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    Toni Nadal sul successo di Sinner a US Open: “Da fondo campo è quasi ingiocabile per la stragrande maggioranza dei suoi avversari. Sapere di aver la coscienza pulita lo ha aiutato”

    Toni Nadal

    Toni Nadal continua a difendere Jannik Sinner ed esalta le sue qualità di colpitore da fondo campo che, a suo dire, lo rendono ingiocabile per la maggioranza dei suoi avversari. Attraverso il suo consueto editoriale sul quotidiano iberico “El Pais”, lo zio più famoso del tennis è tornato sullo splendido successo del n.1 altoatesino a US Open, affermando di non essere affatto sorpreso del livello di gioco toccato da Sinner e nemmeno dell’ottima gestione delle emozioni e pressione derivata dalla sfortunata faccenda della positività. Già prima del torneo Toni aveva affermato di esser certo della buona fede e correttezza di Jannik, in quest’ultimo editoriale conferma pienamente il suo pensiero Pro-Sinner, temendo che per Alcaraz sarà dura batterlo.
    “Jannik è diventato un giocatore praticamente ingiocabile per la stragrande maggioranza dei suoi rivali” scrive Nadal. “I suoi colpi sono precisi, viaggiano a una velocità molto elevata ed è in grado di produrli commettendo pochissimi errori gratuiti. Batterlo da fondo campo è un’impresa quasi impossibile, per questo non mi è sembrata una grande strategia quella tenuta da Fritz in finale a New York. Nei primi due set ha scelto di affrontarlo giocando scambi molto veloci da fondo campo, cercare di sorprenderlo o di fare un vincente, Ma far sbagliare l’italiano è stato, come abbiamo potuto vedere, praticamente impossibile”.
    “Nella settimana precedente al torneo di New York ci chiedevamo se le polemiche generate dal suo caso avrebbero potuto influenzare Sinner, ma l’italiano ha dimostrato nuovamente non solo di essere uno dei migliori sul circuito a livello tecnico ma anche di essere in grado di gestire al meglio le situazioni più complicate. La certezza di avere la coscienza pulita lo ha aiutato”.
    “Devo dire che mi piace ancora di più il gioco di Alcaraz, lo preferisco quando lo guardo, ma devo anche ammettere e temo che il notevole miglioramento dell’attuale leader, soprattutto a livello mentale, gli renderà le cose davvero difficili. Una cosa è certa: la loro rivalità è decisamente la nuova realtà del tour” conclude Toni.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Djokovic contro Alcaraz ha sbagliato tattica. Solo Sinner può battere Carlos sulla velocità”

    Toni Nadal

    Secondo lo “zio” più famoso del tennis, Toni Nadal, nella recente finale di Wimbledon Djokovic si è “suicidato” con una tattica errata che ha finito per esaltare le qualità di Alcaraz. A suo dire l’unico giocatore che può sfidare lo spagnolo sulla rapidità e velocità e sperare di vincere è Jannik Sinner. Questo il sunto del pensiero di Toni, tratto dal suo editoriale settimanale sul quotidiano iberico El Pais. Riportiamo il passaggio più saliente.
    “Posso immaginare i dubbi che Novak e tutta la sua squadra avranno avuto nell’avvicinarsi alla finale di Wimbledon” scrive Nadal. “La decisione non è stata facile. È la stessa che si presenta a molti giocatori e coach quando affrontano un avversario superiore. Come affrontiamo l’incontro? Lo affrontiamo con le nostre solite armi e il nostro stile o, al contrario, proviamo a neutralizzare il nostro rivale cercando altre soluzioni, allontanandoci dal nostro gioco e punti di forza abituali? Personalmente ho sempre scelto il primo. Djokovic ha optato per la seconda via. Sapendo che né le sue gambe né la precisione dei suoi colpi sono più quelli di una volta, e che nemmeno una partita lunga e fisica non gli sarebbe stata favorevole, ha provato una tattica che alla fine si è rivelata suicida. Voleva imporre ritmi alti, giocare aggressivo, accorciare gli scambi da fondo campo e alla minima occasione chiudere i punti in rete”.
    “Secondo me, l’unica opzione che aveva il serbo era provare a rallentare il gioco. Sperare che non sbagliare mai niente a quella velocità e confidare che Carlos non stesse vivendo la sua giornata migliore…”
    “Cercare di battere il giocatore di Murcia in velocità è praticamente impossibile oggigiorno. Solo Jannik Sinner può affrontare lo spagnolo ad armi pari con la massima velocità. E infatti la finale della scorsa domenica conferma che la vera rivalità nei prossimi tornei e, probabilmente, nei prossimi anni sarà tra questi due: l’italiano e il nostro grande campione spagnolo” conclude Nadal.
    Parole importanti, che sottendono un’ altra affermazione: Djokovic a suo dire, a meno di giornate storte di Alcaraz, non ha più gambe e rapidità per imporsi sul giovane rivale. Vedremo cosa accadrà alle Olimpiadi e ancora più sul cemento negli Stati Uniti, dove il duello tra i due, e Sinner, potrebbe vivere nuovi importanti episodi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Felix Auger Aliassime conferma la separazione da Toni Nadal: “Non fa più parte attiva del mio team”

