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US Open: Novak Djokovic supera in tre set Juan Martin Del Potro, conquistando il terzo titolo in carriera a NY e 14esimo Slam. Grande intensità nei primi due set, il serbo più tosto ed efficace dell’argentino (di M. Mazzoni)

Se Wimbledon ci aveva regalato il clamoroso ritorno di Djokovic, US Open ha certificato che il “Djoker” è di nuovo dominante. Novak ha giocato un bellissimo Slam, salendo match dopo match, e trionfando con un tennis di altissimo livello in finale contro un ottimo Del Potro. Molti speravano nella favola dell’argentino, di nuovo in finale in uno Slam dopo il suo successo a NY del 2009. In molti ci credevano, dopo la bellissima prestazione vs. Nadal ed il grande torneo disputato. Purtroppo per lui, in finale c’era Djokovic, un avversario per lui tecnicamente ed agonisticamente molto difficile. Probabilmente il peggiore in assoluto. Serviva da parte sua una partita coraggiosa, estremamente offensiva. Serviva un tennis ancor più estremo di quello visto contro Nadal, perché Djokovic risponde meglio, si appoggia con più maestria sulle bordate del gaucho, facendogli giocare sempre un colpo più, sempre un altro rischio pazzesco; e soprattutto è più bravo rispetto a Nadal nell’entrare in campo e metterlo in difesa. Del Potro ha disputato una partita molto positiva, ha tirato le sue bordate incredibili di dritto (ricavando però molto meno… per merito di “Nole”), ha spinto anche col rovescio e non ha mai mollato, anche quando è crollato sotto nel punteggio e di là dalla rete l’avversario era un vero e proprio muro. Sono mancati punti diretti con la prima; e doveva assolutamente vincere il secondo set, assai lottato. Ma non gli si può rimproverare molto, perché ha davvero disputato una splendida finale. Djokovic gli è stato complessivamente superiore, perché il suo tennis è stato più efficace.Ritrovata una condizione fisica straordinaria e la miglior lucidità tattica, Novak è stato bravissimo a gestire al meglio le varie fasi di una partita che si è accesa più volte. Ha saputo aspettare e contenere quando l’avversario era incontenibile; ha saputo prendere l’iniziativa nei momenti in cui DelPo rischiava di scappare via; ha servito bene e risposto meglio per dare le zampate decisive. La sua intensità è tornata quella del miglior Djokovic, come l’abilità nel leggere i momenti ed elevare al massimo il suo livello. Ha regalato delle difese pazzesche, contro uno che tirava a mille all’ora, violento e preciso.Ha spinto con grande precisione col dritto, trovando spesso degli angoli stretti in avanzamento che tagliavano le gambe del rivale. L’attacco di dritto è stato probabilmente il colpo che meglio ha funzionato, perché giocato con grande precisione e qualità, e grazie a cui è uscito da quegli scambi violenti molto pericolosi, mettendo il rivale in difesa. Nemmeno la tattica del DelPo di lavorare tanto col back, per togliere ritmo, ha funzionato perché Novak è stato velocissimo con le gambe nell’anticipare quelle palle, dando così forza e lunghezza. Lo sguardo di Djokovic è tornato quello dei giorni migliori, come la sua intensità, la sua qualità. Un tennis che gli è valso il 14esimo Slam in carriera e secondo del 2018.

Ecco la cronaca della finale di NY 2018.

