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    Domenicali: “Possibili 30 tappe. F1 in Africa? C'è potenziale”

    ROMA – La crescita su scala mondiale della Formula 1 è sotto gli occhi di tutti. Un vero e proprio boom frutto di strategie di marketing e soluzioni sportive che hanno aumentato la sua attrattività, con il Circus che cerca di cavalcare l’onda, espandendo il suo raggio di azione. Il presidente della Formula 1, Stefano Domenicali, ha parlato proprio di questo in un’intervista a “Sky Sports UK”: “Oltre all’America e alla Cina, c’è il potenziale per essere presto anche in Africa. C’è parecchio interesse lì ed è un’area finora assente dalla geografia del nostro calendario. C’è potenziale per un calendario a 30 tappe, ma sta a noi trovare il giusto equilibrio. Alcuni promoter sono in scadenza e forse alcuni degli attuali Gran Premi non faranno più parte del calendario”.
    Non solo USA
    La Formula 1 correrà quest’anno sia a Miami (Florida) che ad Austin (Texas) per due Gran Premi dal grande valore evocativo. Ma nell’agenda del futuro di Stefano Domenicali c’è anche il Gp di Las Vegas, che potrebbe aggiungersi alle gare a stelle e strisce. A tal proposito il manager italiano ha detto: “Non c’è solo Las Vegas, ci sono altre città interessate alla Formula 1. In generale sveleremo presto quali saranno i nostri progetti e la nostra strategia per il futuro, ma dobbiamo valutare al meglio opportunità ed equilibrio”. LEGGI TUTTO

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    Domenicali: “F1 presto in Africa, penso a un calendario con 30 tappe”

    ROMA – La Formula 1 è uno sport in grande ascesa. Una crescita frutto di strategie di marketing e soluzioni sportive che hanno aumentato la sua attrattività, con il Circus che cerca di cavalcare l’onda, espandendo il suo raggio di azione. Il presidente della Formula 1, Stefano Domenicali, ha parlato proprio di questo in un’intervista a “Sky Sports UK”: “Oltre all’America e alla Cina, c’è il potenziale per essere presto anche in Africa. C’è parecchio interesse lì ed è un’area finora assente dalla geografia del nostro calendario. C’è potenziale per un calendario a 30 tappe, ma sta a noi trovare il giusto equilibrio. Alcuni promoter sono in scadenza e forse alcuni degli attuali Gran Premi non faranno più parte del calendario”.
    I progetti di Domenicali
    La Formula 1 correrà quest’anno sia a Miami (Florida) che ad Austin (Texas) per due Gran Premi dal grande valore evocativo. Ma nell’agenda del futuro di Stefano Domenicali c’è anche il Gp di Las Vegas, che potrebbe aggiungersi alle gare a stelle e strisce. A tal proposito il manager italiano ha detto: “Non c’è solo Las Vegas, ci sono altre città interessate alla Formula 1. Dobbiamo mantenere un equilibrio, vedere dove abbiamo altre opportunità e molto presto diremo a tutti qual è la nostra strategia per sviluppare quel mercato”. LEGGI TUTTO

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    F1, Alonso: “Sono davvero contento di quello che abbiamo ottenuto finora”

    ROMA – La Formula 1 2022 ha sorriso all’Alpine nella prima gara della stagione. In Bahrain i suoi piloti si sono infatti piazzati nella top 10: Esteban Ocon settimo e Fernando Alonso nono. I due sono ora in viaggio verso Jeddah per affrontare il Gran Premio dell’Arabia Saudita, con un po’ più di certezze in tasca. “Entrambe le vetture – ha infatti detto Alonso – hanno preso dei punti. L’anno scorso in Bahrain non sono arrivati: è già un miglioramento. La competizione in Formula 1 non si gioca solo in pista. Ad Enstone e Viry dobbiamo continuare ad aggiornare le nostre auto e dobbiamo fare passi in avanti. Il team sta lavorando sodo ed è bello vederli in azione. Sono davvero contento di quello che abbiamo ottenuto finora”.
    Il commento di Ocon
    Alle frasi pronunciate da Alonso, si aggiungono quelle di Ocon, che quest’anno correrà la sua quinta stagione da pilota ufficiale. “È stato il mio migliore inizio di stagione. Siamo molto felici e – ha promesso il francese – cercheremo di portare questa positività anche per il Gp in Arabia Saudita, sono impaziente. Abbiamo corso lì non molto tempo fa, quindi la pista non è poi più un mistero agli occhi di noi piloti come lo era l’anno scorso”. La scuderia motorizzata Renault così si candida a un posto di primo piano tra i team di metà classifica, insieme però all’Alfa Romeo: unica scuderia con l’Alpine a piazzare finora entrambi i suoi alfieri in zona punti. LEGGI TUTTO

