More stories

  • in

    MotoGp, Gran Premio di Aragon: gara, orario e dove vederlo in tv e in streaming

    ROMA – Ad Aragon un solo padrone fin qui: Marc Marquez. In gara parte dalla pole (centrata ieri con record della pista) e nella Sprint ha trionfato davanti al fratello Alex e Aldeguer. Bagnaia insegue ancora una volta. Ieri 12esimo, oggi quarto in griglia. Il torinese non riesce a trovare feeling con la sua Ducati e continua a soffrire. Oggi rischia di perdere altri punti pesanti per il Mondiale, sempre più nelle mani del numero 93 spagnolo. LEGGI TUTTO

  • in

    Gp d’Aragon: Marc Marquez vince la Sprint, Bagnaia attardato. Rivivi la diretta

    Il Motomondiale fa tappa in Spagna per il Gp d’Aragon, ottavo appuntamento della stagione 2025: in attesa delle gare di domenica, oggi, nella classe MotoGp, è stato il giorno della Sprint, vinta da Marc Marquez su Ducati, già dominatore delle libere e delle qualifiche. Dietro di lui il fratello Alex Marquez, Aldeguer e Morbidelli. Più indietro Bezzecchi, Quartararo e Bagnaia.

    15:23

    +++MARC MARQUEZ VINCE LA SPRINT D’ARAGON+++

    Marc Marquez vince la gara Sprint, davanti al fratello Alex staccato di 2″080 e ad Aldeguer a 4″630. Morbidelli riesce a chiudere quarto, davanti ad Acosta. Ottavo Bezzecchi, 11° Quartararo, 12° Bagnaia.

    15:21

    Inizia l’ultimo giro: Morbidelli soffre

    Morbidelli, quarto, è attaccato da Acosta. Marc Marquez è primo, davanti ad Alex Marquez e Aldeguer. 

    15:20

    Due giri alla fine: Marc Marquez al sicuro

    Nessuna esitazione per la Ducati di Marc Marquez che ora ha 1″5 di vantaggio su quella di Alex. Terzo Aldeguer, quarto Morbidelli, ora un po’ in difficoltà.

    15:18

    Tre giri al termine: anche Quartararo è dietro

    Questa la classifica: Marc Marquez primo, poi Alex Marquez, Aldeguer, Morbidelli quarto e Acosta quinto. Bezzecchi è ottavo, Bagnaia 12° dietro a Quartararo.

    15:16

    Allunga Marc Marquez

    Marc Marquez vola in testa: ora ha 1″3 sul fratello Alex.

    15:15

    Bagnaia attardato

    Con 5 giri ancora da percorrere Marc Marquez è primo, davanti a Alex Marquez, ora più lontano. Terzo Morbidelli, quarto Aldeguer. Bezzecchi è nono, Bagnaia 12°.

    15:13

    La classifica dopo 5 giri: Marc Marquez primo

    Dopo 5 giri adesso Marc Marquez è primo, Alex è secondo.

    15:11

    Duello tra i Marquez

    Dopo 4 giri Alex Marquez è primo, davanti a Marc Marquez, staccato di 6 decimi. Terzo Morbidelli, 13° Bagnaia, a oltre 8″ dalla vetta.

    15:08

    Alex vola dopo 3 giri

    Al terzo giro Alex Marquez conduce davanti a Marc Marquez, Morbidelli e Acosta. Quinto Aldeguer, sesto Quartararo. Bagnaia ora è nono.

    15:07

    La classifica

    Dopo 2 giri Alex Marquez è primo, con 6 decimi sul fratello Marc. Terzo Morbidelli, quarto Acosta, ottavo Bagnaia a 3″6.

    15:05

    Il passaggio al primo giro

    Al primo passaggio sul traguardo Alex Marquez ha 218 millesimi di vantaggio su Morbidelli. Bagnaia è ottavo staccato di oltre 2 secondi.

    15:04

    Alex Marquez in testa

    Scatto di Alex Marquez al via: è primo davanti a Morbidelli e Marc Marquez.

    15:02

    Partiti

    È iniziata la gara Sprint del Gp d’Aragon.

    14:57

    Il tempo in Spagna

    C’è sole e caldo sulla pista del Gp d’Aragon.

    14:49

    Tutti in pista

    Piloti e moto sono in pista in vista del giro di ricognizione.

