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    Una Ferrari Testarossa elettrica? Il progetto “eretico” arriva dalla Gran Bretagna

    Se sempre più aziende si dedicano alla produzione di modelli 100% elettrici, anche le officine dal canto loro seguono questa scia, ma con una personale interpretazione. Ed è così che ci troviamo a osservare modelli classici trasformati in vetture alla spina, come è successo con la Land Rover Defender equipaggiata con il powertrain della Tesla Model S. Ma la notizia del momento arriva dalla Gran Bretagna, dove l’officina britannica Electric Classic Cars sta lavorando per dotare una Ferrari Testarossa (che in origine monta un 12 cilindri) di un motore Tesla da 125 kg e un pacco batterie agli ioni di litio tra pianale e cofano anteriore.Guarda la galleryFerrari Testarossa, una speciale versione elettrica
    Il progetto non è concluso
    L’operazione di rendere a batterie una delle sportive più iconiche della Casa di Maranello ha richiesto un certo lavoro, che sta continuando, visto che il progetto non è ancora terminato ma sui social è già stato diffuso. Il propulsore elettrico ha subìto alcuni aggiornamenti, per non sbilanciare il peso della vettura e mantenere una buona dinamica di guida. La Testarossa orinale, col pieno di benzina, tocca 1.650 kg; per questa nuova versione alla spina, l’officina ha come obiettivo quello di abbattere il peso di circa 684 kg. Ancora nulla di certo sui numeri che riguardano accelerazione, velocità massima e autonomia: il progetto, dicevamo, è work in progress e c’è ancora molto da fare prima di pronunciarsi su prestazioni certe.
    Ferrari finisce contro la vetrina di un centro commerciale: che botto! LEGGI TUTTO

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    Morte Max Mosley, l'ipotesi dall'Inghilterra: l'ex boss della F1 si suicidò

    ROMA – Arrivano in queste ore dall’Inghilterra delle novità sulla scomparsa di Max Mosley, deceduto nel maggio 2021. Secondo quanto riportato dal Daily Mail l’ex boss di F1 si sarebbe suicidato sparandosi in testa con un fucile da caccia dopo aver appreso di aver un cancro alla prostata terminale che gli lasciava solo poche settimane di vita. A confutare la tesi la scritta “non entrare, chiama la polizia” trovata da un vicino e la sua governante sulla porta della camera da letto.
    I nuovi dettagli
    Mosley aveva un cancro gestito con cure paliative, ma senza risoluzione che l’avrebbe portato fino a togliersi la vita. La notte prima, il signor Mosley aveva confidato alla sua governante di “averne abbastanza” e che stava per togliersi la vita. Gli agenti hanno scoperto il corpo del signor Mosley con ferite compatibili con un’arma da fuoco. Una seconda nota trovata sul suo comodino era poco leggibile, a causa della grande quantità di sangue, ma le poche parole che gli agenti hanno potuto distinguere sembravano dire “Non avevo scelta”. LEGGI TUTTO

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    Morte Max Mosley: dall'Inghilterra arriva l'ipotesi suicidio

    ROMA – Arrivano nuovi dettagli riguardanti la scomparsa di Max Mosley, deceduto nel maggio 2021. Secondo quanto riportato dal Daily Mail l’ex boss di F1 si sarebbe suicidato sparandosi in testa con un fucile da caccia dopo aver appreso di aver un cancro alla prostata terminale che gli lasciava solo poche settimane di vita. A confutare la tesi la scritta “non entrare, chiama la polizia” trovata da un vicino e la sua governante sulla porta della camera da letto.
    Le nuove rivelazioni
    Un dolore cronico, ma impossibile da curare avrebbe portato all’insano gesto. La notte prima, il signor Mosley aveva confidato alla sua governante di “averne abbastanza” e che stava per togliersi la vita. Gli agenti hanno scoperto il corpo del signor Mosley con ferite compatibili con un’arma da fuoco. Una seconda nota trovata sul suo comodino era poco leggibile, a causa della grande quantità di sangue, ma le poche parole che gli agenti hanno potuto distinguere sembravano dire “Non avevo scelta”. LEGGI TUTTO

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    Alfa Romeo Tipo 33 in gara a Le Mans 1970: la base d'asta è clamorosa

    L’Alfa Romeo 33 è diventata famosa per aver gareggiato nell’edizione 1970 della 24h di Le Mans. L’anno dopo, ad accrescere la sua fama, ci ha pensato il film “Le 24 ore di Le Mans”, con Steve McQueen, a cui l’auto prende parte. Ora uno di quei modelli sta per essere battuto all’asta: si tratta della 33/3 numero 35 guidata da Nanni Galli e Rolf Stommelen, ritiratasi per un guasto tecnico dopo essere rimasta in seconda posizione per gran parte della gara. L’appuntamento è il prossimo 14 maggio a Montecarlo all’asta organizzata da RM Sotheby’s, ma viste le cifre annunciate solo i più facoltosi potranno competere.Guarda la galleryAlfa Romeo Tipo 33 all’asta: vale 2 milioni di euro
    Alfa Romeo 33: una freccia
    La 33/3 (il 3 finale sta a indicare la cilindrata da 3 litri) pesava solo 700 kg: e quando in un peso piuma simile monti un V8 3.0 l’auto diventa una freccia: potenza tra i 400 e i 440 cavalli, velocità massima 310 km/h.
    A quanto sarà venduta?
    Dopo aver partecipato a Le Mans, il prototipo del Biscione ha avuto quattro diversi proprietari, tra cui uno che l’ha anche impiegata in qualche gara di auto storiche. Ma nonostante gli anni (è stata costruita nel 1969) è arrivata al 2022 in condizioni perfette, dato che tra manutenzione e interventi straordinari sono stati spesi non meno di 800.000 euro. Una cifra spropositata, proprio come il prezzo suggerito da RM Sotheby’s: servirà infatti una cifra compresa tra gli 1,7 e i 2 milioni di euro.
    Alfa Romeo Tonale, al via gli ordini dell’Edizione Speciale: ecco i prezzi LEGGI TUTTO

