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    Giornata nera per il tennis italiano femminile: Bronzetti ko a Charleston, Stefanini si ritira a Bogotà. Brancaccio sconfitta a La Bisbal D’Empordá

    Lucia Bronzetti ITA, 10.12.1998 – Foto Patrick Boren

    È stata una giornata decisamente negativa per il tennis femminile italiano, con sconfitte e ritiri che hanno caratterizzato l’avvio dei tornei sulla terra battuta.
    Bronzetti esce di scena a Charleston dopo una battaglia di quasi tre oreFuori Lucia Bronzetti nel WTA 500 di Charleston. La romagnola ha perso una partita folle contro la cinese Shuai Zhang, con la numero 176 del mondo che si è imposta in tre set con il punteggio di 7-5 5-7 6-4, dopo due ore e trentasei minuti di gioco intenso. Si tratta della seconda sconfitta in un mese e mezzo per Bronzetti contro la cinese, che l’aveva già battuta nettamente nelle qualificazioni a Dubai.Nonostante sia riuscita ad agguantare la partita nel secondo parziale, Bronzetti ha vissuto un inizio di terzo set da incubo. La romagnola ha commesso troppi errori e ha perso per due volte il servizio, con Zhang che è scappata addirittura sul 4-0. Sembrava finita, e invece Bronzetti è riuscita incredibilmente a rimontare, recuperando entrambi i break di svantaggio. Sul 4-4, con l’inerzia del match tutta dalla sua parte, l’azzurra ha giocato un pessimo game al servizio finendo per subire il break decisivo. Questa volta Zhang non ha concesso occasioni, chiudendo 6-4.
    Stefanini si ritira dal torneo di BogotàLucrezia Stefanini era attesa questa sera nel suo match di primo turno nel WTA di Bogotà, ma la tennista toscana ha annunciato il suo ritiro dal torneo in Colombia. La numero 148 del mondo avrebbe dovuto affrontare la padrona di casa Emiliana Arango, testa di serie numero quattro, ed invece al suo posto ci sarà una lucky loser, la rumena Patricia Maria Tig.La febbre ha portato l’azzurra a rinunciare al torneo colombiano, uno di quelli che apre ufficialmente la stagione sul rosso.
    Brancaccio eliminata a La Bisbal D’EmpordáCompleta il quadro negativo per i colori azzurri anche la sconfitta di Nuria Brancaccio, numero 196 del ranking, che è stata eliminata al primo turno del torneo WTA 125 di La Bisbal D’Empordá dalla tedesca Eva Lys, numero 70 del mondo, con il punteggio di 6-3 7-6(7) mancando nel tiebreak del secondo set anche una palla set. LEGGI TUTTO

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    Kasatkina parla da Charleston dopo il cambio di nazionalità: “Con quello che sta succedendo nel mio precedente paese, non ho avuto molta scelta se voglio essere me stessa”

    Daria Kasatkina a Charleston (foto Nine.au)

    “What’s going on…mates?”. Con un bel sorriso e questa frase in tipico “slang” australiano (come va, ragazzi?), Daria Kasatkina si è presentata alla stampa al WTA 500 di Charleston dopo il suo annuncio di aver preso la cittadinanza del paese dei canguri, lasciando la natia Russia. Un modo singolare ma significativo per iniziare il racconto della sua decisione, scelta che ha suscitato molte reazioni nel mondo della racchetta, e non solo. Kasatkina ha sempre difeso la sua libertà di scegliere come vivere la propria vita ed è stata tra le primissime a denunciare le poche libertà del popolo russo su importanti questioni, a partire dalla ferma condanna dell’invasione all’Ucraina ormai in corso da più di tre anni. Questi alcuni passaggi del suo pensiero, rilasciato la notte scorsa negli Stati Uniti, come riporta il cronista statunitense Ben Rothenberg.
    “Lunedì le classifiche sono state aggiornate, ed è il mio primo giorno ufficiale da giocatrice australiana”, afferma Kasatkina. “E onestamente, mi sento… diversa. Non mentirò. È emozionante per me, devo abituarmi. Ma sì, sono davvero felice di iniziare questo nuovo capitolo della mia vita e rappresentare l’Australia nei tornei”.
    Kasatkina frequenta pubblicamente la sua ragazza Natalia Zabiiako da quasi tre anni e ha confermato che la libertà di vivere e amare apertamente e in modo pieno è stata la ragione principale per cui ha lasciato la Russia. Come ricorda anche Rothenberg nel suo servizio, il governo russo ha perseguitato le persone LGBT attraverso l’emanazione di varie leggi e sentenze, e nel 2023 la Corte Suprema russa ha stabilito che “il movimento LGBT internazionale è un’organizzazione estremista”.
    “Onestamente con tutto quello che sta succedendo nel mio precedente paese, non avevo molta scelta”, ha spiegato Kasatkina. “Perché essendo apertamente gay, se volevo essere me stessa, dovevo fare questo passo. E alla fine ce l’ho fatta”.
    “L’Australia è il posto in cui sento di poter essere me stessa“, continua Daria, “e sono davvero molto felice di avere questo privilegio di far parte di questo meraviglioso paese”.
    Kasatkina ha raccontato che il processo di acquisizione della residenza permanente in Australia è stato rapido, iniziato “solo un paio di mesi fa”. È stato decisivo il supporto di Tennis Australia: “Penso che sia ovvio dire che l’Australia è un paese molto accogliente, molto aperto. Tutti sono benvenuti lì. Tennis Australia ha fatto questo passo avanti per me. Insieme, abbiamo lavorato su questo processo e la burocrazia necessaria. Naturalmente, senza il loro supporto e la loro iniziativa, non penso che questo sarebbe stato possibile. Quindi sono davvero grata a loro”.
    “La prima partita da australiana in Australia sarà speciale”, afferma Kasatkina pensando al gennaio 2026. “Vedendo quanto sostegno ricevono i giocatori australiani in casa, beh, posso dire di non aver mai sperimentato qualcosa del genere in vita mia. Non ci sono abituata, quindi sarà anche interessante per me vedere come mi sentirò nel tornare in Australia e giocare come una australiana. Il primo passo è Charleston: c’è ancora molta strada da fare prima del prossimo anno. Ma sì, sono davvero felice ed emozionata”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    La “maledizione” del premio Allenatore dell’Anno WTA: quando il riconoscimento porta alla separazione

