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    Masters 1000 Shanghai: Sinner soffre ma con grinta porta a casa un match complicato contro Etcheverry

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Superare una giornata poco brillante e un avversario in grandissimo spolvero è roba da campioni, duri e vincenti, quelli che non contemplano la parola “sconfitta” e ancor meno “mollare” nel proprio vocabolario. È roba da Jannik Sinner, venuto a capo nel Masters 1000 di Shanghai da un match di terzo turno davvero complicato grazie ad un Tomas Etcheverry “on fire”, fortissimo al servizio e capace di entrare con colpi vincenti sulle traiettorie del n.1, portandolo spesso a rincorrere e pure sotto per potenza e angolo. Sinner vince 6-7(3) 6-4 6-2 al termine di una vera battaglia, molto dura anche sul piano fisico, nella quale è stato spesso costretto a rincorrere e ha sbagliato tanto, incapace di sfruttare molte chance di break, alcune giocate davvero non da lui, poco incisivo e attendista. Era tempo che Jannik non finiva così in difficoltà sullo scambio di velocità pura, per colpa di un avversario davvero formidabile per timing d’impatto e aggressività, ma anche per una giornata opaca del nostro campione, con energia altalenante che l’ha portato spesso assai dietro la riga di fondo e con palle mediamente meno profonde e continue. È arrivata una vittoria importante che gli consente di continuare la strada nel torneo, conquistata di testa e voglia più che per qualità di gioco. Il non aver sfruttato diverse chance – clamorosi i due set point nel primo set, giocati davvero male – ha complicato assai la partita e dato vigore all’argentino, che ha lottato come un leone e mostrato qualità davvero importanti.Agli ottavi di finale sfiderà uno tra Shelton o Carballes Baena.
    È bene ripetere una considerazione di fondo: non si può pretendere che Sinner vinca, anzi stravinca, ogni singolo match; che sia al massimo della spinta e della intensità any given day, contro avversari che vedono in lui quello da battere per prendersi lo scalpo più ambito, quello del n.1. Jannik gioca da vero n.1, e porta a casa in qualche modo la vittoria n.61 di un 2024 irreale per continuità di prestazioni e qualità generale, pur sopportando “quello scomodo fardello” che tutti conosciamo. Servono qualità fisiche e morali senza precedenti per farcela; lui sbanda, a volte traballa, ma non crolla, anzi trova il modo di alzare il livello di gioco e vincere, ribaltando situazioni molto complicate. Etcheverry ha giocato una partita splendida, mostrando tutto il suo valore e trovando una continuità di giocate anche superiore alla sua classifica. Splendido il siparietto di Jannik con Vagnozzi, quando l’azzurro ha esternato la discreta frustrazione per l’ennesima super giocata del rivale, col coach che gli dice “È n.25 del mondo”, a sottolineare come non fosse affatto un tizio da considerare gestibile. Con il servizio nei primi due set è stato a tratti imprendibile, e soprattutto Tomas ha incantato per come sia riuscito a gestire il ritmo di Jannik e spesso entrarci a tutta, generando una velocità e angolo imprendibile anche per la difesa del nostro campione.
    Proprio questa situazione spiega bene le difficoltà affrontate da Sinner nell’incontro odierno. Generalmente Jannik è superiore quando si può scambiare ad alta velocità e ritmo, quasi nessuno riesce a stargli dietro, entrare nelle sue traiettorie con ancor più potenza e velocità. Alcaraz, Djokovic, a tratti Medvedev o quasi nessun altro ci riescono, alla fine la pressione dell’azzurro porta l’avversario all’errore o gli apre il campo ad un affondo. Etcheverry invece è stato formidabile nell’entrare col diritto – e anche col rovescio, cosa assai sorprendente – sulle traiettorie intense ma non così profonde dell’italiano, che è andato spesso sotto, ha perso campo ed è uscito sconfitto da tanti scambi. Questo l’ha portato tenere un’attitudine stranamente più difensiva, e c’ha messo un set e mezzo a ritrovare quel piglio, energia e più intensità che finalmente gli hanno permesso di guadagnare campo, spingere da una posizione migliore e mettere alle corde l’argentino. Ovviamente se avesse sfruttato uno di quei due “sciagurati” set point nel primo set, giocati malissimo sia per scelte che energia, o altre chance di break, probabilmente la partita sarebbe stata diversa. Nel tiebreak del primo set Tomas, forte del momento positivo, ha lasciato correre il braccio a tutta e si è preso con merito e slancio il set. E la partita si è molto complicata.
    Nel secondo set dopo un paio di game si è visto un Jannik più attivo e dinamico: ha iniziato a spingere di più col diritto, leggermente più carico di spin e questo ha tolto al rivale quella palla rapida ma pulita che era riuscito fin lì ad anticipare e spingere con grande efficacia. Inoltre Sinner ha cercato più spesso il cambio col lungo linea, in particolare col rovescio, soluzione cercata troppo poco nel primo set. È stata una scelta decisiva: Tomas infatti nello scambio è stato rapidissimo a spostarsi sulla sinistra e comandare, con ottimo timing per l’attacco, mentre sulle bordate improvvise che l’hanno costretto a correre verso destra ha quasi sempre perso lo scambio e l’hanno costretto a difendere maggiormente quell’angolo, “scassando” un tennis che aveva funzionato a meraviglia.