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    F1, Binotto: “Il budget cap sia sotto stretto controllo della FIA”

    ROMA – Dopo un inizio di stagione da favola, la Ferrari fa rotta su Maranello e si prepara al Gran Premio d’Australia, in agenda dall’8 al 10 aprile prossimo. La nuova Formula 1, con il regolamento riformato da Stefano Domenicali e Ross Brawn, viene promossa da esperti e tifosi su tutta la linea, ma Mattia Binotto, team principal della Rossa e le cui parole sono riportate da “Motorsport Total”, richiama l’attenzione della FIA sul budget cap: “Il tetto sul bilancio influenzerà il ritmo dello sviluppo. Penso che possa essere un elemento chiave e la mia preoccupazione è assicurarci di avere il giusto controllo su questo aspetto”.Guarda la galleryDel Piero non si perde la Ferrari, l’ex Juve tra le stelle del paddock della F.1
    La situazione della Haas
    La prima scuderia che potrebbe fare i conti con il tetto alle riparazioni e alle modifiche tecniche lungo la stagione potrebbe essere proprio un team motorizzato Ferrari: la Haas. Nelle qualifiche del Gran Premio dell’Arabia Saudita, infatti, Mick Schumacher ha picchiato con la sua vettura lungo le barriere, distruggendola quasi del tutto. Günther Steiner, numero uno della Haas, valuta un milione di dollari di danni e così il 2022 della Haas inizia in salita, con la consolazione dei piazzamenti a punti di Kevin Magnussen. LEGGI TUTTO

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    F1, Binotto: “La FIA eserciti il controllo su budget cap”

    ROMA – La Ferrari vola in pista e – dopo un avvio record – torna a Maranello per preparare il Gran Premio d’Australia, in programma dall’8 al 10 aprile prossimo. La nuova Formula 1, con il regolamento riformato da Stefano Domenicali e Ross Brawn, viene promossa da esperti e tifosi su tutta la linea, ma Mattia Binotto, team principal della Rossa e le cui parole sono riportate da “Motorsport Total”, richiama l’attenzione della FIA sul budget cap: “Il tetto sul bilancio influenzerà il ritmo dello sviluppo. Penso che possa essere un elemento chiave e la mia preoccupazione è assicurarci di avere il giusto controllo su questo aspetto”.Guarda la galleryIbrahimovic a Maranello: giro in Ferrari con Sainz e siparietto con Binotto LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen: “La Red Bull va meglio senza traffico davanti”

    ROMA – Max Verstappen si riprende il gradino più alto del podio. In Arabia Saudita il campione del mondo della Red Bull ha dovuto però ancora battagliare in pista con Leclerc, per una sfida che promette di regalare emozioni lungo tutta la stagione. L’olandese, le cui parole sono riportate da “Motorsport Total” però non è soddisfatto appieno della vittoria: “È difficile dire se è un passo avanti. Ma si impara sempre qualcosa e ogni pista è una gara a sé. Quindi ci sono ancora molte cose da rivedere”. C’è un aspetto che infatti incuriosisce Verstappen: “Nelle qualifiche stavo andando bene, poi, sppena ho fatto un giro libero, il bilanciamento della macchina è leggermente cambiato”.
    Ferrari e Red Bull a confronto
    Una frase, questa di Verstappen, che sembra confermare quella che è un’impressione condivisa da tanti addetti ai lavori. La Ferrari sarebbe cioè più agile nelle curve e in generale nei duelli ruota a ruota, mentre la Red Bull avrebbe qualcosa in più per quanto riguarda power unit e rettilineo. Un aspetto che sarebbe emerso nelle prime due tappe: Leclerc in Bahrain ha retto più volte agli assalti dell’olandese, mentre a Jeddah quest’ultimo ha sfruttato l’elevata velocità del circuito con Perez in pole position. Il prossimo Gran Premio, quello dell’Australia, è tra poco meno di due settimane. Tempo prezioso per le scuderie di Formula 1 per studiare ulteriormente queste nuove vetture. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Gp Argentina: nell'era moderna solo Marquez ha vinto più di una volta

    ROMA – La MotoGp vola in Argentina per la terza tappa del Mondiale 2022. A Termas de Rio Hondo si arriva dopo la vittoria di Fabio Quartararo in Indonesia, dove il francese è riuscito a riscattarsi rispetto al deludente esordio in Qatar, dove a trionfare era stato Enea Bastianini. Pecco Bagnaia è ancora alla ricerca di una gara positiva, e in Argentina può trovare la svolta di una stagione iniziata fin qui senza grandi note positive. Per il circuito di Termas de Rio Hondo sarà il settimo weekend di gara di sempre, il primo dopo lo stop delle due passate stagioni per la pandemia.
    Tre vittorie di Marquez
    Il Gran Premio d’Argentina si è svolto per la prima volta a Buenos Aires nel 1961. Sulla pista della capitale, il Motomondiale è tornato a intervalli fino alla sua ultima edizione nel 1999. La MotoGp è quindi ritornata nel 2014 a Termas de Rio Hondo, dove il primo vincitore è stato Marc Marquez, ripetutosi anche nel 2016 e nel 2019, mentre nel 2015 è stata la volta di Valentino Rossi. Nel 2020 e 2021 non si è gareggiato a causa della pandemia. Marquez non ci sarà quest’anno a causa del ritorno della diplopia, che gli impedirà di correre in Argentina. LEGGI TUTTO