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Mondiale per Club: Dopo il no di Perugia. Il Presidente della polacca PSE… “Ci avevano detto sì, poi il comunicato…”

Il miglior palleggiatore del Mondiale per Club 2017 Alexander Butko (Zenit Kazan) premiato da Tomasz Cieslik, presidente della PSE

VARSAVIA – Non è piaciuto alla alla PSE, la Professional Sports Events, società polacca che organizza per conto della FIVB il prossimo mondiale per Club in Polonia, il in cui Gino Sirci oltre a ribadire il suo no alla manifestazione, critica anche il principio della wild card a pagamento.

Tomasz Cieslik, Presidente della società che lo scorso anno ha siglato un accordo triennale con la FIVB per la gestione dell’evento, interviene in esclusiva su Volleyball.it, sul caso mostrando date e perplessità sul comportamento perugino. Sollecitato l’organizzatore non entra però nel merito dei costi di una wild card: “Se volessimo speculare avremmo diversi altri campionati da invitare. Ma abbiamo voluto tenere alto il livello tecnico del torneo” ci dice.

Chi siamo – “La PSE – ci dice – non è un’agenzia commerciale, è una società per scopi speciali lanciata solo per l’organizzazione del Mondiale per Club, il tutto nella massima trasparenza, sotto la supervisione della FIVB”. 

I criteri – “Le regole per la qualificazione sono molto trasparenti e chiare. Ci sono 4 squadre qualificate in conseguenza dei risultati sportivi, i vincitori della Champions League in Europa, Asia e Sud America più la squadra campione del Paese ospitante, quest’anno lo Skra Belchatow. Il resto sono è riservato a 4 wild cards, sulla base di un regolamento ufficiale FIVB, non invenzione della nostra società. E comunque la scelta delle squadre a cui dare una wild card rispetta standard di elevato contenuto tecnico e di reputazione e blasone dei club, della forza del marchio del club, del ranking del club nel proprio paese”

L’invito a Perugia, interessata – “Quest’anno apprezzando il campionato italiano avevamo deciso di  invitare 2 club italiani nella nostra competizione: Perugia, attuale campione d’Italia, e la Lube, super vice Campione d’Italia, d’Europa e del Mondo”.  “L’11 luglio scorso ho incontrato Sirci e Recine a Perugia, loro ospite in Italia e in quell’occasione mi informarono di essere interessati a giocare il Mondiale per Club”.

21 Agosto – In quella data Stefano Recine comunica agli organizzatori: “Abbiamo trovato una soluzione, avrete la squadra di Leon al Mondiale. Sirci ha dato ‘luce verde’. Mandatemi il nuovo contratto da fargli firmare il 25, al suo rientro”.

Il passo indietro – Di qualche giorno dopo il raffreddamento. La società umbra (Recine) chiede tempo all’organizzatore, sottolineando la necessità da parte dell’allenatore (Bernardi, ndr) di verificare la disponibilità di atleti a fine anno (Berger il 5 gennaio giocherà con l’Austria la qualificazione all’Europeo 2019 contro l’Albania). Si rimanda tutto al 26 agosto. 

Bernardi dice no?“Lunedì scorso parlando con Recine e Sirci, il presidente mi ha detto – sostiene sempre Cieslik –  che è Lorenzo Bernardi che non vuole giocare il Mondiale per Club e che lui, essendo ad inizio della stagione per salvaguardare l’armonia nel suo club, ha voluto evitare un conflitto con l’allenatore dicendo no alla partecipazione”.

La notte porta consiglio? “Ho chiesto loro di dormici sopra – ha ribadito il Presidente della PSE – e risentirci martedì, invece è uscito il comunicato del club”.

Torneo oneroso – “Questo è un grande torneo, si gioca in 3 diverse città. Costa molto di più delle quattro finali europee in un’unica sede. Ora stiamo cercando l’ottava squadra, ne stiamo discutendo con un paio di club, in questa fase non escludo possibilità di una seconda italiana” (Trento? Modena?). 

Invito a pagamento? – Cieslik spiega: “Abbiamo chiesto ai club individuare aziende che possono essere interessate a promuovere il loro marchio durante il Mondiale. Questo è il torneo per club più prestigioso del mondo della pallavolo. Un buon affare in visibilità mondiale per tutti gli sponsor e partner”.


(l.muzz.) – Sin qui il vertice della società a cui la FIVB ha delegato l’organizzazione del torneo iridato. Quello che non ci viene spiegato è che di fatto la Wild Card (invito) non è espressamente a pagamento ma che ai club invitati viene comunque chiesta come ‘tassa d’ingresso’ una partecipazione/collaborazione pubblicitaria.

Viene loro “delegato” un 5% della ricerca pubblicitaria complessiva. Un totale – tra le 4 wild card – di circa 400.000 €. Cifre ufficiose, suddivisibili in circa 100.000 € a testa per club. Non è forse un caso che la Lube lo scorso anno abbia cercato ad hoc la sponsorizzazione di aziende interessate al mercato polacco come ad esempio Nero Giardini che marchiò la maglia da gioco come main sponsor. Operazione di business che se ben orchestrata nei giusti tempi, tra sponsorizzazione (a coprire il fee d’ingresso), visibilità, prestigio tecnico e premi può “regalare” soddisfazioni. 

Detto tutto questo il diniego di Perugia e alcune ragioni elencate da Sirci sono più che condivisibili. Sotto l’aspetto meramente sportivo quello di assistere ad un torneo di altissimo livello tecnico riservato solo a club scelti e invitati sulla base di meriti conquistati sul campo è più che condivisibile . Se il torneo resta invece legato anche a necessità di carattere economico che vi resti, basta saperlo. Parteciparvi non è un obbligo. Magari basta solo decidersi prima. 


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


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