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Intervista: Gabriele Nelli dalla Russia a caccia dell’azzurro per Tokyo. “Non sono ancora al 100%, si può sempre crescere”

Gabriele Nelli alla World Cup 2019

BELGOROD – Venera la maglia della Nazionale e sogna Tokyo 2021, come biasimarlo. Proprio nel (nuovo) anno olimpico, Gabriele Nelli, classe 1993, è “volato” al fresco della Russia, al Belogorie Belgorod, per mettersi in gioco in terra straniera. Siamo tutti invitati per un pranzo leggero a casa Nelli: grigliata, pizza e tiramisu. Nell’attesa godiamoci la sua intervista.

Partiamo da qualche anno fa. Era il 13 maggio 2015 quando Trento, contro Modena al PalaPanini, si aggiudica gara 4 di Finale Scudetto e alza il trofeo del campionato italiano.
“Purtroppo in quella partita ero in tribuna perché per i playoff era arrivato Mitar Djuric. È  stata comunque un’emozione bellissima e fantastica da vivere. Alzare lo scudetto al Palapanini credo sia una grande soddisfazione per chiunque, visto che é stato ed  é tutt’ora il tempio del volley. Quella è stata un’annata speciale, non avrei mai pronosticato la vittoria dello scudetto ad inizio anno. Tutti i giorni lavoravamo forte, con grande intensità e continuità per poter arrivare più in alto possibile. E così é stato, siamo saliti sul tetto d’Italia”.

Sono passati 6 anni da quella finale e in squadra c’eravate tu e Simone Giannelli. Che effetto ti fa pensare a quella stagione e, oggi, ritrovarvi in Nazionale insieme? “É stata la nostra prima stagione effettiva in serie A (non contando qualche comparsa gli anni precedenti). É stata un’annata fantastica e molto dura sotto il punto di vista lavorativo perché Radostin Stoytchev é un allenatore che non lascia riposare e pretende sempre il  110%. Credo che questo sia stato anche il “segreto” che ci ha portato a vincere il campionato. Una stagione di crescita molto importante e, se sono arrivato così in alto, é grazie anche a Rado. Ritrovarmi in Nazionale insieme a Simone è un piccolo sogno che si é avverato, ma sicuramente non sarà il mio punto di arrivo”.

Nel 2019 sei stato il Best Scorer della World Cup totalizzando 185 punti e mettendoti alle spalle giocatori come Anderson, Ishikawa, Russell e Leal. Cosa rappresenta per te l’esperienza in maglia azzurra? “La World Cup é stata un’esperienza bellissima ma anche difficile e tosta perché abbiamo giocato 12 partite in 15/16 giorni. La ricorderò sempre visto che sono stato il miglior realizzatore, è sempre un  piacere arrivare nei primi posti nelle classifiche e ripagare i sacrifici fatti per arrivare sin lì. Da non tralasciare il fatto che sono stato il Best Scorer con la maglia della Nazionale. Per me è un sogno poterla indossare e penso che poter rappresentare la propria nazione nei tornei o competizioni mondiali sia un grande obbiettivo per tutti gli sportivi”.

Dopo Trento, Padova e Piacenza, questa stagione sei volato in Russia al Belogorie Belgorod. Come sta andando? “Ho deciso di fare un’esperienza all’estero per diversi motivi. Questa è un’annata particolare data la pandemia mondiale che stiamo attraversando. In squadra abbiamo un po’ di alti e bassi, ma andiamo avanti senza arrenderci lavorando forte e cercando di migliorarsi sempre. Con la lingua ho qualche difficoltà ma fortunatamente alcuni parlano inglese e quindi riesco a farmi capire. La fortuna però mi ha assistito perché il nostro secondo allenatore parla italiano quindi se qualcosa non va parlo direttamente con lui (ride). Per quanto riguarda il clima è freddino. Oserei dire anche molto freddo in alcune città (siamo stati a Surgut e c’erano -32, una cosa mai vista prima). È un freddo diverso da quello italiano, ma sopportabile perché é molto secco. Ciò che ti frega qua é il vento”.

C’è un aneddoto particolare che vuoi raccontarci riguardante l’esperienza russa? “In realtà aneddoti particolari non ci sono. Quello che mi é sembrato strano ma divertente é stato camminare sopra un lago ghiacciato. Quando sono arrivato quest’estate era bello, pulito e le persone facevano il bagno e pescavano. Adesso invece ci pattinano, continuando però a pescare ugualmente. Un giorno sono andato anche io a fare un giro ed é stato particolare, ho avuto una sensazione di paura, come se si stesse rompendo il ghiaccio sotto. È stato divertente perché mai nella vita avrei pensato di camminare sopra un lago ghiacciato”.

In una intervista hai confidato che durante il lockdown ti sei sbizzarrito in cucina. “Esatto, nel periodo di lockdown mi sono divertito in cucina con mia moglie, abbiamo sperimentato e provato tante ricette diverse, dai primi ai dolci. Insomma,  un pò di tutto. Mi diverto molto a grigliare e a preparare l’impasto per pizza, pane e dolci. Ho sviluppato una certa maestria per il tiramisù, anche se devo ammettere che l’aiuto di mia moglie è fondamentale. Ho raggiunto livelli impensabili (ride), ho addirittura fatto il lievito madre da solo: stavo impazzendo”.

Riesci a continuare questa avventura culinaria anche in Russia? “Purtroppo qua in Russia non riesco a divertirmi molto in cucina ma ho già le idee ben chiare per quanto tornerò. Mi sono già prenotato per fare una super pizza, una super grigliata e un super tiramisù”.

Cosa ti piace fare nel tempo libero? “La mia passione principale é andare a pescare, sono proprio super appassionato. Mi piace e mi rilassa tantissimo e appena ho del tempo libero mi ci dedico. Alcune volte mi accompagna mia moglie e li é il massimo relax. Con lei e il nostro cane Pongo adoro anche  fare passeggiate in mezzo alla natura.” 

Cosa ti auguri per questo 2021? “Prima di tutto mi auguro che finisca presto questa situazione e che tutto torni alla normalità. Spero poter realizzare un altro sogno rappresentando la mia Nazione ai Giochi Olimpici di Tokyo”.

Terminiamo l’intervista riprendendo il filo della prima domanda. Ti senti cambiato dal 2015 ad oggi? “Dal 2015 ad oggi mi sento maturato sotto tutti i punti di vista sia lavorativi legati alla pallavolo, sia personali. Ancora non sono al 100% perché sono consapevole che si può sempre crescere e migliorare”.


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


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