“La palla su questo campo non va” tuonava ieri sera il n.1 del mondo, a dir poco irritato. Beh, dipende. Non se ti chiami Jannik Sinner, vieni dal successo di Vienna e con la tua straordinaria combinazione di equilibrio, fluidità e coordinazione all’impatto generi una velocità assoluta, tanto da brillare e imporre sull’avversario una qualità e “sostanza” nettamente superiori. La palla di Sinner, dopo qualche game di normale assestamento, andava velocissima nella grande “pancia” de La Defense Arena, fendeva l’aria potente, “cattiva”, anche su questo campo oggettivamente lento. Esordio ottimo per Jannik al Masters 1000 di Parigi: soverchia il talento e tennis Champagne di Zizou Bergs a furia di servizi precisi, risposte continue e profonde, e il suo solito tambureggiante pressing, oggi anche piuttosto offensivo e pronto ad avanzare a chiudere seguendo la progressione. Il 6-4 6-2 conclusivo per Sinner è persino stretto visto che nel primo set l’azzurro ha avuto più chance per un doppio allungo, ma va benissimo così. Una partita ricca di colpi spettacolari, anche per merito di un Bergs che gioca un gran bel tennis, attacca, ci prova e rischia; ma alla fine il suo incedere costantemente sul filo del rasoio non è abbastanza continuo ed efficace per scalfire la costanza di rendimento e velocità di crociera nettamente superiore dell’italiano, per di più in un’ottima giornata. Jannik ha spinto molto dopo aver guadagnato il centro del campo, ha imposto un forcing totale commettendo non così tanti errori (22, a fronte di 19 vincenti) ma facendo “danni” importantissimi nel gioco dell’avversario. Sinner ha comandato il match dall’inizio alla fine, creando una differenza netta in una prestazione convincente e sicura. È il suo successo consecutivo n.22 in condizioni indoor (non perde dalla finale delle Finals 2023!). Al secondo turno per Sinner c’è Francisco Cerundolo.
Visto che quasi tutti hanno fatto discreta fatica a capire e gestire questo nuovo campo nel rinnovato torneo parigino, e con Bergs come avversario, uno capace di giocare un tennis di qualità e con zero paura di giocarlo, c’era la sensazione che l’ingresso nel torneo per Sinner poteva non essere una passeggiata. Invece Jannik è entrato in campo estremamente concentrato, in particolare al servizio dove ha tenuto numeri ottimali: 65% di prime palle, ma per due terzi del match era sopra al 70%, vincendo il 77% dei punti e un clamoroso 71% con la seconda. Forte di una battuta così consistente e continua, ha giocato molto tranquillo e si è preso rischi calibrati, spingendo tanto ma facendolo sempre con cognizione di causa, andando a mettere in difficoltà l’avversario con il contro piede in lungo linea e bloccandolo sul rovescio – il colpo più sicuro – per poi attaccarlo facendolo correre sul lato destro. Ma il colpo che più di tutti ha brillato oggi nel tennis di Jannik è stata la risposta: non vincente, ma costante, profondissima, sicura, tanto da fargli guadagnare il centro del campo e da lì ha smistato il gioco, con diverse accelerazioni impressionanti. Qualche errore, c’era da capirlo ‘sto campo un po’ particolare, e poi Bergs ha attaccato all’arma bianca, esplodendo tante accelerazioni notevoli. Nel complesso non si è mai avuta la sensazione che la partita per Sinner potesse complicarsi, come ben mostra lo zero a palle break concesse.
Bergs è davvero un giocatore “Champagne”, copre bene tutto il campo e dalle sue corde nessun angolo o soluzione è preclusa. Ha prodotto una prestazione niente male, ma il suo funambolico incedere si è retto su equilibri troppo precari vista la potenza di fuoco dell’italiano e la sua difesa. È stato costretto a giocare ad una velocità esagerata, anche rischiando quasi costantemente seconde palle sui 180 km/h pur di cercare di non andar sotto, ma purtroppo per lui c’è riuscito solo a tratti. Sinner ha gestito il tutto ad altissima velocità e costanza, poche le variazioni come smorzate e tagli col rovescio. In fondo, non ne ha avuto bisogno, visto che col suo “classico” tennis poderoso in spinta riusciva a prendersi punti e provocare errori. Probabilmente, visto che ci pensava l’altro ad esagerare e sbagliare, ha scelto correttamente di giocare sciolto ma sicuro, con quella progressione che è capace di gestire con un bicchiere di…Champagne in mano. Un ottimo Sinner, in corsa per tornare n.1 a fine torneo se lo vincerà. La strada è lunga, ma questo Jannik può assolutamente farcela.
