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    Brad Stine (coach di Paul) ammette: “Sinner e Alcaraz hanno una qualità in particolare che li eleva su tutti gli altri”

    Jannik e Carlos, i due leader del tennis mondiale

    Mentre Tommy Paul annuncia il forfait anche al Masters 1000 di Shanghai per la necessità di prendersi più tempo per curare l’infortunio all’addome che lo sta penalizzando da diversi mesi, il suo coach Brad Stine ha parlato di un tema interessante: qual è la differenza che eleva Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sopra tutta la concorrenza? L’ex coach di Jim Courier, da cinque anni a fianco di Paul e artefice della grande scalata sino alla top 10 del suo assistito, è intervenuto al podcast Inside-In, soffermandosi su vari temi, tra cui il dominio assoluto dell’italiano e dello spagnolo nel 2025. I due campioni sono spartiti equamente gli Slam e hanno disputato uno contro l’altro le ultime tre finali Major, mostrando una superiorità schiacciante su tutta la concorrenza. Stine riflettendo sul valore di Paul, anche nelle partite recenti disputate contro Carlos e Jannik, ha una idea molto precisa su quello che distingue i due leader attuali della disciplina da tutto il resto del gruppo.
    “Paul da tempo ha raggiunto un livello di gioco molto buono, come dimostra anche la sua classifica” afferma Stine. “Se torniamo alla scorsa off-season, in preparazione dell’Australian Open 2025, il nostro obiettivo in quelle settimane di lavoro a fine 2024 era capire come battere Carlos e Jannik. Tommy ha ottenuto buoni risultati contro praticamente tutti gli altri. Non ha mai dominato in senso assoluto, ma è riuscito a battere quasi tutti i giocatori di quel livello”.
    “Per come sono andati i sorteggi, Tommy ha affrontato Sinner negli ottavi di finale a US Open e Carlos nei quarti di Wimbledon. Ha strappato un set a Carlos, e poi un set a Jannik a Roma, quindi ci sono stati segnali evidenti che sta facendo le cose nel modo giusto. Ma la questione è riuscire a mantenere quelle cose per un tempo sufficiente a fare ancora meglio contro di loro. Uno degli aspetti di cui abbiamo parlato e approfondito è che pensiamo che Tommy abbia un certo vantaggio rispetto alla maggior parte degli avversari quando si gioca al meglio dei cinque set, ma non contro quei due…”
    “Contro Sinner e Alcaraz, invece, sono loro ad avere un vantaggio: non tanto sul piano fisico, né in modo decisivo su quello tattico o tecnico, perché fino a un certo punto Tommy riesce a stare lì con loro e giocarsela alla pari. Il punto è la capacità mentale di mantenere quel livello di gioco per un periodo molto, molto, molto lungo. È proprio questo che Carlos e Jannik stanno facendo a un livello eccezionale, meglio di tutti gli altri e questo fornisce loro un vantaggio decisivo”.
    Una osservazione interessante e pertinente. Stine giustamente sottolinea ed esalta la qualità del suo assistito, ma la sostanza del suo pensiero è corretta. Del resto, come insegnano i migliori coach, quando un giocatore cerca di migliorare la propria performance una delle chiavi non è soltanto aggiungere colpi superiori al proprio gioco ma anche aumentare esponenzialmente la durata del proprio picco di prestazione. Quello che Jannik e Carlos riescono a fare meglio di tutta la concorrenza.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Da Panatta a Sinner: 47 anni dopo un italiano torna in finale a Roma. Sarà sfida finale con Carlos Alcaraz

    Jannik Sinner nella foto (foto Brigitte Grassotti)

    Erano 47 anni che un italiano non raggiungeva la finale degli Internazionali BNL d’Italia. Un digiuno interminabile che Jannik Sinner ha finalmente spezzato, conquistando l’accesso all’ultimo atto del torneo romano con una spettacolare rimonta contro l’americano Tommy Paul, battuto con il punteggio di 1-6, 6-0, 6-3.
    Una vittoria storica per il numero uno del mondo, che scrive un’altra pagina indelebile del tennis italiano e si prepara a regalare al pubblico del Foro Italico una finale da sogno contro Carlos Alcaraz. L’ultimo italiano a raggiungere questo traguardo fu Adriano Panatta nel lontano 1978, segno di quanto sia significativo il risultato ottenuto dall’altoatesino.
    Il match si è concluso alle 22:34, quando l’ultimo dritto di Paul si è allungato oltre la linea di fondo campo, permettendo a Sinner di alzare le braccia al cielo tra il boato del pubblico romano. Una rimonta straordinaria per il campione azzurro, che dopo un difficile primo set ha saputo trasformarsi completamente, dominando il secondo parziale con un pesante 6-0 e gestendo con autorità il terzo e decisivo set.
    Con questa vittoria, Sinner non solo conquista la sua prima finale a Roma, ma allunga anche la sua straordinaria striscia di successi consecutivi, confermandosi come il numero uno indiscusso del tennis mondiale. E domenica, nella finale più attesa, ad attenderlo ci sarà Carlos Alcaraz, per un duello generazionale che promette scintille.
    ATP Rome Jannik Sinner [1]166 Tommy Paul [11]603 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-3 → 6-3T. Paul 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-405-2 → 5-3J. Sinner 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2T. Paul 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A3-2 → 4-2J. Sinner 0-15 0-30 15-30 15-403-1 → 3-2T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-153-0 → 3-1J. Sinner 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 40-302-0 → 3-0T. Paul 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A df1-0 → 2-0J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2T. Paul 0-15 15-15 15-30 15-40 30-405-0 → 6-0J. Sinner 15-0 30-0 40-04-0 → 5-0T. Paul 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 df 40-40 40-A3-0 → 4-0J. Sinner 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 ace A-402-0 → 3-0T. Paul 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 40-A1-0 → 2-0J. Sinner 15-0 30-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Paul 15-0 15-15 30-15 40-151-5 → 1-6J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-150-5 → 1-5T. Paul 15-0 30-0 40-0 40-150-4 → 0-5J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-3 → 0-4T. Paul 0-15 0-30 15-30 30-30 40-300-2 → 0-3J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 40-A0-1 → 0-2T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Paul 🇺🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    260
    233

