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    Nuova nota federale all’indomani dello slittamento di un anno del vincolo sportivo

    Rispetto alla nota pubblicata ieri riguardo la decisione del Consiglio dei Ministri di far slittare di un anno dell’abolizione del vincolo sportivo (disponibile QUI) la Federazione Italiana Pallavolo precisa quanto segue.La FIPAV, preso atto delle modifiche legislative di questi giorni, riguardanti la proroga del termine relativo all’obbligo di abolizione del vincolo sportivo, fa presente che l’art.69 dello Statuto Federale – quest’ultimo approvato dalle società riunite in assemblea a gennaio 2023 – sancisce che gli artt.10 bis e ter del medesimo Statuto (effetti del tesseramento degli atleti, durata e rinnovo del tesseramento) entreranno in vigore, in ogni caso, al termine della stagione sportiva 23/24.Pertanto, le sopra citate norme statutarie e quelle contenute nel RAT, recentemente approvato dalla Giunta Esecutiva del CONI, troveranno applicazione già a far data dal 1° luglio 2024.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Vincolo sportivo, l’abolizione slitta di un anno: stupore e delusione da parte della Fipav

    La Federazione Italiana Pallavolo apprende con stupore e profondo rammarico – si legge nella nota diramata oggi – la decisione da parte del Consiglio dei Ministri di prorogare di un anno l’entrata in vigore della legge che avrebbe abolito il vincolo sportivo (dal 1 luglio 2024 al 1 luglio 2025). 

    Quello che ha maggiormente colpito sono stati i tempi considerando che, ad oggi, sarebbero mancati appena cinque giorni all’inizio della prossima stagione agonistica e quindi del nuovo corso.

    La FIPAV, che negli ultimi due anni ha profuso tante energie per rendere sostenibile quanto più possibile per le proprie società l’abolizione del vincolo sportivo in relazione alla legge innanzitutto con un confronto con il proprio territorio e organizzando con una presenza notevole di società (96.5% del totale delle società aventi diritto al voto) un’assemblea straordinaria necessaria al cambiamento dello statuto, si dichiara delusa per la decisione adottata; una decisione che di fatto favorisce l’immobilismo e lo stallo di chi probabilmente non si è attrezzato per adeguarsi alla legge in attesa di eventuali proroghe (poi arrivate) e che, oggi, paradossalmente penalizza chi invece ha investito tempo, risorse ed energie.

    La delusione è dettata dal fatto che da parte della FIPAV tutto era stato fatto nei tempi dovuti con l’obiettivo, consueto, di tutelare gli interessi dei tesserati, ma purtroppo tutto è stato vanificato da una decisione che la stessa FIPAV ritiene non consona per tempi e modalità in quanto, in soli 5 giorni, chiunque comprenderà che non ci sono i tempi per celebrare un’altra assemblea per apportare ulteriori modifiche allo Statuto.Oltre il danno, quindi, la beffa per le tante società affiliate che hanno già predisposto i roster (con relativi contratti) per una stagione che inizia praticamente tra qualche giorno. 

    Essendo prevista l’Assemblea Nazionale per febbraio 2025, la FIPAV verificherà l’opportunità di apportare modifiche alle norme statutarie, che regolano il tesseramento degli atleti alla luce di quanto verrà rilevato nel corso della prossima stagione agonistica (2024-2025) e dalle norme di legge che regolamentano questa materia.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    A Locorotondo il primo Meeting Partners organizzato dalla Fipav

    La suggestiva location de “Il Palmento” è stata il teatro del primo meeting partners organizzato dalla Federazione Italiana Pallavolo. Una due giorni di lavori fortemente voluta dal presidente Giuseppe Manfredi e dal Consiglio Federale per dare il via a un nuovo percorso di collaborazione con tutti quei partners, storici e nuovi, che hanno scelto di affiancare la FIPAV.