    Jasmine Paolini e Renzo Furlan nella foto – Foto getty

    C’è qualcosa di strano che accade con il premio “Allenatore dell’Anno” della WTA. Questo prestigioso riconoscimento sembra portare con sé una sorta di maledizione, visto che tutti i tecnici che l’hanno ricevuto hanno finito per separarsi dalle loro giocatrici nel giro di pochi mesi.L’ultimo caso è quello di Renzo Furlan, premiato per il suo lavoro con Jasmine Paolini, ma che ha concluso la collaborazione con la tennista italiana poco dopo aver ricevuto il riconoscimento. Tuttavia, questo schema inquietante non è certo una novità nel circuito femminile.
    Nel 2023, il premio era stato assegnato a Tomasz Wiktorowski, all’epoca allenatore della numero uno al mondo Iga Swiatek, ma anche questa collaborazione è giunta al termine poco dopo. Lo stesso è accaduto nel 2022 con David Witt, che aveva ricevuto il premio per il suo lavoro con Jessica Pegula.
    Andando ancora più indietro, nel 2021 la premiata fu Conchita Martínez per la sua straordinaria stagione con Garbiñe Muguruza, ma anche in questo caso la spagnola ha subito la stessa sorte degli altri allenatori citati, con la separazione che è arrivata a breve distanza dal riconoscimento.
    Nel 2020, un altro allenatore di Swiatek, Piotr Sierzputowski, ha ricevuto il premio, mentre nel 2019 il riconoscimento è andato a Craig Tizzer, tecnico di Ashleigh Barty. Nel 2018, invece, è stato Sascha Bajin, allora coach di Naomi Osaka, a vincere il titolo di miglior allenatore dell’anno.In tutti questi casi, il pattern si è ripetuto con impressionante regolarità: premio, celebrazioni e poi separazione. Una coincidenza che ormai sembra troppo sistematica per essere considerata casuale.
    Resta da vedere chi riceverà il premio di Allenatore dell’Anno WTA nella prossima edizione e, soprattutto, quanto durerà la collaborazione con la propria giocatrice dopo il riconoscimento. Per ora, il premio sembra essere diventato più un presagio di fine collaborazione che un motivo di festeggiamento.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Bianca Andreescu pronta al ritorno: sarà in campo a Rouen dopo sei mesi di stop

    Bianca Andreescu nella foto – Foto Getty Images

    Dopo quasi sei mesi di assenza dal circuito WTA, Bianca Andreescu è finalmente pronta a tornare in campo. La talentuosa tennista canadese ha confermato che farà il suo rientro al WTA 250 di Rouen 2025, torneo in programma dal 14 al 20 aprile in Francia.
    La 24enne ex campionessa degli US Open ha attraversato un periodo particolarmente difficile a causa di diversi problemi fisici che l’hanno costretta a un lungo stop. A complicare ulteriormente il suo percorso di recupero è stata un’operazione di appendicite a cui si è dovuta sottoporre nel febbraio di quest’anno, intervento che ha prolungato la sua assenza dai campi di gioco.
    Per Andreescu si tratta dell’ennesima battaglia contro gli infortuni in una carriera che, nonostante la giovane età, è stata già segnata da numerosi stop forzati. La tennista canadese, che nel 2019 aveva raggiunto la quarta posizione del ranking mondiale dopo aver conquistato lo US Open, cerca ora di ritrovare la condizione fisica ottimale e il livello di tennis che l’aveva portata ai vertici del tennis femminile.
    La scelta di tornare in un torneo di categoria 250 appare strategica per permetterle di riprendere gradualmente il ritmo partita senza dover affrontare immediatamente le pressioni dei tornei più prestigiosi. Il torneo di Rouen, che si disputa sulla terra battuta indoor, rappresenta inoltre un buon test in vista della stagione europea su terra.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Italiani in Campo (ATP-WTA-Challenger): I risultati completi di 01 Aprile 2025