    Anche in risposta Sinner ha inciso meno del solito, per l’ottimo servizio dell’argentino ma anche per una giornata meno sicura. Probabilmente si sentiva meno reattivo, sentiva meno la palla, e forse non si aspettava una resistenza così importante, solida e continua dell’avversario. Applausi a Etcheverry, che si conferma top30 non per caso, ma applausi anche alla solita durezza, resistenza e forza morale di Sinner. Uno che anche nelle giornate meno brillanti trova la reazione, il modo di restare lì e girare la partita a sua favore. Anche sporcandosi le mani, accettando l’altro fosse sopra, aspettando la tempesta passasse e pronto e sfruttare il vento. Certamente non il miglior Sinner, per qualità dei colpi, chance sprecate ed errori, ma il nostro n.1 alla fine vince quasi sempre. Ed è sempre, o quasi, Domenica.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il match scatta con dominio assoluto del servizio, addirittura 3 Ace di Etcheverry nel suo primo turno di battuta. Funziona molto bene il diritto di Sinner, è sicuro nella spinta dal centro dove comanda lo scambio. Anche nel secondo game l’argentino è imprendibile con la battuta, altri due Ace e 2 pari. Tomas inizia il quinto game con un rovescio cross vincente straordinario, quindi Jannik sbaglia un rovescio di scambio e si ritrova sotto 0-30. Alza il livello Sinner, gran diritto vincente e poi improvvisa smorzata dopo aver comandato lo scambio, 30 pari, perfetto il taglio sotto alla palla. 4 punti di prepotenza e via, 3-2. Perde il primo punto al servizio Etcheverry, ma a 15 impatta 3 pari, servizio e diritto super incisivi. Sinner invece anche nel settimo game scivola sotto 0-30. Due ottime prime palle riportano Jan in parità. La risposta profonda sorprende Jannik, che arriva un po’ scarico con le gambe e sbaglia un diritto in rete. 30-40, palla break per l’albiceleste. Ace di Sinner, esterno, imprendibile, miglior modo per annullare la chance. Segue un altro esterno, terzo del game. Scambi davvero minimi, con due servizi così performanti. 4-3 Sinner. Nell’ottavo game la risposta di Sinner sale in cattedra: palla profonda, più carica di spin, ed Etcheverry perde il controllo, 15-30. Spara un altro bel servizio Tomas, ma sul 30 pari, su un’altra risposta molto profonda dell’azzurro, centra male col diritto, e la palla quasi non arriva a rete. 30-40 e palla break per Jannik. Lo aiuta il servizio, addirittura 225 km/h ed esterna, la risposta in tuffo di Sinner non riesce a tenerla in gioco. Il campo è rapido, lo vede da quanto il servizio sia così determinante. Col settimo Ace, Etcheverry impatta 4 pari. Dopo due turni più complicati, Jannik vola via liscio nel nono game, pure un serve and volley da australiano “doc” sul 40-0, con un tocco di classe. 5-4 Sinner. Ora Tomas serve sotto la pressione del punteggio, e giocare è tanto più complicato… Con una volée un po’ fortunata (stava per cadere per terra!) vince il secondo punto l’argentino, poi sbaglia malamente un diritto sotto la risposta potente dell’azzurro. Sul 30 pari si scambia, Jannik comanda ma si fa sorprendere dall’angolo molto stretto col diritto, arriva con un attimo di ritardo e sbaglia col diritto. 5 pari. Jannik tira dritto come un treno lanciato, altro game perfetto, 6-5. Di nuovo appena il servizio di Etcheverry non è imprendibile e si scambia, Sinner si prende il punto costruendo a maggior velocità. Sul 15-30 Jannik risponde preciso sulla sinistra del rivale, che tira malamente in rete. Il peggior colpo del set per Tomas, gli costa due set point sul 15-40. Pressue on, serve off… ma Sinner non sfrutta questo scambio, dove comanda ma sbaglia per primo col rovescio incrociato, errore per lui banale. 30-40. Ancora seconda palla… e altro brutto errore col rovescio di Sinner, poca energia nel colpire col rovescio. Due chance davvero sprecate dal n.1. Tiebreak. Inizia male Jannik, lungo il diritto lungo linea. Sinner si riprende in mini-break con un bel pressing e rovescio lungo linea imprendibile in contro piede. Durissimo lo scambio sul 2-1, gran ritmo e Sinner piegato sulle gambe dopo aver sbagliato il diritto. 3-1 Etcheverry. Non chiude col diritto sotto rete Jannik, sceglie il diritto e passante dell’argentino non è gestibile. 4-1 e servizio Etcheverry. Si gira 4-2, errore in scambio di Tomas. Con altro errore Sinner si ritrova sotto 5-2. Bravissimo l’argentino sul 5-3, gran rovescio cross, velocissimo, e volée altrettanto bella. Applausi e tre set point sul 6-3. Attacca non bene l’azzurro e sbaglia una volée molto complicata. SET Etcheverry, bravissimo, ma quanto pesano quei due set point, sulle seconde palle del rivale, non sfruttati sul 6-5.
