perfetti, ma sotto lo stress massimo del punteggio, appena c’è stato lo spazio… ecco la magia di Jannik: due passi avanti, impatto in anticipo, risposta profonda, ruba lo spazio, entra e chiude. Scacco Matto. Non si è numeri 1 per caso.
    Con due vittorie, Sinner non è ancora matematicamente in semifinale: servirà almeno un set vs. Medvedev giovedì. Jannik è pronto.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner scatta dai blocchi come Usain Bolt: Ace, rovescio pesante, quattro punti e via, Fritz quasi non la vede. Si scambia invece sul servizio di Fritz, e Jannik sale in cattedra, due punti vinti di pressione, di ritmo, il suo pane prediletto. Taylor chiede il massimo al servizio, ben due Ace, ma il game va ai vantaggi. Risponde da lontanissimo Sinner, ben dietro la scritta “Torino”, poi avanza sulla seconda palla. Ottima la smorzata di Fritz, Jannik è sorpreso. 1 pari. Più laborioso il terzo game per Jannik, Taylor trova buona profondità ma sul ritmo l’azzurro è superiore, più stabile e costante. Funziona invece molto bene lo strappo col diritto lungo linea di Fritz, impatto con distreto anticipo ma soprattutto moltissima forza, quando lo tira con equilibrio è molto, molto temibile. Complesso il quinto game per Sinner: poche prime palle “in”, Fritz spinge tanto col diritto, mentre Jannik rischia e sbaglia una smorzata. Recupera da uno scivoloso 15-30 e, finalmente, con un buon servizio esterno si porta 3-2. Fritz è più offensivo, ha tempi perfetti per l’attacco e lascia correre a tutta il braccio, pure sul rovescio lungo linea, non esattamente il suo colpo, ci prova e fa bene. Bel livello. Lo score è 3 pari e Jannik ha vinto solo 4 punti in risposta. Si rivede il film del primo set vs. De Minaur: quando Sinner rischia l’affondo non è così preciso; quando riesce ad imporre consistenza e pressione, e fa correre il californiano, gli va sopra. Anche il game #7 va ai vantaggi. Male Jannik col rovescio, arriva un po’ scarico e la palla non passa la rete. Prima palla break del match. Se la gioca alla grandissima Sinner: prima palla sicura e poi angolo strettissimo col diritto, wow! Rischia poi la smorzata Jan, non eccellente ma l’effetto sorpresa paga. La lotta continua, stranamente falloso Sinner col rovescio cross. Torna l’Ace, boccata d’ossigeno… poi altra bordata di servizio. 4-3, si soffre. All’improvviso, Fritz si disunisce col diritto, due regalissimi dopo la battuta, classici unforced che lo mettono under pressure sullo 0-30. Disastro, sparacchia col rovescio, colpito con le game quasi incrociate sulla risposta discretamente profonda di Sinner, che ha tre palle break sullo 0-40. Si scambia sulla seconda, e di nuovo è Jannik a sbagliare di rovescio, e nemmeno di poco. 30-40. Si salva Taylor, non benissimo Sinner in queste chance. 5 punti di fila Fritz, e 4 pari. Una delle enormi qualità di Jannik è cancellare i momenti no e ripartire. Solido, finalmente, il suo turno di battuta seguente (eccetto una smorzata che non va), 5-4. Fritz inizia il game #10 con un tocco di volo terribile, poi Sinner impone il suo ritmo e l’altro sbaglia. 0-30. Jan a due punti dal set. UFFFFF! Che rischio! Dopo un Ace di Fritz, Sinner ribalta lo scambio e invece di spaccare la palla da tre quarti campo rischia la “smorza” che quasi bacia il net prima di cadere perfetta dall’altro lato. Due Set Point sul 15-40! La Zampata del campione: risposta bloccata, gaudagna campo e con un diritto potente lungo linea si prende il punto e il SET. 6-4, un parziale difficile, più gli errori dei vincenti. Sinner più errori che vincenti, ma nel momento clou, è fortissimo. Non si è n.1 per caso.
    Secondo set, Sinner to serve. Buon game, prima palla, passo in campo e via a chiudere. Una stecca, ma non importa, 1-0. Può fare corsa di testa e l’altro ha invece in testa il pessimo finale di set… ma il servizio dello yankee c’è e impatta 1 pari, nonostante una palla corta orribile, esecuzione totalmente scomposta. Sembra aver cambiato passo Jannik, la sua palla viaggia di più ed è anche più profonda, braccio complessivamente più sciolto. Pure Fritz carica a tutta, si rischia ma c’è anche spettacolo. Bravo Sinner a rimontare da un pericoloso 15-30, tostissimo in difesa sulla sfuriata del rivale che spreca un’apertura di campo interessante. Jannik inizia il sesto game con una risposta “doc”, fa un cenno di forza al suo angolo. È un telegramma di guerra, segue una palla corta favolosa, col diritto, taglio sulla palla magistrale. Guadagna campo col diritto e ne tira uno quasi sulla riga, impossibile per Fritz contenere col rovescio. 30-40, palla break, la prima del set. Taylor trova una prima palla salvifica, col diritto comodo a seguire. È bene che il californiano lasci perdere la palla corta, non trova delicatezza e sensibilità; meglio la mazzata a tutta col servizio, quella sì che funziona. Traballa, ma regge. 3 pari. Settimo game, il fatidico… Non facile per Jannik, che con due errori si ritrova sotto 0-30. Rimonta, con la sua pressione, e sul 30 pari trova il punto più bello del match, un passante di rovescio lungo linea in totale allungo difficilissimo, che trafigge l’attacco dell’avversario. Chiama il pubblico Jan, e viene giù tutto. 4-3 Sinner, pericolo scampato. L’atmosfera si è accesa, anche Fritz gioca gran bel turno di servizio, sotto la pressione dell’azzurro. 4 pari. Si entra nel rush finale, la palla “scotta” e Jannik da campione ritrova il servizio, due Ace. Con un diritto fulminante dalla tre quarti, 5-4 Sinner. Fritz si porta 30-0, ma Jannik non molla la presa, risponde avanza e chiude. 30 pari. E a due punti… e Jan entra in modalità Black Mamba: aggredisce la risposta, profonda quanto basta a provocare l’errore di Fritz. Match Point! La prima non va… altra risposta centrale, profonda, guadagna campo, lascia correre il diritto e si prende il match. Vittoria di sostanza e qualità. Si gioca meglio i punti vincenti, e si vince! Seconda vittoria nel girone, le Finals di Jannik continuano spedite.