    14:39

    Marini in convalescenza

    Luca Marini, reduce da un brutto incidente il 28 maggio scorso a Suzuka, ha parlato a Sky: “Stamattina mi hanno detto che potevo tornare a casa e ho preso il primo volo possibile per tornare in Italia. Come sto? Ancora è dura, mi fanno male molte cose. E’ stata la peggior botta della mia carriera, devo fare ulteriori accertamenti in Italia per capire quando posso tornare. Ma farò di tutto per tornare il prima possibile. Sono stato consapevole e lucido da subito, con l’ottica nella testa di rientrare il prima possibile. Già in una settimana ho avuto un miglioramento incredibile e mia moglie e mia figlia mi hanno aiutato a rasserenarmi”.

    14:30

    Tra poco la Sprint

    La gara Sprint della MotoGp inizierà alle 15: si correranno 11 giri.

    Alcañiz, Spagna LEGGI TUTTO

  • in

    Qualifiche diretta MotoGp Aragon: segui Bagnaia e gli altri

    11:31

    Marc Marquez in pole position ad Aragon: è record!

    Giro pazzesco dello spagnolo che con 1:45:704 fa segnare anche il record sulla pista spagnola.

    11:28

    Primi tempi, Marquez imprendibile

    Dopo i primi time attack Marc Marquez si conferma velocissimo. Dietro c’è il fratello, poi Acosta. Bagnaia ancora lontano, ma è battaglia.

    11:20

    Inizia la Q2, è lotta alla pole: i piloti

    Zarco, Vinales, Quartararo (dal Q1), Morbidelli, Binder, Mir, Acosta, Di Giannantonio (dal Q1), Aldeguer, Bagnaia, Alex Marquez, Marc Marquez. Questi i piloti che si giocano la pole.

    11:09

    I risultati della Q1

    Miglior tempo per Di Giannantonio, che per un soffio è davanti a Quartararo (loro si giocheranno la pole nella Q2). Bezzecchi alla fine riesce a fare il suo tempo, ma è ventesimo.

    11:04

    Bezzecchi, che sfortuna

    Rientrato in tempo per prendere la moto due dopo la caduta, il pilota Aprilia non ha di fatto segnare nessun tempo. Problemi per lui sull’asfalto spagnolo.

    10:56

    Iniziate le qualifiche. Bandiera gialla, a terra Bezzecchi

    Marco cade in curva 3, classica scivolata senza conseguenze. Ma ora deve fare in fretta per rientrare ai box e prende la seconda moto.

    10:43

    Fine delle Fp2, ora le qualifiche: Marc Marquez sembra imbattibile

    Marquez fa segnare ancora il miglior tempo anche nelle Libere 2 in 1:46.607. Secondo Acosta (KTM), seconda la Ducati VR di Morbidelli. Poi Vinales, Binder, Bezzecchi e Bagnaia, che ha messo in mostra un buon passo nel finale. Alle 10:50 le qualifiche.

    10:36

    Fp2, caduta per Alex Marquez

    Bandiera gialla quando mancano circa 9 minuti dalla fine della sessione che precede le qualifiche. Alex Marquez autore di una scivolata: pilota ok.

    10:22

    Le difficoltà di Bagnaia

    Nonostante la scelta di utilizzare una forcella più lunga, una modifica che dovrebbe mutare non poco le sensazioni sul davanti della sua GP25, Pecco non va: “Anche cambiando una cosa così grossa la differenza è quasi nulla – l’ammissione del piemontese – quindi la situazione è un po’ problematica. Mi aspettavo di più, continuo ad avere le stesse sensazioni. L’importante è cercare di restare ottimisti, continuando a cercare una soluzione. Sono entrato in top ten (nelle Practice ndc) per il rotto della cuffia ma quello era l’importante”.

    10:08

    Moto Gp Aragon, tutti gli orari

    Si va in pista alle 10.10 per le FP2, alle 10.50 per le qualifiche e alle 15 per la gara Sprint. Domani la gara alle 14.

    10:07

    Marc Marquez, un rapporto speciale ad Aragon

    Marc Marquez qui ha vinto per sette volte tra Moto2 e MotoGP.  Quattro trionficonsecutivi dal 2016 al 2019 guidando la Honda. L’anno scorso firmò la prima vittoria in sella alla Ducati e interruppe un digiuno di successi lungo 1043 giorni.