Si inizia con Djokovic al servizio, tetto chiuso e stadio pieno. Novak molto concentrato alla battuta, è consapevole che DelPo può aggredire dalla risposta e prendere il comando dello scambio. Apre l’angolo, lavora col back. A 30 vince il primo game, 1-0 Djokovic. Juan Martin alla battuta, la velocità dello scambio s’impenna immediatamente. Servizio esterno più botta di dritto lungo linea, lo schema funziona. A zero impatta 1 pari. Interessante come Del Potro usa il back di rovescio: palla cross, molto lunga, toglie ritmo a Novak che accorcia, e quindi l’argentino entra a tutta col dritto, quasi sempre vincente o capace di spaccare lo scambio a suo favore. Djokovic corre veloce, rimette, è molto attento a non regalare niente, ma in quest’avvio il gioco è quasi sempre comandato da JMDP. Terzo gioco, si va ai vantaggi. Bravo Novak a ribaltare un palleggio in cui era finito sotto, alzando leggermente la parabola e trovando un rovescio lungo linea molto preciso. 2-1 Djokovic. Laboriosi i game di servizio del serbo; filano via veloci quelli dell’argentino, ma per ora l’equilibrio regge. Il set avanza seguendo i turni di servizio. Lo spettacolo è discreto, con il pubblico che rumoreggia stupito dopo i dritti impressionanti di DelPo. Nel set Djokovic cresce al servizio, varia molto e non dà punti di riferimento alla risposta del rivale, come nel suo ottimo settimo game, chiuso a zero. 4-3 Djokovic. Ottavo game: da 40-0 sotto, Novak trova alcuni dritti in corsa spettacolari, cross veloci che mandano in crisi l’argentino. Arriva la prima palla break del match. Lungo scambio sulla diagonale di rovescio, è DelPo il primo ad accorciare, Novak cambia accelerando lungo linea col dritto, provocando l’errore del rivale. Chirurgico, come il miglior Djokovic, strappa il primo allungo del match, volando 5-3 a servire per chiudere il primo set. Cerca di reagire Juan Martin, si prende rischi in risposta, si prende rischi col rovescio (per la prima volta nel set). 30 pari. Una prima esterna molto precisa vale il set point a “Nole”. Altro lungo scambio, è l’argentino il primo a sbagliare. 6-3 Djokovic, un set equilibrato, deciso da una sola chance convertita. Molto preciso il serbo, attento a contenere ma anche accelerare al momento giusto. Del Potro era partito molto forte, ma si è fatto invischiare nella ragnatela di ritmo di Novak, non riuscendo più ad uscirne con una delle sue pallate di dritto.

Secondo set, DelPo alla battuta. Il primo punto del set è la fotocopia del perché ha perso il primo parziale: accelerazioni violente, ma non definitive, e Novak alla fine ribalta lo scambio e chiude. Segue quindi una risposta ed un dritto violentissima di “Nole”, che guarda il suo team con uno sguardo di quelli “doc”. 0-30. Del Potro vince il terzo punto del game, ma che fatica ora, e che rischi deve prendersi per sfondare il rivale. Si va ai vantaggi. Djokovic lavora bene col back, DelPo scende a rete ma subisce un gran passante. Palla break per il serbo. La spreca, finendo lungo col rovescio in scambio. Ne arriva un’altra, largo il dritto aggressivo dell’argentino. Si salva Juan Martin con un drittone dei suoi, a tutto rischio. 1-0 Del Potro, ma quanta fatica. Più comodo il turno di battuta di Djokovic, sereno, reattivo, adesso anche molto aggressivo col dritto. JMDP ricava assai poco dalla prima, anche per la qualità in risposta dell’avversario, e questo pesa assai nell’andamento del gioco. Terzo game, DelPo spinge a tutta ma sbaglia, e concede un’altra chance di break. Non entra la prima, “Nole” aggredisce con la sua “solita” risposta lunga, nei piedi, che l’argentino non riesce a gestire. Break Djokovic, avanti 2-1 e servizio. Poco più di un’ora di tennis, ma il match sembra già ben indirizzato, per non dire chiuso. Novak vince i suoi turni di servizio e la maggior parte degli scambi con i suoi ritmi, e non facendo così tanta fatica; Juan Martin è costretto a fare cose “straordinarie” in accelerazione, e non sempre basta. Inoltre la sua tattica di lavorare col back di rovescio non paga più, perché “Nole” è così attivo con le gambe da anticipare ottimamente il colpo ed entrare in spinta. In un amen consolida il break, regalando pure una perla con un rovescio di contro balzo in avanzamento di una difficoltà inenarrabile. Del Potro non crolla, cerca di reagire alla sua maniera, alzando al massimo i ritmi, forzando l’impossibile. Resta in scia sotto 2-3, ma il problema è strappare il servizio a Novak, tornato solidissimo. Ci prova nel sesto game, con alcune accelerazioni impressionanti, che infiammano il pubblico. La terza “spallata” di dritto è incontenibile, 30-40 e prima palla break per DelPo. Servizio e dritto cross in avanzamento ottimamente eseguito, Djokovic la cancella. Il nastro devia largo il dritto seguente del serbo, seconda palla break. Sale la tensione, sbaglia ancora un dritto Novak! Break Del Potro, 3 pari. La reazione violenta dell’argentino lo ha riportato in partita. All’improvviso l’inerzia del match pare cambiata, ora è Juan Martin in controllo, a grandissima velocità di scambio, e Djokovic più nervoso, e falloso. Altro gran game dell’argentino, 4-3 avanti, e continua a martellare anche in risposta. “Nole” intuisce di dover tamponare il buon momento del rivale, torna aggressivo, scende a rete. Ma DelPo è “on fire”, trova un vincente lungo linea di rovescio dopo un duro scambio che gli vale la palla break. Seconda di servizio… ma Juan Martin non esce dalla diagonale di rovescio, sbagliando per primo. Poco lucido Novak su di un attacco, si fa infilare malamente e concede la seconda chance di break del game. Forza col dritto Del Potro, ma sbaglia. C’è lotta, feroce. Già 17 minuti questo game, tensione altissima e momenti di grande qualità, soprattutto grazie alle accelerazioni dell’argentino. All’ottavo vantaggio, un dritto affossato in rete costa a Novak la terza palla break del gioco. Bravo l’ex n.1 a prendere l’iniziativa e chiuderlo a rete. Alla fine si salva Novak, 4 pari. Dopo tanto pathos, il set scorre fino al tiebreak. Immediato mini break, Del Potro sbaglia un dritto, troppa spinta. Sbaglia anche “Nole”, un rovescio banale in rete. C’è molta tensione, questo tiebreak può essere decisivo. Affretta l’attacco il serbo, il passante di Juan Martin non perdona. 2-1 DelPo, 3-1 e quindi 3-2, si difende bene l’ex n.1. Grande progressione di Novak, impatta e si gira 3 pari. 4 pari. L’equilibrio si rompe con un dritto di DelPo che muore sul nastro, 5-4 e servizio Novak. Scambio durissimo, out il dritto dell’argentino. 6-4, due set point per il serbo. Ok il primo, apre a tutta il campo con dei cross veloci e precisi, corre Juan Martin, ma non basta. 7-4 Djokovic, avanti due set a zero. Un bel set, con quel super-game centrale che ha tenuto tutti incollati alla sedia. Splendida reazione dell’argentino, ma non è bastato a strappare il set al rivale. Bravo Novak a contenere e nel momento più duro e quindi efficace nel prendersi i punti importanti, con il suo solito tennis percentuale.