    [1] Jannik Sinner vs [5] Taylor Fritz ATP Nitto ATP Finals Jannik Sinner [1]66 Taylor Fritz [5]44 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2T. Fritz 15-0 30-0 30-15 30-30 30-405-4 → 6-4J. Sinner 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-154-4 → 5-4T. Fritz 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-3 → 4-4J. Sinner 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-303-3 → 4-3T. Fritz 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-2 → 3-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-2 → 3-2T. Fritz 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1T. Fritz 15-0 30-15 40-301-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Fritz 0-15 0-30 15-30 ace 15-405-4 → 6-4J. Sinner 15-0 30-0 ace 30-15 40-154-4 → 5-4T. Fritz 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-404-3 → 4-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-3 → 4-3T. Fritz 15-0 30-0 ace 40-03-2 → 3-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 3-2T. Fritz 15-0 30-0 30-15 40-152-1 → 2-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-1 → 2-1T. Fritz 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-401-0 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Fritz 🇺🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    298
    260

    Ace
    6
    7

    Doppi falli
    0
    0

    Prima di servizio
    39/66 (59%)
    38/64 (59%)

    Punti vinti sulla prima
    30/39 (77%)
    30/38 (79%)

    Punti vinti sulla seconda
    16/27 (59%)
    10/26 (38%)

    Palle break salvate
    1/1 (100%)
    4/6 (67%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    136
    64

    Punti vinti sulla prima di servizio
    8/38 (21%)
    9/39 (23%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    16/26 (62%)
    11/27 (41%)

    Palle break convertite
    2/6 (33%)
    0/1 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    9/10 (90%)
    11/14 (79%)

    Vincenti
    21
    20

    Errori non forzati
    22
    31

    Punti vinti al servizio
    46/66 (70%)
    40/64 (63%)

    Punti vinti in risposta
    24/64 (38%)
    20/66 (30%)

    Totale punti vinti
    70/130 (54%)
    60/130 (46%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    214km/h (132 mph)
    226km/h (140 mph)

    Velocità media prima
    202km/h (125 mph)
    208km/h (129 mph)

    Velocità media seconda
    169km/h (105 mph)
    167km/h (103 mph) LEGGI TUTTO

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    Nitto ATP Finals: Fritz solido, supera un Medvedev confuso