    Ace
    4
    0

    Doppi falli
    1
    3

    Prima di servizio
    44/61 (72%)
    58/74 (78%)

    Punti vinti sulla prima
    32/44 (73%)
    33/58 (57%)

    Punti vinti sulla seconda
    7/17 (41%)
    7/16 (44%)

    Palle break salvate
    3/6 (50%)
    5/10 (50%)

    Giochi di servizio giocati
    11
    11

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    195
    163

    Punti vinti sulla prima di servizio
    25/58 (43%)
    12/44 (27%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    9/16 (56%)
    10/17 (59%)

    Palle break convertite
    5/10 (50%)
    3/6 (50%)

    Giochi di risposta giocati
    11
    11

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    4/6 (67%)
    2/4 (50%)

    Vincenti
    17
    13

    Errori non forzati
    32
    35

    Punti vinti al servizio
    39/61 (64%)
    40/74 (54%)

    Punti vinti in risposta
    34/74 (46%)
    22/61 (36%)

    Totale punti vinti
    73/135 (54%)
    62/135 (46%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    210 km/h (130 mph)
    219 km/h (136 mph)

    Velocità media prima
    194 km/h (120 mph)
    186 km/h (115 mph)

    Velocità media seconda
    151 km/h (93 mph)
    152 km/h (94 mph)

    Tra poco Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Tommy Paul sugli scudi: secondo americano dopo Sampras con semifinali consecutive a Roma

    Tommy Paul nella foto – Foto Getty Images

    Un anno dopo, Tommy Paul e Hubert Hurkacz si sono ritrovati ai quarti di finale del Masters 1000 di Roma. E un anno dopo, il numero 12 del mondo ha ripetuto l’impresa, assicurandosi il ritorno in semifinale degli Internazionali BNL d’Italia, un risultato raro nella storia del tennis statunitense. Ma andiamo con ordine e vediamo le statistiche.
    Paul ha resistito a un primo set che è valso quasi un’intera partita e ha trionfato con il punteggio di 7-6(4), 6-3. Solo quel primo parziale è durato un’ora e 16 minuti e ha visto tre break di servizio per parte, sempre con l’americano che ha perso il break dove ha servito anche per il set sul 5 a 4. È certo che il tennista meglio classificato ha gestito bene la frustrazione, ha prevalso nel tie-break, ha salvato una palla break all’inizio del secondo set e si è poi liberato mentalmente per conquistare una vittoria che lo lascia a un solo successo dal ritorno nella top 10 mondiale.
    Con questo risultato, Paul diventa il primo americano a raggiungere semifinali consecutive a Roma dai tempi di Pete Sampras (1993 e 1994) e solo il terzo in assoluto, unendosi a una lista che comprende anche Jim Courier (1992 e 1993). Inoltre, è il terzo del suo paese ad aver ottenuto multiple semifinali a Roma in questo secolo, imitando Andre Agassi e Andy Roddick, mentre si appresta a disputare la sua quarta semifinale in un Masters 1000, ancora alla ricerca della sua prima finale a questo livello.
    Per cancellare questo obiettivo dalla lista, Paul dovrà superare una sfida durissima: il numero uno del mondo, Jannik Sinner, o Casper Ruud, campione del Masters 1000 di Madrid che sta attraversando un grande momento di forma.
    La prestazione di Paul contro Hurkacz è stata caratterizzata da solidità nei momenti cruciali e capacità di elevare il proprio livello nei punti decisivi. Particolarmente impressionante è stata la sua risposta al servizio potente del polacco, riuscendo a neutralizzare una delle armi più efficaci dell’avversario.
    ATP Rome Hubert Hurkacz [30]63 Tommy Paul [11]76 Vincitore: Paul ServizioSvolgimentoSet 2T. Paul 15-0 30-15 40-15 40-303-5 → 3-6H. Hurkacz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-402-5 → 3-5T. Paul 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5H. Hurkacz 15-0 15-15 30-151-4 → 2-4T. Paul 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-401-3 → 1-4H. Hurkacz 15-0 15-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace0-3 → 1-3T. Paul 15-0 30-0 40-0 40-15 ace0-2 → 0-3H. Hurkacz 15-0 15-15 30-30 30-400-1 → 0-2T. Paul 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 2*-2 3-2* 3-3* 3*-4 3*-5 df 4-5* 4-6*6-6 → 6-7T. Paul 15-0 30-0 30-15 40-15 40-306-5 → 6-6H. Hurkacz 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 40-30 ace5-5 → 6-5T. Paul 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-5 → 5-5H. Hurkacz 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-404-4 → 4-5T. Paul 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A3-4 → 4-4H. Hurkacz 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-403-3 → 3-4T. Paul 30-0 30-15 40-153-2 → 3-3H. Hurkacz 0-30 0-40 15-40 30-40 ace A-402-2 → 3-2T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A df1-2 → 2-2H. Hurkacz 15-0 ace 15-15 30-15 40-300-2 → 1-2T. Paul 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 0-2H. Hurkacz 0-15 df 0-30 0-40 15-400-0 → 0-1

