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    Raikkonen duro: “In F1 contano soldi e politica, bello starne fuori”

    ROMA – La Formula 1 ogni weekend attrae a sé milioni di appassionati sparsi in tutto il globo. Come Toto Wolff, che ha accusato la FIA di aver pensato più allo show che allo sport nel GP di Abu Dhabi, anche Kimi Raikkonen critica il mondo del Circus e le sue logiche spesso poco trasparenti: “Ci sono persone sconosciute – ha detto l’ex Ferrari a “MotorSport.com” – che decidono tutto nell’ombra. Tante cose in Formula 1 non hanno senso, lo sappiamo tutti ma nessuno dice nulla. Il denaro ha cambiato tutto. E dove c’è denaro c’è anche la politica. C’è molta ipocrisia nell’ambiente ed è bello starne fuori”.
    Le parole di Raikkonen
    La situazione, secondo le parole di Raikkonen, non è recente, al contrario: “È così da molti anni, ma la gente se ne sta accorgendo solo ora”, ha detto l’ex pilota. Il campione del mondo 2007 però sottolinea: “So di tante cose che sono successe, ma io non mi sono mai lasciato coinvolgere in queste manovre politiche. Non credo sia una cosa buona lasciarsi trasportare da queste cose, perché la gente vuole solo il potere”. Raikkonen poi aggiunge: “Tanti che sono in Formula 1 farebbero carriera anche nella vera politica”. Un’affermazione decisa, questa del finlandese, che non ha mai risparmiato critiche al mondo delle quattro ruote. LEGGI TUTTO

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    F1, Giovinazzi: “Addio amaro, ma verso Zhou non c'è rancore”

    ROMA – “Se vieni tagliato fuori per causa tua lo devi accettare, ma per me non è stato così”. Le voci di un suo addio alla Formula 1 si rincorrevano già a partire da metà stagione, ma Antonio Giovinazzi è rimasto in Alfa Romeo senza fare scalpore. Anche quando il team elvetico ha poi ingaggiato al suo posto il cinese Guanyu Zhou. Il pilota pugliese, in un’intervista a MotorSport.com, racconta così la sua versione dei fatti: “I rumor non rappresentavano nuove notizie per me. In estate avevo capito però che la mia situazione si era fatta difficile. Poi alla vigilia del GP del Brasile mi ha chiamato Fred (Frederic Vasseur, team principal dell’Alfa Romeo, ndr). Da lì ho deciso di non alzare la voce e di essere professionale fino alla fine”, ha detto Giovinazzi, che sarà comunque terzo pilota della Ferrari nel Circus.
    Formula E in vista
    Non c’è però nessun rancore verso Zhou, il cui approdo in Formula 1 è stato accolto con scetticismo: “C’è stata amarezza per il sedile perso. Ma non posso dare la colpa a Zhou, che si è meritato la superlicenza. Ma resta il rammarico per aver lasciato dopo la mia miglior stagione”. Ora per Giovinazzi si apre un nuovo capitolo, questa volta con il team Dragon Penske. Il classe 1993 a breve partirà infatti per Diriyah, dove è in programma la prima tappa della Formula E 2022, fissata per il 28 gennaio. “Ho avuto poco tempo a disposizione per prepararmi alla nuova comperizione. Ho svolto tanto lavoro al simulatore, che mi ha aiutato a capire la nuova monoposto. Il passaggio non è stato facile e neanche il debutto lo sarà”. Giovinazzi però non si arrende e per lui rientrare nel Circus è ancora una strada percorribile: “Sento di aver lasciato qualcosa in sospeso, ci proverò fino all’ultimo”, ha concluso il pugliese. LEGGI TUTTO

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    F1, Giovinazzi: “Sono stato professionale, ma c'è amarezza”