    Taylor Fritz, primo successo a Torino

    Fritz c’è, Medvedev no. Questa l’estrema sintesi del primo match delle Nitto ATP Finals 2024, scattate all’Inalpi Arena di Torino. Lo statunitense inizia la sua corsa nel torneo dei “maestri” con una prestazione positiva, solida, forte di servizio e gioco aggressivo, con il quale doma per 6-4 6-3 un Daniil Medvedev assai sotto tono, in particolare nei due punti forti del suo repertorio: servizio e capacità di ribaltare gli scambi da difesa ad attacco. Taylor ha disputato un match con pochi fronzoli, tennis verticale dopo una buona prima palla in gioco, pronto ad aggredire col diritto la risposta del moscovita e anche avanzare due passi in campo e chiudere. È stato anche bravo a reggere molti scambi rovescio contro rovescio, come correre avanti a riprendere i tentativi di variazione dell’avversario. La parola “tentativi” è la più calzante a descrivere la prestazione modesta, sotto tono e a tratti anche irridente di Medvedev, che ad un certo punto ha smesso di crederci e si è pure divertito a giocare col pubblico con un paio di teatrini non edificanti, spinti dalla delusione per una partita iniziata così così e finita peggio.
    Non ha mai preso ritmo al servizio Daniil, incappando in una delle sue peggiori prestazioni in carriera con la battuta: 63% di prime palle in campo (dato tirato su con un secondo set migliore), ma 8 doppi falli e un terribile 6 su 22 sulle seconde di servizio, dato orribile per un grande difensore come lui. Ma pure negli scambi non è mai riuscito comandare in modo netto o complicare i ritmi al rivale con variazioni poco incisive e insicure. Errori, scelte tattiche discutibili, il tutto in una partita che sembra essergli scivolata via senza esservi davvero entrato. Il vero disastro per Medvedev è arrivato servendo sotto 5-4: ha commesso tre doppi falli di fila che gli sono costati il set, e pure una bordata di fischi assordanti vista la sua scomposta reazione contro la (povera) racchetta andata in frantumi. Magari sfogare la furia e delusione poteva servire ad accenderlo, invece la reazione è stata flebile. Dopo un paio di discreti turni di servizio nel secondo set e qualche aggressione in risposta (con tre palle break non sfruttate), il russo ha di nuovo sbagliato troppo, ha giocato dietro senza riuscire a ribaltare le situazioni a suo favore e sotto 3-2 (dopo aver annullato due palle break nel turno di battuta precedente) è stato pure sfortunato a subire una pallaccia beffarda di Fritz che si è trasformata in un lob imprendibile proprio sulla palla break. Lì è calato il sipario tecnico sul match, e si è pure beccato un penality point per aver scagliato la racchetta oltre le barriere… Male.
    Una prestazione né carne né pesce per Medvedev, che continua il suo momento assai delicato, incapace di mettere nella partita forza, qualità e intensità, crollando in troppi errori ed incertezze. Quel che ha portato Meddy a diventare uno dei tennisti migliori dell’epoca attuale è sempre stata la sua capacità di lottare, di soffrire la maggior potenza ed aggressività dei rivale e trovare la via per ribaltare i ritmi negli scambi, e quindi diventare imprendibile con un servizio impeccabile. Da un po’ di tempo qualcosa sembra essersi rotto in lui. Probabilmente non è al meglio fisicamente, e questo non lo lascia tranquillo sulla corsa e sulla difesa, e questo lo porta a giocare con più pressione affidandosi a soluzioni estranee alla miglior versione di se stesso. Un grande Daniil è quello che serve bene, ma anche quello che è pronto ad avventarsi col rovescio accelerando a tutta dopo un colpo di scambio; oppure quello capace di aggredire dalla risposta l’avversario, rubare spazio sul campo e quindi prendersi il punto con angoli impossibili da difendere. Nell’ultimo periodo e nel match d’esordio alle Finals 2024 in particolare non è riuscito in niente di quello che lo distingue. Passivo, incerto nelle scelte, non così tosto in difesa e incapace di ribaltare gli scambi, e pure falloso. Un festival degli “errori” che Fritz è stato bravo a sfruttare giocando una partita impeccabile.

    Too good, @Taylor_Fritz97 👏
    Fritz defeats 2020 #NittoATPFinals champion Medvedev 6-4 6-3 for a first victory in the Ilie Nastase group 🔝 pic.twitter.com/wfMoa42R6e
    — Tennis TV (@TennisTV) November 10, 2024

    Taylor infatti è stato focalizzato tutto il match, ha annullato con sicurezza le tre palle break concesse al rivale nei primi due turni del secondo set, e forse proprio lì ha vinto l’incontro. Infatti se Medvedev fosse riuscito a scappare avanti, forse l’americano avrebbe iniziato a perdere di vista il miglior focus e sicurezza, e al contrario Daniil avrebbe potuto scrollarsi di dosso quell’inquietudine che ha contraddistinto tutta la sua partita. Fritz ha servito bene, 9 ace e 85% di punti vinti con la prima in campo, pronto a scatenare la potenza del suo diritto, davvero efficace. È parso anche in discreta forma fisica, bello scattante anche nei recuperi e non falloso col rovescio in costruzione, fase dove spesso paga dazio quando è incerto o nervoso. Davvero un bell’avvio per Fritz, che a questo punto giocherà martedì senza particolare pressione l’incontro con il vincitore di Sinner – De Minaur. Per Medvedev invece c’è molto da riflettere.