    Statistica
    Hurkacz 🇵🇱
    Paul 🇺🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    224
    249

    Ace
    6
    1

    Doppi falli
    2
    1

    Prima di servizio
    44/71 (62%)
    53/91 (58%)

    Punti vinti sulla prima
    31/44 (70%)
    39/53 (74%)

    Punti vinti sulla seconda
    8/27 (30%)
    17/38 (45%)

    Palle break salvate
    5/9 (56%)
    5/8 (63%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    11

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    146
    184

    Punti vinti sulla prima di servizio
    14/53 (26%)
    13/44 (30%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    21/38 (55%)
    19/27 (70%)

    Palle break convertite
    3/8 (38%)
    4/9 (44%)

    Giochi di risposta giocati
    11
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    14/15 (93%)
    8/9 (89%)

    Vincenti
    23
    16

    Errori non forzati
    48
    25

    Punti vinti al servizio
    39/71 (55%)
    56/91 (62%)

    Punti vinti in risposta
    35/91 (38%)
    32/71 (45%)

    Totale punti vinti
    74/162 (46%)
    88/162 (54%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    229 km/h (142 mph)
    226 km/h (140 mph)

    Velocità media prima
    203 km/h (126 mph)
    182 km/h (113 mph)

    Velocità media seconda
    167 km/h (103 mph)
    155 km/h (96 mph)

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Laver Cup: Tommy Paul giocherà a San Francisco con i “rossi”

    La infografica della Laver Cup

    Tommy Paul si unisce a Ben Shelton e Taylor Fritz a formare un tris d’assi statunitense per il team World in Laver Cup 2025. L’ottava edizione della fascinosa esibizione a squadre, di scena al Chase Center di San Francisco dal 19 al 21 settembre, sarà quindi trainata dai campioni locali, visto che anche il capitano della squadra “rossa” sarà Andre Agassi (affiancato da Par Rafter). Paul ha iniziato bene l’anno con i quarti di finale agli Australian Open e il suo best ranking di n.9, per la prima volta in carriera tra i migliori dieci tennisti al mondo.
    “È un onore tornare nel Team World”, ha detto Paul, come riporta il sito ufficiale della manifestazione. “Far parte della Laver Cup è semplicemente un’esperienza incredibile. Giocare nell’ambiente di una squadra, insieme a ragazzi che sono i tuoi migliori amici, non vuoi esibirti solo per te stesso, ma anche per loro. Vuoi vincere, più che mai, e questo crea un’energia incredibile”.

    Tommy Paul returns to Team World for Laver Cup San Francisco.
    He will team up with fellow Americans Taylor Fritz and Ben Shelton this September.#LaverCup pic.twitter.com/IDGJFJ0V1Y
    — Laver Cup (@LaverCup) April 1, 2025

    “Sono emozionato di giocare a San Francisco di fronte al pubblico di casa e con Agassi, una delle più grandi leggende del nostro sport come nostro nuovo capitano, sarà fantastico. Ogni volta che ho partecipato alla Laver Cup il Team World ha vinto, quindi spero di mantenere questa tradizione!”.
    Così Agassi saluta la presenza di Paul nella sua squadra: “Tommy è uno dei giocatori più talentuosi e dinamici al mondo e so che sarà un membro chiave del nostro team. Insieme a Taylor e Ben, sono molto soddisfatto delle fondamenta della nostra formazione. Sappiamo che sarà una grande sfida, ma siamo entusiasti di abbracciarla”.
    La squadra europea, quest’anno capitanata da Noah e Henman, al momento vede la presenza di Zverev e Alcaraz, in attesa che vengano rivelati anche i prossimi partecipanti.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Ruud sprona Sinner: “Spero vada avanti a testa alta”. Il silenzio di Shelton, i dubbi di Paul

