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    F1, Elliott: “Per vedere un cambio nelle prestazioni dobbiamo aspettare”

    ROMA – La Formula 1 si prepara ad accogliere novità che potrebbero cambiare le forze in gioco nel 2022. Le nuove gomme da 18 pollici, il tetto ai finanziamenti e la nuova aerodinamica promettono di portare lo spettacolo in pista a un livello superiore. Il direttore tecnico della Mercedes, Mike Elliott sostiene però che alla fine non ci saranno scossoni, almeno in termini di performance complessive: “Se le regole nel 2022 favoriranno i sorpassi, credo ci vorrà del tempo per vederne gli effetti in pista. Non credo che le prestazioni saranno diverse rispetto a quelle dell’anno scorso”. Il britannico però spiega come cambieranno alcuni aspetti fondamentali, come telaio e power unit.
    Verso la nuova stagione
    Mike Elliott si sofferma infatti proprio sulla nuova unità propulsiva della monoposto Mercedes, che verrà presentata il 18 febbraio prossimo. “Non cambierà fino al 2025 e – spiega il direttore tecnico –  funzionerà con il carburante E10, cosa che porterà variazioni. Sarà interessante vedere come si comporterà”. Tuttavia, quello che balzerà all’occhio sarà l’aspetto esteriore della macchina: “La nuova forma aerodinamica avrà un certo margine di tolleranza. Andranno cambiate tutte le componenti e avremo un nuovo metodo di lavoro per studiarne gli effetti”. Con le gomme più ingombranti, sarà inevitabile un aumento del peso: “Senz’altro la massa della monoposto salirà, ma sono convinto che anche questo aspetto riservi delle opportunità che sta a noi scovare”, ha però detto concludendo Elliott. LEGGI TUTTO

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    F1, Elliott: “Prestazioni simili a quelle del 2021, ci vorrà tempo”

    ROMA – Con l’avvento del nuovo regolamento cambieranno molte cose in Formula 1. Il budget cap, la nuova dimensione delle gomme e la nuova aerodinamica sono pensati per portare lo spettacolo in pista a un livello superiore. Il direttore tecnico della Mercedes, Mike Elliott sostiene però che alla fine non ci saranno scossoni, almeno in termini di performance complessive: “Se le regole nel 2022 favoriranno i sorpassi, credo ci vorrà del tempo per vederne gli effetti in pista. Non credo che le prestazioni saranno diverse rispetto a quelle dell’anno scorso”. Il britannico però spiega come cambieranno alcuni aspetti fondamentali, come telaio e power unit.
    Le parole di Elliott
    Mike Elliott si sofferma infatti proprio sulla nuova unità propulsiva della monoposto Mercedes, che verrà presentata il 18 febbraio prossimo. “Non cambierà fino al 2025 e – spiega il direttore tecnico –  funzionerà con il carburante E10, cosa che porterà variazioni. Sarà interessante vedere come si comporterà”. Tuttavia, quello che balzerà all’occhio sarà l’aspetto esteriore della macchina: “La nuova forma aerodinamica avrà un certo margine di tolleranza. Andranno cambiate tutte le componenti e avremo un nuovo metodo di lavoro per studiarne gli effetti”. Il problema più grande per Elliott è rappresentato però dall’aumento del peso: “Con le nuove gomme la massa della monoposto aumenterà, ma sta a noi vedere quali opportunità saranno nascoste nel nuovo regolamento”, ha concluso il tecnico Mercedes. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, day-2 a Sepang: miglior tempo Vinales, Bezzecchi vola tra i rookie

    ROMA – È Maverick Vinales il protagonista del secondo giorno di shakedown a Sepang. All’ex Yamaha come ad Aleix Espargaro è stato concessa una deroga per unirsi agli esordienti nella prossima MotoGp, e lo spagnolo ha risposto con un 1:59.883, che aggiorna il giro veloce fatto registrare ieri da Raul Fernandez. Tra i rookie però il più veloce è stato Marco Bezzecchi, che con Luca Marini farà coppia per il VR46 Racing Team. Anche l’italiano ha superato il tempo del vicecampione del mondo in Moto2, arrestando il cronometro a 2:00.734. Buona prestazione anche per Darryn Binder del team WithU Yamaha, con Remy Gardner ancora alle prese con l’infortunio al polso che ne rallenta i tempi.
    Verso il weekend
    Vinales è stato assistito da Lorenzo Savadori, collaudatore dell’Aprilia. Altri collaboratori sono poi scesi in pista, come Michele Pirro per la Ducati, Stefan Bradl per la Honda e Sylvain Guintoli per la Suzuki. Tutt’e tre si sono concentrati sulla parte aerodinamica della moto. La casa di Borgo Panigale ha girato con l’assetto del 2021, mentre l’Ala Dorata ha collaudato il nuovo codone con un aggiornamento degli scarichi. Per la Suzuki invece la discussione si è focalizzata sulle nuove ali. Anche la Yamaha si è messa al lavoro, proponendo un’aerodinamica che attraversa tutta la parte anteriore della presa d’aria. Le scuderie sono immerse in una fase di studio, dove però è anche importante tenere le carte coperte per non svelare già i propri assi nella manica. Solo al primo test ufficiale, che si svolgerà sempre a Sepang questo weekend, avremo delle risposte definitive su quelle che saranno le forze in pista.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Vinales vola nel day-2 dello shakedown a Sepang