    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il primo incontro delle Finals 2024 scatta con una discreta tensione, più errori che vincenti da parte di entrambi i giocatori. Medvedev nel secondo game commette un doppio fallo e poi un banale errore in scambio, sul 15-30 c’è già una piccola chance per Fritz. Rischia la risposta a tutta l’americano sulla seconda palla del moscovita, ma gli esce di poco. Riprende pure il lancio di palla Daniil, a confermare una certa imprecisione. Si riscatta con un Ace e poi vincendo una lunga schermaglia sul rovescio. 1 pari. Nel terzo game entrano in modo servizio e diritto potente di Taylor, così è un bell’andare, game a zero. Sul 2 pari (finalmente) si accende lo spettacolo: prima Medvedev vince uno scambio, lungo, tattico, “a-la-Meddy”, poi Taylor trova sotto pressione un rovescio lungo linea spettacolare, ancor più visto che non è esattamente il colpo più sicuro del suo repertorio. 3-2 Fritz. Daniil continua a litigare con il suo servizio, commette il terzo doppio fallo del match (e siamo solo una prima in campo su due), ma il rovescio non lo tradisce mai e con quello sposta e quindi inchioda il rivale dove vuole lui. Fritz sembra aver più birra in corpo, spinge molto più forte, con una posizione aggressiva. Ci prova, anche giocando dei rovesci cross stretti per aprirsi il campo, ma non va. 3 pari. Gran punto sulla parità, si esplora tutto il campo e la smorzata improvvisa del russo punisce la pur generosa rincorsa del rivale. Ace e 3 pari. Allucinante il diritto passante “storto” in recupero del russo, roba che qualsiasi maestro del mondo avrebbe mandato l’allievo a far cesti… ma lui ci arriva e lo mette sulla riga. Fritz si affida al servizio, Medvedev inizia a colpire più con punch, trovando qualche vincente dalla riga di fondo. 5-4 Fritz. Daniil perde il punto punto, c’è un lungo scambio e lo spacca con una smorzata clamorosa, un tocco di rovescio magistrale che fa esplodere – per la prima volta – l’arena. Poi spreca tutto con il doppio fallo n.5 del set, tanti. 30 pari, Taylor è a due punti dal set. E manca ancora la prima il russo. Altro doppio fallo!?! Set Point Fritz! Niente, quinto servizio di fila out e… DOPPIO FALLO! Il terzo di fila, sul set point. D-i-s-a-s-t-r-o di Meddy che, furibondo, distrugge la racchetta. Beh… sette doppi falli per il russo, totalmente smarrito in uno dei colpi più decisivi del suo repertorio.
    Fritz scatta alla battuta nel secondo set. Si ritrova sotto 0-30 e poi 30-40, ecco la prima palla break per il russo. Se la gioca malissimo, con una risposta in rete misera. Il suo sguardo è un misto di rabbia e depressione, ma si procura un’altra chance con la risposta. Se la gioca molto bene Taylor, rimette tutto e si procura lo spazio per contrattaccare con un angolo stretto e profondo che sorprende il rivale. Bravo. Medvedev cerca di scuotersi, rischia pure un ottimo serve and volley a chiusura del secondo game, il migliore del suo match, assai più offensivo. Fritz è di nuovo sotto assedio nel terzo game. Medvedev lo sposta e lo chiama ancora a rete, procurandosi un’altra palla break. Ci ferma un attivo, è rotta la stringa delle scarpe dell’americano. Non la gioca bene il russo, altra palla di scambio in rete, senza una grande idea dietro. Evidente lo scoramento del moscovita, le chance non sfruttate abbinate ai suoi errori pesano, tanto. Sbaglia altri due colpi di scambio gravi nel quarto game e si ritrova sotto 15-40, con due palle break da affrontare. Cancella la prima con servizio preciso e diritto in avanzamento; servizio e smash sulla seconda, stavolta la battuta non l’ha tradito. 2 pari. Resta importante la differenza di velocità di palla complessiva, a favore di Fritz, che è più pronto a spingere forte col diritto, un passo avanti e via a rischiare perlopiù il lungo linea. Sul 3-2 Fritz, Medvedev torna in difficoltà. Impreciso si ritrova sotto 30-40. È davvero sfortunato il russo: attacca con un diritto pesante e Fritz solo ci mette la racchetta, con la palla, beffarda, che disegna un lon vincente sulla riga. BREAK Fritz, e Daniil scaraventa la sua racchetta oltre i cartelloni degli sponsor di bordo campo, non con violenza ma di pura frustrazione. Il pubblico becca il russo, che sotto 40-0 si mette a rispondere con il manico… poi il gioco parte e risponde normalmente, sbagliando. 5-2 Fritz, ormai ha il match in mano. Meddy non scappa dal campo, tira qualche colpo qua e là, e vince l’ottavo game (5-3), ma non riesce a riaprire la partita in risposta. Fritz serve bene (due Ace) e la chiude al primo match point, con un attacco preciso. Fritz inizia bene il girone Nastase, 1 vittoria. Medvedev dovrà molto riflettere sulla propria tenuta mentale e condotta di gara.

    [4] Daniil Medvedev vs [5] Taylor Fritz ATP Nitto ATP Finals Daniil Medvedev [4]43 Taylor Fritz [5]66 Vincitore: Fritz ServizioSvolgimentoSet 2T. Fritz 15-0 30-0 ace 40-0 ace3-5 → 3-6D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 ace2-5 → 3-5T. Fritz 15-0 30-0 40-0 ace2-4 → 2-5D. Medvedev 15-0 15-15 df 30-15 30-30 30-402-3 → 2-4T. Fritz 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3D. Medvedev 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-401-2 → 2-2T. Fritz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 ace1-1 → 1-2D. Medvedev 15-0 30-0 40-0 ace 40-150-1 → 1-1T. Fritz 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1D. Medvedev 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 df 30-40 df df4-5 → 4-6T. Fritz 15-0 30-0 ace 40-0 ace4-4 → 4-5D. Medvedev 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 4-4T. Fritz 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 A-403-3 → 3-4D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-30 40-40 A-40 40-40 df A-40 ace2-3 → 3-3T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-15 ace2-2 → 2-3D. Medvedev 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-301-2 → 2-2T. Fritz 15-0 ace 30-0 40-01-1 → 1-2D. Medvedev 15-0 ace 15-15 df 15-30 30-30 40-30 ace0-1 → 1-1T. Fritz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1

    Statistica
    Medvedev 🇷🇺
    Fritz 🇺🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    247
    313

