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    Porpoising, saltellamenti e rimpalli: una questione da affrontare in fretta

    TORINO – E’ davvero possibile (come sostiene Toto Wolff) che Hamilton salti il GP del Canada? Oppure è solo un modo per lanciare un allarme e sottolineare un problema? Lo si vedrà a breve, anche se conoscendo il sette volte campione del mondo è difficile che voglia dare forfeit a Montreal. Resta un fatto: quello che sembrava un problema per il cronometro, sta diventando un problema per i piloti. Si parla del saltellamento (detto “porpoising” o anche “bottoming”) ossia di quell’effetto che subiscono le auto di quest’anno, che hanno rispolverato il condotto Venturi al fine di migliorare lo spettacolo in pista. Le auto saltellano, appunto, con movimenti che cambiano da auto ad auto, ma che si assomigliano tutti. Per spiegare, sia pure senza pretese ingegneristiche (sul web ci sono già tanti super esperti…), bastino le parole di Daniel Ricciardo: «Quando ho finito la gara di Baku, mi sentivo shakerato». Altri piloti sono stati più duri. E’ il caso di Seb Vettel («Si sta aspettando il botto e vedrete che botto quando arriverà») le cui parole si abbinano a quelle di George Russell: «Potrebbe accadere un grave incidente in queste condizioni».
    VOLONTA’ – E’ dunque evidente che la questione esiste e va risolta. Ma per farlo ci vogliono aggiustamenti regolamentari, che possono nascere solo dalla volontà delle squadre, a meno che la Fia non intervenga invocando questioni di sicurezza. Che è poi quello che vorrebbero i piloti. Ma non c’è solo un problema di “saltellamento”, ce n’è anche una di rimpallo, di responsabilità. Le squadre che vincono non vogliono cambi regolamentari, ad esempio. E la Fia (a voce e in via informale) ha fatto sapere che per loro il “porpoising” deve essere risolto dalle singole squadre. Insomma, o si trova un sentiero comune sul quale incamminarsi, o si andrà avanti tra polemiche e scambi di accuse. Non bellissimo. LEGGI TUTTO

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    F1, Mercedes omaggia il movimento LGBT: a Baku la stella sarà arcobaleno

    ROMA – Il Gran Premio dell’Azerbaijan, ottavo appuntamento della Formula 1, vedrà la Mercedes in una veste speciale. Niente aggiornamenti alla W13, quanto piuttosto per lo stemma della casa di Brackley, che sarà infatti colorato di arcobaleno per celebrare il mese del pride, dedicato alla comunità LGBT+. La scuderia della Stella a tre punte è da sempre molto attenta al tema dell’inclusione sociale e per il weekend di Baku non vuole essere da meno, dimostrando sostegno e solidarietà a chi viene discriminato per il proprio orientamento sessuale o identità di genere.
    Il commento di Vettel
    Anche Sebastian Vettel, pilota dell’Aston Martin da sempre molto attento alle tematiche sociali, ha voluto mostrare il proprio sostegno alla causa LGBT+ dalle colonne del magazine “Attitude”: “Il mondo è cambiato molto. In Formula 1 c’è chi ha difeso i diritti LGBTQ+ e il nuovo clima li ha aiutati a uscire allo scoperto. La situazione sta migliorando, ma possiamo fare di più. In Formula 1 ho trovato omofobia, ho sentito persone parlare negativamente della comunità LGBTQ+. Un pilota gay sarebbe il benvenuto tra noi e sono abbastanza sicuro che ci siano stati alcuni piloti gay, ma che non hanno mai fatto coming out, ed è un peccato”. “Se ci fosse un pilota apertamente omosessuale – dice per concludere l’ex Ferrari – i pregiudizi sarebbero cancellati e si spingerebbe il paddock verso il progresso. Il progresso corre senza ostacoli, questo mi dà fiducia”. LEGGI TUTTO

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    F1, Mercedes a Baku con la stella arcobaleno per il movimento LGBT

