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Basket, Gandini: “Vorremmo chiudere entro il 30 giugno. Porte chiuse? Meglio di no”

ROMA – “La situazione ci impone di lavorare sull’emergenza. Il 30 giugno è la data ultima in cui vorremmo concludere le stagione”. Umberto Gandini, nuovo presidente della Lega Basket, fa il punto sull’emergenza coronavirus che ha bloccato tutti i campionati di pallacanestro. “Stiamo lavorando perché un giorno si possa riprendere a giocare in questa stagione. Ma non c’è alcuna volontà da parte nostra di anticipare le decisioni di chi ci sta guidando: con Petrucci abbiamo fermato il campionato mentre si stavano allargando le zone rosse, e questo ci ha permesso di anticipare e seguire le decisioni delle nostre autorità governative. Anche se abbiamo avuto qualche caso marginale nel mondo del basket, tutti si sono risolti per il meglio e sino a questo momento non abbiamo avuto notizia di tesserati o altri contagiati”.Porte chiuse difficilmente percorribiliSecondo Gandini, difficilmente il basket potrà ripartire a porte chiuse: “Lavoriamo in un sistema che, a differenza del calcio, ha maggiori ricavi dal botteghino, quindi le porte chiuse hanno un risvolto economico-finanziario e ambientale. Ci sono due fronti: una parte dice che non possiamo permetterci di ricominciare a porte chiuse perché sarebbe una doppia sconfitta, l’altra afferma che, se avessimo tutte le sicurezze del caso e se l’obiettivo è terminare stagione, dobbiamo farlo”. Una situazione non semplice da risolvere: “Al momento la priorità è mettere in sicurezza il movimento, innanzitutto dal punto di vista sanitario, dando delle linee guida, e cominciare a pensare, anche se il tempo passa, quando ci saranno le condizioni. E sappiamo che alcune di queste difficilmente potranno verificarsi da qui al 30 giugno. Dovremmo anche ragionare su una ripresa parziale e condizionata nel post coronavirus”. La parola definitiva dovrebbe arrivare prima della deadline del 16 maggio: “Immagino tutta una serie di situazioni. Magari una ripresa graduale: prima a porte chiuse, poi con capienze e distanze riviste e con nuove norme che dovranno fare scopa con l’atteggiamento del pubblico”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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