    Casper Ruud e Jannik Sinner a Torino

    Casper Ruud è stato tra i primi colleghi a sostenere Jannik Sinner nella “bufera mediatica” scatenata dalla positività dell’azzurro al Clostebol, vicenda poi conclusa a sorpresa con un accordo proposto da WADA e accettato, con discreta riluttanza, da nostro campione di Sesto Pusteria. Interpellato in quel di Acapulco dal collega statunitense Ben Rothenberg, Ruud ha spiegato più nel dettaglio la sua posizione in merito alla vicenda di Jannik. Nei giorni scorsi una sua breve dichiarazione era stata, a suo dire, mal tradotta e quindi non ben riportata. Casper approfitta così della breve intervista per dettagliare il suo pensiero, approvando la scelta di Sinner di acconsentire ad un accordo con WADA per il timore che le vie tutt’altro che rette di un procedimento giudiziario potessero riservargli sorprese ancor più amare di una sospensione comunque non meritata.
    “Mi dispiace per Jannik. Secondo me, non ha fatto nulla in modo intenzionale” afferma Ruud al cronista statunitense. “E purtroppo non è la prima volta che succede, intendo un accordo per risolvere un questione e sospensione per doping, il che è stato probabilmente sorprendente per alcune persone. Guardando al sistema legale, non è insolito che una cosa del genere accada quando qualcuno sta per andare a processo. Voglio dire, ci sono molti altri casi in cui gli accordi sono avvenuti appena prima di un processo”.
    “Se io fossi nei panni di Jannik ovviamente mi piacerebbe avere la possibilità di difendermi in un processo pubblico, cosa che sono sicuro lui stesse cercando. Ma se provo a mettermi al suo posto, penso che quando vai a processo c’è sempre il rischio che tu possa essere dichiarato colpevole, se le giurie o i giudici vedono le cose in modo diverso. Guarda in quanti casi al mondo qualcuno è andato in prigione pur non essendo colpevole. Quindi, c’è sempre il rischio che tu possa essere dichiarato colpevole anche se non lo sei. Per questo un accordo di tre mesi, o una sospensione di tre mesi, è stato qualcosa che entrambe le parti sono state felici di fare. Tuttavia, mi dispiace per Jannik. Starà fuori, perderà 4 Masters 1000 su 9 per qualcosa che non ha fatto intenzionalmente“.
    “Spero che Sinner vada avanti a testa alta. Personalmente, faccio sempre il tifo per lui. Penso che sia una gioia vederlo giocare e spero che i tre mesi passino velocemente. Sì, è solo triste per lui, e per il tennis come sport quando il numero 1 al mondo attraversa qualcosa del genere. Questo è il mio pensiero al momento” conclude Ruud.
    Il giornalista americano ha chiesto un parere anche a Shelton e Paul, ma le posizioni dei due sono state assai diverse. Beh ha tagliato corto: “L’accordo è stato raggiunto. Il caso è chiuso. Sono solo contento che ora possiamo giocare, andare avanti. I miei pensieri sono i miei pensieri. Molte persone vogliono parlare mentre io sono qui solo per giocare”.
    Così invece ha parlato Tommy Paul, senza alcuna voglia di esporsi sul caso: “Non lo so davvero… Cioè, cerco di starne fuori il più possibile. Lui gioca un tennis incredibile. Mi ha battuto prima che uscisse fuori tutta questa roba, e mi ha battuto anche dopo. Ha gestito la situazione in modo incredibilmente buono. Ovviamente ha vinto per tutto il tempo in cui ha dovuto affrontare tutta questa faccenda. Non ne so abbastanza sulla situazione. Si sentono dire così tante cose che non so davvero cosa sia vero e cosa non lo sia. Quindi è difficile per me commentare”.
    Le parole di Paul piuttosto sollevano una riflessione più ampia. Certamente Tommy, se avesse la voglia di farlo, potrebbe facilmente informarsi nei particolari della faccenda leggendo le carte, come per esempio ben fatto da Chris Eubanks (non a caso uno dei primi e più convinti sostenitori di Sinner tra i colleghi), o i media che hanno affrontato la vicenda con rigore (BBC di recente) o anche podcast che hanno affrontato la questione con dovizia di particolari (quello di Andy Roddick su tutti, davvero un contributo onesto e dettagliato). Tuttavia spiace rilevare che la informazione sul caso riportata da molti media internazionali – di settore e non, alcuni anche importanti – è stata lacunosa e con zone d’ombra, tanto da alimentare confusione e sospetti. E non parlo delle “sparate” social di uno sparuto manipolo di giocatori o ex che, proprio con le loro parole, hanno dimostrato la totale ignoranza della vicenda e pregiudizi, ma di player importanti della informazione sportiva e non che così facendo non hanno reso affatto un buon servizio alla comunità.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Tommy Paul, sorrisi e ambizioni: “Dopo la top10 ho nuovi obiettivi. È una vita da sogno”