Terzo set, Djokovic alla battuta. Del Potro reggerà dopo 2h 30 di match e sotto di due set? Inizia bene “Nole”, sempre aggressivo con i piedi in campo. 1-0 avanti. Non molla l’argentino, resta aggrappato alla partita, anche se i suoi piedi iniziano ad evidenziare un certo ritardo, alla risposta nei contro piedi. 1 pari. La qualità ed intensità del match è crollata dopo la tanta tensione del finale del secondo set. Djokovic vuole chiuderla qua, e la prima non aiuta più l’argentino. 0-30 e 30-40, grazie ad un lungo linea di rovescio perfetto, seguito a rete per il tocco finale. Palla break per Novak, allarme rosso. Gran prima al centro, si salva DelPo. Una difesa clamorosa, con allunghi pazzeschi, regala al serbo un’altra chance per scappare via. Juan Martin è sulle ginocchia, sfinito anche mentalmente di fronte ad un “muro” così formidabile. Altra grande risposta del serbo, sbaglia l’argentino. Break Djokovic, avanti 3-1. Partita finita? No. Del Potro non crolla nemmeno dopo un “pugno” così forte, e stirappa una palla break per rientrare nel set. Se la gioca malissimo il serbo, con una smorzata troppo docile. Contro Break, Del Potro sale 2-3 e servizio, e quindi 3 pari. Quando tutto pareva finito, la partita torna bellissima, ancora per merito dell’argentino che ci crede ancora, spinge, attacca, sgomita nonostante la fatica evidente negli spostamenti. Sul 4-3 Djokovic, Novak lavora col dritto, DelPo concede anche un doppio fallo. 15-40, due palle break decisive. Un duro scambio è vinto dal serbo, break e 5-3. Serve per chiudere il match. Chiude con l’ennesimo dritto in avanzamento, potente e preciso. Crolla a terra, abbraccia Del Potro che mestamente si congratula con un rivale oggi più forte.

Djokovic vince il suo 14esimo Slam, e secondo di un 2018 che era iniziato malissimo. Con due Majors vinti, si candida a miglior tennista in stagione. Vedremo l’autunno cosa ci dirà. Di sicuro questo Djokovic è tornato ad essere il migliore. L’uomo da battere. L’uomo difficilissimo da battere…

Marco Mazzoni

@marcomazz

La partita punto per punto


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