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    F1, Horner: “Se la Mercedes salta è colpa del progetto”

    ROMA – Incetta di vittorie in questa fase di Formula 1 per la Red Bull, che si gode il primato in entrambe le classifiche con un margine considerevole. Christian Horner ritorna però a parlare della Mercedes e del porpoising. “So che altri piloti si sono lamentati. I nostri non hanno mai accusato i saltellamenti, mai avuto questi problemi – le sue parole riportate da Motorsport.com -. La Mercedes è molto rigida e credo che il problema sia il loro concetto di vettura, più che di regolamento tecnico. Se la vettura costituisce un pericolo il team può non schierarla. Oppure prende bandiera nera”, ha detto il britannico.
    Sul secondo tirante
    Il capitolo porpoising ha spinto la FIA a deliberare una linea guida per arginare questo fenomeno. La direttiva è ancora poco chiara e i team sono chiamati a partecipare al processo di individuazione di una formula scientifica. La Mercedes, nelle libere del venerdì aveva sperimentato un secondo tirante (nella foto sopra) per irrobustire la W13, cosa che non ha fatto piacere al paddock: “L’introduzione del secondo tirante è stata irritante. La questione deve essere discussa in un forum tecnico, che è apertamente orientato a risolvere i problemi di una squadra che è stata l’unica a presentarsi in Canada con il problema. Dubito che l’anno prossimo saremo qui a parlare di rimbalzi, anche se i regolamenti dovessero rimanere gli stessi”, ha infatti detto il team principal della Red Bull. LEGGI TUTTO

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    La Bugatti di Cristiano Ronaldo finisce contro un cancello

    MAIORCA – Danni gravi per la Bugatti Veyron di Cristiano Ronaldo, che è rimasta coinvolta in un incidente stradale nei pressi di Maiorca. Secondo quanto riportato dal tabloid Ultima Hora, l’auto del campione portoghese (attualmente in vacanza) si è schiantata contro il cancello d’ingresso di un locale. Oltre alla struttura è stato danneggiato anche un deposito di butano che si trovava nelle vicinanze. La Bugatti Veyron, auto da 1200 cavalli, quadriturbo, capace di passare da 0 a 100 in appena 2.8 secondi e con una velocità massima di 410 km/h, ha riportato gravi danni alla parte anteriore.

    Da Ronaldo a Mbappé: chi ancora resiste senza tatuaggi

    Incidente per la Bugatti di Ronaldo, mistero sul guidatore

    Alla guida del mezzo non c’era Cristiano Ronaldo ma un suo dipendente che non è ancora stato identificato. L’uomo avrebbe perso il controllo del mezzo e non avrebbe riportato conseguenze. Gli agenti di polizia stanno attualmente ricostruendo la vicenda. La Bugatti, dal valore di poco più di 2 milioni, è stata acquistata dal campione portoghese nel 2016 dopo la vittoria degli Europei. 

    Guarda la galleryCristiano Ronaldo: la collezione di supercar di lusso tra Ferrari, Porsche Bugatti e… LEGGI TUTTO

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    Fiat Panda, a Pandino un raduno da record

    Eterna e amatissima. Celebrata sabato 18 e domenica 19 giugno lnelaa quarta edizione di Panda a Pandino, il raduno dedicato, dopo tre anni di stop a causa della pandemia, è tornato.
    Gli appassionati dell’utilitaria torinese, grazie al tam tam sui social, si sono finalmente ritrovati, giungendo da oltre 20 Paesi da tutto il mondo. Dalle vecchie Panda raffreddate ad aria, nate dalla matita originale e pulita del designer Giorgetto Giugiaro, a quelle più moderne dotate di motore hybrid, dalle versioni più base che si possono incontrare al semaforo ogni giorno alle 4×4 più estreme, dalle Panda perfettamente conservate alle più maltrattate, dalle più originali alle più modificate: nessuna è mancata all’appello.
    L’edizione 2022 è quella di un nuovo maxi record: ben 939 Fiat Panda si sono radunate nell’arena e fuori dalle mura del castello visconteo di Pandino, piccolo centro in provincia di Cremona. Le pre-iscrizioni, chiuse una settimana prima dell’evento erano già numerosissime.

