More stories

  • in

    MotoGp, Razali: “Dovizioso potrebbe lottare per il campionato”

    ROMA – Tutto pronto per la presentazione della nuova moto del Team RNF WithU, in programma lunedì 24 gennaio 2022. A guidarla nel prossimo mondiale di MotoGp saranno Darryn Binder e Andrea Dovizioso. Proprio del pilota italiano ha parlato il patron della scuderia, Razlan Razali. Quest’ultimo, in un’intervista a Crash.net, ha smentito l’ipotesi di assistere ad una sorta di ‘Valentino Rossi bis’. Il Dottore aveva infatti lasciato l’amaro in bocca al numero uno del team malese, per via delle prestazioni al di sotto delle aspettartive. Razali, però, assicura che con Dovizioso sarà diverso.
    Razali scommette su Dovizioso
    “Andrea ha una M1 Factory, perciò potrebbe anche lottare per il campionato – spiega Razali -. Chi si aspetta una stagione deludente dimentica che Andrea ha 35 anni, mentre Valentino ne aveva 42 quando era con noi. E’ vero, è comunque il più vecchio in griglia, ma in Ducati ha fatto tanto. E’ stato vicecampione per ben tre volte e l’anno scorso è tornata la sensazione di competitività. A mio avviso può giocarsela per il titolo”. Piuttosto fiducioso dunque l’ex team manager di Petronas SRT in vista della nuova stagione. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Razali carica Dovizioso: “Può giocarsela per il titolo”

    ROMA – Nella prossima stagione di MotoGp, i piloti del Team RNF WithU – la cui moto verrà presentata lunedì 24 gennaio – saranno Darryn Binder e Andrea Dovizioso. Proprio del pilota italiano ha parlato il patron della scuderia, Razlan Razali. Quest’ultimo, in un’intervista a Crash.net, ha smentito l’ipotesi di assistere ad una sorta di ‘Valentino Rossi bis’. Il Dottore aveva infatti lasciato l’amaro in bocca al numero uno del team malese, per via delle prestazioni al di sotto delle aspettartive. Razali, però, assicura che con Dovizioso sarà diverso.
    “Andrea può lottare per il titolo”
    “A mio avviso può giocarsela per il titolo. Chi si aspetta una stagione deludente dimentica che Andrea ha 35 anni, mentre Valentino ne aveva 42 quando era con noi. E’ vero, è comunque il più vecchio in griglia, ma in Ducati ha fatto tanto. E’ stato vicecampione per ben tre volte e l’anno scorso è tornata la sensazione di competitività. “. Piuttosto fiducioso dunque l’ex team manager di Petronas SRT, che ha ribabito: “Andrea ha una M1 Factory, perciò non è impossibile lottare per il campionato”. A dargli ragione o a smentirlo sarà solamente la pista, che riaccoglierà i piloti a partire dal 31 gennaio con i test di Sepang, in Malesia. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, l'ex pilota Albers attacca Masi: “Ha preso decisioni incoerenti”

    ROMA – Oltre a Lewis Hamilton e Max Verstappen, tra i protagonisti dell’ultimo Mondiale di Formula 1 c’è stato anche Michael Masi. Il direttore di gara ha infatti preso determinate decisioni che hanno fatto discutere e che, giuste o sbagliate che fossero, sono risultate decisivi ai fini della classifica finale. L’ultimo a criticarlo, in ordine cronologico, è stato Christijan Albers. L’ex pilota olandese, in un’intervista al De Telegraaf, ha detto la sua in merito a quanto accaduto nell’ultima gara stagionale, il Gp di Abu Dhabi: “Se invece di Verstappen avesse vinto Hamilton, la reazione sarebbe stata identica ma a parti invertite. Non a caso Christian Horner ha comunque criticato Masi dopo la gara in Arabia Saudita”.
    L’appello alla FIA
    “Tutti speravano che il finale di stagione fosse corretto e invece Masi ha giocato un ruolo decisivo, lasciando tante persone sconcertate. E’ apparso troppo insicuro – ha proseguito Albers -. La FIA deve indagare sulla gara di Abu Dhabi e su tutte le altre della stagione. Michael ha preso troppe decisioni incoerenti”. Indagine che la FIA, guidata da Mohammed Ben Sulayem, ha già avviato. L’esito verrà reso noto il 18 marzo, vale a dire nel primo weekend della nuova stagione, in occasione del Consiglio Mondiale in programma in Bahrain. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, l'ex pilota Albers contro Masi: “Decisioni ambigue, la FIA indaghi”