    Significativo il titolo scelto: “Le Radici e il Futuro”, uno slogan che testimonia la volontà della federazione di non disperdere il proprio patrimonio e i suoi valori, volgendo però allo stesso tempo lo sguardo al futuro con il dichiarato obiettivo di migliorarsi continuamente senza adagiarsi sugli importanti risultati ottenuti. Quello federale, infatti, è un movimento composto non solo dai successi delle nazionali seniores, ma una realtà che ha radici profonde che partono dalle attività di base con il mondo delle scuole (progetto volley S3) abbraccia l’attività giovanile con il Trofeo dei Territori e il Trofeo delle Regioni fino alle Finali Nazionali Giovanili.  La Fipav però è anche beach volley, sitting e snow volley.

    foto Fipav

    L’apertura dei lavori è stata affidata al numero 1 federale Giuseppe Manfredi che ha ringraziato tutti i presenti per aver aderito all’iniziativa: un nuovo punto di partenza per confrontarsi e migliorare il rapporto con dei veri e propri compagni di viaggio che hanno deciso di sposare i progetti e i valori distintivi del movimento pallavolistico.

    Dopo Manfredi ha preso la parola il consulente federale Roberto Ghiretti che ha illustrato gli eccellenti risultati dei Campionati Europei Femminili e Maschili 2023, attraverso il-report sull’impatto socio-economico dei Campionati Europei di Pallavolo 2023.

    L’intervento successivo è stato quello di Livio Gigliuto, Presidente Esecutivo del prestigioso Istituto Piepoli, azienda leader nel settore delle ricerche di marketing e di opinione pubblica; Gigliuto ha dunque illustrato un’indagine demoscopica (in allegato) che ha messo in evidenza come la pallavolo sia uno degli sport più amati in Italia con un notevole grado di interesse.

    foto Fipav

    Molto apprezzato il dibattito con protagonisti i due commissari tecnici delle Nazionali Seniores Ferdinando De Giorgi e Julio Velasco che con ironia e passione hanno ripercorso la loro storia pallavolistica.

    La seconda giornata di lavori è iniziata con la presentazione del Segretario Generale Stefano Bellotti che ha illustrato i numeri più rappresentativi della vasta attività federale.

    L’intervento successivo è stato di Mario Maellaro, regista dei due docufilm prodotti dalla Fipav, che ha fatto una panoramica questa efficace forma di comunicazione: un nuovo modo per raccontare l’attività delle nazionali azzurre da un punto di vista mai proposto in precedenza.

    Tra le novità presentate durante la convention anche il progetto Ambassador con la presenza di quattro dei cinque ex atleti azzurri che hanno raccontato le loro sensazioni ed emozioni per il nuovo ruolo: Eleonora Lo Bianco, Franco Bertoli, Fabio Vullo e Andrea Zorzi (ai quali si aggiunge Maurizia Cacciatori che non ha potuto partecipare all’evento). Gli “Ambassador” hanno avuto la possibilità di raccontarsi brevemente, portando una significativa testimonianza di cosa ha rappresentato la pallavolo per loro. 

    foto Fipav

    La parte conclusiva della convention è stata caratterizzata da un costruttivo dibattito, nel corso del quale i partners hanno avuto un ruolo attivo scambiando opinioni con la dirigenza federale rappresentata dal presidente Manfredi, segretario generale Bellotti e i vicepresidenti Bilato e Cecchi. L’impegno della FIPAV è quello di non lasciare questo tipo di appuntamento un evento isolato, ma dare seguito a un confronto continuo con i suoi partners, in maniera da rafforzare delle sinergie che portino significativi benefici sia al movimento pallavolistico sia alle aziende e organizzazioni coinvolte.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Stangata sulla Fipav Modena: lunghe sospensioni per presidente e consiglieri

