La figura storica del giudice di linea nei tornei di tennis si è quasi completamente persa, vista l’introduzione pressoché totale della chiamata elettronica della palla nei tornei ufficiali. Non sono mancate le polemiche riguardo a questa svolta storica, con più di un giocatore che ha messo in dubbio le reale efficacia del sistema, in particolare sulla terra battuta, dove la stessa ATP aveva parlato di un margine di errore “sensibile” prima della decisione di portare la tecnologia anche sui campi in “rosso”, promettendo di aggiustare il sistema per arrivare al massimo della fedeltà della chiamata rispetto al reale impatto della palla col terreno. Tuttavia in qualche occasione diversi giocatori e giocatrici hanno contestato aspramente alcune chiamate elettroniche, arrivando addirittura – come nel caso di Sabalenka – a tirar fuori dalla sacca il proprio smartphone per fotografare il segno contestato e postarlo pure sui social (beccandosi pure un warning in campo, non essendo consentito dal regolamento fotografare un segno durante un match).
Per questo è particolare rilevare come Roland Garros, la cattedrale mondiale del tennis su terra battuta, non solo abbia deciso di mantenere i giudici di linea nel 2025, l’anno della svolta “elettronica”, ma che abbia appena annunciato la loro presenza anche l’anno prossimo. Sui campi del Bois di Bolougne vedremo quindi i giudici di linea anche nella prossima edizione del torneo francese. La FFT l’ha comunicato attraverso una nota pubblicata oggi, nella quale conferma i giudici di linea e resta così l’ultimo dei grandi tornei internazionali a mantenere questa figura arbitrale.
Nel comunicato diffuso nel tardo pomeriggio di lunedì, la FFT ha confermato che i giudici di linea saranno regolarmente in campo dal 24 maggio al 7 giugno 2026. La decisione è stata presa venerdì scorso dal comitato federale. “La FFT continuerà a valorizzare l’eccellenza dell’arbitraggio francese, riconosciuta a livello mondiale e pienamente apprezzata dall’organizzazione del torneo”, si legge nella nota.
“Siamo i custodi del tempio” ha dichiarato Lionel Ollinger, vicepresidente della FFT e portavoce del comitato federale. Già lo scorso aprile, durante la conferenza stampa di presentazione di Roland Garros 2025, il presidente della FFT Gilles Moretton aveva ribadito la posizione federale: “Siamo una federazione in cui arbitri e giudici di linea operano quotidianamente e, lo dico con umiltà, la Francia è il miglior Paese nel fornire ufficiali di gara al circuito. Ne siamo orgogliosi, abbiamo un percorso formativo strutturato. Siamo un punto di riferimento e vogliamo restarlo. L’intenzione è mantenere i giudici di linea finché sarà possibile. Poi, certo, saranno i giocatori che trainano la locooitiva: se un giorno ci sarà unanimità e diranno ‘Non giochiamo senza la tecnologia’, vedremo… Ma sono convinto che ci sia ancora un futuro importante davanti a noi per preservare questa piramide arbitrale”.
Una posizione singolare, che va in direzione opposta alla chiamata elettronica della palla ormai diventata consuetudine nel tour. L’Australian Open e lo US Open utilizzano questo sistema già dal 2021.
Marco Mazzoni