    ROMA – Il secondo giorno di shakedown a Sepang se lo prende Maverick Vinales. Lo spagnolo, che come Aleix Espargaro ha avuto una concessione per unirsi agli esordienti nella prossima MotoGp, ha girato in 1:59.883, mandando in soffitta il miglior tempo fatto registrare ieri da Raul Fernandez. Tra i rookie però il più veloce è stato Marco Bezzecchi, che con Luca Marini farà coppia per il VR46 Racing Team. Anche l’italiano ha superato il tempo del vicecampione del mondo in Moto2, arrestando il cronometro a 2:00.734. Buona prestazione anche per Darryn Binder del team WithU Yamaha, con Remy Gardner ancora alle prese con l’infortunio al polso che ne rallenta i tempi.
    Indicazioni per Aprilia
    Vinales è stato assistito da Lorenzo Savadori, collaudatore dell’Aprilia. Altri collaboratori sono poi scesi in pista, come Michele Pirro per la Ducati, Stefan Bradl per la Honda e Sylvain Guintoli per la Suzuki. Tutt’e tre si sono concentrati sulla parte aerodinamica della moto. La casa di Borgo Panigale ha girato con l’assetto del 2021, mentre l’Ala Dorata ha collaudato il nuovo codone con un aggiornamento degli scarichi. Per la Suzuki invece la discussione si è focalizzata sulle nuove ali. Anche la Yamaha si è messa al lavoro, proponendo un’aerodinamica che attraversa tutta la parte anteriore della presa d’aria. È interessante notare come in questa fase i team cerchino un delicato equilibrio tra pretattica e voglia di raccogliere dati sulle novità delle moto. Il tutto mentre ci si avvicina al primo test ufficiale, che si svolgerà sempre a Sepang questo weekend.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali su Dovizioso: “Deve lottare con i primi sei, abbiamo i mezzi per farlo”

    ROMA – Sorto dalle ceneri della partnership terminata con Petronas, il team WithU Yamaha scalda i motori per la prossima stagione. Razlan Razali ha avuto il compito certamente non facile di rifondare la scuderia satellite della casa di Iwata. Il manager malese ha però stretto un accordo con WithU, azienda italiana italiana di forniture energetiche, e ha ingaggiato Andrea Dovizioso e Darryn Binder, fratello di Brad Binder, che corre per la Red Bull KTM. In un incontro con i media a Sepang, Razali ha spiegato cosa si aspetta per la prossima stagione di MotoGp: “Abbiamo un mix di esperienza e gioventù e i mezzi per puntare in alto con entusiasmo. Andrea Dovizioso è un veterano e verrà trattato come un pilota ufficiale Yamaha. Da lui mi aspetto quindi piazzamenti costanti tra i primi sei”.Guarda la galleryYamaha RNF: giù i veli dalle MotoGP di Dovizioso e Binder
    Le parole di Razali
    Se Andrea Dovizioso con i suoi 35 anni rappresenta l’esperienza, Darryn Binder è invece all’esordio assoluto a questi livelli. Il pilota sudafricano è chiamato a un salto di categoria non indifferente: dalla Moto3 alla classe regina. Nel frattempo, il rookie ha però svolto il primo giorno di shakedown: “Ha avuto un primo impatto positivo – ha detto Razali -. Saltare di categoria come ha fatto lui sarebbe una sfida per ogni pilota e sarebbe sbagliato da parte nostra mettergli pressione”. Mentre Binder ha già preso confidenza con la nuova moto, per Dovizioso si dovrà invece aspettare questo fine settimana, quando raggiungerà il suo compagno di scuderia e tutto il team a Sepang per i primi test ufficiali della stagione. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali: “Possiamo puntare in alto, da Dovizioso mi aspetto la top 6”