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    F1, Alonso: “Contento di quanto fatto finora”

    ROMA – L’Alpine può certamente dirsi soddisfatta del suo avvio in Formula 1. In Bahrain entrambi i piloti si sono piazzati nella top 10, con Esteban Ocon settimo e Fernando Alonso nono. I due sono ora in viaggio verso Jeddah per affrontare il Gran Premio dell’Arabia Saudita, con un po’ più di certezze in tasca. “Entrambe le vetture – ha infatti detto Alonso – hanno preso dei punti. L’anno scorso in Bahrain non sono arrivati: è già un miglioramento. La competizione in Formula 1 non si gioca solo in pista. Ad Enstone e Viry dobbiamo continuare ad aggiornare le nostre auto e dobbiamo fare passi in avanti. Il team sta lavorando sodo ed è bello vederli in azione. Sono davvero contento di quello che abbiamo ottenuto finora”.
    Le parole di Ocon
    Alle frasi pronunciate da Alonso, si aggiungono quelle di Ocon, che quest’anno correrà la sua quinta stagione da pilota ufficiale. “È stato il mio migliore inizio di stagione. Siamo molto felici e – ha promesso il francese – cercheremo di portare questa positività anche per il Gp in Arabia Saudita, sono impaziente. Abbiamo corso lì non molto tempo fa, quindi la pista non è poi più un mistero agli occhi di noi piloti come lo era l’anno scorso”. Tra le scuderie emergenti, l’Alpine è stata l’unica – oltre all’Alfa Romeo – a pizzare entrambi i suoi piloti in zona punti. Un inizio promettente all’insegna della costanza e dell’affidabilità. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “La vittoria di Rossi serviva alla Yamaha per i media”

    ROMA – Valentino Rossi ha avuto tanti rivali iconici nel corso della sua ventennale carriera, ma quella con Jorge Lorenzo forse è stata quella che ha emozionato di più. Con lo spagnolo in pista, infatti, il numero 46 si esaltava e i duelli erano all’ultimo respiro, come quello in Catalogna nel 2009, quando Rossi superò lo spagnolo all’ultima staccata. “Mi ha umiliato in quella curva. Ero inesperto – racconta Lorenzo a “DAZN” – e lui ha approfittato di uno spazio lasciato vuoto. Se avessi vinto lì avrei lottato con lui fino alla fine per il titolo”. Lorenzo lamenta però un atteggiamento della Yamaha, sbilanciata – a suo dire – nel sostenere Rossi: “Io giocavo le mie carte, ma questo al team non andava bene perché volevano la vittoria di Rossi per questioni mediatiche”.
    Su Quartararo
    Il passato però non ha influito sul rapporto che si è ora instaurato tra i due. Rossi ha invitato Lorenzo alla “100km dei Campioni” nel suo ranch e il cinque volte campione del mondo ha accettato, trascorrendo una giornata all’insegna del divertimento. Ora che entrambi si sono ritirati dalla MotoGp, il testimone è pronto per essere raccolto da una nuova generazione di piloti che già ha iniziato a farsi strada. In particolare, Lorenzo si rivede molto in Fabio Quartararo, campione del mondo in carica: “In frenata è più aggressivo di me, la moto si muove con lui. In pista entrambi apriamo molto presto il gas all’uscita delle curve. Inoltre, io ho vinto il Mondiale a 23 anni, esattamente come ha fatto lui”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Yamaha voleva la vittoria di Rossi per i media”