Marco Mazzoni
La cronaca
Sinner inizia l’avventura a La Defense in risposta, con una risposta splendida sul 30-15, angolo strettissimo e imprendibile. Con la terza risposta consecutiva strappa anche una palla break immediata, troppo rischioso il rovescio d’attacco di Bergs. Zizou gioca una seconda palla timida, ma stavolta Jannik non entra “duro”, si scambia al centro e stranamente è l’azzurro a sbagliare un diritto in rete. È davvero evidente quanto la palla cammini poco… quando Sinner aggredisce a tutto braccio (o quasi) Bergs comunque ha il tempo per aprire e difendersi, come sulla seconda palla break, mentre la terza PB il belga la salva con un servizio al centro, preciso più che potente. Non un gran spettacolo a dir il vero, troppi gli errori, alla fine Sinner si prende il BREAK alla quinta chance, 20 punti e 12 minuti! Ben diverso il vento quando è Jannik alla battuta, tre spallate e via, e un tocco splendido in recupero di rovescio sotto rete, angolo delizioso, per il 2-0. Scoraggiato Bergs dopo aver attaccato, sbattuto in difesa a rincorrere e “punito” dal solito martellante pressing dell’azzurro nel secondo punto del terzo game, per lui è necessario mollare gli ormeggi e rischiare a tutta, altrimenti non c’è via d’uscita. Ci prova, ma fioccano anche gli errori. Non è nemmeno fortunato Zizou sul 30 pari, attacca la rete ma il passante di Jannik è deviato dal nastro e non si prende. Chance del doppio allungo. Stavolta, nonostante una buona risposta, l’azzurro sbaglia un diritto successivo. Un diritto al volo al salto notevole per Zizou, dà spettacolo al pubblico e come ci prova è encomiabile, ma è sempre sul filo del rasoio, ad un passo dal cadere e farsi male tanto rischia… Annulla anche una seconda palla break Bergs e muove lo score, ma quanta fatica sulla risposta continua di Sinner (2-1). Risponde poco e male invece Bergs, tanto che Sinner si porta senza alcun problema 3-1. Cammin facendo il braccio dell’italiano guadagna fluidità e i suoi impatti sono progressivamente più potenti, con un’ottima profondità. Trova anche un Ace esterno molto preciso e si porta in totale sicurezza sul 4-2, Bergs in difficoltà nell’incidere in risposta perché non ha il tempo per farlo, e servendo sul 70% di prime in gioco per l’altro è durissima. Dopo le tante difficoltà iniziali Zizou ha trovato un buon ritmo alla battuta e avanza spedito (4-3). Arrivano diversi bei colpi vincenti dopo un servizio potente, da parte di entrambi, eccezionale un diritto di Jannik nell’ottavo game, ma anche Zizou è super aggressivo e suoi attacchi sono ottimi, come quello chiuso con una volée di rovescio di qualità che gli vale il 5-4. Sinner serve per il chiudere il parziale. Dopo un bel servizio e punto, Bergs prova la smorzata e funziona, non è attento Jannik nel toccare bene la palla e subisce il passante del belga. Bergs è bravo a vincere un bel punto rovescio vs. rovescio (per la prima volta arriva a 30 in risposta), ma serve troppo bene Sinner per andare davvero in difficoltà. 6-4 Sinner, 72% di prime palle “in”, e soprattutto un’enorme, abissale differenza in risposta.
Bergs riparte al servizio, ma dopo una mazzata dell’azzurro commette un doppio fallo, del resto tirando la seconda costantemente a 180 km/h… Gli costa il 15-30. Jannik con pazienza spinge col rovescio e poi affonda col diritto, con Zizou che in corsa sbaglia il diritto difensivo. 15-40, subito due chance per volare via. Ace di Bergs da destra, ottima curva, 30-40; segue un bellissimo diritto stretto, improvviso, impossibile rimetterlo, bravo. Poi Bergs giudica male un passante e l’errore gli costa la terza PB. Si scambia dalla seconda palla, e… Jannik è una sentenza: risposta profonda, si prende il centro del campo e… addio, entra forte col diritto e chiude con sicurezza di volo. BREAK Sinner, 1-0, può fare corsa di testa, forte del primo set. Impressiona la facilità, freddezza e sicurezza che hanno portato all’italiano il vantaggio, e come sia solido nel turno successivo, mentre scocca l’ora di gioco. Fa tutto bene Jan, fa sembra tutto maledettamente facile, anche quando impone una velocità e angolo che nessuno riesce a contenere. 2-0 Sinner. L’azzurro ha preso il centro del campo e non lo molla più… Impressionante l’accelerazione di rovescio cross nel quarto game sul 30-15, la palla esce dalle corde velocissima e atterra sulla riga, imprendibile. Esagera Zizou, come sul 40-30, salta e tira più forte che può col diritto ma la palla muore a mezza rete. 3-1. Bergs va sotto nel quinto game, la risposta dell’azzurro è potente e ha fretta il belga, troppa. Crolla 0-40 e Jannik si prende subito il BREAK con un ritmo insostenibile, spezzato da un rovescio lungo linea che sbaraglia il tentativo di difesa del rivale. 4-1 Sinner, troppa la sostanza rispetto alla fantasia ma poca tenuta di Bergs. Jannik cede il primo punto del game alla battuta, non era mai successo finora, e va anche sotto 15-30 con un errore per lui banale, ma rimedia con un’accelerazione di diritto fantastica dal centro, e quindi un rovescio lungo linea vincente che fulmina il belga. 5-1 Sinner, con la prima smorzata del match, dopo il servizio. Micidiale. No vabbè… effetti speciali!!!! Sinner trova un lob assurdo, poi due righe e quindi un attacco da “Federer” con il back di diritto… e il passante di Bergs sembra buono ma è appena out. Tutti in piedi, che spettacolo. Ormai è andata e si gioca per il pubblico, Zizou continua a provarci e sul 5-2 si prende anche due punti, ma la palla break non arriva. La sfiora, con un rovescio lungo linea che esce di una spanna sul 30 pari. È il match point per Sinner, finisce qua con l’ennesimo forcing di qualità, intenso e vincente. 22 vittorie indoor di fila, il prossimo a 25 è Sampras. Ma la caccia al n.1 è appena iniziata…
Zizou Bergs vs Jannik Sinner