    In mostra anche modelli molto rari come le Panda del Sahara Racing Cup, numerosissime Panda a trazione integrale personalizzate, Panda con impianti stereo esagerati e Panda vestite a festa. È giunta finanche la più assurda delle serie speciali: la Panda Italia 90, con originali copriruota a forma di pallone, che venne realizzata per celebrare i Mondiali svoltisi nel nostro Paese.
    A Pandino un vero e proprio esodo
    I primi 350 equipaggi sono giunti nel piccolo centro del cremasco già sabato pomeriggio e sono stati accolti con numerose attività di benvenuto. Molto scenografico il giro in carovana di circa 20 km attraverso il territorio circostante con sosta a Palazzo Pignano
    Nonostante l’idea di “Panda a Pandino” sia nata come uno scherzo sui social, nel corso degli anni i numeri sono diventati sempre più importanti contando 192 vetture nella prima edizione, 365 nella seconda e 695 nell’ edizione del 2019.
    Diversi i premi assegnati, dalla “Panda meglio consevata” alla “Panda più tamarra”, dalla “Panda più banale” alla “Panda 4×4 più elaborata” fino al premio “Panda Antonio Narducci”, istituito per ricordare il giovane pandista della provincia di Foggia rappresentato dai genitori Grazia e Michele e dal fratello Donato, giunti all’evento con Panda di Antonio, grazie all’impegno della famiglia Pesola-Varva di Buccinasco, meglio nota come “Famiglia Social”.
    Il ricavato della manifestazione, al netto delle spese sostenute per l’organizzazione dell’evento, sarà gestito dall’Associazione Panda a Pandino e ridistribuito alle altre associazioni di volontariato del territorio per sostenerle nella ripartenza a seguito della pandemia. LEGGI TUTTO

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    Poste Italiane, con il noleggio Leasys e Leaseplan la flotta si rinnova

    Poste Italiane ha rinnovato il suo accordo con Stellantis. Il Gruppo continuerà con Leasys a fornire i veicoli a noleggio. In aggiunta, arrivano le soluzioni firmate Leaseplan. E così, complessivamente, su una flotta che vede 17mila unità in totale, già 13mila saranno a disposizione dell’azienda dal mese di giugno.
    Il rinnovamento della flotta sarà all’insegna della sostenibilità ambientale, in un percorso di riduzione delle emissioni che vedrà Poste Italiane operare con veicoli che spaziano dalle Fiat Panda mild hybrid al furgone Peugeot Expert elettrico.
    Poste Italiane, le nuove auto
    Saranno modelli a marchio Fiat (qui trovi i modelli sul mercato dell’usato), Fiat Professional, Opel e Peugeot a offrire soluzioni di mobilità per Poste Italiane, non senza adeguamenti specifici dei veicoli.
    I casi specifici di Panda mild hybrid e Fiat Ducato sono d’esempio. La Panda, infatti, vedrà il sedile del passeggero sostituito da una cassetta portavalori e da uno spazio per ospitare la borsa porta lettere. Nel caso del furgone Ducato, l’ampio spazio di carico è dotato di scomparti funzionali a ospitare la corrispondenza di vario tipo.
    Le motorizzazioni che popolano la flotta a noleggio fornita da Leasys e da Leaseplan prevede l’alimentazione mild hybrid, l’elettrico a batteria e, per i veicoli impiegati nelle grandi città, il bifuel a metano.
    Oltre a Panda e Ducato, spazio al Peugeot e-Expert e alla Opel Corsa elettrica. Entro il mese di giugno è prevista la consegna di 12.761 veicoli sui circa 17 mila complessivamente oggetto del rinnovamento della flotta. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Il fallimento della filosofia Ducati

