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Djokovic chiede unità tra i tennisti, Roddick replica: “Le sue parole sono troppo ambigue”

La battaglia aperta contro il calendario e la struttura del circuito ATP continua a essere uno dei temi più caldi nel mondo del tennis. L’introduzione dei Masters 1000 da due settimane ha avuto un impatto evidente sulla parte finale della stagione 2025: due giocatori della top 15 sono già fuori per infortunio, mentre molti altri arrivano alla tournée indoor in condizioni precarie.
Le critiche al calendario e alla gestione complessiva del circuito sono state sollevate da Jack Draper e Novak Djokovic, ma quest’ultimo è andato oltre, chiedendo una maggiore organizzazione tra i giocatori per difendere i propri diritti. Tuttavia, la proposta del serbo non ha ricevuto solo consensi.

Roddick risponde a Djokovic: “Novak ha buone intenzioni, ma la PTPA non rappresenta tutti”
A replicare alle parole di Djokovic è stato Andy Roddick, ex numero 1 del mondo e oggi analista nel suo podcast SERVED. L’americano ha messo in dubbio la chiarezza del messaggio del serbo, invitandolo a non ergersi a portavoce unico della salute dei tennisti attraverso la PTPA, l’associazione parallela dei giocatori fondata proprio da Djokovic.
“Quando parla di monopolio, a cosa si riferisce esattamente? Al monopolio dell’ATP? Dei tornei del Grande Slam? O di tutto il sistema?”, ha dichiarato Roddick.
“Novak ha ottime intenzioni, non c’è dubbio. I giocatori lo rispettano e lo considerano un vero leader. Tuttavia, se vuole affrontare temi così importanti, deve essere più concreto. Non basta creare un sindacato e dire di rappresentare tutti. Non è così che funziona, e la PTPA non ha ancora dimostrato di poterlo fare.”
Già in passato Roddick e Djokovic avevano espresso opinioni divergenti sulla governance del tennis, ma questa volta il confronto si inserisce in un contesto più ampio, segnato da tensioni crescenti tra PTPA, ATP e Grand Slam.

Il fronte aperto tra ATP, PTPA e Slam
Attualmente, la situazione nel circuito professionistico è complessa. Da un lato, diversi giocatori e giocatrici della top 10 avrebbero firmato una lettera indirizzata ai tornei del Grande Slam, chiedendo modifiche sostanziali:
una migliore redistribuzione dei premi in denaro;
maggior potere decisionale su questioni legate alla salute e al recupero fisico (come l’allungamento di un giorno della durata degli Slam);
la creazione di un fondo pensione per garantire una maggiore stabilità economica ai tennisti in futuro.

Dall’altro lato, la PTPA — guidata da Djokovic e Vasek Pospisil — ha formalmente accusato ATP e Grand Slam di gestire il tennis come un “monopolio”, chiedendo un nuovo modello di governance che riconosca ai giocatori un ruolo più influente nelle scelte strategiche del circuito.
Il clima resta incandescente. La PTPA tenta di guadagnare legittimità e spazio decisionale, ma incontra ancora la diffidenza delle istituzioni e degli organizzatori. Nel frattempo, gli infortuni e la stanchezza accumulata dai giocatori alimentano la sensazione di un sistema che non riesce più a tutelare pienamente chi lo rende grande: gli atleti.

Francesco Paolo Villarico


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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