    Ace
    8
    9

    Doppi falli
    8
    0

    Prima di servizio
    38/60 (63%)
    39/57 (68%)

    Punti vinti sulla prima
    30/38 (79%)
    33/39 (85%)

    Punti vinti sulla seconda
    6/22 (27%)
    10/18 (56%)

    Palle break salvate
    2/4 (50%)
    3/3 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    60
    166

    Punti vinti sulla prima di servizio
    6/39 (15%)
    8/38 (21%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    8/18 (44%)
    16/22 (73%)

    Palle break convertite
    0/3 (0%)
    2/4 (50%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    5/8 (63%)
    5/11 (45%)

    Vincenti
    17
    21

    Errori non forzati
    24
    19

    Punti vinti al servizio
    36/60 (60%)
    43/57 (75%)

    Punti vinti in risposta
    14/57 (25%)
    24/60 (40%)

    Totale punti vinti
    50/117 (43%)
    67/117 (57%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    214km/h (132 mph)
    225km/h (139 mph)

    Velocità media prima
    196km/h (121 mph)
    211km/h (131 mph)

    Velocità media seconda
    160km/h (99 mph)
    162km/h (100 mph) LEGGI TUTTO

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    Fritz qualificato per le ATP Finals

    La infografica dell’ATP

    Taylor Fritz si è qualificato per le Nitto ATP Finals per la seconda volta negli ultimi tre anni. Sarà dunque uno degli otto protagonisti alla Inalpi Arena di Torino, nella kermesse ATP di fine anno, in calendario dal 10 al 17 novembre.
    Fritz è il quinto giocatore ad assicurarsi un posto per il torneo che chiuderà la stagione ATP dopo Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, Alexander Zverev e Daniil Medvedev. Si è fatto un bel regalo di compleanno leggermente in ritardo: ieri infatti il californiano ha spento 27 candeline.
    Il 2024 è stata la miglior annata della sua carriera, culminata con la finale a US Open, la sua prima finale Slam, battuto da Jannik Sinner. Quel risultato è stato significativo per il tennis USA: è diventato il primo statunitense in finale in un Major dai tempi di Andy Roddick a Wimbledon nel 2009. Questa è anche la terza stagione di fila in cui Fritz vince almeno due titoli ATP: quest’anno si è imposto a Delray Beach e Eastbourne. L’annata dello statunitense vede inoltre altri ottimi risultati: finale anche a Monaco di Baviera, semifinale a Madrid e Shanghai, e due quarti Slam all’Australian Open e a Wimbledon.
    Due anni fa ha debuttato Fritz aveva debuttato alle ATP Finals a Torino. Chiuse il girone con due vittorie in tre partite, ottenute su Rafael Nadal e Felix Auger-Aliassime. In semifinale fu Novak Djokovic a batterlo e interrompere la sua corsa.
    Mancano ancora tre posti da assegnare per completare il lotto degli otto partecipanti. Nella Race to Turin, al sesto posto figura Novak Djokovic, seguito da Casper Ruud e Andrey Rublev. Nono Alex De Minaur, decimo Grigor Dimitrov.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Taylor Fritz rivela: “Sinner e Alcaraz si muovono lateralmente con la stessa efficacia di Rafa e Novak nei loro momenti migliori, ma la loro palla viaggia circa 10 miglia orarie più veloce”

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    Si parla sempre più di una nuova era d’oro del tennis grazie al dualismo tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Le loro prestazioni vengono già paragonate a quelle del Big 3, ma quanto sono fondate queste comparazioni? A fornire un’analisi illuminante è Taylor Fritz, uno dei pochi giocatori ad aver affrontato tutti e cinque i campioni nel loro momento migliore.Fritz ha un bilancio eloquente contro il Big 3: 2 vittorie (entrambe contro Nadal) e 14 sconfitte. Nonostante si sia ripetutamente scontrato con quello che lui stesso definisce “il miglior muro della storia”, l’americano è riuscito a evolversi fino a diventare uno dei top player mondiali. Ora però si trova davanti a una nuova sfida: l’ascesa di Sinner e Alcaraz, contro i quali vanta una sola vittoria (contro l’italiano nel 2021) e quattro sconfitte.
    In un’intervista a Tennis Channel, Fritz ha offerto un’analisi dettagliata delle differenze tra le due generazioni: “Ciò che mi impressiona maggiormente di Jannik e Carlos è la loro incredibile capacità difensiva. Ma non si tratta di semplice difesa: quando vengono spinti in un angolo del campo, letteralmente esplodono la palla. In uno scambio di rovescio, so che se provo a passare al diritto, il mio colpo deve essere perfetto. Se non riesco a metterli completamente fuori posizione, la palla successiva mi spazzerà via dal campo.”
    L’esplosività e l’agilità di Sinner e Alcaraz sembrano aver portato il tennis a un livello superiore, soprattutto in termini di potenza e velocità. Fritz evidenzia un aspetto decisivo: “Si muovono lateralmente con la stessa efficacia di Rafa e Novak nei loro momenti migliori, ma la loro palla viaggia circa 10 miglia orarie più veloce.”
    Questa testimonianza di Fritz suggerisce che l’attuale dominio di Sinner e Alcaraz potrebbe non essere un fenomeno passeggero, ma l’inizio di una nuova era del tennis. La loro combinazione unica di atletismo, potenza e velocità sta ridefinendo i parametri del gioco moderno, rendendo sempre più difficile per gli altri contendenti competere ai loro livelli. La sfida che si prospetta per il resto del circuito appare quindi ancora più complessa: non solo devono confrontarsi con due talenti eccezionali, ma con una versione evoluta del tennis, dove la potenza si fonde con l’agilità in modo, forse, mai visto prima.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Fritz contrario al coaching: “Smettiamola di rovinare l’aspetto mentale/strategico del tennis”