    Felix Auger-Aliassime CAN, 08-08-2000 – Foto Getty Images

    Sono passati molti mesi dall’ultima volta che Toni Nadal è stato visto nel box di Felix Auger Aliassime e ora si conosce il motivo: i due hanno smesso di lavorare insieme.
    La conferma è arrivata dallo stesso canadese in dichiarazioni all’Express. “Toni è a casa. Per ora, sto viaggiando solo con questo team. Il mio allenatore, Frederic, è stato con me per tutto il torneo, insieme al mio fisioterapista, ai miei amici e al mio sparring partner. Anche mio padre mi ha accompagnato di più quest’anno, nei tornei al coperto, a Monte Carlo e a Monaco. Mio padre mi aiuta e sarà con me al Roland Garros”, ha spiegato Aliassime, che ha parlato nuovamente di Toni.
    “Fino a nuovo avviso, Toni e io restiamo in contatto, ma non fa più parte attiva del mio team e non viaggia con me. È sempre stato una grande voce e un grande supporto dall’esterno con molta esperienza, ma non è più attivamente con noi”, ha concluso.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Zio Toni parla del problema di Rafael: “Ha dolore quando esegue il servizio”

    Toni con Rafa in una foto d’archivio

    Il forfait di Rafael Nadal al Masters 1000 di Monte Carlo seppur ampiamente atteso ha suscitato un certo clamore nel mondo della racchetta. Ci si interroga se mai il campione di Manacor riuscirà a rientrare. Nel messaggio social di ieri con il quale ha annunciato che “il suo corpo non gli permette di giocare” lo vediamo impegnato in un allenamento, come a dire per ‘ora non posso, ma continuo a provarci’. Nell’annuncio Rafa non è andato molto nel dettaglio. C’ha pensato zio Toni a fornire una spiegazione più approfondita, con alcune dichiarazioni raccolte dall’agenzia EFE che riportiamo.
    “Non si è ancora ripreso. Ha dolore quando esegue il servizio, per il resto nessun problema in allenamento” afferma Toni. “E questa prima tappa del tour su terra battuta era fondamentale per iniziare a giocare sulla superficie preferita. Tuttavia, Rafa ha ben chiaro che deve ascoltare il proprio corpo e sapere quando è il momento giusto o meno per competere. Con il Roland Garros così vicino, o sei al 100% oppure è meglio non partecipare”.
    Toni tuttavia è abbastanza ottimista sul prossimo rientro del nipote e rivela che in passato temeva che la carriera di Rafa potesse essere assai breve per colpa degli infortuni: “Non so cosa farà per Barcellona e Madrid. Quando ci vediamo gli chiedo come va, ma non gli chiedo quali siano i suoi programmi nello specifico, anche perché lui stesso aspetta di vedere come sta. Spero che possa giocare perché credo sia necessario per poi disputare un buon Roland Garros. Qualche giorno fa l’ho visto e gliel’ho chiesto. Mi ha detto che le cose non andavano bene e io gli ho detto la stessa cosa di sempre: ‘non lamentiamoci, a noi è andata molto bene’ perché pensavamo che la sua carriera sarebbe finita nel 2011 o 2012. Se riuscirà a recuperare e starà bene, penso che potrebbe vincere una medaglia a Parigi. È difficile, ma non si può escludere che sia uno dei favoriti. Roland Garros? Prima, quando Rafael partecipava a Parigi, era il chiaro favorito. Adesso ce ne sono diversi e confido che Rafael sia in quel gruppo se potrà giocare” conclude Toni.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Rafa deve giocare assolutamente a Indian Wells. Sinner? Contro di lui è dura per tutti”

