“E pur si muove….” Dalla celeberrima frase di Galileo Galilei alle faccende tennistiche del 2025 corre più di qualche secolo, ma è indiscutibile che Daniil Medvedev, a piccoli passi, sta forse rimettendo insieme i tasselli del quel tennis straordinariamente complesso, unico e vincente, che l’hanno portato a diventare uno dei giocatori più forti degli ultimi anni. Il taglio netto col passato e con lo storico coach Cervara, seppur traumatico, hanno rappresentato forse la svolta di cui il moscovita aveva bisogno. Il suo tennis non è ancora al livello che l’ha issato a n.1 del mondo, vincere US Open 2021 battendo “man in a mission” Djokovic in una finale epocale e tanto altro, ma i suoi up and down sono calati nelle ultime settimane e i suoi colpi stanno ritrovando vigore e precisione.
Stamattina Medvedev ha battuto con un tennis piuttosto convincente Marozsan nei quarti all’ATP 250 di Almaty, sbarcando alla terza semifinale consecutiva sul tour. Daniil ha fatto anche segnare la sua vittoria n.300 sui campi in duro dal 2018, nessuno ha vinto così tante partite in queste condizioni nello stesso lasso di tempo.
3rd consecutive semi-final
300th hard-court match victory since 2018 (most on Tour)Daniil Medvedev wins 9 of the last 11 games to beat Marozsan 7-5 6-2!#AlmatyOpen pic.twitter.com/epstt3iqec
— Tennis TV (@TennisTV) October 17, 2025
È una piccola soddisfazione statistica, ma soprattutto la conferma che qualcosa si sta concretamente muovendo nel suo tennis, supportato dal nuovo team composto dallo svedese Thomas Johansson e Rohan Goetzke, ex giocatore e soprattutto coach australiano, per diversi anni a fianco di Richard Krajicek (dal 1992 al 2003, incluso il mitico trionfo a Wimbledon e l’ascesa al n.4 del mondo).
Daniil Medvedev and Rohan Goetzke’s first tournament together
Daniil and Rohan (one of his two coaches) are training together in Kazakhstan.
Goetzke joined Medvedev’s team alongside Thomas Johansson at the beginning of September.@DaniilMedwed #rohangoetzke pic.twitter.com/OpP6UeTMRE
— Sofya Tartakova (@CentralCourt) October 16, 2025
Medvedev, sceso al 14esimo posto nel ranking, è a caccia del titolo n.21, successo che manca da Roma 2023, quando sorprese tutti andando ad alzare l’ennesimo “mille” in carriera sulla superficie che meno ama e si addice le sue caratteristiche. Ancora manca la miglior continuità al servizio, gli errori in costruzione e scambio sono tanti rispetto ai suoi massimi standard e forse non riuscirà più a ritrovare quella clamorosa “tigna” difensiva che l’ha sostenuto nelle sue più grandi imprese. Ma c’è da buono nelle sue ultime settimane di tennis e in condizioni indoor ha sempre giocato bene.
Con 2460 punti nella Race to Turin, è ancora pienamente in corsa per staccare un biglietto per le Finals, soprattutto se Djokovic e De Minaur decidessero di non giocare. Come si dice in questi casi, l’impresa è difficile ma il destino di Daniil è nelle sue mani: per farcela è necessario vincere. A partire da Almaty, torneo dove adesso è il vero favorito…
Marco Mazzoni