    Taylor Fritz a US Open 2024

    La fine della sperimentazione e seguente approvazione del Coaching nel tennis, novità diramata ieri dall’ITF con l’accordo degli altri massimi organi dello sport (ATP, WTA, tornei dello Slam), era pressoché scontata, ma non ha soddisfatto tutti i giocatori. Tra i più critici Taylor Fritz, finalista quest’anno a US Open (battuto da Jannik Sinner). Per il californiano questa regola rovina uno degli aspetti più affascinanti del gioco: il duello uno contro uno anche sul piano tattico e mentale. 
    “Possiamo smettere di rovinare l’aspetto mentale/strategico 1 contro 1 dello sport PER FAVORE” scrive il californiano, che in un successivo commento argomenta ulteriormente il suo punto di vista. “Ho una battuta con la mia squadra che “periodo di prova” in termini ATP significa solo che è una nuova regola permanente, ma chiamatela una prova così la gente non si agita… Siamo in questa prova da 2 anni, credo, ormai, il che dimostra in un certo senso il mio punto di vista”.

    Can we stop ruining the 1v1 mental/strategic aspect of the sport PLEASE https://t.co/bXVQFl0Fj9
    — Taylor Fritz (@Taylor_Fritz97) October 21, 2024

    Molti i commenti al post a veleno di Fritz, tra favorevoli e contrari. In linea col pensiero di Taylor troviamo tra gli altri Magnus Norman, ex n.2 del mondo e oggi stimato coach. “Sono d’accordo” scrive laconico lo svedese.
    Quello del coaching è e resterà una tema caldo nel tennis. Il giocatore sarà sempre padrone del suo destino sportivo, dovendo scegliere che colpi effettuare, che tattica eseguire, come muoversi sul campo nella rapidità dell’azione; tuttavia il poter ricevere continue informazioni dal proprio allenatore può essere un grande vantaggio quando nella concitazione del gioco non si riesce a trovare la contro mossa adeguata a ribaltare dei momenti negativi dell’incontro. Molti per esempio hanno fatto notare come Carlos Alcaraz spesso sia riuscito a cambiare l’andamento di un match grazie ai preziosi consigli di Juan Carlos Ferrero, il suo allenatore. Ci sarebbe riuscito senza poter ricevere il feedback dal suo angolo? Il dibattito è aperto.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Djokovic rimonta e vola in semifinale a Shanghai: Ora sfida Fritz per la Finale

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    Novak Djokovic torna in semifinale al Masters 1000 di Shanghai, confermando il suo status di veterano e quattro volte campione contro un avversario di 18 anni più giovane. Tuttavia, ha dovuto impegnarsi per frenare l’audacia di Jakub Mensik (65°), che aveva ancora creduto in una incredibile quinta vittoria consecutiva contro giocatori della top ten, questa che sarebbe stata contro il suo idolo.Nole ha lavorato duramente e ha completato una rimonta con i parziali 6-7(4), 6-1 6-4, in un incontro in cui ha visto il giovane ceco diciannovenne portare un tennis audace e aggressivo. Sembrava che il serbo, 37 anni, avesse risolto il problema quando ha fatto il break sul 4 pari nel primo set, ma è stato brekkato in una situazione inaspettata e alla fine è stato superato nel tie-break.
    Tuttavia, Djokovic ha reagito bene nel suo stile, ha dominato il secondo set e ha accelerato verso la vittoria nel terzo piazzando il break decisivo nel sesto gioco e completando così il quadro delle semifinali a Shanghai. Il serbo ha un appuntamento con Taylor Fritz (7°), giocatore contro cui ha vinto tutti e 9 gli incontri in carriera, ed è alla ricerca della sua terza finale della stagione, dopo essere caduto nella finale di Wimbledon e aver conquistato i Giochi Olimpici.
    ATP Shanghai Jakub Mensik714 Novak Djokovic [4]666 Vincitore: Novak Djokovic ServizioSvolgimentoSet 3N. Djokovic1-0 → 1-1J. Mensik 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic15-15 30-151-5 → 1-6J. Mensik 15-15 15-301-4 → 1-5N. Djokovic1-3 → 1-4J. Mensik 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 A-40 40-400-3 → 1-3N. Djokovic 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3J. Mensik 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-1 → 0-2N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 1*-3 2-3* 3-3* 4*-3 4*-4 5-4* 6-4*6-6 → 7-6N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-156-5 → 6-6J. Mensik 15-0 30-0 40-05-5 → 6-5N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 30-404-5 → 5-5J. Mensik 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A4-4 → 4-5N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-154-3 → 4-4J. Mensik 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-3 → 4-3N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3J. Mensik 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2J. Mensik 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1J. Mensik 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    Infatti Taylor Fritz, numero uno degli Stati Uniti e settimo nel ranking mondiale (salirà al sesto posto), si era assicurato questo venerdì la qualificazione alle semifinali dell’ATP Masters 1000 di Shanghai, in Cina, per la prima volta. È la quinta volta che raggiunge la top 4 di un torneo di questa categoria, la seconda della stagione dopo Madrid.Nei quarti di finale, Fritz, 27 anni, ha sconfitto il veterano belga David Goffin, 66° ATP, per 6-3 6-4, in un incontro che ha controllato in modo più o meno confortevole dall’inizio alla fine.
    ATP Shanghai Taylor Fritz [7]66 David Goffin34 Vincitore: Fritz ServizioSvolgimentoSet 2T. Fritz 15-0 30-0 30-15 40-155-4 → 6-4D. Goffin 0-15 0-30 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-405-3 → 5-4T. Fritz 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace ace4-3 → 5-3D. Goffin 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-2 → 4-3T. Fritz 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-403-2 → 4-2D. Goffin 15-0 15-15 30-15 ace 40-153-1 → 3-2T. Fritz 15-0 30-0 ace 40-02-1 → 3-1D. Goffin 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A1-1 → 2-1T. Fritz 15-0 ace 30-0 40-0 ace 40-15 ace0-1 → 1-1D. Goffin 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1T. Fritz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-305-3 → 6-3D. Goffin 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-305-2 → 5-3T. Fritz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace4-2 → 5-2D. Goffin 0-15 15-15 30-15 30-30 30-403-2 → 4-2T. Fritz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A3-1 → 3-2D. Goffin 15-0 30-0 ace 40-03-0 → 3-1T. Fritz 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0D. Goffin 0-15 0-30 15-30 30-30 30-401-0 → 2-0T. Fritz 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-300-0 → 1-0