    Etcheverry inizia con un altro buon turno di battuta il secondo set, 1-0, può fare corsa di testa. Anche Sinner chiude a 15 un solido game di servizio. 1 pari. Etcheverry è bravo a comandare col diritto dopo un bel servizio, e Jannik in questa fase è anche non così lucido, come dimostra il pessimo rovescio incrociato in rete sull’ultimo punto del terzo game, quando il campo in lungo linea era spalancato. È necessario che Jannik salga di livello nella spinta, più potenza e intensità per arrivare ad una velocità superiore alla resistenza del rivale; al contrario, la sua palla non è sempre pesante, e talvolta pure un po’ corta ed Etcheverry ha modo di resistere e anzi incidere. Sul 2 pari il game è lottato. Sul 30 pari Tomas non trova la prima palla, la risposta di Jannik è interessante e l’argentino ha fretta nello spingere, terminando in rete. 30-40 e palla break per l’italiano. Altra seconda di servizio, lunghissimo scambio, al centro, tattico… sino all’accelerazione improvvisa col diritto lungo linea di Sinner che FINALMENTE si prende il BREAK. Fa il pugno, ecco il segnale di forza che finora era mancato. 3-2 e servizio per il n.1. Ha cambiato passo nello scambio Jan, la palla più rapida e profonda, comanda col diritto ed è lui a spostare tanto l’avversario. Chiama il pubblico l’azzurro dopo aver “sfondato” Tomas sul 15 pari, poi sbaglia malamente un diritto d’attacco che di solito gestisce con nonchalance. Etcheverry spinge con tutta la potenza del suo diritto e si prende due punti e il Contro BREAK, sportivo l’azzurro nell’applaudire il vincente del rivale sul 30-40, pallata clamorosa incrociata. 3 pari, tutto da rifare. Tomas paga forse lo sforzo del game precedente, concede un paio di punti e quindi è bravo Sinner chiudere nei pressi del net uno schema nato da una risposta splendida di rovescio e via avanti. 15-40, due chance per scappare di nuovo avanti. Corre a rete dietro al diritto l’argentino, ma il passante basso dell’italiano è troppo difficile da gestire. BREAK Sinner, 4-3. La battaglia è dura anche nell’ottavo game, l’argentino non molla e tira fortissimo. Jannik è sorpreso, parla col angolo esternando la frustrazione per il non riuscire a scrollarsi di dosso l’avversario. “È n.25 del mondo” gli dice il Vagno, asciutto e diretto. Significa: lui è bravo, c’è da soffrire e stargli sopra. Eccellente la rincorsa e tocco col diritto in avanzamento dopo la smorzata di Sinner, e poi chiude un Ace un game fondamentale, 5-3 avanti. Gran qualità complessiva in questa fase, tanti punti vincenti. Sinner serve sul 5-4. Molto attento, servizio e diritto aggressivo. 30-0. Ace, e tre Set Point. Basta il primo, in rete la risposta di Tomas. 6-4. Reazione di fisico contro un avversario in grande spolvero. Era necessario alzare intensità e mettere più pressione all’avversario. Numeri peggiori al servizio, ma altra forza nello scambio.
    Il terzo set inizia dopo oltre 5 minuti di sosta ai box dell’argentino, al servizio. Sinner non è freddato affatto, comanda lo scambio con palle velocissime e pressanti. 0-30. Arriva un clamoroso errore di Tomas, comanda avanza e stecca lo smash, 0-40, tre chance immediate per Jannik per scappare avanti. Gran vincente col diritto di Etcheverry sulla prima, mentre Sinner stacca la risposta sulla seconda, 30-40. Troppo dietro l’azzurro sulla terza, il diritto difensivo non passa la rete. Scoccano le due ore di gioco, l’argentino col quinto punto di fila vince il game, che occasioni per l’italiano… La pressione di Sinner in risposta è costante, e Jannik ha appena alzato la traiettoria dei colpi, così c’è meno velocità per l’argentino per entrare forte con i suoi colpi. La tattica funziona. Jannik si procura una palla break sul 30-40, forzando l’errore del rivale, che ripete lo stesso errore e concede il BREAK al n.1, avanti 2-1 e servizio. Il lavoro ai fianchi dell’azzurro paga. Meno appariscente rispetto alle migliori giornate, ma Jannik è solido nel quarto game, un Ace e palle giocate con intensità ma buon margine lo portano avanti 3-1, ora Etcheverry ha davanti una montagna, anche perché col servizio è calato e deve conquistarsi ogni punto in scambio. Sinner è consistente, non sbaglia niente e trova l’affondo sullo 0-15 con un diritto cross perfetto. 0-30, situazione interessante per scappare verso il successo. Fantastico il rovescio lungo linea improvviso che gli apre il campo e via a chiudere di volo. 15-40, due chance che profumano di grande W. Uff! La gran difesa di Jannik col rovescio esce di pochissimo, 30-40. Fa una vera magia Tomas di volo, una demi-volée difficilissima che gli resta in campo, coraggio e forse anche un pizzico di fortuna, ma si salva. 3-2. Da 30-0 si complica il sesto game di Jannik, non riesce a provocare l’errore dell’avversario e un rovescio di scambio errato gli costa il 30-40 e palla del contro break. Frustrazione del n.1, parla da solo, cosa non usuale. Lo aiuta la prima di servizio, potente al corpo, e la risposta vola via. Splendida la bordata di diritto lungo linea, sbaraglia la difesa del rivale e dà un segnale di forza, ma non basta a chiudere il game e un errore successivo col rovescio gli costa una seconda palla break. Ancora il servizio lo salva, sempre al corpo. Etcheverry trova un back difensivo clamoroso su di un rovescio aggressivo Sinner, l’azzurro è sorpreso sotto rete, terza palla break e ancora il servizio fa la differenza. Con un’acrobazia sotto rete finalmente Jannik chiude dopo 11 minuti il sesto game, annullando 3 palle break. 4-2. L’argentino paga lo sforzo del game in risposta, poche prime palle e gioca più corto, Sinner subito ne approfitta, 0-30. Sul 15-30 si butta a rete in contro tempo ma sbaglia totalmente il tempo, 15-40. Si prende di forza il punto sulla seconda palla break Sinner, gran rovescio lungo linea e via a spingere col diritto, imprendibile. BREAK e 5-2, può servire per la vittoria. Jannik chiude senza ulteriori patemi, al primo match point con quel serve and volley che mai aveva funzionato nel match. Durissima partita. giocata a livello ottimo da Tomas, bravo a spremere a tutta l’azzurro. L’ha vinta da campione, con la sua durezza. È il successo n.61 nel 2024. Tantissime.