    TORINO – Pecco Bagnaia per terra e il mondo Ducati che casca. E’ la filastrocca del Motomondiale, che conferma, anzi aggrava, la pessima sensazione avuta l’anno scorso: ovvero che a Borgo Panigale abbiamo la moto migliore, ma non riescono a farla vincere. Un paradosso iniziato già nel biennio di sogni infranti con l’esplosione di Andrea Dovizioso e del progetto Desmosedici e che ha portato alla rottura finanche burrascosa tra il forlivese e la Ducati. Solo che adesso è diventato certezza. Triste certezza. Più moto in pista (8), una torma di rosse davanti in tutte le sessioni di prove, ma poi la domenica a far festa è Fabio Quartarato con una Yamaha che non va avanti se non con il francese. E allora ti chiedi? Com’è possibile?

    FENOMENO CHI? La risposta, di quasi tutti, è che Dovizioso perdeva perché contro c’era Marc Marquez come adesso Bagnaia si deve inchinare al definitivo inquadramento di Quartararo nella “specie” fenomeni. Vero, ma il discorso andrebbe rovesciato. E quindi la domanda che andrebbe fatta diventa: Bagnaia è o non è un fenomeno? La risposta non deve essere mortificante per un ragazzo dalle qualità umane prim’ancora che tecniche eccezionali, com’è vero che il 2020 di Quartararo dimostra che serve tempo per maturare, costruirsi addosso certezze. Ma la Ducati non è il posto dove farlo. Non lo è perché l’uomo non è mai stato messo al centro, neppure dalla rivoluzione filosofica di Gigi Dall’Igna, che ha voluto (e c’è riuscito) costruire una moto “facile”, vincente su tutte le piste e con tutti i piloti. La storia però dice che vincono i campioni, anche con moto che altri non riescono a portare magari neppure a punti (vedi la Honda di oggi): Valentino Rossi con la Yamaha del 2004, Casey Stoner con la Ducati del 2007, Marc Marquez con la Honda degli ultimi titoli, Fabio Quartararo con questa Yamaha.

    ANCHE ROSSI Ci ha provato a prendere campioni a dire il vero, la Ducati. Anzi, l’aveva fatto. Con Valentino non era questa Ducati, non era pronta. Con Jorge Lorenzo non ha avuto pazienza o peggio ha messo sé stessa davanti al pilota. Poi s’è sentita dire non da tutti. Viñales, Quartararo, Marquez stesso. Qualcosa vorrà pur dire. E se volete una conferma prendete la Ktm, dove vige ancora più forte la politica del prima viene la Casa, poi il pilota. Risultati? Pochi, pochissimi. LEGGI TUTTO

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    Quando Berger “tradì” Ferrari: all'asta la Lamborghini Countach della discordia

    In pochi resistono al fascino di una Lamborghini. Non ci riuscì neanche Gerhard Berger. E pensare che nel 1987, quando l’austriaco approdò in Ferrari, una regola imponeva al pilota di non poter acquistare auto di altri marchi. Una “legge” bypassata a causa di una Lamborghini Countach 5000 Quattrovalvole. Quella “Lambo” verrà venduta all’asta il prossimo 26 giugno dalla casa Aguttes.Guarda la galleryLamborghini Countach 5000 Quattrovalvole di Gerhard Berger
    Lamborghini 5000 Quattrovalvole vs Ferrari Testarossa
    In realtà Berger acquistò la Lamborghini poco dopo la vittoria al GP del Portogallo 1989, quando già sapeva che l’anno prossimo si sarebbe accasato alla McLaren. Insomma, i rimorsi per aver “tradito” il Cavallino erano pochi. E poi, chi non si sarebbe lasciato attrarre dalla 5000 Quattrovalvole, l’ultima Countach prodotta (1985) prima della sua rinascita avvenuta nel 2021. Realizzata in risposta alla Ferrari Testarossa, aveva un V12 potenziato rispetto alle prime due serie, con cilindrata aumentata a oltre 5000 cc (5,2 litri) e la novità delle quattro valvole per cilindro, più i sei carburatori Weber. E una nota di thriller. La 5000 Quattrovalvole infatti, all’uscita sul mercato, si dice dichiari “solo” 455 cavalli perché nel caso la Testarossa avesse registrato numeri più alti, allora a quel punto lo staff di Sant’Agata Bolognese avrebbe rivelato le cifre reali della motorizzazione che, a quanto rivelato dai collaudatori dell’epoca, potevano spingersi fino a 470 cv. Non ce ne fu tuttavia bisogno, dato che la Testarossa presentò 390 cv. Le prestazioni – velocità massima di 295 km/h – consentivano alla Countach 5000 Quattrovalvole di scattare da 0 a 100 km/h in 5 secondi netti.
    Countach di Berger, il prezzo
    L’esemplare acquistato da Berger, verniciato di un rosso acceso, dal 1989 al 2002 ha percorso soltanto 11.000 km circa. In seguito sono stati realizzati ben 40.000 euro di lavori di ristrutturazione degli esterni, oltre ai nuovi cerchi che hanno rimpiazzato gli originali. Chi vorrà portarsela a casa dovrà sborsare una cifra tra i 350.000 e i 450.000 euro.
    Schumacher, la Jordan 191 del debutto in F1 va all’asta LEGGI TUTTO