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sinner vs. Fritz, le chiavi della finale di US Open 2024

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Jannik Sinner e Taylor Fritz stasera (ore 20, Supertennis e Sky Sport) si giocano il titolo di US Open 2024. Una finale da sogno, per entrambi i giocatori, pur con declinazioni molto, molto diverse. Il californiano si è meritato sul campo l’accesso al match più importante della sua carriera, la chance di vincere uno Slam, e che Slam… quello di casa, dove un connazionale non trionfa dal 2003 (Roddick) e non gioca una finale dal 2006 (ancora A-Rod). L’altoatesino è n.1 del mondo, posizione meritatissima e che detiene solidamente dallo scorso giugno, quindi è relativamente “normale” che sia arrivato in finale in un torneo che si disputa sulla superficie a lui più congeniale, hard court outdoor, dove dallo scorso ottobre ha perso solo tre partite. Ma… l’avvicinamento e ingresso nel torneo è stato complicatissimo per la “nota” vicenda che, fortunatamente, sta svanendo come neve sotto il sole delle sue prestazioni e qualità, tecnica e umana. Il coro “Sinner – Sinner” intonato dall’Ashe nel corso della semifinale è la pietra tombale su ogni interferenza e/o cattiveria che uno sparuto manipolo di antagonisti del nulla continua a perpetrare sul web, uscendone con le ossa rotte.
    Che partita sarà, e chi vincerà? Logica & analisi tecnica sono nettamente a favore di Jannik. L’azzurro è nettamente più esperto a questi livelli. Ha già affrontato e vinto una finale Slam, tutt’altro che facile, a Melbourne. La forza di reazione tecnica e mentale sotto di due set è stata l’ennesima certificazione della sua grandezza. Quindi tutto lascia pensare che scenderà in campo forte di esperienze positive, di una forma che è cresciuta notevolmente nel corso del torneo, e una ritrovata serenità che l’ha portato a giocare un buon tennis. Non il migliore, il Sinner ingiocabile di molte settimane del 2024 (e fine 2023) l’abbiamo visto solo a tratti, ma è bastato a issarlo sino in finale. I campioni sono quelli che non vincono solo quando vedi la palla “grande così” e tutto ti riesce… nella giornata top sono tanti quelli che potrebbero ambire a vincere un titolo di massima importanza; non ci riescono perché uno Slam è una faccenda un po diversa. Devi vincere 7 partite 3 su 5 e ce la fai solo quando resisti alle difficoltà, alzi il livello nei momenti importanti, trovi il modo di superare difficoltà anche non giocando al tuo meglio. Esattamente quel che è riuscito fare l’azzurro nel difficilissimo match d’esordio, con un macigno epocale sulle spalle, e poi anche contro Medvedev e in semifinale contro Draper. La speranza è che Sinner esploda tutta la prepotenza e completezza del suo tennis, e faccia sentire in campo fin dai primi punti chi è il n.1, chi ha più esperienza, chi è il più forte. A una finale Slam nessuno ci arriva per caso, Fritz se l’è meritato con un percorso ottimo e mostrandosi molto competitivo anche sul piano agonistico e della tenuta fisica.
    Una finale è una partita unica, l’approccio mentale sarà decisivo per entrambi. Sinner è favorito, si spera che non senta questo ruolo ma riesca a giocare focalizzato e sciolto. Se sarà determinato, lucido e sicuro come nei suoi momenti migliori, è davvero favorito, ha tutto quel che serve per battere e domare le sfuriate dell’americano. Fritz… chissà come avrà vissuto la giornata di ieri e le ore che precedono il match. Da un lato sarà carico a mille, il match delle vita, nel suo paese, la finale che sogna da sempre, quindi avrà l’energia di una bomba atomica, ma… a volte un eccesso di carica per assurdo ti brucia e consuma. Saper gestire l’avvicinamento alla partita è decisivo, mai ha vissuto una situazione del genere quindi solo il campo ci dirà come ha gestito il tutto. Potrebbe esser un fume in piena, come spegnersi di fronte alla delusione se le cose all’avvio dovessero mettersi male. Proprio i primi game e tutto il primo set potrebbero essere decisivi a livello mentale stasera. Se Sinner riuscirà a partite forte e servire molto bene, in modo da disarmare la risposta del rivale, e quindi pressare tanto in risposta e scappare in vantaggio, Frtiz potrebbe crollare vedendo un muro troppo duro da abbattere.