    È arrivata la sentenza del Tribunale Federale sul caso della Fipav Modena, il Comitato Territoriale commissariato dalla Federazione Italiana Pallavolo dopo che l’intero consiglio si era dimesso a seguito dell’apertura di un’inchiesta per presunti rimborsi irregolari erogati a due dei suoi membri. Le sanzioni decise dall’autorità giudicante sono estremamente severe: puniti con 14 mesi di sospensione Alessandro Clò ed Eugenio Gollini, gli ultimi due presidenti in ordine di tempo del Comitato (Gollini era stato poi consigliere nazionale e si era dimesso a maggio 2023, in aperta polemica con la presidenza Manfredi) e con 12 mesi gli altri consiglieri Manuel Armaroli, Alberto Guidetti, Simone Tassoni, Andrea Bergamini, Luca Rigolon, Silvano Pellegrini, Elisa Pedroni e Maurizio Marinelli, gli ultimi due al centro del “caso” che ha generato il procedimento disciplinare.

    Sintetizzando la lunga sentenza, infatti, il Tribunale Federale sostiene che i componenti del Consiglio avrebbero “violato i propri doveri istituzionali” nel deliberare un compenso economico a favore di Pedroni e Marinelli per “attività connesse all’organizzazione del Comitato“: compiti a cui, secondo il giudice, i consiglieri “avrebbero dovuto attendere a titolo gratuito in adempimento dei rispettivi doveri statutari“. Così facendo, gli incolpati avrebbero “concorso consapevolmente a sottrarre consistenti risorse economico-finanziarie al Comitato, altrimenti impiegabili per il perseguimento dei fini propri di quello, e a una gestione non corretta e inefficiente delle stesse“.

    Il Tribunale rigetta in toto, quindi, la linea difensiva secondo la quale i compensi erogati ai due componenti del Comitato si riferivano “ad attività svolte al di fuori dell’incarico istituzionale“: secondo il giudice “le delibere richiamate negli atti di deferimento nulla contengono sull’oggetto del contratto e sui compiti affidati; (…) la mancanza dell’oggetto non rende certo che si tratti di attività al di fuori dei compiti istituzionali, risultando al contrario che alcune delle attività che le difese affermano compiute dagli incaricati ben potessero rientrare in quelle istituzionali“.

    Numerose le reazioni alla “stangata” che tra l’altro, essendo le sanzioni erogate superiori ai 12 mesi, inibisce gli incolpati da qualsiasi incarico federale, per 10 anni. “Impugneremo senza dubbio questa assurda sentenza” ha scritto su Facebook l’ex presidente Eugenio Gollini. Anche il Comune di Modena, come riportato da Il Resto del Carlino, si è esposto con le parole dell’assessore allo Sport Grazia Baracchi: “Non ci aspettavamo certo una sentenza così pesante nei confronti dei due presidenti, Gollini e Clò, e nei confronti di tutti i consiglieri che hanno sempre lavorato con energia, entusiasmo, generosità. Con loro abbiamo costruito un rapporto, fatto iniziative sulla città, intrapreso un percorso di formazione per tutto il mondo sportivo sul tema della riforma dello sport. Accanto a ciò tantissime e belle iniziative, come le premiazioni in piazza Grande. Il rapporto era estremamente collaborativo, per questo siamo stupiti e preoccupati per la sentenza della Fipav nazionale“.

    (fonte: Federvolley.it, Il Resto del Carlino Modena) LEGGI TUTTO

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    Due mesi di squalifica a Giuseppe Pirola per le dichiarazioni su Velasco

    Due mesi di squalifica e 200 euro di multa alla società: questa la sanzione inflitta dal Tribunale Federale della Federazione Italiana Pallavolo a Giuseppe Pirola, presidente della UYBA Volley Busto Arsizio, per le sue dichiarazioni successive al divorzio dal tecnico Julio Velasco in occasione della sua nomina a CT della nazionale femminile. Un (prevedibile) strascico disciplinare che si riferisce, in particolare, ai commenti contenuti in un’intervista della testata giornalistica Primo Piano Italia TV dello scorso 26 novembre, in cui Pirola accusava la Federazione di aver “abusato della nostra società provocando danni importantissimi dal punto di vista sportivo ed economico“. Il presidente della UYBA aveva inoltre parlato di “vicenda schifosa“, invitando gli organi di stampa a continuare a dare rilievo all’accaduto perché non cadesse nel dimenticatoio.