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    F1, Russell: “Mai così vicini a Red Bull e Ferrari”

    ROMA – George Russell, ovvero la costanza fatta a pilota. Nove piazzamenti in top 5 su nove tappe stagionali in Formula 1 per il 24enne di King’s Lynn, che al Gran Premio del Canada si è piazzato in quarta posizione. “Sapevo che saremmo stati in grado di uscire dal solco delle Haas e delle Alpine. Eravamo preoccupati – dice il britannico – che Leclerc e Perez potessero rimontarci, ma con un po’ di fortuna li abbiamo tenuti dietro di noi. Alla fine il nostro passo di gara era più vicino a Ferrari e Red Bull di quanto abbiamo visto per tutta la stagione”.
    L’analisi di Russell
    Ora che il problema porpoising sembra essere quantomeno tamponato, Russell può concentrarsi sulla guida. Questo il Gran Premio del Canada visto dalla sua monoposto: “Con il senno di poi è tutto più facile e probabilmente mi sarebbe piaciuto rientrare ai box sotto la prima virtual safety car, ma alla fine non credo che avrebbe cambiato il mio risultato finale. Il ritmo era davvero forte nel primo stint, così come nel secondo stint, ma nell’ultimo stint non non riuscivo proprio a far funzionare le gomme. Quindi è stato un po’ un peccato non essere nella lotta. In ogni caso, buoni punti per il team”. LEGGI TUTTO

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    F1, Bottas: “Bello tornare a punti, complimenti a Zhou”

    ROMA – Al termine del Gran Premio del Canada, nona tappa della Formula 1, Valtteri Bottas si è concesso ai microfoni “Sky Sports” per commentare la sua settima posizione: “Siamo soddisfatti della gara, soprattutto per il ritmo mostrato. È sempre bello ottenere punti con entrambe le vetture dopo un paio di gare difficili. Ma la cosa più importante è stata vedere che potevamo lottare con gli altri del nostro gruppo e che siamo tornati al livello di inizio della stagione”. “La mia domenica è stata abbastanza semplice: sono partito con la gomma dura e poi tutto è andato alla perfezione. Sono contento anche per Zhou. Può trarre molta fiducia da questo weekend”, ha poi aggiunto il finlandese.
    Le parole di Zhou
    Arrivato anche per effetto dei 5 secondi comminati a Fernando Alonso, Zhou può gioire per il suo quinto punto stagionale. “Finalmente abbiamo fatto un lavoro fantastico. È grande sospiro di sollievo per me. Abbiamo concluso una gara dopo tutti i ritiri e – aggiunge l’esordiente – siamo arrivati addirittura ai punti. Con i pit stop sono stato un po’ sfortunato e sono rimasto bloccato dietro a Stroll per tutta la gara. Superarlo era impossibile, perché gli arrivavo vicino in curva 10, poi non avevo velocità sul dritto. Nel complesso però sono felice ed è stato un gran weekend per noi”. LEGGI TUTTO