    Tommy Paul

    Entrare nella top 10 è un sogno diventato realtà, ma non è il massimo obiettivo di Tommy Paul, pronto a partire verso traguardi sportivi ancor più ambiziosi sempre con il sorriso, perché questa vita è meravigliosa. Il 27enne del New Jersey sta vivendo il miglior momento in carriera, appena entrato tra migliori dieci nel ranking dopo i quarti di finale agli Australian Open. Nel 2024 ha trionfato in tre tornei e questa settimana è impegnato nella difesa del titolo conquistato a Dallas l’anno scorso. Da n,9 ATP è terza testa di serie nel torneo texano, dietro a Fritz e Ruud, in un tabellone che vede già al secondo turno il nostro Matteo Arnaldi. Paul ha rilasciato un’intervista a ATP.com, nella quale si dice molto contento di come le cose stanno andando, ma anche di esser sempre in guardia di fronte a troppi complimenti perché lo mettono quasi in difficoltà. Il tennis di vertice vive di massima competizione e per restare agganciato al treno dei migliori è necessario continuare a spingere e crescere, provando ad alzare l’asticella con nuove ambizioni.
    Paul si è presentato a Dallas con il suo solito sorriso e la tranquillità che lo contraddistingue, tanto che i suoi pensieri questa settimana vanno anche al prossimo Super bowl (domenica notte) dove i Philadelphia Eagles, dei quali è tifosissimo, proveranno l’impresa contro i campioni in carica di Kansas City, guidati dalla stella Patrick Mahomes. Quando la stampa locale ha interrogato Tommy sulla difesa del titolo 2024 a Dallas, congratulandosi per l’ingresso in top10 e chiedendogli come si sente riguardo a tutta questa attenzione, Paul ha scrollato le spalle rispondendo: “Top10? Molto bene, ma non è il mio obiettivo finale. È bello, ma adesso ho dovuto reimpostare gli obiettivi dopo averne raggiunto uno, e ora sono concentrato solo sui nuovi. Mi sento sempre un po’ a disagio quando le persone si congratulano con me per qualcosa“.
    Modesto e sereno, Paul è il classico ragazzo che cavalca la sua vita e carriera con sincero disincanto, cercando di non mettersi mai addosso pressione negativa e riuscendo a trarre gli aspetti positivi dalla sua giornata e prestazioni. Come quando si butta avanti dietro attacchi non perfetti e viene passato dal rivale, ma al punto successivo ci riprova aggredendo il campo e le traiettorie degli avversari con rinnovata fiducia.
    “Sono orgoglioso del lavoro che ho fatto. Sono più orgoglioso delle cose che faccio lontano dai tornei che nei tornei, a dire il vero. E sono orgoglioso del mio team“, continua Paul. “Penso che senza il team che ho, non sarei dove sono”. L’allenatore storico di Paul è Brad Stine, ex coach di Jim Courier e Kevin Anderson. I due sono alla sesta stagione insieme. “Penso che Tommy sia diventato progressivamente più professionale nel suo approccio alle cose”, afferma Stine. “Una volta che è entrato nella Top 100 ha iniziato a vedere i progressi passo dopo passo, e il miglioramento è diventato un processo naturale. Ha voglia di continuare a migliorare, continuare a salire la scala, soprattutto adesso che c’è un bel gruppo si ragazzi statunitensi che si motivano a vicenda“.
    Paul ama stare in compagnia, è forse il più compagnone tra i colleghi del suo paese, sempre pronto ad organizzare qualcosa per stare assieme e chiamare tutti per sentire come va. Vedere i successi di Fritz, Shelton e Tiafoe è stata per lui una molla decisiva a credere sempre più in se stesso. “I suoi amici erano in una posizione sempre migliore e  Tommy sentiva di dover spingere per avvicinarsi a loro, arrivare a competere con quei ragazzi ai loro livelli”, continua Stine. “Questa è stata un forte motivazione per lui, inseguire gli altri ragazzi che erano davanti. Ma direi che la cosa più importante resta la disciplina, la disciplina per fare la cosa giusta dentro e fuori dal campo”.
    Paul è migliorato tanto affinando il lavoro e credendo fermamente che solo grazie alla qualità degli allenamenti puoi raggiungere i risultati. Ha incrementato gli allenamenti atletici tanto da diventare uno tennisti più veloci in campo e tra i più in forma. Del resto il suo tennis si basa sulla velocità di copertura del campo e sull’anticipo della palla degli avversari. Un tennis rapido che non può prescindere da una perfetta condizione fisica. “Ci sono allenamenti per così dire fastidiosi e ripetitivi. Molte volte sono entusiasta di andare ad allenarmi e lavorare, ma a volte tutto è davvero ripetitivo. Ci sono dei giorni nei quali proprio non voglio fare atletica, tipo il sabato, ma alla fine mi ritrovo sempre lì fuori a farlo ogni sabato!”, racconta Paul. “Dipende anche da quanto siamo lontani da un torneo. Se c’è spazio, faremo un certo tipo di lavoro più intenso, mentre quando ci avviciniamo allora le ripetizioni cambiano e si cerca il massimo spunto”.
    Per Stine lavorare con Paul è un piacere visto l’ottima attitudine del suo assistito: “Tommy è una persona con cui è davvero facile stare. Dal punto di vista professionale è ineccepibile, è disposto a lavorare e a dedicare tutto il tempo che serve. Ma anche fuori dal campo è un ragazzo con cui è molto facile trascorrere del tempo, è divertente stare con lui. E questo rende il nostro rapporto bello. Il lavoro non sembra nemmeno un lavoro la maggior parte delle volte, visto il buon clima con cui lo affronta”.
    Top10 raggiunta, qual è ora l’obiettivo di Paul? Uno Slam? “Penso che lo sia per tutti, no?” sorride Tommy. Una meta a dir poco difficile, e forse per Paul impossibile, ma intanto si sta godendo il viaggio… “È fantastico. È bello non stare seduto dietro una scrivania per vivere. Mi piace fare ciò che sto facendo, è quello che amo. Vivere e guadagnare soldi con lo sport. È un sogno” conclude l’americano.
    Davvero un’attitudine perfetta quella di Paul per affrontare lo stress e le difficoltà del tennis di vertice. Lavorare tanto, con dedizione, migliorare il proprio gioco ma senza l’ossessione della vittoria ad ogni costo. Meglio un bel sorriso e godere di quel che la vita gli ha portato, sperando domenica di vincere anche il Super Bowl.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Paul per la prima volta in top 10 (nella classifica Live)