    ROMA – “Se ti ritrovi fuori per tuoi demeriti lo devi accettare, ma per me non è stato così”. Il suo addio alla Formula 1 era nell’aria già prima che terminasse la stagione, tuttavia Antonio Giovinazzi ha continuato a lavorare a testa bassa in Alfa Romeo, che ha poi ingaggiato al suo posto il cinese Guanyu Zhou. Il pilota pugliese, in un’intervista a “MotorSport.com”, racconta così la sua versione dei fatti: “I rumor non rappresentavano nuove notizie per me. In estate avevo capito però che la mia situazione si era fatta difficile. Poi alla vigilia del GP del Brasile mi ha chiamato Fred (Frederic Vasseur, team principal dell’Alfa Romeo, ndr). Da lì ho deciso di non alzare la voce e di essere professionale fino alla fine”, ha detto Giovinazzi, che sarà comunque terzo pilota della Ferrari nel Circus.
    Nessun rancore
    Non c’è però nessun rancore verso Zhou, il cui approdo in Formula 1 è stato accolto con scetticismo: “C’è stata amarezza per il sedile perso. Ma non posso dare la colpa a Zhou, che si è meritato la superlicenza. Ma resta il rammarico per aver lasciato dopo la mia miglior stagione”. Ora per Giovinazzi si apre un nuovo capitolo, questa volta con il team Dragon Penske. Il classe 1993 a breve partirà infatti per Diriyah, dove è in programma la prima tappa della Formula E 2022, fissata per il 28 gennaio. “Ho avuto poco tempo a disposizione per prepararmi alla nuova comperizione. Ho svolto tanto lavoro al simulatore, che mi ha aiutato a capire la nuova monoposto. Il passaggio non è stato facile e neanche il debutto lo sarà”. La speranza di rientrare nel Circus però non muore mai: “Sento di aver lasciato qualcosa in sospeso, ci proverò fino all’ultimo”, ha concluso Giovinazzi. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Con una grande Ferrari, Sainz sarà da titolo “

    ROMA – Gran Premio dopo Gran Premio, Carlos Sainz ha dimostrato che il suo primo anno in Ferrari può considerarsi positivo. La nuova scuderia lo ha accolto bene e i problemi iniziali con la SF21 sono superati. Un miglioramento costante, emerso gradualmente nella Formula 1 2021, che però per il pilota spagnolo deve essere la base per ambire a qualcosa in più. Almeno secondo le parole di Helmut Marko, consulente per la Red Bull, ex scuderia di Sainz. “È un ottimo pilota – ha detto l’austriaco ad Auto Bild – e non è andato via da noi a cause delle sue prestazioni. È difficile fare pronostici con il nuovo regolamento, ma, se la Ferrari dovesse tirar fuori una grande monoposto, allora Sainz potrebbe lottare per il titolo”.
    Presentazione il 17 febbraio
    Il podio finale ad Abu Dhabi di Carlos Sainz e il terzo posto in classifica costruttori soffiato alla McLaren hanno dato nuova linfa all’ambiente Ferrari. Come ha più volte ricordato Binotto, a Maranello lo sviluppo della SF21 ha spesso lasciato spazio al progetto per il 2022. Il nuovo regolamento può infatti dare una chance importante alla Ferrari, che presenterà la prossima monoposto il 17 febbraio. La Ferrari proporrà ancora in pista Sainz e Charles Leclerc, ma Helmut Marko è sicuro della differenza fra i due: “Carlos Sainz, in ogni caso, ha dimostrato una cosa quest’anno. Cioè che Leclerc non è probabilmente il ragazzo prodigio che tutti si attendevano”, ha concluso.  LEGGI TUTTO

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    F1, Marko su Sainz: “È da titolo, ma serve una grande Ferrari”

    ROMA – Al suo primo anno in Ferrari, Carlos Sainz è riuscito ad adattarsi bene alla nuova scuderia e alla nuova monoposto. Un miglioramento costante, emerso tappa dopo tappa nella Formula 1 2021. Ora però per il pilota spagnolo è arrivato il momento di ambire a qualcosa in più, almeno secondo le parole di Helmut Marko, consulente per la Red Bull, ex scuderia di Sainz. “È un ottimo pilota – ha detto l’austriaco ad “Auto Bild” – e non è andato via da noi a cause delle sue prestazioni. È difficile fare pronostici con il nuovo regolamento, ma, se la Ferrari dovesse tirar fuori una grande monoposto, allora Sainz potrebbe lottare per il titolo”.
    Occasione da sfruttare
    Il podio finale ad Abu Dhabi di Carlos Sainz e il terzo posto in classifica costruttori soffiato alla McLaren hanno dato nuova linfa all’ambiente Ferrari. Come ha più volte ricordato Binotto, a Maranello lo sviluppo della SF21 ha spesso lasciato spazio al progetto per il 2022. Il nuovo regolamento può infatti dare una chance importante alla Ferrari, che presenterà la prossima monoposto il 17 febbraio. La coppia in griglia sarà ancora quella composta da Sainz e Charles Leclerc, con Helmut Marko che ha però affermato: “Carlos Sainz, in ogni caso, ha dimostrato una cosa quest’anno. Cioè che Leclerc non è probabilmente il ragazzo prodigio che tutti si attendevano”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez ancora in pista: test ad Aragon con la Honda CBR600RR