    ROMA – È stata una tra le rivalità più iconiche nella carriera di Valentino Rossi e forse quella che ha emozionato di più i tifosi del Dottore. Con Jorge Lorenzo in pista, infatti, il numero 46 si esaltava e i duelli erano all’ultimo respiro, come quello in Catalogna nel 2009, quando Rossi superò lo spagnolo all’ultima staccata. “Mi ha umiliato in quella curva. Ero inesperto – racconta Lorenzo a “DAZN” – e lui ha approfittato di uno spazio lasciato vuoto. Se avessi vinto lì avrei lottato con lui fino alla fine per il titolo”. Lorenzo lamenta però un atteggiamento della Yamaha, sbilanciata – a suo dire – nel sostenere Rossi: “Io giocavo le mie carte, ma questo al team non andava bene perché volevano la vittoria di Rossi per questioni mediatiche”.
    Le parole di Lorenzo
    Il passato però non ha influito sul rapporto che si è ora instaurato tra i due. Rossi ha invitato Lorenzo alla “100km dei Campioni” nel suo ranch e il cinque volte campione del mondo ha accettato, trascorrendo una giornata all’insegna del divertimento. Ora che entrambi si sono ritirati dalla MotoGp, il testimone è pronto per essere raccolto da una nuova generazione di piloti che già ha iniziato a farsi strada. In particolare, Lorenzo si rivede molto in Fabio Quartararo, campione del mondo in carica: “In frenata è più aggressivo di me, la moto si muove con lui. In pista entrambi apriamo molto presto il gas all’uscita delle curve. E poi ha vinto il Mondiale a 23 anni, esattamente quanti ne avevo io nel 2010”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, allarme dalla Spagna: carriera di Marquez a rischio

    ROMA – “Le vicende scorse e questa ci hanno dimostrato che il nervo è danneggiato. Anche se ha recuperato, la guarigione non è stata completa. Ogni volta che ci sarà un trauma o un’infiammazione, succederà di nuovo. La carriera di Marquez è in pericolo, perché con la diplopia non si può guidare. A questi livelli, ancora meno”. Javier Coloma, specialista in oftamologia intervistato dall’emittente spagnola “Cadena SER”, lancia l’allarme sulla carriera dell’otto volte campione del mondo, Marc Marquez, ancora alle prese con il ripresentarsi della diplopia dopo la caduta nel warm-up del Gran Premio d’Indonesia.
    Carriera a rischio per Marquez
    L’ennesima tegola caduta sugli ultimi di carriera tormentati di Marc Marquez in MotoGp, soprattutto negli ultimi tempi. A nulla è valso guidare “pulito”, con prudenza: la Honda lo ha disarcionato e la commozione cerebrale ha favorito il ripresentarsi della vista doppia che lo costringerà a saltare diversi Gran Premi ripercuotendosi inevitabilmente sulle sue chance di titolo. Coloma però afferma: “Sono ottimista sul suo recupero. Ha sconfitto già due volte questo problema e la terapia sarà conservativa. Dobbiamo però valutare la gravità della diplopia. Marquez se n’è accorto solo molto dopo l’incidente, il che ci fa presumere che non sia così accentuata”, le sue parole che aprono a un ritorno in pista almeno in questa stagione.  LEGGI TUTTO

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    F1, Vettel non guarisce: Hulkenberg a Jeddah per sostituirlo ancora

    ROMA – Sebastian Vetttel verso il forfait anche per il Gran Premio dell’Arabia Saudita. Il quattro volte campione del mondo infatti è ancora alle prese con il Covid e il suo sostituto, Nico Hulkenberg, è volato a Jeddah, pronto a gareggiare di nuovo al suo posto . Un avvio decisamente non buono questo dell’Aston Martin che – al di là dell’assenza del suo pilota di punta – si è rivelata finora poco competitiva in Formula 1, a differenza di scuderie come l’Alfa Romeo o la Haas, che con il motore Ferrari hanno dato l’idea di essere più veloci, persino della McLaren.Guarda la galleryVettel e Stroll presentano la nuova monoposto Aston Martin AM22
    Domani la decisione su Vettel
    A comprovare questa tesi c’è la prestazione opaca di Lance Stroll in Bahrain, arrivato solo dodicesimo, alle spalle dell’esordiente Zhou e di Mick Schumacher. Ora l’Aston Martin si prepara a un altro weekend senza il tedesco quattro volte iridato e annuncia su Twitter: “Sebastian Vettel non è ancora negativo al test Covid, richiesto per volare al Gran Premio dell’Arabia Saudita. Nico Hulkenberg sarà a Jeddah per sostituire Vettel, se necessario. Prenderemo tempo fino a venerdì per dare al nostro pilota l’ultima finestra utile per competere in Arabia”. LEGGI TUTTO