    Tommy Paul

    Non è mai troppo tardi. A 27 anni Tommy Paul entra per la prima volta nella Top10 ATP, seppur ancora in modo “virtuale” visto che stiamo parlando della classifica Live. L’americano infatti, attualmente al n.11 del ranking, con gli ottavi di finale conquistati all’Australian Open sale a 3295 punti, piazzandosi al nono posto e scavalcando sia Rublev (estromesso all’esordio dal “ciclone” Fonseca) che Dimitrov (k.o. e costretto al ritiro al Melbourne dopo un set contro Passaro). Sono in gara a Melbourne ancora diversi giocatori, che teoricamente potrebbero sorpassarlo e quindi farlo scendere di nuovo fuori dai primi 10, ma visto il gap di punti su Musetti e Draper (rispettivamente 2650 e 2680 nella Live) e quello tutto sommato discreto su Rune e Humbert, le chance di terminare il torneo da n.9 o 10 al mondo sono molto buone.
    Negli ottavi dell’Australian Open 2025 Paul se la vedrà con Davidovich Fokina, bravo a rimontare due set contro la potenza di Mensik. Sarà una partita molto aperta ma Paul è  favorito, vista la sua maggior esperienza ad alto livello e anche la semifinale ottenuta a Melbourne nel 2023, in quello che resta il suo miglior piazzamento in carriera in uno Slam. Condizioni che l’americano evidentemente gradisce.
    Tommy è tennista dinamico, veloce e propositivo, non sempre solido nelle fasi “calde” degli incontri e nemmeno costante nel rendimento. Tuttavia è un più che un discreto giocatore e sui campi rapidi può essere un brutto cliente per tutti. Il suo ingresso in top 10 può considerarsi un premio assai meritato, o chissà, magari un punto di partenza per nuovi ambiziosi obiettivi. Il 2024 è stato per lui un anno molto positivo: 3 titoli (Dallas, Queen’s e Stoccolma) oltre ai quarti di finale a Wimbledon, suo miglior risultato nel torneo più prestigioso al mondo. Sulla scia di questi risultati, ecco che arriva ora la chance di infrangere questa barriera, simbolica e allo stesso tempo molto prestigiosa.
    Oltre a Fritz, gli Stati Uniti al termine degli AO25 potrebbero avere due tennisti tra i migliori dieci al mondo, cosa che non accadeva dall’estate del 2011, quando in top10 figuravano Fish e Roddick. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Montreal: Darderi stoppato da Paul

    Luciano Darderi (foto Getty Images)