    10:02

    MotoGp Aragon, il via alle qualifiche

    Due giorni ricchi di adrenalina ed emozioni. Alle 10:50 il via alle qualifiche, poi alle 15 la gara Sprint per i primi punti del weekend. Domani la gara lunga. Tutti contro Marc Marquez.

    Aragon – Spagna LEGGI TUTTO

  • in

    Il rilancio di Bagnaia: “Ho già vinto da -91”

    TORINO – Alzare bandiera bianca? Mai. Chinare la testa di fronte al vecchio re ritrovato in tutti i sensi, anche all’interno del suo box? Figuriamoci. Nel momento più complicato della sua carriera, reduce da tre cadute nelle ultime due gare e dalle critiche neppure troppo velate di Gigi Dall’Igna, al punto che in molti hanno iniziato a pensare a una Ducati senza il messia che l’ha riportata su LEGGI TUTTO

  • in

    In sella alla BMW M 1000 RR di Razgatlioglu: dentro il sogno SBK

    In sella alla BMW SBK di Razgatlioglu: ansia da prestazione

    Un colpo all’avviamento e il quattro cilindri prende vita. Già ai bassi regimi ti fai un idea sentendo quel sound cupo, e bastano due sgasate per avere la certezza di che musica si ascolti: non è lirica, è hard rock, toni acuti e rabbiosi che esplodono dallo scarico in titanio. Chris Gonschor, il direttore tecnico BMW in SBK, si raccomanda: “Divertiti e… non esagerare”. Chiaro il messaggio: oltre a noi ci sono altri giornalisti arrivati per provare la moto campione del Mondo. Un’eventuale scivolata significa fine dei giochi. Per noi e… per gli altri.Saliamo in sella. Ultime raccomandazioni dal meccanico – “Vai ragazzo e… goditela” – e via.La prima è in giù (come le altre marce), folle in su. In un attimo la pit lane è alle spalle. Sotto di noi “più di 240 cavalli”, si vocifera siano 250: non proprio l’ideale per rilassarsi, almeno all’inizio. Eppure, succede qualcosa. Dopo poche curve,la M1000 RR comincia ad accoglierti. Non è scorbutica, non è cattiva. È precisa, leggibile, intuitiva. Non mette mai davvero in difficoltà, nemmeno se – come nel nostro caso – il ritmo non è comprensibilmente da mondiale SBK. Senti che c’è margine, che la moto lavora con te. E questa è forse la sua magia più grande. La posizione in sella è estrema, del resto Toprak guida così. Tanto carico sull’anteriore, sella altissima, pedane vicine. È una postura aggressiva, da attacco totale. Eppure il manubrio largo aiuta a tenere tutto sotto controllo. All’inizio il corpo si ribella, poi inizia a fidarsi.Come noto, Razgatlioglu ha uno stile unico: staccate furiose, ingressi in derapata, accelerazioni in cui sembra domare un cavallo selvaggio. La sua BMW è cucita su questa guida. Carica l’avantreno, mantiene giù il muso quando si apre il gas e ti dà la leva giusta per gestire il retrotreno quando scivola. Una moto disegnata per la battaglia.

    Tecnologia da mondiale e spinta infinita oltre i 15.000 giri

    Prese le misure, si comincia a “spingere”. E il quattro cilindri BMW mostra il suo lato migliore: fluido, progressivo, potenteeppure mai brutale. La coppia c’è, la spinta è costante. Il motore sale di giri con sorprendente linearità.Ti accompagna, non ti “strappa” le braccia. Non tradisce. Sembra quasi volerti fare andare forte.Rispetto alla versione omologata, la M 1000 RR da gara è un concentrato di ingegneria da pista. Il motore resta un quattro cilindri in linea da 999 cc, ma cambia tutto: elettronica dedicata, fasatura, materiali. Valvole in titanio, bielle alleggerite Pankl, pistoni forgiati, rapporto di compressione rivisto.Sale oltre i 15.000 giri, con una risposta al gas fulminea grazie a corpi farfallati racing e mappature specifiche sviluppate curva per curva. La moto ha la medesima configurazione usata nel precedente weekend, nel round mondiale andato in scena sul Cremona Circuit.