    CH 75 Barletta – terra 🌧️ 14°C / 11°C

    Q2: Maestrelli (Rank: 281) – Sachko (Rank: 372) Non prima 11:00 (H2H: 0-0)

    ATP Barletta Francesco Maestrelli [1]• 00 Vitaliy Sachko [11]01ServizioSvolgimentoSet 1F. MaestrelliV. Sachko 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A df 40-40 A-400-0 → 0-1

    R32: Dodig (Rank: 320) – Cecchinato (Rank: 352) 3° inc. ore 10 (H2H: 0-0)

    Il match deve ancora iniziare

    R32: Pellegrino (Rank: 231) – Ajdukovic (Rank: 166) 4° inc. ore 10 (H2H: 1-0)

    Il match deve ancora iniziare

    R32: Dalla Valle (Rank: 296) – Onclin (Rank: 207) 3° inc. ore 10 (H2H: 0-0)

    Il match deve ancora iniziare

    R32: Svrcina (Rank: 154) – Giustino (Rank: 264) 4° inc. ore 10 (H2H: 1-1)

    Il match deve ancora iniziare

    R16: Sabanov (Rank doppio: ?) / Sabanov (Rank doppio: ?)– Agostini (Rank doppio: ?) / Cadenasso (Rank doppio: ?)TBA (H2H: 0-0)

    Il match deve ancora iniziare

    R16: Maestrelli (Rank doppio: ?) / Romano (Rank doppio: ?)– Genov (Rank doppio: ?) / Pujol Navarro (Rank doppio: ?)Non prima 14:00 (H2H: 0-0)

    Il match deve ancora iniziare

    R16: Agamenone (Rank doppio: ?) / Jecan (Rank doppio: ?)– Merino (Rank doppio: ?) / Negritu (Rank doppio: ?)TBA (H2H: 0-0)

    Il match deve ancora iniziare

    R16: Stevenson (Rank doppio: ?) / Virgili (Rank doppio: ?)– Karol (Rank doppio: ?) / Sachko (Rank doppio: ?)Non prima 14:00 (H2H: 0-0)

    Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    Sunshine Double 2025: record di affluenza nonostante le difficoltà

    Sunshine Double 2025: record di affluenza nonostante le difficoltà

    Durante l’edizione 2025 del “Sunshine Double”, la doppietta di tornei Masters 1000 che si svolge annualmente negli Stati Uniti tra Indian Wells e Miami, si è assistito a un fenomeno particolare: tribune spesso visibilmente vuote nonostante i numeri ufficiali parlino di record di affluenza per entrambi gli eventi.Le condizioni meteorologiche avverse e i conseguenti problemi nella programmazione delle partite hanno causato non poche difficoltà organizzative e disorientamento tra gli appassionati. Questo ha portato a scene di campi principali con tribune non completamente piene, soprattutto in alcune sessioni, creando una percezione visiva di scarsa affluenza che ha fatto discutere.
    Tuttavia, i dati ufficiali raccontano una storia diversa: Indian Wells ha registrato un’affluenza record di 504.268 spettatori, mentre il Miami Open ha raggiunto quota 405.448 presenze. Entrambi rappresentano i migliori risultati di sempre per i rispettivi tornei.
    Nonostante questi numeri impressionanti, il “Sunshine Double” non è riuscito a superare complessivamente la soglia simbolica del milione di spettatori, fermandosi a 909.716 presenze totali tra i due eventi.
    La questione solleva interrogativi sul formato attuale dei due tornei e sulla loro capacità di attrarre il pubblico in modo costante durante tutte le sessioni. È possibile che la distribuzione degli spettatori non sia stata omogenea, con picchi di affluenza in alcune giornate (probabilmente nei weekend e nelle fasi finali) e cali significativi in altre.Gli organizzatori, pur celebrando i record stabiliti, dovranno probabilmente riflettere su come migliorare ulteriormente l’esperienza per gli spettatori e garantire una presenza più uniforme durante l’intero arco dei tornei, specialmente quando si verificano condizioni meteorologiche avverse che costringono a modifiche nel programma.Forse non ci vorrebbe almeno un tetto sui due campi centrali?
    Francescco Paolo Villarico LEGGI TUTTO