    Secondo il giudice, che ovviamente non si esprime sul merito della questione Velasco, l’atteggiamento assunto da Pirola sarebbe stato “quantomeno irriguardoso e diffamatorio nei confronti dei vertici federali e di tutto il movimento pallavolistico, oltrepassando così ogni diritto di critica pacificamente riconosciuto” nonché “i limiti della continenza espressiva, formale e sostanziale“. La sentenza prosegue affermando che Pirola avrebbe “accusato pubblicamente di mendacio la Federazione e i suoi rappresentanti, così violando palesemente la normativa federale” e definisce “ancora più grave” l’appello rivolto ai media, “in distonia con ogni principio di lealtà e probità“.

    La conclusione è lapidaria: “Le personali e plateali affermazioni rese dal signor Pirola devono considerarsi, indubbiamente, gravi, irrispettose, diffamatorie e lesive del decoro, reputazione e immagine dell’intera Federazione, e possono indurre erroneamente l’opinione pubblica a dubitare, impropriamente, dell’onestà e trasparenza dell’intero movimento pallavolistico e dei suoi organi“. Conclusioni da cui discende l’inevitabile sanzione a due mesi di sospensione da ogni attività federale. Un provvedimento che però, come accade purtroppo spesso in questi casi, finisce per assumere le sembianze di una punizione esemplare, senza fare alcun passo nella direzione della risoluzione di un dissidio che non è mai stato realmente affrontato, se non con poche e faticose parole dei protagonisti. E da cui la Fipav, comunque la si voglia vedere, è uscita danneggiata nell’immagine e nella credibilità.

    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Mauro Berruto presenta una proposta di legge per la riforma delle elezioni federali

    Una proposta di legge per riformare il sistema elettorale delle Federazioni sportive, per evitare il rischio che si trasformino in “monarchie assolute“: l’ha presentata Mauro Berruto, ex CT della nazionale maschile e oggi deputato del Partito Democratico. “È più facile che mi ricrescano i capelli piuttosto che veda completarsi il suo iter con questa maggioranza – ammette lo stesso promotore in un post su Facebook – ma chiunque non sopporti più che il mondo delle federazioni sportive resti nel medioevo, batta un colpo. Prima o poi succederà!“.

    I punti centrali della proposta di riforma, riassunti dallo stesso Berruto, sono l’introduzione del voto elettronico, che eliminerebbe il famigerato sistema delle deleghe consentendo a ogni società e tesserato di esprimersi direttamente; il limite massimo di tre mandati anche non consecutivi per le cariche federali e l’introduzione negli organi direttivi di quote che garantiscano l’equità di genere (almeno il 30% di rappresentanza per ciascun genere) e di età (almeno un membro di età inferiore ai 36 anni). Un’ultima modifica alle attuali norme prevede che le cariche di presidente, vicepresidente e consigliere delle Federazioni siano incompatibili con le cariche di deputato o senatore e con gli incarichi di governo.

    (fonte: Facebook Mauro Berruto) LEGGI TUTTO

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    Incontro Fipav-CEV a Belgrado: Manfredi fa visita a Boricic (e Arena)

    Di Redazione Si è svolto a Belgrado un importante incontro tra Federazione Italiana Pallavolo e CEV: presente, oltre al presidente federale Giuseppe Manfredi e al numero uno europeo Aleksandar Boricic, anche il vicepresidente italiano della Confederazione continentale, Renato Arena. I temi principali dell’incontro sono stati l’organizzazione dei Campionati Europei 2023 (le finali maschili si svolgeranno in Italia), la cooperazione sportiva tra Federazioni e le prospettive strategiche per la crescita della pallavolo europea. Viene da chiedersi se i due leader avranno affrontato anche l’argomento della fase conclusiva di Champions League e le vicende poco trasparenti che hanno riguardato i rinvii di alcune partite – segnatamente quella della Dinamo Mosca femminile – a danno del cammino delle squadre italiane… (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Caso Dalfovo, la Corte d’Appello dà ancora ragione al consigliere federale