    Dalla terra rossa olimpica di Parigi al cemento in Canada c’è di mezzo molto più di un oceano da attraversare, con condizioni assai diverse ed attitudini da aggiustare, ma il risultato tra Luciano Darderi e Tommy Paul non cambia. I due si giocano il secondo match in pochi giorni ed è di nuovo il 27enne a stelle a strisce a prevalere in due set, 6-4 7-6(2) lo score dell’incontro di primo turno concluso al Masters 1000 di Montreal. Una discreta partita da parte di Luciano, che con la potenza del suo diritto e schemi tanto lineari quanto ben eseguiti conferma che il suo tennis può essere pericoloso anche sul veloce; ma è stata proprio la maggior velocità generale di Paul a prevalere, in particolare quella dei piedi nell’aggredire le traiettorie dell’italiano nato in Argentina e la rapidità nel portare colpi in anticipo con i quali ha tenuto spesso in mano il tempo di gioco. Tommy è stato più incisivo soprattutto in risposta, prendendosi un vantaggio sul campo che ha messo pressione all’azzurro e fruttato molti punti, tra errori provocati ed aperture dello spazio per attacchi, non sempre precisi ma alla lunga vincenti.
    Darderi ha un tennis se vogliamo prevedibile, servizio potente e via a spingere con tanto punch col diritto, soprattutto da sinistra, uno schema che può portare lauti dividendi anche sul cemento outdoor, dove la palla salta abbastanza; ma per lui è indispensabile controllare lo scambio, perché rispetto alla terra rossa ha meno tempo per spostarsi e difendere, e quindi controbattere. La sua minor reattività e velocità nello scappare dopo aver colpito, e una qualità in risposta oggi non ottimale, sono stati i punti deboli che ha pagato con la sconfitta. Paul ha commesso diversi errori in spinta, tra quel diritto un po’ “arrangione” e un evidente difficoltà generale nel gestire in una manciata di giorni la diversa superficie, palle condizioni generali (era a Parigi con Fritz in doppio nel weekend scorso!), ma alla fine ha servito un po’ meglio di Darderi e soprattutto ha risposto con più continuità, andando a prendersi così il centro del campo e il comando del ritmo di gioco.
    Luciano forse poteva provare a giocare un diritto anche meno rapido ma più carico di spin su quello del rivale, visto che Tommy da destra – soprattutto quando corre verso destra – può perdere il controllo con quell’apertura molto personale e non esattamente efficace, e questo lo costringe poi ad accelerare fin troppo nella fase dell’impatto per recuperare il tempo perso aprendo; Darderi al contrario ha provato dall’inizio alla fine ad imporre la sua potenza, un attitudine corretta ma che non sempre gli ha portato frutti. Nei game nei quali l’americano ha servito poche prime palle è stato spesso in difficoltà, e si salvato buttandosi a rete con coraggio appena possibile. Tattica “yankee”, da giocatore nato e cresciuto sul cemento, e che oggi ha funzionato visto che la copertura del campo di Luciano non sempre è stato ottimale.
    Darderi sta attraversando la miglior fase della sua carriera, una battuta d’arresto contro Paul in Nord America ci può stare. Ora testa a Cincinnati, dove potrà arrivare con più tempo per studiare campi, palle e condizioni. Ha la potenza e attitudine giusta per fare bene.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Darderi esordisce nel M1000 canadese al servizio, sfoggiando il “suo” tennis, servizio e diritto potente. Un doppio fallo, ma ai vantaggi muove lo score. Paul gioca su anticipo e velocità, ma sul 30 pari esagera nell’attacco, partendo da troppo lontano, è comodo il passante di rovescio di Luciano. Tommy salva la palla break comandando lo scambio dal centro del campo, 1 pari. Sul 2 pari è l’americano ad aver la chance per l’allungo, grazie ad un bel lob calibrato con precisione. Il BREAK purtroppo per Darderi arriva, la seconda palla incoccia il nastro e vola via out. 3-2 e servizio per il 27enne di Voorhees. Paul sale in cattedra: comanda il gioco con sicurezza, grande anticipo e sicurezza nella profondità, si porta 4-2 e poi incanta anche in risposta con un rovescio vincente tirato con un controllo del corpo da campione. Una bellezza. 15-30, Darderi è di nuovo in difficoltà al servizio e la sua prima palla non lo sostiene a dovere. Paul esagera, comanda ma commette due errori. Luciano resta in scia, 3-4, ma è l’americano a menare le danze, e italo-argentino non riesce ad incidere in risposta. Netta la statistica sul 5-3 Paul: nel 46% delle battute di Tommy, Luciano non ha rimesso la palla in gioco. Così è molto dura… Alza al massimo la velocità della spinta Darderi e vince il nono game, Paul serve per chiudere il set. Non trova la prima di servizio Tommy, e Luciano si fa trovare pronto: spinge in risposta (gran vincente col diritto nel primo punto) e l’americano sbaglia poi un colpo di scambio. 15-30. Ritrova la prima di servizio Paul, controlla il tempo di gioco buttandosi bene a rete. 40-30 e Set Point. Con una seconda di servizio con un “kick” estremo provoca l’errore in risposta dell’italiano. 6-4 Paul, 41 minuti di tennis classico da “duro”. Paul più consistente e veloce, in controllo del tempo forte di colpi d’inizio gioco più incisivi.
    Secondo set, Darderi to serve. Quando la prima palla lo sostiene ed ha il tempo per girarsi sul diritto da sinistra, trova la classica pallata imprendibile. Le cose cambiano quando Paul anticipa i colpi e sposta a correre l’italiano, assai meno preciso in questa situazione. Molto incisivo Luciano, si prende due punti a rete di prepotenza (e mostrando anche buona mano). 1-0. Arriva il miglior momento del match dal punto di vista tecnico, entrambi giocando a un bel livello, offensivi e rapidi, e si seguono i turni di battuta. Sul 2-1 Darderi, Paul si ritrova sotto 0-30 al servizio (errore di diritto e gran difesa dell’azzurro). Non va la prima di palla del nativo del New Jersey, Darderi ci prova con diritto a tutta sul 15-30, ma la palla gli esce di un niente. La palla break arriva lo stesso: sotto il forcing di Luciano, Paul si scompone e sbaglia un rovescio, 30-40. E ancora niente prima palla… Con coraggio Tommy aggredisce col diritto e si butta a rete, un po’ lento qua Darderi a correre a sinistra e il passante muore in rete. Poco preciso Paul col diritto in questo game, non trova il miglior timing e ne sbaglia un altro. Si scambia sulla seconda PB, nessuno dei due prende l’iniziativa ed è l’italiano il primo a sbagliare. Con grande fatica, Paul si porta 2 pari, peccato per le due chance non sfruttate. Il set torna in equilibrio e si seguono i servizi. In tutto il secondo parziale il diritto di Darderi è molto pesante e incisivo, ma il rendimento della battuta resta altalenante. Duro il settimo game, complicatosi per l’italiano da 40-0, ma senza concedere palle break lo porta a casa (4-3). Tutto per facile per Paul, che col settimo Ace del match si porta 4 pari. Il nono game è un “festival” degli errori… tanti, da entrambi, e ai vantaggi è Luciano a commettere quello più grave, un rovescio che gli costa la palla break, prima da difendere nel set. E in un momento critico… La prima palla non entra, ma spreca Paul col rovescio, dopo una risposta molto profonda. Sorride amaro, consapevole di aver perso l’attimo per volare verso il successo. 5-4 Darderi. Luciano è sotto attacco anche servendo sul 5 pari, esagera sulla spinta e la risposta di Paul sul 30 pari è ottima. 30-40, nuova palla break per l’americano. Si salva l’italiano con il suo schema principe, servizio esterno, due passi a sinistra e bordata inside out precisa. L’equilibrio non si spezza, tiebreak. Inizia bene Luciano, gran smorzata vincente, poi è lui a cedere il primo punto al servizio sotto un pressing molto ben costruito dallo statunitense, 3 punti a 2 e servizio Paul. È preciso il diritto inside out sul rovescio di Darderi, si gira 4-2 Paul. Ci prova Luciano col diritto, ma scappa di poco largo, 5-2. Il quinto doppio fallo di Luciano consegna ben 4 match point a Tommy. Basta i primo, spettacolare risposta di diritto cross che fulmina l’azzurro. Peccato per un tiebreak scivolato via troppo rapido, dopo un secondo set piuttosto equilibrato.