    ROMA – La Mercedes si prepara alGran Premio dell’Azerbaijan, ottava tappa dellaFormula 1, portando sulla livrea della W13 un elemento speciale. Il logo della Stella a tre punte sarà infatti colorato di arcobaleno per celebrare il mese del pride, dedicato alla comunità LGBT+. La scuderia di Brackley è da sempre molto attenta al tema dell’inclusione sociale e per il weekend di Baku non vuole essere da meno, dimostrando sostegno e solidarietà a chi viene discriminato per il proprio orientamento sessuale o identità di genere.
    Le parole di Vettel
    Anche Sebastian Vettel, pilota dell’Aston Martin da sempre molto attento alle tematiche sociali, ha voluto mostrare il proprio sostegno alla causa LGBT+ dalle colonne del magazine “Attitude”: “Il mondo è cambiato molto. In Formula 1 c’è chi ha difeso i diritti LGBTQ+ e il nuovo clima li ha aiutati a uscire allo scoperto. La situazione sta migliorando, ma possiamo fare di più. In Formula 1 ho trovato omofobia, ho sentito persone parlare negativamente della comunità LGBTQ+. Un pilota gay sarebbe il benvenuto tra noi e sono abbastanza sicuro che ci siano stati alcuni piloti gay, ma che non hanno mai fatto coming out, ed è un peccato”. “Averne uno apertamente omosessuale – conclude il tedesco – aiuterebbe a eliminare più velocemente i pregiudizi e contribuirebbe a spingere il nostro sport verso una direzione migliore. Il progresso è inevitabile, dunque ho speranza”. LEGGI TUTTO

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    F1, Szafnauer: “Alonso come Vettel. Se siamo forti a Barcellona lo saremo ovunque”

    ROMA – Tra gli intramontabili della Formula 1 ci sono Fernando Alonso e Sebastian Vettel. Otmar Szafnauer, team principal della scuderia francese – che li ha avuti in gestione entrambi -, ha parlato così al quotidiano spagnolo “AS”: “Alonso è molto simile a Vettel. È veloce nell’imparare i circuiti, dare feedback e adattarsi alle diverse situazioni in pista. Non lascia nulla di intentato e cerca di guadagnare su ogni millesimo. È un pilota formidabile: mi ricorda Vettel”.
    Le parole di Szafnauer
    Alonso si prepara – assieme a Carlos Sainz – per il Gran Premio di casa e non c’è alcun dubbio sul fatto che il pilota Alpine cercherà di non sfigurare. L’ex Ferrari carica l’ambiente, come spiega ancora il team principal: “Ognuno ha la propria personalità e il segreto è mettere da parte le accuse e cercare tutti insieme una soluzione”. Il team che monta power unit Renault si prepara al circuito di Barcellona portando degli aggiornamenti e Szafnauer spera siano sufficienti: “La speranza è che l’Alpine vada bene a Barcellona, il layout della pista dovrebbe esserci favorevole. Si dice infatti che se sei forte lì, ?allora lo ?sarai su tutti gli altri tracciati”. LEGGI TUTTO

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    F1, Szafnauer: “In Alonso rivedo Vettel. A Barcellona possiamo far bene”

    ROMA – Due veterani di una generazione di Formula 1 che pian piano sta lasciando il posto ai più giovani, ma che in pista possono ancora dire la loro. Fernando Alonso e Sebastian Vettel, piloti rispettivamente Alpine e Aston Martin, si preparano al Gran Premio di Spagna e Otmar Szafnauer, team principal della scuderia francese – che li ha avuti in gestione entrambi -, ha parlato così al quotidiano spagnolo “AS”: “Alonso è molto simile a Vettel. È veloce nell’imparare i circuiti, dare feedback e adattarsi alle diverse situazioni in pista. Non lascia nulla di intentato e cerca di guadagnare su ogni millesimo. È un pilota formidabile: mi ricorda Vettel”.
    Sul Gp di Spagna
    Alonso si prepara – assieme a Carlos Sainz – per il Gran Premio di casa e non c’è alcun dubbio sul fatto che il pilota Alpine cercherà di non sfigurare. L’ex Ferrari carica l’ambiente, come spiega ancora il team principal: “Ognuno ha la propria personalità e il segreto è mettere da parte le accuse e cercare tutti insieme una soluzione”. La scuderia motorizzata Renault dovrebbe portare a Barcellona degli aggiornamenti e Szafnauer spera per il meglio: “Spero che l’Alpine vada bene a Barcellona, ??è un circuito dovrebbe agevolarci. In tanti dicono che, se sei forte a Barcellona, ?allora lo ?sarai nella maggior parte delle piste”. LEGGI TUTTO

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    F1, Vettel: “Tutte le volte che scendo dalla macchina mi faccio delle domande”