    Tutto sotto controllo

    Il sistema elettronico gestisce trazione, anti-impennata, freno motore. Tutto regolabile dal semimanubrio sinistro, in tempo reale tramite pulsantiera.Le sospensioni Öhlins pressurizzate – FGR 300 davanti, TTX GP dietro – sono chirurgiche: leggono la pista millimetro per millimetro. La moto resta, precisa, reattiva. I freni Brembo GP4-RX con dischi maggiorati in acciaio offrono una frenata che sembra fermare il tempo.Il telaio, seppur derivato dalla versione stradale in alluminio, è irrigidito nei punti giusti. Il forcellone, saldato a mano, è un capolavoro: garantisce trazione in uscita anche nelle accelerate più brutali del campione turco. Le ali aerodinamiche, presenti su cupolino e fianchi, entrano in gioco sopra i 200 km/h: danno carico all’anteriore e stabilizzano nei curvoni.Tutto è pensato per aiutare, mai per complicare. Perché in gara, quando ogni decimo è una vita, anche avere una moto che non ti sfianca a fine gara fa la differenza tra un podio e un piazzamento nelle retrovie.Sugli 885 metri del rettilineo opposto ai box del Cremona Circuit spalanchiamo il gas. Il motore urla, i led della strumentazione lampeggiano: “Cambia, cambia, cambia!”. In pochi istanti si arriva alla sesta e poi alla staccata. Un dito sulla leva e la BMW frena con violenza. Si inchina, il peso si trasferisce in avanti, senti tutto su braccia e spalle. L’impianto è mostruoso.Le sospensioni lavorano in armonia. La moto è incollata all’asfalto.

    In pista con la BMW SBK di Razgatlioglu: un gran ballo durato (troppo) poco

    Poi, i cambi di direzione: un ballo elegante tra le curve. Non serve forza, soltanto precisione. La M1000 RR si muove con leggerezza, si lascia guidare. È una Superbike, certo, ma non spaventa. È superiore, sì, ma non arrogante. È naturale.Pochi giri – appena 3 – ed è ora di rientrare. In corsia box ci aspetta un meccanico, pronto ad afferrare la moto. La sua attenzione è tutta per lei. Ma il suo sguardo curioso è rivolto anche al nostro casco: vuole leggere cosa ci ha lasciato. E la verità è semplice: ci ha lasciato qualcosa. Non siamo Toprak, non siamo piloti da Mondiale, ma per qualche minuto abbiamo avuto tra le mani la moto che ha portato la BMW sul tetto del Mondo delle derivate. Un vero sogno. LEGGI TUTTO

  • in

    Hamilton da star a problema. Ferrari, cosa pensi di fare?

    Salvate il generale Hamilton. Da star a problema in pochi mesi, quella di Sir Lewis alla corte di Maranello più che una primavera è stata una gelata che anticipa l’inverno. A metà gennaio solo sorrisi ed entusiasmo, a fine marzo la botta di godimento per l’accoppiata pole-vittoria nella Sprint in Cina che aveva fatto dimenticare i timori sulla bontà della SF-25 emersi già nei test in Bahrein e co LEGGI TUTTO

  • in

    Dentro il sogno SBK: in sella alla BMW M 1000 RR di Razgatlioglu

    In sella alla BMW SBK di Razgatlioglu: ansia da prestazione

    Un colpo all’avviamento e il quattro cilindri prende vita. Già ai bassi regimi ti fai un idea sentendo quel sound cupo, e bastano due sgasate per avere la certezza di che musica si ascolti: non è lirica, è hard rock, toni acuti e rabbiosi che esplodono dallo scarico in titanio. Chris Gonschor, il direttore tecnico BMW in SBK, si raccomanda: “Divertiti e… non esagerare”. Chiaro il messaggio: oltre a noi ci sono altri giornalisti arrivati per provare la moto campione del Mondo. Un’eventuale scivolata significa fine dei giochi. Per noi e… per gli altri.Saliamo in sella. Ultime raccomandazioni dal meccanico – “Vai ragazzo e… goditela” – e via.La prima è in giù (come le altre marce), folle in su. In un attimo la pit lane è alle spalle. Sotto di noi “più di 240 cavalli”, si vocifera siano 250: non proprio l’ideale per rilassarsi, almeno all’inizio. Eppure, succede qualcosa. Dopo poche curve,la M1000 RR comincia ad accoglierti. Non è scorbutica, non è cattiva. È precisa, leggibile, intuitiva. Non mette mai davvero in difficoltà, nemmeno se – come nel nostro caso – il ritmo non è comprensibilmente da mondiale SBK. Senti che c’è margine, che la moto lavora con te. E questa è forse la sua magia più grande. La posizione in sella è estrema, del resto Toprak guida così. Tanto carico sull’anteriore, sella altissima, pedane vicine. È una postura aggressiva, da attacco totale. Eppure il manubrio largo aiuta a tenere tutto sotto controllo. All’inizio il corpo si ribella, poi inizia a fidarsi.Come noto, Razgatlioglu ha uno stile unico: staccate furiose, ingressi in derapata, accelerazioni in cui sembra domare un cavallo selvaggio. La sua BMW è cucita su questa guida. Carica l’avantreno, mantiene giù il muso quando si apre il gas e ti dà la leva giusta per gestire il retrotreno quando scivola. Una moto disegnata per la battaglia.