    ROMA – Nonostante il Mondiale 2021 di Formula 1 sia volto al termine da un bel pezzo, le polemiche non si placano. In particolare, a molti non è piaciuto il comportamento di Michael Masi, direttore di gara, e le decisioni da lui prese nel corso della stagione. L’ultimo a criticarlo, in ordine cronologico, è stato Christijan Albers. L’ex pilota olandese, in un’intervista al De Telegraaf, ha detto la sua in merito a quanto accaduto nell’ultima stagione: “Masi sembrava essere insicuro ed ha preso decisioni ambigue. Tutti speravano che il finale di stagione fosse corretto e invece lui ha giocato un ruolo decisivo, lasciando tutti nel disappunto”.
    Sul Gp di Abu Dhabi
    Albers ha poi parlato dell’ultimo Gp stagionale, andato in scena ad Abu Dhabi: “Se invece di Verstappen avesse vinto Hamilton, la reazione sarebbe stata identica ma a parti invertite. Non a caso Christian Horner ha comunque criticato Masi in Arabia Saudita”. Quindi, un appello alla FIA: “Indaghi sulla gara di Abu Dhabi e su tutte le altre della stagione. Michael ha preso troppe decisioni incoerenti”. Ricordiamo che la FIA, guidata da Mohammed Ben Sulayem, a metà gennaio ha comunicato di aver avviato un’indagine dettagliata per fare chiarezza sul Gp negli Emirati Arabi Uniti. L’esito verrà reso noto il 18 marzo. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Crutchlow: “Mi sono ritirato perché stufo di correre per il mondo”

    ROMA – A fine 2020, Carl Crutchlow ha annunciato il ritiro dalla MotoGp. Dopo ben 173 gare disputate nella classe regina, con tre vittorie e diciannove podi, il rider di Coventry ha detto basta. “Ero stufo di viaggiare per il mondo e convivere con tutto lo stress che c’è quando non sei in pista. Dopo dieci anni in MotoGp, e forse venti di corse, ho detto basta” ha spiegato in un’intervista al podcast Geraint Thomas Cycling Club. Attualmente Crutchlow fa il collaudatore per la Yamaha, un lavoro che gli consente di abbinare la sua passione per le moto alle sue esigenze fisiche e mentali.
    Sul ruolo di tester Yamaha
    “Guidare le moto mi piace ancora, perciò sono felice di fare il collaudatore. Ho infatti la possibilità di guidare attivamente una MotoGp, ma senza gareggiare – ha affermato il tester per la casa di Iwata, prima di citare anche Marc Marquez -. Ogni pilota ha svariati punti forti. Marquez, ad esempio, frenava più tardi rispetto a me, restando più in mezzo alla curva. Era fondamentale, dunque, avere del margine di manovra per evitare di ritrovarsi alle sue spalle”. Così il classe 1985, che l’anno scorso aveva dovuto disputare quattro Gp – zero punti conquistati – ma ha già chiuso anche quella parentesi. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Crutchlow sul ritiro: “Ero stufo di viaggiare per il mondo”