    Di Redazione Ennesimo capitolo della battaglia a colpi di sentenze tra Federazione Italiana Pallavolo e CONI sull’eleggibilità del consigliere federale Massimo Dalfovo, in carica come rappresentante degli atleti. A luglio 2021 il Collegio di Garanzia del Comitato Olimpico aveva accolto il ricorso di Giorgio De Togni, presidente di AIP – Associazione Italiana Pallavolisti, ritenendo che non fosse provata la sussistenza dei requisiti di eleggibilità e rimandando il giudizio sul caso alla Corte Federale d’Appello. Quest’ultima, lo scorso 22 dicembre, ha nuovamente rigettato il reclamo ritenendo che Dalfovo fosse pienamente candidabile. L’oggetto del contendere è noto: secondo il ricorrente, Dalfovo non può ricoprire la carica essendosi ritirato da molti anni dall’attività agonistica, per poi tesserarsi solo nell’imminenza delle elezioni con una squadra di Serie D, la Pallavolo C9 Arco Riva (che, all’epoca, non poteva scendere in campo per lo stop imposto dalla pandemia). La Corte, previo consulto con la Segreteria Nazionale della Fipav, ritiene che i requisiti siano soddisfatti: Dalfovo si è tesserato il 3 gennaio 2021, dopo aver svolto la visita medica il 24 dicembre 2020 e aver ottenuto il relativo certificato di idoneità, e ha partecipato a due gare di campionato (il 25 aprile e il 22 maggio). Secondo il giudice, non è rilevante la modesta partecipazione da parte del consigliere federale all’attività della sua squadra: “Alla definizione di ‘atleti in attività che partecipano a competizioni almeno di livello regionale’ non risulta associata alcuna precisazione e/o specificazione circa il numero di allenamenti e/o il numero di gare cui l’atleta in attività deve aver partecipato, il numero di minuti in cui deve essere rimasto in campo o quant’altro che possa essere oggetto di conteggio“. Quanto al fatto (pacificamente accertato) che Dalfovo non abbia svolto alcun allenamento prima della presentazione delle candidature, avvenuta a fine 2021, la Corte ritiene che le circostanze di sospensione dei campionati e dell’attività delle squadre di Serie D concretizzino il verificarsi di “comprovate e documentate ragioni di esonero o di incolpevole impossibilità di fatto” e non incidano quindi sulla candidabilità. Nella sentenza si legge inoltre che prendere in considerazione anche gli anni precedenti, come richiesto dal ricorrente, “oltre a sancire una disparità di trattamento tra le varie cariche (…) violerebbe il principio di democrazia e di uguaglianza, perché impedirebbe agli atleti più giovani di età o, comunque, di tesseramento di accedere alle rispettive cariche federali e/o comunque di poter essere rappresentativi della rispettiva categoria“. In sostanza, secondo la Corte, “l’aver ripreso, anche da poco, l’attività di campo, sia pure ai modesti livelli che potrebbero essergli consentiti anche in considerazione dell’età, non significa che egli (Dalfovo) non possa essere un valido rappresentante della categoria“. Va sottolineato inoltre che il collegio giudicante ha rigettato le richieste di ulteriore attività istruttoria da parte dei ricorrenti, che chiedevano tra l’altro di acquisire le testimonianze dei compagni di squadra e di altri tesserati della Pallavolo C9. La vicenda giudiziaria, comunque, non termina qui: quasi certamente vi sarà un ulteriore ricorso al Collegio di Garanzia del CONI che, a quasi un anno dalla candidatura di Dalfovo, sarà nuovamente chiamato a esprimersi sulla vicenda. (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO