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Kafelnikov dubbioso sul futuro di Medvedev: “Non trarrà beneficio da cambiamenti radicali”

Oltre al rientro di Matteo Berrettini, uno dei focus principali dell’ATP 250 di Hangzhou sarà ritrovare in campo Daniil Medvedev. Dopo la burrascosa sconfitta al primo turno a US Open contro Bonzi, il moscovita si è preso qualche settimana di riposo e preparazione con il suo nuovo staff, guidato dallo svedese Thomas Johansson (ex campione agli Australian Open) che ha rimpiazzato lo storico coach Cervara. Medvedev manca il successo in un torneo da Roma 2023, ma più di un titolo è caccia della miglior versione di se stesso, smarrita da tempo. Anche il ranking langue, passato dal contendere la prima posizione mondiale al n.18 attuale. Facendo tabula rasa dei suoi più stretti collaboratori (incluso il preparatore atletico), Daniil cerca un rilancio ma non sarà affatto un percorso facile.

Ne è convinto anche il connazionale Evgeny Kafelnikov, dubbioso sulla capacità di reinventarsi di Daniil. In un’intervista concessa all’agenzia russa TASS, il due volte campione Slam e oro olimpico ha espresso scetticismo sul futuro del connazionale, sottolineando come allo stadio attuale di carriera nemmeno una rivoluzione porterà benefici concreti.

“Il problema è questo: atleti con uno status come il suo non vogliono ascoltare nessuno, non percepiscono nessuno”, dichiara seccamente Kafelnikov. “Chiunque venga messo al fianco di Medvedev, lui non lo vedrà mai come un vero allenatore o mentore, e non seguirà tutto ciò che gli viene detto. Punto”.

Il dubbio, per l’ex numero uno del mondo, riguarda soprattutto le motivazioni di Medvedev: “Ha già vinto tantissimi titoli. Non so cosa voglia ancora ottenere. Vincere un altro Slam? Tornare in cima al ranking? Non lo so, mi sembra uno scenario per lui molto difficile”. Secondo Kafelnikov, la situazione non è affatto rosea: “Purtroppo non è come molti vogliono credere. L’anno prossimo compirà 30 anni, ed è un’età in cui cambiamenti radicali non hanno più molto senso“.

Parole molto dure che mettono in serio dubbio le possibilità di Medvedev di ritrovare un tennis capace di battagliare alla pari con i migliori. Il 2025 del russo è stato assai deludente, in particolare negli Slam, dove per anni è stato uno dei più forti mentre in questa stagione ha vinto solo una partita nei quattro Major disputati. Non resta che attendere il responso del campo già dalla trasferta asiatica, per vedere che Medvedev troveremo e valutare le sue motivazioni e tenuta mentale, assai traballante nell’ultimo periodo.

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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