    1T Paul – Darderi (0-0)ATP Montreal Tommy Paul [10]67 Luciano Darderi46 Vincitore: Paul ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* ace 2-2* 3*-2 4*-2 5-2* 6-2*6-6 → 7-6T. Paul40-A 15-0 30-0 40-0 40-155-6 → 6-6L. Darderi30-40 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-405-5 → 5-6T. Paul 15-0 ace 30-0 30-15 df 30-30 40-304-5 → 5-5L. Darderi 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-404-4 → 4-5T. Paul 15-0 15-15 30-15 40-15 ace3-4 → 4-4L. Darderi 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-3 → 3-4T. Paul 15-0 30-0 30-15 df 40-152-3 → 3-3L. Darderi 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3T. Paul 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-401-2 → 2-2L. Darderi 0-15 15-15 30-15 30-30 df 40-301-1 → 1-2T. Paul 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-1 → 1-1L. Darderi 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1T. Paul 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-4 → 6-4L. Darderi 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-3 → 5-4T. Paul 15-0 30-0 40-0 ace4-3 → 5-3L. Darderi 0-15 15-15 15-30 30-30 40-304-2 → 4-3T. Paul 15-0 ace 30-0 30-15 40-153-2 → 4-2L. Darderi 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 df2-2 → 3-2T. Paul 15-0 ace 30-0 ace 40-0 40-15 40-30 40-40 df A-401-2 → 2-2L. Darderi 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2T. Paul 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace0-1 → 1-1L. Darderi 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 df A-400-0 → 0-1

    Statistiche
    🇺🇸 Paul
    🇮🇹 Darderi

    Punteggio servizio
    301
    267

    Ace
    9
    1

    Doppi falli
    3
    5

    Percentuale prime di servizio
    53% (39/73)
    53% (43/81)

    Punti vinti con la prima
    79% (31/39)
    70% (30/43)

    Punti vinti con la seconda
    65% (22/34)
    55% (21/38)

    Palle break salvate
    100% (3/3)
    67% (2/3)

    Giochi di servizio giocati
    11
    11

    Punteggio risposta
    117
    56

    Punti vinti in risposta sulla prima
    30% (13/43)
    21% (8/39)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    45% (17/38)
    35% (12/34)

    Palle break convertite
    33% (1/3)
    0% (0/3)

    Giochi di risposta giocati
    11
    11

    Punti vinti a rete
    69% (9/13)
    75% (9/12)

    Vincenti
    22
    17

    Errori non forzati
    23
    17

    Punti vinti al servizio
    73% (53/73)
    63% (51/81)

    Punti vinti in risposta
    37% (30/81)
    27% (20/73)

    Punti totali vinti
    54% (83/154)
    46% (71/154)

    Velocità massima servizio
    216 km/h
    216 km/h

    Velocità media prima di servizio
    188 km/h
    183 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    149 km/h
    153 km/h LEGGI TUTTO