    Sinner – Etcheverry ATP Shanghai Jannik Sinner [1]666 Tomas Martin Etcheverry [31]742 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 30-0 40-05-2 → 6-2T. Martin Etcheverry 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-2 → 5-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace 40-40 40-A 40-40 A-403-2 → 4-2T. Martin Etcheverry 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-403-1 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace2-1 → 3-1T. Martin Etcheverry 0-15 15-15 15-30 30-30 30-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1T. Martin Etcheverry 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-4 → 6-4T. Martin Etcheverry 15-0 ace 30-0 40-0 40-155-3 → 5-4J. Sinner 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-30 ace4-3 → 5-3T. Martin Etcheverry 0-15 0-30 df 15-30 15-403-3 → 4-3J. Sinner 15-0 ace 15-15 df 30-15 30-30 30-403-2 → 3-3T. Martin Etcheverry 15-0 15-15 30-15 30-30 30-402-2 → 3-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 ace 40-151-2 → 2-2T. Martin Etcheverry15-40 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-150-1 → 1-1T. Martin Etcheverry 15-0 ace 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak40-A* 0*-0 0-1* 1-1* 1*-2 1*-3 1-4* 2-4* 2*-5 3*-5 3-6*6-6 → 6-7T. Martin Etcheverry 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 ace6-5 → 6-6J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5T. Martin Etcheverry 0-15 15-15 15-30 30-30 40-305-4 → 5-5J. Sinner 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4T. Martin Etcheverry 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 ace ace4-3 → 4-4J. Sinner 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 40-40 ace A-40 ace3-3 → 4-3T. Martin Etcheverry 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-2 → 3-2T. Martin Etcheverry 15-0 ace 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1T. Martin Etcheverry 15-0 30-0 ace 40-0 ace 40-15 ace1-0 → 1-1J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-00-0 → 1-0