    ROMA – Marc Marquez non si ferma e continua il suo percorso di riabilitazione per il 2022. Il pilota spagnolo della Honda ha utilizzato il circuito di Aragon per girare con una Honda CBR600RR per un totale di circa 300 chilometri, percorsi in 65 giri. Ora che la diplopia sembra dargli meno noie, per l’otto volte campione del mondo è tempo di riprendere confidenza con l’asfalto in vista dei test ufficiali MotoGp a Sepang, in programma dal 5 febbraio prossimo. L’obiettivo di Marquez è senza dubbio quello di arrivare all’appuntamento in Malesia al meglio della condizione fisica, dopo il ripresentarsi dei problemi alla vista nel finale del 2021.
    Verso il prossimo Mondiale
    Marquez sta cercando di lasciarsi alle spalle il biennio 2020-2021, caratterizzato da nuovi e vecchi guai fisici. Nella parte finale della passata stagione, però, prima che gli venisse di nuovo diagnosticata la diplopia, il 28enne di Cervera ha dimostrato di saper ancora imporsi in pista con la Honda. Le vittorie ad Austin e a Misano hanno riacceso le speranze dell’Ala Dorata, che con Marquez ha vinto sei titoli MotoGp in sette anni. Le prestazioni dello spagnolo sono vitali per le ambizioni mondiali della Honda, che ha confermato Pol Espargaro e che presenterà la nuova moto il prossimo 8 febbraio. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: per Marquez nuovi test ad Aragon con la Honda CBR600RR

    ROMA – Ancora test in pista per Marc Marquez. Il pilota spagnolo della Honda si è lanciato sul circuito di Aragon con una Honda CBR600RR per un totale di circa 300 chilometri, percorsi in 65 giri. Ora che la diplopia sembra dargli meno noie, per l’otto volte campione del mondo è tempo di riprendere confidenza con l’asfalto in vista dei test ufficiali MotoGp a Sepang, in programma dal 5 febbraio prossimo. L’obiettivo di Marquez è senza dubbio quello di arrivare all’appuntamento in Malesia al meglio della condizione fisica, dopo il ripresentarsi dei problemi alla vista nel finale del 2021.
    Verso la nuova stagione
    Marquez sta cercando di lasciarsi alle spalle il biennio 2020-2021, caratterizzato da nuovi e vecchi guai fisici. Nella parte finale della passata stagione, però, prima che gli venisse di nuovo diagnosticata la diplopia, il 28enne di Cervera ha dimostrato di saper ancora imporsi in pista con la Honda. Prestazioni positive, accompagnate da due vittorie (Austin e Misano), che fanno ben sperare l’Ala Dorata, capace di conquistare con Marquez sei titoli MotoGp in sette anni. Lo spagnolo è infatti una pedina fondamentale per la Honda, che quest’anno gli affiancherà ancora Pol Espargaro, che nella scorsa annata ha raccolto 100 punti in classifica piazzandosi dodicesimo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: la positività di Miller fa slittare la presentazione della Ducati

    ROMA – La positività al Covid di Jack Miller costringe la Ducati a rivedere la data di prestazione della nuova moto. Il pilota australiano ha annunciato sui social di aver contratto il virus e la scuderia di Borgo Panigale ha subito individuato un altro giorno per l’evento. Inizialmente in programma il prossimo 28 gennaio, la nuova moto verrà ora svelata lunedì 7 febbraio, ossia quando i test di Sepang per la MotoGp saranno già terminati. La Ducati però rassicura tutti: “Miller sta bene ed è asintomatico, è attualmente in isolamento a casa sua in Australia e si sottoporrà a un altro tampone la prossima settimana”.
    Sepang a rischio
    La Ducati ha deciso di prendere questa scelta dopo la notizia del tampone positivo di Miller, bloccato dunque in Australia. In programma c’era anche lo shooting ufficiale accanto alla nuova moto, anche questo rimandato al 7 febbraio. Dalle parti di Borgo Panigale ci si auspica ora che la salute del pilota non subisca gravi conseguenze e che l’infezione possa essere rientrata per i test di Sepang (5-6 febbraio). Ora non resta che aspettare: solo il tampone in programma tra sette giorni ci dirà se l’australiano potrà recarsi in Malesia per iniziare ufficialmente la sua quinta stagione in Ducati. LEGGI TUTTO