    ROMA – L’attenzione verso l’ambiente di Sebastian Vettel è cosa nota. Per questo non fanno più di tanto scalpore le ultime dichiarazioni rilasciate al salotto televisivo della BBC ‘Question Time’. Il pilota dell’Aston Martin ha parlato senza filtri: “Se correre in F1 a livello di emergenza climatica fa di me un ipocrita? Sì senza dubbio, infatti tutte le volte che scendo dall’abitacolo mi faccio delle domande. Nel mio piccolo cerco di contenere l’impatto ambientale di una categoria, la F1, che girando il mondo con tanti materiale ha un’impronta ecologica e di inquinamento decisamente pesante. Se posso raggiungere una sede di gara in macchina e non in aereo ad esempio lo faccio”, ha dichiarato. 
    La guerra in Ucraina
    Chiare anche le sue posizioni su ciò che sta avvenendo in Ucraina con l’invasione russa: “Non dobbiamo dimenticare che il popolo ucraino sta soffrendo oggi, domani e lo farà a lungo – prosegue -. In Germania c’è stato un acceso dibattito se sostenere l’Ucraina attraverso la fornitura di armi o no, e alla fine è stato stabilito di fornire armi all’Ucraina. Nessuno sa il conflitto si allargherà, io non posso minimamente mettermi nei panni del popolo ucraino perché sono cresciuto con il privilegio di non avere una guerra vicina a me. Ciò che è certo in questa situazione è che ci sono persone che stanno soffrendo e che è giusto aiutarle in tutti i modi possibili”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Vettel: “Se correre fa di me un ipocrita? Sì, senza dubbio”

    ROMA – Sebastian Vettel non ha mai nascosto la sua attenzione verso l’ambiente. Per questo non fanno più di tanto scalpore le ultime dichiarazioni rilasciate al salotto televisivo della BBC ‘Question Time’. Il pilota dell’Aston Martin ha parlato senza filtri: “Se correre in F1 a livello di emergenza climatica fa di me un ipocrita? Sì senza dubbio, infatti tutte le volte che scendo dall’abitacolo mi faccio delle domande. Nel mio piccolo cerco di contenere l’impatto ambientale di una categoria, la F1, che girando il mondo con tanti materiale ha un’impronta ecologica e di inquinamento decisamente pesante. Se posso raggiungere una sede di gara in macchina e non in aereo ad esempio lo faccio”, ha dichiarato. 
    Sul conflitto ucraino
    Chiare anche le sue posizioni su ciò che sta avvenendo in Ucraina con l’invasione russa: “Non dobbiamo dimenticare che il popolo ucraino sta soffrendo oggi, domani e lo farà a lungo – prosegue -. In Germania c’è stato un acceso dibattito se sostenere l’Ucraina attraverso la fornitura di armi o no, e alla fine è stato stabilito di fornire armi all’Ucraina. Nessuno sa il conflitto si allargherà, io non posso minimamente mettermi nei panni del popolo ucraino perché sono cresciuto con il privilegio di non avere una guerra vicina a me. Ciò che è certo in questa situazione è che ci sono persone che stanno soffrendo e che è giusto aiutarle in tutti i modi possibili”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Vettel: “Non ho ancora deciso il mio futuro”

    ROMA – Sebastian Vettel ha parlato così del suo futuro in un’intervista a “Bild”, lasciando intendere di non aver ancora deciso cosa fare al termine della stagione in corso in Formula 1. L’ex Ferrari ha iniziato in ritardo la sua seconda stagione in Aston Martin, avendo saltato i Gp in Bahrain e Arabia Saudita, e dopo quattro gare (di cui due sole disputate) è quattordicesimo in classifica piloti. “Sono ancora qui, enon ho preso una decisione, dipende da quanto sarà competitiva la macchina, come andranno le gare e come si svilupperà la squadra – ha detto -. Non sto mentendo sul mio futuro, me ne sto occupando e ho molte idee a riguardo”.
    Il commento di Vettel
    “Non ho alcuna pressione per stabilire quella che sarà la mia vita dopo le corse, e non voglio generare alcuna aspettativa su ciò che sarà perfetto per me – ha aggiunto Vettel -. In F1 sono a mio agio nel competere contro i migliori piloti del mondo. Quello che succederà dopo, lo dirà il tempo. Due anni fa avevo detto che avrei corso per altre due stagioni, ma al momento non penso ad altro”. LEGGI TUTTO