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Sinner dopo Wimbledon: “Il miglior consiglio che ho ricevuto? Sorridere e godermi il viaggio”

Jannik Sinner si sta godendo alcuni giorni di meritata vacanza dopo la straordinaria cavalcata a Wimbledon dove ha trionfato nel singolare maschile, unico italiano capace di compiere quest’impresa, la più importante nella storia del tennis nazionale. Una vittoria da n.1, che rafforza la sua posizione anche nel ranking e “respinge” l’assalto di Carlos Alcaraz, protagonista di una primavera eccezionale e quasi impeccabile su terra battuta, seguita dal successo al Queen’s in preparazione ai Championships. Jannik prima di lasciare Londra ha rilasciato qualche battuta al media statunitense CNBC, sottolineando ancora una volta l’importanza del lavoro, del miglioramento continuo, ma anche del vivere con allegria e felicità la sua professione, altrimenti è impossibile affrontarla con lo spirito giusto a superare tensioni e difficoltà. Un concetto ripetuto più e più volte dal suo coach Darren Cahill e che sottolinea (se mai ce ne fosse bisogno) l’apporto straordinario che l’australiano sta fornendo negli anni all’altoatesino.

“Ogni partita ha una sua storia”, dichiara Sinner a Tania Bryer di CNBC. “Ero molto vicino a vincere a Parigi… e lui [Alcaraz] è un giocatore che mi rende un tennista migliore. Quando perdi contro qualcuno, cerchi di continuare a lavorare e di fare del tuo meglio per cambiare il risultato la volta successiva. Sono molto contento di esserci riuscito”.

“La nostra rivalità è bellissima. Ognuno di noi ha bisogno di qualcuno che ci spinga al limite. Ogni volta che scendiamo in campo cerchiamo di vincere, ma allo stesso tempo nutriamo un grande rispetto”, afferma Jannik a proposito di Alcaraz, da cui aveva perso recentemente sia la finale di Roma che quella di Parigi.

“Ora ho sensazioni incredibili. Subito dopo la partita hai bisogno di un po’ di tempo per capire davvero cosa stia succedendo, e questo rende tutto ancora più speciale. Ho vinto circondato dalla mia famiglia, e poi tutta la squadra. Avere questo trofeo qua con me nella “scatola”, vincere con loro, è davvero incredibile.”

“Una delle peculiarità del tennis è che puoi vedere la parte mentale. Vedi quando qualcuno è in difficoltà, vedi quando qualcuno si diverte. Si affronta un avversario alla volta, e non devi sempre giocare al massimo per vincere quel giorno, ma devi riuscire a fare meglio dell’avversario di giornata”, racconta Sinner. “Quindi, ci sono molte cose che un tennista deve affrontare, ma è proprio questo che amo”.

“Avere pressione è un privilegio. Mi piace molto la pressione, perché se non la senti significa che non ti importa quello che stai facendo, e mi sento privilegiato di essere nella posizione in cui sono… questa è esattamente la motivazione per cui continuo a lavorare sodo. Vado sempre in campo ad allenarmi con uno scopo, e credo che il lavoro duro supera il talento. La mentalità si costruisce esattamente durante le sessioni di allenamento, quando si fatica, quando si ha dolore, quando a volte non si ha voglia di allenarsi ma si va comunque in campo o in palestra e si fa tutto il possibile per rendere la giornata positiva” afferma Jannik. “Se non riesci a farlo durante le sessioni di allenamento, allora non puoi farlo nelle partite vere. Quindi, penso che questo sia uno degli aspetti più importanti”.

“Non credo che nel nostro sport esistano fallimenti, a meno che tu non dia il 100%. Se hai provato tutto il possibile, allora sai che avrai giornate buone e giornate cattive”.

“Il miglior consiglio che abbia mai ricevuto? I miei allenatori mi dicono sempre di continuare a sorridere. Partecipiamo a tanti tornei all’anno; fa parte del percorso e del processo, ma bisogna goderselo, altrimenti può diventare molto faticoso. È importante circondarsi delle persone giuste fuori dal campo e non pensare sempre al tennis”.

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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