    ROMA – Dopo l’addio di uno sponsor importante come Petronas, Razlan Razali ha avuto il suo ben da fare per rifondare la scuderia satellite della Yamaha. Il manager malese ha però stretto un accordo con WithU, azienda italiana italiana di forniture energetiche, e ha ingaggiato Andrea Dovizioso e Darryn Binder, fratello di Brad Binder, che corre per la Red Bull KTM. In un incontro con i media a Sepang, Razali ha spiegato cosa si aspetta per la prossima stagione di MotoGp: “Abbiamo un mix di esperienza e gioventù e i mezzi per puntare in alto con entusiasmo. Andrea Dovizioso è un veterano e verrà trattato come un pilota ufficiale Yamaha. Da lui mi aspetto quindi piazzamenti costanti tra i primi sei”.Guarda la galleryMotoGP, presentate le Yamaha M1 di Dovizioso e Binder
    Una sfida ambiziosa
    Se Andrea Dovizioso con i suoi 35 anni rappresenta l’esperienza, Darryn Binder è invece nuovo arrivato in MotoGp. Il pilota sudafricano è chiamato a un salto di categoria non indifferente: dalla Moto3 alla classe regina. Nel frattempo, il rookie ha però svolto il primo giorno di shakedown: “Ha avuto un primo impatto positivo – ha detto Razali -. Saltare di categoria come ha fatto lui sarebbe una sfida per ogni pilota e sarebbe sbagliato da parte nostra mettergli pressione”. Per rivedere in sella anche Dovizioso si dovrà invece aspettare il weekend, quando ci saranno i primi test ufficiali della stagione, sempre sul circuito di Sepang. LEGGI TUTTO

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    F1, si va verso la vaccinazione obbligatoria: la FIA avverte il paddock

    ROMA – “Il comando della Formula 1 pretenderà che tutto il personale in movimento sia completamente vaccinato, non saranno concesse esenzioni”. La FIA, servendosi di un portavoce, chiarisce la sua posizione per quanto riguarda la sicurezza sanitaria nella prossima stagione del Mondiale, il cui calendario ha in programma 23 tappe. La minaccia del Covid-19 non è ancora stata neutralizzata e per questo la Federazione intende tutelare sia la salute di tutto il Circus, sia eventuali focolai all’interno del paddock che potrebbero creare problemi nell’itinerario. L’obbligo di vaccinazione riguarderà tutti: dai piloti, ai tecnici, dai media agli ospiti nei box.
    Sul numero di dosi
    La FIA non ha ancora diramato alcun comunicato ufficiale sull’obbligo di vaccinazione e la posizione del portavoce suona perciò come una specie di sollecitazione. Nelle parole del funzionario FIA, però, non si fanno riferimenti alla quantità di dosi necessarie per considerarsi immunizzato e dunque rimane il dubbio se sarà necessario o meno il “booster”, ossia la terza dose del vaccino. Nel frattempo, ci si prepara al primo appuntamento della nuova stagione, ossia lo shakedown di Barcellona, in agenda dal 23 al 25 febbraio. Entro quella data ci si aspetta dunque che la Federazione fornisca ulteriori dettagli questo aspetto. LEGGI TUTTO

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    Ferrari-Limousine: la Rossa che non ti aspetti è stata venduta all'asta

    Dalla Casa di Maranello ci aspettiamo eleganza, potenza, velocità. Ma di certo non una limousine, e invece è stata appena battuta all’asta di Scottsdale di Barrett-Jackson per 52.800 dollari (più di 47.000 euro) una Ferrari 400i del 1981 in versione limousine, disegnata da Pininfarina. Il nuovo proprietario, dunque, si porterà a casa un esemplare bizzarro, quanto raro: non sarà certamente il capolavoro di Maranello, ma di originalità ne ha da vendere. Guarda la galleryFerrari 400i all’asta: è la versione limousine
    Col mini bar
    Per quanto riguarda le sue condizioni, sappiamo che non sono stati fatti interventi né al motore, tranne una recente saldatura alle componenti strutturali per garantirne il funzionamento, oltre alla sostituzione di tutti i liquidi, candele nuove, batteria nuova, cambio olio, lavaggio del radiatore, ispezione pneumatici e freni. Sul contachilometri si leggono circa 24mila km, fatti dal V12 aspirato da 4,8 litri che, in origine, era in grado di erogare i 340 CV, a cui è accoppiato un cambio automatico.
    L’aspetto che più incuriosisce è di certo l’abitacolo che nella parte posteriore può ospitare fino a quattro persone. I sedili sono rivestiti in pelle bicolore con finiture bianche e c’è anche un’area bar, con un mini frigo per conservare al fresco le bevande (siamo pur sempre dentro una limousine!).
    Aznom Palladium, la nuova hyper-limousine dal lusso sfrenato LEGGI TUTTO