    Statistiche
    🇮🇹 J. Sinner
    🇦🇷 T. Etcheverry

    Punteggio servizio
    298
    250

    Ace
    12
    11

    Doppi falli
    1
    1

    Percentuale prime di servizio
    70% (64/92)
    52% (49/94)

    Punti vinti con la prima
    78% (50/64)
    84% (41/49)

    Punti vinti con la seconda
    54% (15/28)
    38% (17/45)

    Palle break salvate
    80% (4/5)
    69% (9/13)

    Giochi di servizio giocati
    15
    15

    Punteggio risposta
    136
    95

    Punti vinti in risposta sulla prima
    16% (8/49)
    22% (14/64)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    62% (28/45)
    46% (13/28)

    Palle break convertite
    31% (4/13)
    20% (1/5)

    Giochi di risposta giocati
    15
    15

    Punti vinti a rete
    73% (16/22)
    68% (13/19)

    Vincenti
    40
    29

    Errori non forzati
    27
    36

    Punti vinti al servizio
    71% (65/92)
    62% (58/94)

    Punti vinti in risposta
    38% (36/94)
    29% (27/92)

    Punti totali vinti
    54% (101/186)
    46% (85/186)

    Velocità massima servizio
    212 km/h
    225 km/h

    Velocità media prima di servizio
    193 km/h
    214 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    153 km/h
    163 km/h LEGGI TUTTO

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    Etcheverry favorevole ai sauditi: “Se portano più soldi, sono i benvenuti”

