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    Cantù, Allievi è il nuovo presidente del club

    Roberto Allievi è il nuovo presidente di Pallacanestro Cantù, il dodicesimo della storia del club biancoblù. Lo ha deciso il Consiglio di Amministrazione, nel corso dell’ultima seduta, dopo aver accettato le dimissioni dalla carica di Davide Marson, che si dedicherà al progetto di costruzione del nuovo Palasport e rimarrà comunque all’interno del CdA. “Sono onorato – ha commentato Allievi – di aver ricevuto questo consenso da parte di tutto il CdA, significa che c’è fiducia sulla mia persona e sul mio progetto, che avrò modo di consolidare e portare avanti, dopo diciotto mesi di ottimo lavoro. Sono pronto e – ha aggiunto – siamo pronti per mettere le basi del futuro”.
    Cantù si rinforza con l’ingaggio di James Woodard
    Nba, Westbrook lancia linea di maglie antirazziste LEGGI TUTTO

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    Allievi è il nuovo presidente di Cantù

    Roberto Allievi e’ il nuovo presidente della Pallacanestro Cantù. Lo ha decretato il cda del club lombardo, che ha accettato le dimissioni dalla carica di Davide Marson e scelto Allievi come nuovo numero uno della societa’. Allievi, dodicesimo, presidente della gloriosa storia della societa’ biancoblu, mettera’ la sua grande esperienza di dirigente sportivo, in cui ha rivestito anche l’incarico di “numero uno” della Lega Basket dal 1994 al 1996, al servizio del club che sotto la guida dell’indimenticato padre Aldo ha conosciuto un trentennio di grandi successi.
    Nba, Westbrook produrrà una serie di maglie antirazziste
    Nba, corsa al titolo di Mvp dichiarata conclusa LEGGI TUTTO

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    Nba, Westbrook lancia linea di maglie antirazziste

    ORLANDO (USA) – Russell Westbrook produrrà una serie di t-shirt con slogan di giustizia sociale. Westbrook, infatti, ha stretto una partnership con l’associazione giocatori Nba per produrre, attraverso il proprio brand, una serie di magliette con l’obiettivo di veicolare messaggi di giustizia sociale. Secondo quanto riportato dalla stampa americana, sulle t-shirt di Westbrook saranno stampate frasi come “No Justice No Peace”, “By Any Means”, “Power to the People”, “Systemic Racism”, “Police Reform”, “I Can’t Breathe”, “Break the Cycle”, “Equality”, “Am I Next?” fino al significativo “Strange Fruit”, messaggio che rinvia all’immagine evocata da Billie Holiday nel successo del 1939, dove gli strani frutti erano i corpi degli afroamericani linciati e appesi agli alberi ai tempi dello schiavismo. LEGGI TUTTO

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    La Nba interrompe in anticipo la corsa al titolo di Mvp

    MILANO – Si dichiara già conclusa la corsa al titolo di Mvp della Nba e per ogni altro trofeo individuale della stagione regolare. La Lega del campionato americano di pallacanestro ha infatti comunicato alle squadre che nessuna delle partite che si svolgeranno nella ‘bolla’ di Orlando verrà considerata per l’assegnazione dei premi individuali. Il voto per il titolo di Mvp, come per quello di rookie dell’anno e difensore dell’anno, sarà completato prima del 30 luglio sulla base di quanto visto nella stagione regolare Nba prima dello stop a causa della pandemia da Coronavirus. LEGGI TUTTO

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    NBA, anche Eric Bledsoe è positivo al Coronavirus: “Non sono ad Orlando”

    ORLANDO – Dopo i primi annunci, la Nba ha smesso di aggiungere alla notizia di altre positività al Coronavirus i nomi, appellandosi alla privacy. Ora Eric Bledsoe, play dei Milwaukee Bucks che guidavano l’Eastern Conference prima del lockdown, a uscire allo scoperto. “Ho il Coronavirus – ha detto a Yahoo Sports il 21enne cestista – ma sto bene. Non sono a Orlando, e spero di arrivarci presto”. L’ultima notazione fa riferimento al mistero che anche i team osservano rispetto alla loro presenza. Nelle conferenze i coach rimangono molto generici, perche’ non c’è ufficialità sul roster dei giocatori presenti. “Sono asintomatico e sto bene. Non appena potrò rispettare le regole imposte dal protocollo NBA, non vedo l’ora di unirmi alla squadra a Orlando”, ha aggiunto Bledsoe.
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    NBA, Eric Bledsoe: “Ho il Coronavirus, non sono ad Orlando”

    ORLANDO – Dopo i primi annunci, la Nba ha smesso di aggiungere alla notizia di altre positività al Coronavirus i nomi, appellandosi alla privacy. Ora Eric Bledsoe, play dei Milwaukee Bucks che guidavano l’Eastern Conference prima del lockdown, a uscire allo scoperto. “Ho il Coronavirus – ha detto a Yahoo Sports il 21enne cestista – ma sto bene. Non sono a Orlando, e spero di arrivarci presto”. L’ultima notazione fa riferimento al mistero che anche i team osservano rispetto alla loro presenza. Nelle conferenze i coach rimangono molto generici, perche’ non c’è ufficialità sul roster dei giocatori presenti. “Sono asintomatico e sto bene. Non appena potrò rispettare le regole imposte dal protocollo NBA, non vedo l’ora di unirmi alla squadra a Orlando”, ha aggiunto Bledsoe.
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    Basket Wnba, il caso Elena Delle Donne: ''Sono malata, ma mi obbligano a giocare''

    WASHINGTON – “Se non giochi, non prenderai lo stipendio”. Ma giocare in queste condizioni, per Elena Delle Donne, significa mettere in serio pericolo la propria vita. Negli Stati Uniti è scoppiato il caso sulla forzatura della WNBA (la Lega di pallacanestro femminile) nei confronti di una delle migliori giocatrici, mvp dell’ultima stagione, che però da 12 anni è affetta dalla malattia di Lyme e che ha scritto una lettera aperta su “Players Tribune” in cui racconta tutta la paradossale e drammatica situazione.Costretta a giocareIl campionato femminile inizierà il prossimo 25 luglio, in versione ridotta con 22 partite in calendario e in condizioni simili alla Nba maschile, precisamente nella bolla di Bradenton, in Florida. Negli Stati Uniti la situazione legata alla pandemia è ancora negativa e così Elena Delle Donne, da anni in lotta contro la brutta malattia di Lyme (i sintomi spaziano da febbre e raffreddore a perdita di memoria e paralisi facciale), non vorrebbe correre pericolosi rischi considerando le difese immunitarie pressoché nulle. Peccato che la WNBA non la pensi allo stesso modo, avendo di fatto messo la 30enne italoamericana (la famiglia ha origini abruzzesi) di fronte a un bivio: o giochi o non verrai pagata. Se infatti si rifiuterà di scendere in campo, Elena non avrà diritto allo stipendio. Da qui la scelta della campionessa, che nel 2017 ha sposato la compagna Amanda Clifton, di sfogarsi scrivendo una lunga lettera a “Players Tribune”.The league I’ve given my blood, sweat and tears to has basically told me that my doctors are wrong and I’m wrong for believing them. So I wrote this. https://t.co/R9ABh9v73n— Elena Delle Donne (@De11eDonne) July 15, 2020″Prendo 64 pillole al giorno”Le parole di Delle Donne mettono i brividi: “Prendo 64 pillole al giorno. E’ l’unico modo per continuare a fare quello che amo, giocare a basket, e provare a vivere una vita normale”. Con il coronavirus però non si scherza: “Mi è sempre stato detto che, nella mia condizione, anche un raffreddore può essere pericoloso. Quando il Covid ha iniziato a diffondersi, ho iniziato a prendere tutte le precauzioni possibili (che altre persone malate come me non possono avere). Io amo giocare a basket, ma adesso è una questione di vita o di morte”. Una storia che tuttavia non ha toccato i responsabili della Lega: “Quando ho saputo che i medici federali hanno respinto la mia richiesta di fermarmi onestamente sono stata male. I soldi dello stipendio mi servono per pagare le medicine e per vivere. Il mondo dove per anni ho dato sangue, sudore e lacrime è come se mi avesse tradito”. Fortunatamente la sua squadra, i Washington Mystics, ha fatto sapere che Elena verrà pagata anche se decidesse di non giocare. Una lezione di sensibilità alla Wnba. LEGGI TUTTO