    ROMA – Carl Crutchlow si è ritirato dalla MotoGp a fine 2020, dopo una lunga carriera e ben 173 gare disputate nella classe regina. Tre le vittorie e ben diciannove i podi conquistati dal rider di Coventry, che attualmente fa il collaudatore per la Yamaha. Nel 2021 è tornato a disputare dei Gp da sostituto, ma le sue intenzioni sono quelle di continuare a fare il tester MotoGp per la casa di Iwata. In un’intervista al podcast Geraint Thomas Cycling Club, Crutchlow ha parlato proprio di questa nuova esperienza, ma anche dei motivi che lo hanno spinto ad annunciare il ritiro.
    “Ero stufo dello stress fuori pista”
    “Ero stufo di viaggiare per il mondo e convivere con tutto lo stress che c’è quando non sei in pista. Dopo dieci anni in MotoGp, e forse venti di corse, ho detto basta – ha svelato Crutchlow – Tuttavia guidare le moto mi piace ancora, perciò sono felice di fare il collaudatore. Ho infatti la possibilità di guidare attivamente una MotoGp, ma senza gareggiare”. “Ogni pilota ha svariati punti forti – ha proseguito il classe 1985, menzionando Marquez -. Marc, ad esempio, frenava più tardi rispetto a me, restando più in mezzo alla curva. Era fondamentale, dunque, avere del margine di manovra per evitare di ritrovarsi alle sue spalle”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Lorenzo Sr: “Dovizioso alleato di Quartararo? Pessima idea”

    ROMA – Chiamato a difendere il titolo in MotoGp, nel 2022 Fabio Quartararo potrà contare anche su Andrea Dovizioso. Dopo una lunga esperienza in Ducati, il pilota di Forlimpopoli è infatti tornato nella classe regina e lo ha fatto con il team satellite della Yamaha. Secondo Chicho Lorenzo, tuttavia, un’allenza tra i due non sarebbe una buona idea. Il padre di Jorge, sul canale YouTube ‘Motogepeando’, ha analizzato la situazione insieme al giornalista Manuel Pecino, il quale sostiene che Dovizioso sia stato scelto prevalentemente per dare un aiuto nello sviluppo della moto.
    Chicho boccia il gioco di squadra
    “Seguo le corse da tanti anni e posso dire che nella maggior parte dei casi non è una buona idea contare su un altro pilota. L’ultimo esempio lo abbiamo avuto quest’anno con la Ducati. Nella gara in cui Miller ha provato ad aiutare Bagnaia, l’australiano è finito a terra. Questo perché non stava gareggiando, bensì facendo gioco di squadra. Inoltre è caduto anche Bagnaia. Il gioco di squadra si è quindi rivelato un completo fallimento ha chiosato Chicho – Un pilota chiamato a vincere come Quartararo non può cercare un alleato, ma deve lavorare da solo e dare il meglio di sé per centrare l’obiettivo. Se cerchi un’alleanza è perché non ti senti molto a tuo agio” ha quindi aggiunto Lorenzo senior. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Chicho Lorenzo: “Quartararo non deve cercare alleati”

    ROMA – Dopo una lunga esperienza in Ducati, Andrea Dovizioso è tornato in MotoGp e lo ha fatto con il team satellite della Yamaha. Il pilota di Forlimpopoli farà parte del roster del Motomondiale 2022, ma non sarà né un alleato né un avversario di Fabio Quartararo. Ne è convinto Chicho Lorenzo, padre di Jorge, che sul canale YouTube ‘Motogepeando’ ha analizzato la situazione insieme al giornalista Manuel Pecino, il quale sostiene che Dovizioso sia stato scelto prevalentemente per dare un aiuto nello sviluppo della moto.
    Lorenzo Sr consiglia Quartararo
    “Un pilota chiamato a vincere come Quartararo non può cercare un alleato, ma deve lavorare da solo e dare il meglio di sé per centrare l’obiettivo. Se cerchi un’alleanza è perché non ti senti molto a tuo agio – ha sentenziato Lorenzo senior – Seguo le corse da tanti anni e posso dire che nella maggior parte dei casi non è una buona idea contare su un altro pilota. L’ultimo esempio lo abbiamo avuto quest’anno con la Ducati. Nella gara in cui Miller ha provato ad aiutare Bagnaia, l’australiano è finito a terra. Questo perché non stava gareggiando, bensì facendo gioco di squadra. Inoltre è caduto anche Bagnaia. Il gioco di squadra si è quindi rivelato un completo fallimento” ha concluso Chicho. LEGGI TUTTO