    Tecnologia da mondiale e spinta infinita oltre i 15.000 giri

    Prese le misure, si comincia a “spingere”. E il quattro cilindri BMW mostra il suo lato migliore: fluido, progressivo, potenteeppure mai brutale. La coppia c’è, la spinta è costante. Il motore sale di giri con sorprendente linearità.Ti accompagna, non ti “strappa” le braccia. Non tradisce. Sembra quasi volerti fare andare forte.Rispetto alla versione omologata, la M 1000 RR da gara è un concentrato di ingegneria da pista. Il motore resta un quattro cilindri in linea da 999 cc, ma cambia tutto: elettronica dedicata, fasatura, materiali. Valvole in titanio, bielle alleggerite Pankl, pistoni forgiati, rapporto di compressione rivisto.Sale oltre i 15.000 giri, con una risposta al gas fulminea grazie a corpi farfallati racing e mappature specifiche sviluppate curva per curva. La moto ha la medesima configurazione usata nel precedente weekend, nel round mondiale andato in scena sul Cremona Circuit.

    Tutto sotto controllo

    Il sistema elettronico gestisce trazione, anti-impennata, freno motore. Tutto regolabile dal semimanubrio sinistro, in tempo reale tramite pulsantiera.Le sospensioni Öhlins pressurizzate – FGR 300 davanti, TTX GP dietro – sono chirurgiche: leggono la pista millimetro per millimetro. La moto resta, precisa, reattiva. I freni Brembo GP4-RX con dischi maggiorati in acciaio offrono una frenata che sembra fermare il tempo.Il telaio, seppur derivato dalla versione stradale in alluminio, è irrigidito nei punti giusti. Il forcellone, saldato a mano, è un capolavoro: garantisce trazione in uscita anche nelle accelerate più brutali del campione turco. Le ali aerodinamiche, presenti su cupolino e fianchi, entrano in gioco sopra i 200 km/h: danno carico all’anteriore e stabilizzano nei curvoni.Tutto è pensato per aiutare, mai per complicare. Perché in gara, quando ogni decimo è una vita, anche avere una moto che non ti sfianca a fine gara fa la differenza tra un podio e un piazzamento nelle retrovie.Sugli 885 metri del rettilineo opposto ai box del Cremona Circuit spalanchiamo il gas. Il motore urla, i led della strumentazione lampeggiano: “Cambia, cambia, cambia!”. In pochi istanti si arriva alla sesta e poi alla staccata. Un dito sulla leva e la BMW frena con violenza. Si inchina, il peso si trasferisce in avanti, senti tutto su braccia e spalle. L’impianto è mostruoso.Le sospensioni lavorano in armonia. La moto è incollata all’asfalto.

    In pista con la BMW SBK di Razgatlioglu: un gran ballo durato (troppo) poco

    Poi, i cambi di direzione: un ballo elegante tra le curve. Non serve forza, soltanto precisione. La M1000 RR si muove con leggerezza, si lascia guidare. È una Superbike, certo, ma non spaventa. È superiore, sì, ma non arrogante. È naturale.Pochi giri – appena 3 – ed è ora di rientrare. In corsia box ci aspetta un meccanico, pronto ad afferrare la moto. La sua attenzione è tutta per lei. Ma il suo sguardo curioso è rivolto anche al nostro casco: vuole leggere cosa ci ha lasciato. E la verità è semplice: ci ha lasciato qualcosa. Non siamo Toprak, non siamo piloti da Mondiale, ma per qualche minuto abbiamo avuto tra le mani la moto che ha portato la BMW sul tetto del Mondo delle derivate. Un vero sogno. LEGGI TUTTO