    Analizzando brevemente la partita dal punto di vista tecnico-tattico, queste ritengo siano le chiavi per i due giocatori. Sinner deve assolutamente vincere il duello tra la sua risposta e il servizio di Fritz. L’americano deve servire al massimo della sue possibilità, non ha altra scelta, perché nello scambio dovrebbe esserci un certo vantaggio a favore di Jannik. Quindi se l’azzurro con la risposta, uno dei suoi colpi più importanti, riuscirà a reggere i servizi del rivale e mettergli grande pressione con palle lunghe e continue, in modo da non permettere a Taylor di girarsi a tirare la pallata col diritto dal centro, molto sarà “già fatto”. Fritz è costretto a comandare, prendersi rischi e spingere a tutta col diritto offensivo. Se Jannik non glielo permette e comanda il tempo di gioco dalla risposta, la chance del californiano sono molto, molto basse. Fritz non ha un cattivo rovescio in assoluto, ma tende a giocarlo bene quando ha il tempo per impattarlo con discreto equilibrio. Quindi un’altra chiave tattica dell’incontro per Sinner sarà quella di giocare molto bene e intenso col diritto cross, in modo da bloccare Fritz sulla destra, e quindi cambiare all’improvviso col lungo linea per far correre il rivale a sinistra e forzarlo a tirare un rovescio in corsa con poco tempo ed equilibrio precario. Se ci riesce, Fritz sarà in grossa difficoltà. Stessa cosa, se riesce ad inchiodarlo sulla diagonale di rovescio con palle talmente intense ed angolate da non consentire a Fritz di spostarsi lateralmente a tirare un botta col diritto. Sarà un discorso di centimetri e intensità: se la profondità di Jannik in quella diagonale è minore e l’angolo meno acuto, allora Taylor si gira e spara, e può far danni…
    Sinner deve giocare con più pazienza rispetto alla partita semifinale vs. Draper, dove ha affrettato i tempi dell’affondo col diritto commettendo troppi errori. Nello scambio in progressione, ad alto ritmo e intensità, ha una costanza e profondità che praticamente nessuno riesce a reggere sulla lunga distanza, nemmeno i migliori difensori del tour come Medvedev o Djokovic. Quindi non dovrebbe riuscirci nemmeno Fritz… che dovrà quindi prendersi rischi enormi e tirare a tutta appena possibile. Potrebbe trovare tantissimi vincenti e quindi mettere pressione a Sinner, ma non è detto che riesca a farlo per un tempo sufficiente a vincere tre set.
    Lo scenario peggiore per Sinner, sperando che il polso sia OK e che quindi possa giocare una partita normale, è di una giornata pessima al servizio, con Fritz molto incisivo in risposta e ingiocabile nei suoi turni di battuta. Se così fosse, Jannik sarebbe nei guai. Jannik potrebbe anche scegliere una tattica piuttosto offensiva e proiettata a rete per sorprendere il rivale, solleticarne il passante, mettergli pressione e quindi non farsi a sua volta attaccare. Per riuscirci è necessario servire bene e colpire ottimamente col diritto dal centro per guadagnare campo e aprirselo. Complessivamente, Fritz ha tennis meno completo, con alcuni punti di forza notevoli, ma anche limiti; Sinner ha più frecce nella sua faretra e può anche cambiare nel corso della partita qualora le cose non andassero come sperato. Oltre che una capacità di reazione già testata. Ovviamente, Jannik dovrà servire bene: quando non lo fa, ancora tende ad irrigidirsi e la sua spinta è meno efficace.
    I due hanno giocato due volte a Indian Wells: nel 2021 ha vinto lo statunitense, nel 2023 in tre set Sinner. I campi sono discretamente simili, ma rispetto a un anno e mezzo fa l’italiano si è portato su di una dimensione diversa. Non resta che aspettare qualche ora e vedere quel che ci racconterà il campo, l’Ashe. Il pubblico dovrebbe essere tutto o quasi pro Fritz, un pandemonio che Jannik dovrà gestire con calma. Sinner per vincere dovrà giocare bene, con lucidità e senza esagerare. Facendo sentire all’avversario il peso della sua palla e della sua esperienza in questi contesti.
    Buona finale a tutti, e forza Jannik!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO