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    F1, Steiner perde la pazienza: “Devo parlare con Mick Schumacher”

    ROMA – La Haas sperava in un risultato migliore nel Gran Premio di Miami. Kevin Magnussen e Mick Schumacher stavano per raccogliere punti importanti, ma al termine della gara la scuderia statunitense ha fatto segnare due zero pesanti nella quinta tappa della Formula 1. Il team principal Gunther Steiner parla prima l’errore del tedesco, che si è scontrato con l’Aston Martin di Vettel: “Siamo riusciti a recuperare dopo una qualifica non buona, ma a 10 giri dalla fine c’è stato baratro. È solo colpa nostra. Tutto è svanito e le auto hanno riportato danni. Non sono io il pilota, ma dobbiamo affrontare questa situazione. Non ho ancora parlato con Mick, ma non possiamo perdere punti in questo modo”.
    Il commento di Steiner
    Pesa anche quanto successo a Magnussen. Dopo la safety car, racconta infatti Steiner, il pilota “chiedeva di rientrare quando gli avevamo suggerito di non farlo”. Un’indicazione dal box non ascoltata che ha portato il danese poi a venire a contatto con l’Alpine di Alonso. Aggiunge infatti Steiner: “Lui ha insistito per avere gomme nuove. Poi si è scusato. Dobbiamo sfruttare il nostro potenziale. Con una vettura come questa non andare a punti è un peccato”. “Sono deluso. Per la Spagna e il Monte Carlo valutiamo aggiornamenti, ma dobbiamo fare meglio. Il team si è ritrovato con un pugno di mosche in mano e per me il team è fondamentale”, ha detto l’altoatesino. LEGGI TUTTO

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    F1, Steiner sbotta: “Non possiamo perdere punti così”

    ROMA – Il Gran Premio di Miami si prospettava più che soddisfacente per la Haas. Kevin Magnussen e Mick Schumacher erano infatti entrambi in zona punti, ma due errori hanno costretto la scuderia statunitense a tornare a casa con due zero pesanti nella quinta tappa della Formula 1. Il team principal Gunther Steiner parla prima l’errore del tedesco, che si è scontrato con l’Aston Martin di Vettel: “Siamo riusciti a recuperare dopo una qualifica non buona, ma a 10 giri dalla fine c’è stato baratro. È solo colpa nostra. Tutto è svanito e le auto hanno riportato danni. Non sono io il pilota, ma dobbiamo affrontare questa situazione. Non ho ancora parlato con Mick, ma non possiamo perdere punti in questo modo”.
    Su Magnussen
    Pesa anche quanto successo a Magnussen. Dopo la safety car, racconta infatti Steiner, il pilota “chiedeva di rientrare quando gli avevamo suggerito di non farlo”. Un’indicazione dal box non ascoltata che ha portato il danese poi a venire a contatto con l’Alpine di Alonso. Aggiunge infatti Steiner: “Lui ha insistito per avere gomme nuove. Poi si è scusato. Dobbiamo sfruttare il nostro potenziale. Con una vettura come questa non andare a punti è un peccato”. “Sono deluso. Per la Spagna e il Monte Carlo valutiamo aggiornamenti, ma dobbiamo fare meglio. Il team si è ritrovato con un pugno di mosche in mano e per me il team è fondamentale”, ha detto l’altoatesino. LEGGI TUTTO

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    Nuova Range Rover, quanti muscoli per la versione Sport

    Dal 1970 a oggi è cambiato molto ma la tradizione no. Perché infatti la prima Range Rover era una due porte, col portellone, una vettura fuori dagli schemi, sportiva ma anche elegante, con connotazioni da viaggio. Quella di oggi, che è la terza generazione della Range Rover Sport, si presenta in una forma sì inedita ma fedele alla sportività, allo stile e ai contenuti di cinquant’anni fa. Anche se oggi i cardini del nuovo design del SUV inglese sono i tratti muscolosi e le linee tese. Il muso è imponente e, per creare un piacevole contrasto, oltre che per dare dinamicità, sono stati scelti fari sottili. Dietro un gioco di linee tese e tagli netti dà dinamicità. Di lato invita a cercare i giochi di luce che fanno risaltare le nervature della fiancata.Guarda la galleryNuova Range Rover, sempre più Sport
    Range Rover Sport: benzina, Diesel ed elettrica
    Le motorizzazioni, ovviamente al passo coi tempi, sono degne di questa regina per ogni terreno e situazione. Ecco la gamma: benzina 4.4 litri V8 da 530 cv; a benzina mild hybrid 3.0 litri 6 cilindri, da 360 e 400 cv; Diesel 3.0 litri 6 cilindri da 249, 300 e 350 cv; plug-in hybrid 3.0 litri 6 cilindri e un propulsore elettrico da 105 kW (142 cv) per potenze complessive di 440 o 510 cv e un’autonomia, garantita da una batteria da ben 38,2 kWh, di 113 km, nel ciclo WLTP, e indicata in 88 km in condizioni di normale uso quotidiano. Per la Range Rover Sport full electric si dovrà invece attendere il 2024.
    Range Rover Sport: caratteristiche
    La gestione della dinamica dei veicolo, è un concentrato della tecnologia presente nel mondo dell’auto. Le sospensioni pneumatiche hanno un sistema che, monitorando la strada davanti al veicolo, adatta in modo predittivo la pressione delle sospensioni per assicurare il comfort tipico di una Range Rover o la risposta dinamica che ci aspetta da una Range Rover Sport in ragione del programma di guida scelto. Ovviamente anche la gestione della trazione è intelligente e ulteriormente evoluta. In più ci sono anche le quattro ruote sterzanti. La vettura ha inoltre un controllo del rollìo come una berlina veloce e al tempo dispone di sistemi che consentono anche ai meno esperti affrontare, con relativa tranquillità, percorsi difficili, come le discesa fangose. Questo software raffinato è poi supportato da un hardware pensato anche per l’off-road più difficile: l’altezza dal suolo può arrivare a 28,1 cm, la capacità di guado è di 90 cm, ha l’angolo di attacco di 33 gradi, di dosso di 26,9 e di uscita di 30.
    Range Rover Sport: interni e infotainment
    All’interno, spazio e materiali di qualità sono la norma, a ciò si aggiungono: un impianto audio con 29 altoparlanti, un infotainement Pivi Pro, ulteriormente evoluto, con uno schermo da 13,1”, con implementata Alexa; inoltre troviamo un raffinato sistema di filtraggio dell’aria contro le polveri sottili, i batteri e gli allergeni.
    Nuova Range Rover: muletti in strada su architettura MLA LEGGI TUTTO

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    MotoGp, ufficiale il rinnovo per Aragon: pista in calendario fino al 2026

    ROMA – “Dorna Sports annuncia con piacere il nuovo accordo quinquennale stipulato con MotorLand Aragon, uno spettacolare circuito che rimane nel programma MotoGp fino al 2026”. Recita così il comunicato ufficiale sulla pagina web del Motomondiale, che assicura alla Spagna anche il circuito di Aragon. Il paese iberico, infatti, conta finora ben quattro Gran Premi, con la pista della comunità dell’Aragona che ha ora la certezza ospitare il paddock per almeno altre cinque edizioni dell’evento, che quest’anno si svolgerà il 18 settembre.
    Le parole di Ezpeleta
    Il Ceo di Dorna Sports, Carmelo Ezpeleta, ha commentato l’annuncio del rinnovo di Aragon: “Siamo felicissimi di questo prolungamento per Aragon. Nei due anni molto difficili che abbiamo attraversato, la presenza di Aragon e il suo aiuto per ospitare i due Gran Premi nel 2020 e il Gran Premio nel 2021 sono stati molto importanti poter poter proseguire nel regolare svolgimento dei calendari. Saremo ad Aragon per tutto il tempo che Aragon vorrà. Ci piacerebbe avere per sempre questa pista nel calendario”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Aragon in calendario fino al 2026: ufficiale il rinnovo

    ROMA – “Dorna Sports è lieta di confermare che un nuovo accordo quinquennale è stato concordato con MotorLand Aragon, assicurando che lo spettacolare circuito rimanga nel calendario MotoGp fino al 2026”, questa la nota sul sito ufficiale della MotoGp, che assicura alla Spagna anche il circuito di Aragon. Il paese iberico, infatti, conta finora ben quattro Gran Premi, con la pista della comunità dell’Aragona che ha ora la certezza ospitare il paddock per almeno altre cinque edizioni dell’evento, che quest’anno si svolgerà il 18 settembre.
    Le parole di Ezpeleta
    Carmelo Ezpeleta, Ceo di Dorna Sports, ha parlato con soddisfazione dopo l’annuncio del rinnovo di Aragon: “Siamo felicissimi di questo prolungamento per Aragon. Nei due anni molto difficili che abbiamo attraversato, la presenza di Aragon e il suo aiuto per ospitare i due Gran Premi nel 2020 e il Gran Premio nel 2021 sono stati molto importanti poter poter proseguire nel regolare svolgimento dei calendari. Saremo ad Aragon per tutto il tempo che Aragon vorrà. Ci piacerebbe avere per sempre questa pista nel calendario” LEGGI TUTTO

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    Bottas tutto nudo sui social: lo scatto manda in tilt la Mercedes e l'Alfa Romeo

    Una bella vacanza rilassante a stretto, strettissimo contatto con la natura. Valtteri Bottas non ci ha pensato due volte e, complice il GP di Miami e la pausa della Formula 1 nel prossimo weekend, ha pensato di godersi qualche giorno di relax negli Stati Uniti. Insieme alla fidanzata Tiffany Cromwell e ad alcuni amici, il finlandese si è concesso una gita in Colorado, nella foresta di Aspen nel Parco Nazionale delle Montagne Rocciose. Tra le betulle e gli alti fusti, con la scusa di provare ad avvistare gli orsi sulla riva del fiume, Bottas ha deciso di farsi un bagnetto e immergersi in acqua come mamma l’ha fatto. Per uno come lui cresciuto nel freddo della Finlandia, non deve essere stato un problema immergersi completamente nudo nelle fredde acque del fiume Roaring Fork a oltre 2.405 metri di altitudine.

    E in spiaggia con la sua Tiffany…

    Non è la prima volta che Bottas si mostra nudo sui social. Anche un mese fa aveva sorpreso tutto il Circus dopo il GP d’Australia, quando aveva postato una foto hot di lui in spiaggia mentre si esibiva in una ruota acrobatica “libera” da vestiti e da qualsiasi altra cosa. Ovviamente anche quello scatto in spiaggia portava la firma della sua Tiffany, con la quale non solo condivide la passione per la natura ma anche per la bici e il nudismo. 

    Mercedes e Alfa Romeo senza parole

    Le vacanze in deshabillé del pilota di Nastola hanno lasciato di stucco anche le sue due ultime scuderie: l’Alfa Romeo e la Mercedes. Entrambe hanno commentato su Instagram la sua foto con un mix di emoticon che spaziano tra il divertimento e lo sbalordito. Due occhi con una faccina che ride per il Biscione e una sola faccina attonita invece per il team di Bracklay. Il settimo posto nella gara di domenica deve averlo decisamente ispirato. E chissà se commenteranno anche i suoi colleghi…

    Guarda la galleryF1, Bottas e quella passione per il nudismo LEGGI TUTTO

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    F1, Bottas: “Con la safety car il mio vantaggio è andato perso”

    ROMA – Il Gran Premio di Miami ha avuto un sapore amaro per Valtteri Bottas. Il pilota dell’Alfa Romeo stava concludendo un fine settimana eccellente in Formula 1: era dietro le Red Bull e le Ferrari. Poi però l’incidente tra Pierre Gasly e Lando Norris ha costretto la Direzione di Gara ad optare per la safety car. Afferma il finlandese ai microfoni ufficiali del Circus: “Siamo stati penalizzati dal suo tempismo. Stavo gestendo il gap su Lewis e la quinta posizione era possibile, ma, una volta sospesa la gara, il divario è scomparso”.
    L’errore di Bottas
    A quel punto all’ex Mercedes non è rimasto altro che frenare al limite per cercare di difendersi da Lewis Hamilton e George Russell: “Lui aveva gomme fresche dietro di noi, quindi mantenere il quinto posto sarebbe stato difficile. Cercavo di frenare in ritardo per mantenere la mia posizione, ma ho superato leggermente il punto di frenata. La pista è fatta in modo tale da entrare nello sporco una volta lasciata la linea pultita. Poi si va fuori traiettoria e poi nel muro. Ho potuto continuare solo perché la macchina non ha riportato danni: sono stato fortunato”, ha detto, concludendo, Bottas. LEGGI TUTTO

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    F1, Bottas: “Il tempismo della safety car mi ha penalizzato”

    ROMA – C’è ancora rammarico nel box Alfa Romeo dopo il Gran Premio di Miami. Valtteri Bottas stava infatti confezionando un weekend da sogno in Formula 1: una quinta posizione dietro le Red Bull e le Ferrari. Poi però l’incidente tra Pierre Gasly e Lando Norris ha costretto la Direzione di Gara ad optare per la safety car. Afferma il finlandese ai microfoni ufficiali del Circus: “Siamo stati penalizzati dal suo tempismo. Stavo gestendo il gap su Lewis e la quinta posizione era possibile, ma, una volta sospesa la gara, il divario è scomparso”.
    Le parole di Bottas
    A quel punto all’ex Mercedes non è rimasto altro che frenare al limite per cercare di difendersi da Lewis Hamilton e George Russell: “Lui aveva gomme fresche dietro di noi, quindi mantenere il quinto posto sarebbe stato difficile. Cercavo di frenare in ritardo per mantenere la mia posizione, ma ho superato leggermente il punto di frenata. Purtroppo la conformazione della pista fa sì che se esci un po’ dalla linea pulita entri nello sterrato, vai fuori traiettoria e colpisci il muro. Sono stato fortunato che nulla si è rotto sulla macchina e ho potuto continuare”, ha concluso Bottas. LEGGI TUTTO