    Toni Nadal

    Toni Nadal è stato interpellato dal quotidiano iberico AS su vari temi d’attualità, dal prossimo rientro del nipote a Indian Wells, a un parere su Sinner e sul momento del tennis spagnolo. Secondo lo “zio” più famoso del tennis, Rafa necessita assolutamente di giocare se vuol tenere viva la speranza di essere protagonista a Parigi, sia in versione Roland Garros che giochi olimpici.
    “Rafa vittorioso a Parigi? Preferisco dire che per me vincerà. Poi vedremo. So che è difficile, ma cerco sempre di essere positivo e spero che mio nipote possa giocare un ruolo importante sia ai Giochi che al Roland Garros. Sta recuperando passo dopo passo, con entusiasmo nonostante la difficile ricaduta in Australia. Evidentemente le sue prime partite indicavano che stava giocando più o meno bene, e poi ha avuto questo piccolo fastidio. È stato un peccato, davvero. Ma le cose vanno accettate così come vengono”.
    “Se possibile che non sia l’ultimo anno? Impossibile dirlo ora. Questo dipenderà da come andrà l’anno, da come si sente fisicamente”
    Ecco le parole di Toni sulla necessità di competere: “Indian Wells lo deve giocare, sperando che vada tutto bene. Adesso ha bisogno di competere. Non ha scelta. Non lo fa da troppo tempo. E ovviamente, se non competi, non puoi essere preparato“. Una considerazione assolutamente corretta, visto il tennis di Rafa, che necessita di tanta intensità e di colpire tantissime palle per arrivare a puntino.
    Jannik Sinner, neo campione Slam, è ormai uno dei grandi competitor con Djokovic e Alcaraz: “Credo di si, è già uno in più per il vertice. In Sinner, d’ora in poi, Alcaraz avrà un rivale davvero tosto. Lo era già prima, ma dopo aver vinto in Australia ha ancora più fiducia. Penso che vedremo grandi confronti tra i due già quest’anno e saranno belle partite“.
    Un pensiero anche su Alcaraz, che ha avuto problemi con Zverev in Australia: “Carlos è molto giovane. Penso ancora che sia il migliore. A Melbourne ha ceduto in una partita contro Zverev, è un match si può perdere. Ma dobbiamo continuare a fidarci di lui. Continuerà a portare tante gioie al tennis spagnolo”.
    Ultima nota proprio sul momento non eccezionale del tennis spagnolo, dopo lustri di dominio: “In primo luogo, siamo nel mezzo di un cambio generazionale. La Spagna ha un po’ perso quel traino in cui a un grande giocatore ne succedeva un altro, così che il livello restava alto e c’erano molti giocatori nella top-100. Ora questo effetto è diminuito. Perché? Il tennis è cambiato. È uno sport dove è richiesta grande potenza. La maggior parte dei giocatori sono molto alti. Ciò rende tutto più difficile e fa sì che la Spagna non abbia tanti giocatori come prima”.
    Curiosa la considerazione sull’altezza media dei tennisti come fattore diventato quasi indispensabile per arrivare al vertice o comunque eccellere. Il realtà, Alcaraz delle nuove leve è probabilmente il meno alto, ma ha altre qualità. Un pensiero interessante, che può far riflettere.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal punta su Rafa: “Può vincere a Roland Garros, su terra è meglio di Djokovic”