    Etcheverry in campo a Cordoba

    Tomas Etcheverry è una delle punte di diamante del tennis argentino, e questa settimana ha toccato il proprio best ranking. Il 24enne di La Plata dopo un buon apprendistato nei Challenger – molti giocati anche in Italia, con discreti risultati – è sbarcato con successo sul tour maggiore, imponendo la potenza del suo diritto e schemi offensivi che gli permettono di ottenere buoni risultati anche al di fuori della natia terra battuta. La scalata del “piccolo Delpo” (così lo chiamano in patria, anche per il suo fisico longilineo) non è stata fulminea ma costante: ha iniziato il 2022 al n.130 del ranking e con buoni risultati nei Challenger (1 vittoria e alcune finali) ha chiuso la stagione al n.85. Nel 2023 il salto qualità: finale al 250 di Santiago e poi a Houston, fino al miglior torneo in carriera, Roland Garros, dove si è issato sino ai quarti di finale (battuto da Zverev) dopo aver sconfitto De Minaur e Coric. Grazie ai quarti a Basilea si è attestato al n.31, e agli ultimi Australian Open è arrivato al terzo turno, fermato da sua maestà Djokovic. La scorsa settimana nella sua Argentina si è fermato nei quarti a Cordoba (superato da Coria), adesso cercherà l’acuto a Buenos Aires, dove è testa di serie n.6, esordio contro Carballes Baena. Con un tennis di pressione interessante e un diritto che può fare davvero male, l’argentino ha trovato un livello di gioco che vale la sua attuale classifica di n.27, il suo picco in carriera. La sensazione è che abbia ancora molti margini di miglioramento.
    Proprio nella settimana scorsa Tomas ha rilasciato un’intervista al collega Sebastian Varela di Clay, nella quale si è soffermato su alcuni temi, come la vita sul tour e il tanto discusso possibile ingresso dei sauditi nel tennis. Per Etcheverry le porte ai ricchi fondi sauditi sono spalancate se questo comporterà una crescita dei compensi per i giocatori.
    “Affrontare Djokovic sulla Rod Laver Arena è stato da brividi, una grande esperienza” racconta Tomas. “Ho giocato la mia partita, è stato qualcosa di bellissimo. Ovviamente mi è rimasto un po’ di amaro in bocca perché non sono riuscito a fare quello che speravo a livello di colpi, ma del resto lui è il più grande, e sul suo campo… Un’esperienza che mi spinge ad andare avanti, continuare ad imparare, rendendomi conto di cosa ho fatto bene e cosa ho sbagliato. Aver avuto l’opportunità è qualcosa che mi aiuta a crescere”.
    L’argentino ha iniziato il 2024 con un vero cambio di telaio (da Head a Yonex), non è mai facile digerire la novità. “È difficile, ma bisogna essere aperti ai cambiamenti. L’ho scelto per fare un salto di qualità. Ci sono diversi tipi di giocatori: alcuni non riescono mai cambiare, altri sono aperti a provarci, come è stato il mio caso. Volevo trovare qualcos’altro perché la racchetta precedente non mi aiutava a migliorare alcuni aspetti del mio gioco. Volevo fare un salto e ho scommesso, vedremo come andrà. Non ho mai rotto una racchetta. Quando ero bambino me la regalarono i miei genitori. Costano molto e mi hanno insegnato che le cose vanno rispettate, e che se sbaglio la colpa non è del telaio, è così e chi dice il contrario sbaglia. Non ho mai voluto mostrare al mio rivale la mia frustrazione. Ci sono ragazzi là fuori che hanno bisogno di una racchetta e me le hanno chieste. Preferisco regalarle a chi ne ha bisogno piuttosto che romperle”.
    Ecco il passaggio sul tema caldo del momento, i sauditi nel tennis. Senza ipocrisia, Tomas apre a una potenziale rivoluzione: “È un tema sul quale non sono così informato, non conosco i dettagli, ma è risaputo negli spogliatoi che l’Arabia Saudita desidera essere coinvolta in più tornei e sono disposti a portare più soldi. Io non ho nessun problema al riguardo. Finché ci sono più soldi da distribuire ai giocatori, non solo a quelli in alto, ma anche a quelli più dietro in classifica, ovviamente i conti tornano. È stato molto difficile per tutti noi, soprattutto per i sudamericani, arrivare in alto, quindi se portano più denaro ben vengano“.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Van Assche, un talento da sviluppare