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    Basket, l'allarme di Gandini: “Non abbiamo ricevuto indicazioni sulla ripresa”

    Il basket italiano alza la voce. Umberto Gandini, presidente della Lega di A, ha chiesto al Governo di intervenire e fare presto: “Non abbiamo ancora ricevuto comunicazione dalle autorità sulla ripresa degli allenamenti collettivi”. Nella nota, pubblicata sul sito della Legabasket, Gandini inoltra un vero e proprio appello: “Ci rivolgiamo ai Ministri della Salute e dello Sport per evidenziare come, allo stato attuale, non sia ancora consentito in alcun modo ai club di Serie A  di programmare la ripresa degli allenamenti con le necessarie prescrizioni in vista dell’apertura delle competizioni nelle date definite dalla Assemblea della LBA (Supercoppa a partire dal 29 agosto e del Campionato dal 27 settembre). Pur essendo il secondo sport professionistico di squadra in Italia, il basket non ha ancora ricevuto alcuna indicazione dalle autorità sanitarie nazionali preposte in merito alla completa ripresa degli allenamenti collettivi che consentano il contatto tra gli atleti. Questo  nonostante la Federazione Italiana Pallacanestro abbia sottoposto da qualche tempo alla attenzione del Comitato Tecnico Scientifico un preciso e dettagliato protocollo sanitario per la ripresa della preparazione in vista dell’inizio della attività agonistica ufficiale”.”Non sappiamo se potremo ospitare il pubblico nei palazzetti”Gandini poi si interroga sulla possibilità di avere pubblico nei palazzetti: “Manca ancora indicazione di misure da parte delle autorità riguardo la possibilità di consentire agli appassionati una presenza nei palasport già a partire dalla Supercoppa, nei limiti stabiliti dalle norme per il distanziamento in vigore ed in linea con quanto è già avvenuto per altri settori della nostra vita quotidiana. Questo provoca ulteriori pesanti ricadute economiche ai club, impossibilitati a prevedere qualsivoglia introito dalla vendita di abbonamenti e biglietti che rappresentano una delle fonti principali di ricavo. A questo si aggiunge la problematica relativa all’arrivo in Italia dei giocatori stranieri provenienti da paesi al di fuori dell’Unione Europea, in particolare, fra gli altri, dagli Stati Uniti: si tratta di professionisti con un regolare contratto di lavoro subordinato ai quali viene oggi  pesantemente complicato l’ingresso in Italia a causa delle modalità di ritiro dei visti di ingresso, regolati dalle procedure definite dai Consolati Italiani dei singoli Stati e ulteriormente complicato dall’obbligo di quarantena attualmente previsto all’arrivo nel nostro paese. Questo impedimento  potrebbe essere superato grazie alle norme contenute nel protocollo presentato dalla Fip al CTS che prevede adeguate procedure come già applicato in altri paesi europei,  ed al calcio professionistico nel nostro . Auspichiamo quindi una sollecita risposta dalle Autorità competenti e chiediamo un fattivo intervento in tal senso da parte del Ministro dello Sport , On.le Spadafora , affinché anche per il basket si possa parlare di ripartenza , nella massima sicurezza possibile per atleti e spettatori”.Spadafora: “Sì al provvedimento sul credito d’imposta sulle sponsorizzazioni”Intanto il governo si è impegnato a inserire il provvedimento relativo al credito d’imposta sulle sponsorizzazioni delle società sportive nello scostamento di bilancio”. Lo ha affermato Spadafora, rispondendo al question time al Senato. L’approvazione di un emendamento in materia, escluso poi dal ministero dell’Economia, era stato sollecitato da varie leghe sportive, dal calcio, alla pallavolo, al basket, quale necessario sostegno alla attività delle società.Basket LEGGI TUTTO