    Toni con Rafa ai tempi della loro collaborazione sul tour

    Nonostante la battuta d’arresto di ieri, colpa anche di un nuovo problema muscolare, Toni Nadal resta estremamente fiducioso sulle chance nel 2024 del nipote, arrivando ad ipotizzare che possa vincere di nuovo a Roland Garros, visto che sul “rosso” lo considera ancora più forte del campione in carica Djokovic. Così ha parlato lo “zio” più famoso del tennis a Cadena SER, parlando del rientro del nipote e delle sue possibilità.
    “È un po’ presto per dare un parere, ma mio nipote ha giocato due belle partite. Sebbene Thiem sia un rivale rinomato, è lontano dal Thiem del 2019 e quello di oggi è stato un rivale più o meno abbordabile. Dobbiamo vedere come reagirà Rafael con rivali più forti. Ero fiducioso che le cose sarebbero andate bene. Penso che l’inizio sia stato addirittura migliore del previsto”.
    Queste parole di Toni sono state rilasciate prima del match perso ieri a Brisbane contro Thompson, ma l’ex coach e mentore di Rafa guarda avanti, al resto dell’annata, con obiettivo puntato su Parigi.
    “Lo vedo capace di vincere il Roland Garros. Mi fido di lui perché sono suo zio, ma soprattutto perché ha vinto 14 volte e poi perché Djokovic ha vinto l’anno scorso. Il miglior Djokovic della storia non ha vinto, Djokovic ha vinto lo scorso anno e penso che sulla terra rossa Rafael sia migliore di lui. Se Rafael riuscirà a raggiungere un livello accettabile, penso che potrebbe essere nella lista dei favoriti per vincere il Roland Garros. Poi tutto potrà cambiare, ma Rafael potrà candidarsi se continuerà a fare progressi normali nei prossimi mesi. Vincere il Roland Garros è ciò a cui punta sopra ogni altra cosa”.
    In Spagna si parla molto della possibilità che alle Olimpiadi di Parigi possa scendere in campo una super coppia iberica in doppio, Rafa e Carlos. Questa l’opinione di Toni in merito: “Rafael è sempre stato molto motivato quando ha potuto rappresentare la Spagna, quindi figuriamoci quanto possa esserlo proprio a Parigi, la città dove ha avuto più successo. Oltre ad aspirare alla medaglia d’oro, c’è anche la possibilità di giocare in doppio con Carlos Alcaraz, che sarebbe una coppia difficile da battere. La vedo come un’opzione reale e la coppia Nadal-Alcaraz sarebbe un’opzione molto interessante per arrivare a medaglia”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Se Rafa sta bene, ha una possibilità di vincere a Roland Garros”

    Toni Nadal

    Mancano 7 mesi, ma Rafael Nadal già posto il suo obiettivo: giocare Roland Garros con qualche speranza di fare molto, molto bene. Lo afferma Zio Toni, storico mentore e coach del formidabile maiorchino, oggi direttore dell’Accademia fondata dal nipote a Manacor. Rafa nell’annunciare il suo ritorno in torneo è stato assai cauto, puntando a godersi di nuovo lo stare in campo; alza subito l’asticella Toni, che vede ottima intensità e qualità negli allenamenti del nipote, ipotizzando addirittura che possa essere competitivo per il titolo di Parigi il prossimo maggio. Così ha parlato Toni Nadal alla radio TMC Sport, in un programma condotto da Marion Bartoli.
    “Rafa è tornato ad allenarsi con grande intensità. Si allena giorno dopo giorno sempre più intensamente” afferma Toni Nadal. “La cosa più importante è che abbia la possibilità di giocare ancora una volta al Roland Garros. Il suo sogno è fare una buona stagione, giocare ad altissimo livello. Sa che sarà difficile, perché ogni anno ci sono sempre più giovani giocatori di livello incredibile che colpiscono la palla davvero forte. Il suo sogno è provare a giocare ancora, soprattutto a Parigi”.
    “Rafa ha svolto allenamenti della migliore qualità nelle ultime tre settimane. È fiducioso che se il suo corpo sta bene, il suo tennis sarà lì”.
    “Vincere sarà molto difficile, ma non impossibile. Sarà molto difficile battere gente come Djokovic e Alcaraz, ma penso che Nadal, se sarà in salute, avrà la possibilità di vincere a Roland Garros”.
    Forse dichiarazioni un po’ avventate, ma nessuno conosce Rafa meglio dello zio, e pur non essendone più coach lo osserva ogni giorno in allenamento presso la Accademia. Non resta che aspettare tre settimane per vederlo in azione a Brisbane. LEGGI TUTTO

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    Nadal elogia Shelbayh: “È un tennista con un talento innato”