    Luca Van Assche

    Cielo uggioso, pioviggine, fresco. Un clima tutt’altro che ideale quello del primo mercoledì agli IBI23, ma dopo un’ora abbondante di ritardo il programma sul Grand Stand è scattato con il match tra Etcheverry e Van Assche. Non esattamente un blockbuster, ma c’era più di un motivo di curiosità per seguire quest’incontro. Da un lato l’argentino, tennista di sostanza, che da buona formichina ha scalato il ranking inanellando ottimi risultati prima nei Challenger e poi negli ATP, con due finali disputate quest’anno (Santiago e Houston) che l’hanno issato al n.61 attuale nel ranking, un paio di posti dietro al suo best toccato giusto un mese fa. Dall’altra parte della rete il promettente francese Van Assche, padre belga e madre italiana, più giovane tennista in top100, ancora 18enne fino a domani, quando spegnerà diciannove candeline. Purtroppo per lui non potrà festeggiare forte del primo successo al Foro Italico, visto che ha ceduto in due set (7-6, 6-3) sotto i colpi dell’albiceleste e anche una discreta pioggia in più fasi dell’incontro. Una partita persa “male”, perché nel complesso ha giocato meglio di Tomas Martin, ma non è bastato. In più fasi è venuta fuori la giovane età, l’inesperienza, si potrebbe dire la poca efficacia nel trasformare fasi di scambio nelle quali conduceva in punti pesanti.
    Pesante è stato a tratti il diritto di Etcheverry, un colpo con il quale ha monetizzato fasi difensive in attacco, cogliendo il giovane transalpino fuori posizione, o sorpreso perché convinto di aver mosso gli scacchi a suo favore avendo però fatto male, evidentemente, i calcoli.
    Incredibile il parziale subito da Luca all’avvio del primo set: avanti di un break, ha perso 15 punti di fila, crollando sotto 1-4. Poi ha ritrovato ritmo nello scambio, spostando l’avversario con un pressing asfissiante fatto di anticipo ed angoli stretti, guadagnando campo e spazio. È questo il Van Assche che lascia intravedere sprazzi di grandissimo giocatore: quando riesce a comandare lo scambio abbinando la facilità di aprire l’angolo all’intensità, la faccenda si fa serie. Appoggi eccellenti, anticipo, ottima lettura dei colpi del rivale, in queste fasi sembra un piccolo Hewitt, uno che non ti lascia respirare perché sei costretto a rincorrere a destra e a manca, e non è mica facile ribaltare l’inerzia perché Luca è davvero rapido a chiudere gli spazi.
    Con questa qualità Van Assche si è preso il contro break sul 3-5 rispondendo con grande profondità e impattando 5 pari. Al tiebreak si gioca punto su punto, e qua si vedono i suoi difetti, quelli che ancora, per inesperienza e necessità di crescere, gli sono costati la sconfitta. Ha giocato la maggior parte dei punti in comando, ma nonostante si sia creato lo spazio per l’affondo, ha preferito continuare a macinare invece che piazzare la zampata, avanzare sulla rete, sfruttare la situazione di vantaggio creata costruendo. L’altro è bravo a ribaltare situazioni a suo favore spingendo bene col diritto, si procura set point e si prende il set al quarto, per 9 punti a 7.
    Van Assche parte forte nel secondo set, break immediato dettando i tempi di gioco, 3-0 avanti. Si rivede il suo miglior tennis, ha guadagnato campo. Ma dura poco: Etcheverry riguadagna una posizione migliore, serve bene impatta sul 3 pari, quindi mette la freccia spingendo di più, approfittando di qualche errore di troppo di Luca, che sente di aver perso continuità ed efficacia.
    Il classe 2004 partiva sfavorito, e ha perso. Ci sta, Etcheverry è il classico tennista scomodo da affrontare, è in un ottimo momento e sarà lui a sfidare Djokovic al prossimo turno. C’era la prospettiva di gustarsi la rivincita di quella partita a Banja Luka aveva divertito. Ne vedremo certamente altre, Van Assche non sarà un crack epocale, ma ha testa, tennis e gambe per diventare un buonissimo giocatore, appena riuscirà ad essere più incisivo ed aggressivo a chiudere i suoi schemi di costruzione molto interessanti
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Da Perugia: Tomas Martin Etcheverry supera Flavio Cobolli ““Flavio sarà presto top 100 ATP. E’ un grande talento”

    Tomas Martin Etcheverry – Foto MEF Tennis Events

    Si chiude abbondantemente dopo la mezzanotte il mercoledì degli Internazionali di Tennis Città di Perugia | G.I.Ma. Tennis Cup targati MEF Tennis Events. L’argentino Tomas Martin Etcheverry, campione in carica, ha battuto Flavio Cobolli 6-2 6-7(5) 6-3 in 3 ore e 17 minuti di gioco: “È stata una partita molto difficile. Non ho gestito la tensione in alcuni momenti delicati, come quando ho servito per il match nel secondo set. Ovviamente il pubblico ha tifato il mio avversario, non è stato semplice”. Poi gli elogi a Cobolli: “Flavio sarà presto top 100 ATP (oggi è numero 157 del mondo, ndr). È un grande talento, è stata la terza volta che ci siamo affrontati (ha sempre vinto l’argentino, ndr) e di sicuro è stata la sfida più bella delle tre”. Bene anche il croato Borna Coric, vincitore del match contro Alessandro Giannessi con lo score di 6-2 7-6(6). LEGGI TUTTO