    Il giovane giordano insieme a Rafa all’Academy di Manacor

    Abdullah Shelbayh ha debuttato con una sconfitta alle NextGen ATP Finals, scattate ieri a Jeddah, contro il più esperto francese Van Assche. Il giovane giordano tuttavia ha mostrato spazzi di buon tennis, facendo intravedere qualità molto interessanti. Buon fisico, colpi vari, sembra possedere le qualità per ambire alla scalata verso il tennis che conta. Ne è fermamente convinto anche il suo mentore Rafael Nadal, che lo ospita da tempo nella sua Academy a Maiorca.
    Così il 22 volte campione Slam si è espresso su Shelbayh: “Per descrivere Abdullah, devi guardare al suo talento. Penso sia un giocatore con un talento innato, molto speciale, è capace di fare cose che la maggior parte dei giocatori non riescono a fare. Con il suo stile di gioco mette molto a disagio gli avversari. Lo so perché mi sono allenato con lui diverse volte. E a questo ha aggiunto qualcosa di molto importante: nell’ultimo anno e mezzo ha fatto un passo avanti nel modo in cui vive il tennis. Ha capito che ciò che vuole è diventare un tennista professionista e sta lavorando molto duramente per riuscirci. Non posso che congratularmi con lui per la sua dedizione e per il suo duro lavoro e incoraggiarlo a continuare su quella strada. Ha fatto una stagione molto positiva, raccogliendo buoni risultati e scalando la classifica. Ora sta vivendo fantastico, gioca le Next Gen ATP Finals. Vorrei augurargli tutta la fortuna del mondo. Sono sicuro che sarà un torneo molto speciale per lui”.
    Shelbayh è entrato a far parte della Rafa Nadal Academy nel 2018, quando aveva solo 14 anni, e da allora non ha smesso di crescere. Il giordano è sbarcato all’accademia dello spagnolo a Manacor attraverso un contatto tra Toni Nadal e l’agente di Shelbayh, la principessa Lara Faisal, membro della famiglia reale giordana.
    “Quando è arrivato da noi era un ragazzo che già faceva bene le cose in campo, si vedeva che aveva una certa abilità, ma niente di più”, racconta Toni Nadal, che ha seguito di persona i progressi di Shelbayh in questi anni. “Con il passare degli anni penso che sia migliorato in quasi ogni aspetto del suo gioco. Nell’ultimo anno il suo miglioramento è stato palpabile, ha fatto un salto di qualità, ha acquisito maturità e iniziato a raccogliere i frutti del suo impegno. Ha buone possibilità di entrare presto nell’ATP Tour e lo ha dimostrato in vari tornei giocando contro giocatori tra i migliori al mondo. Ha dato battaglia e ha persino battuto alcuni giocatori di buon livello. Se manterrà la stessa voglia di lavorare che ha avuto negli ultimi tempi, con la stessa volontà e lo stesso impegno, sono sicuro che lo vedremo presto nei grandi tornei. Per noi che puntiamo sul settore giovanile, è stata una grande soddisfazione, posso affermare che è un giocatore che si è formato completamente sui nostri campi” conclude Toni Nadal.
    Anche Carlos Moya, amico e allenatore di Nadal, condivide le aspettative positive sul futuro del giordano. “Penso che Abdullah sia un giocatore diverso, intelligente, imprevedibile, e questo è ciò che lo rende divertente da guardare e un avversario difficile da interpretare”, ha detto il campione di Roland Garros 1998. “Può produrre una sorta di caos che lo rende molto ostico, ma deve riuscire ad appianare un po’ le cose, mettere un po’ di ordine mentale… Potrebbe essere uno di quei giocatori che nessuno vuole affrontare, perché è in grado di tirare colpi incredibili quando meno te lo aspetti. Il fatto che sia imprevedibile crea un enorme disagio ai suoi avversari. Non deve perdere queste qualità e migliorare la sua consistenza” conclude Carlos.
    Dopo la vittoria a Charleston dello scorso ottobre, Shelbayh ha avuto un’importante conversazione con Rafael Nadal, che l’ha arricchito notevolmente: “Rafa mi ha detto che era un grande passo nella mia carriera, e che dovevo divertirmi e non accontentarmi”, racconta il giordano. “Mi ha detto che non potevo accontentarmi di un solo risultato perché tutti cercano di migliorare allo stesso tempo, di prendere la spinta per continuare con quello che ho costruito e metterci ancora più forza. Mi ha raccomandato di continuare a fare un buon lavoro e non lasciarmi sfuggire i momenti importanti che mi aiuteranno a raggiungere il mio obiettivo. È stato davvero speciale sentire quelle parole da uno come lui, che è stato il mio idolo da quando ho iniziato a giocare a tennis.”
    Vedremo i prossimi match di Shelbayh nell’evento U21, ma sarà ancor più curioso ritrovarlo il prossimo anno sul tour Challenger. Il giordano è un tennista particolare, uno di quelli che osservi con curiosità perché ha nel braccio molte potenzialità e può sorprenderti. Il discorso di Moya è corretto: talento e fantasia sì, ma è necessario anche ordine, altrimenti puoi perdere il filo del match ed eccedere nella creatività. Giocando match di alto livello non potrà altro che migliorare. Con il suo potenziale, è facile immaginare che nel 2024 possa entrare nei top100 ATP, forse anche piuttosto rapidamente.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO