More stories

  • in

    F1, Brown: “Ad Abu Dhabi decisione giusta, la FIA non è corrotta”

    ROMA – Il Gran Premio di Abu Dhabi torna a far parlare di sé. È passato circa un mese dalla tappa finale della Formula 1 scorsa, ma le scelte fatte dal Direttore di gara, Michael Masi, continuano a essere oggetto di discussione. Sulla vittoria all’ultimo giro di Max Verstappen e sulla conseguente sconfitta di Lewis Hamilton si è esposto anche il CEO della McLaren, Zak Brown, che a RACER.com afferma: “Probabilmente era possibile prendere decisioni diverse, ma prima voglio vedere il report della Federazione. Non penso però ci sia stata malizia da parte loro, quindi non credo che la FIA sia corrotta”.
    Dubbio Hamilton
    Il report ufficiale sulla gara di Yas Marina arriverà entro il 3 febbraio, con la FIA che spera di far chiarezza su uno dei finali di stagione più controversi della storia della Formula 1. “Penso che la Federazione debba spiegare tutto bene nel rapporto – ha commentato Brown – ma non sono d’accordo con chi ritiene che lo sport sia venuto meno”. Fatto sta che dalla gara negli Emirati Arabi Lewis Hamilton ha chiuso ogni comunicazione sui propri canali social, con le voci sul suo ritiro che si fanno insistenti. A tal proposito, il patron della McLaren ha detto: “Non conosco bene Lewis, ma non dobbiamo sottovalutare la sua frustrazione. Penso che tornerà, ma non è da dare per scontato”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Gardner cade in allenamento: operato per frattura al polso

    ROMA – Disavventura in motocross per Remy Gardner. Il pilota australiano, fresco campione in Moto2, che esordirà in MotoGp con la Tech 3 KTM Factory Racing, ha rimediato sabato scorso la frattura al polso destro. È la stessa scuderia a dare notizia dell’incidente, con Gardner che si è già sottoposto all’operazione eseguita dal dottor Xavier Mir. È stato necessario applicare due viti sul polso del 23enne, che – scrive il team – “inizierà il suo percorso riabilitativo venerdì”.
    Rush direzione Sepang
    La KTM sui propri canali ufficiali, però, non fa stime. La riabilitazione di Gardner, già vittima di gravi infortuni nel 2018, potrebbe infatti risentire di tante variabili in campo, tra cui l’esigenza di svolgere una preparazione adeguata per la prossima stagione. Il countdown per i test di Sepang, in programma il prossimo 5 febbraio, è dunque partito, con l’australiano che vorrebbe iniziare la sua prima annata in classe regina al top della condizione fisica. D’altro canto, anche lo stesso pilota su Instagram afferma che si tratterebbe di una “piccola frattura”. “L’operazione è andata bene. Vediamo ora come va in questi giorni”, ha concluso Gardner. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Gardner operato: frattura al polso in motocross

    ROMA – Intoppo nella preparazione di Remy Gardner. Il 23enne australiano, fresco campione in Moto2, che esordirà in MotoGp con la Tech 3 KTM Factory Racing, ha rimediato sabato scorso la frattura al polso destro. È la stessa scuderia a dare notizia dell’incidente, con Gardner che si è già sottoposto all’operazione eseguita dal dottor Xavier Mir. È stato necessario applicare due viti sul polso del pilota, che – scrive il team – “inizierà il suo percorso riabilitativo venerdì”.
    Tutto su Sepang
    La KTM sui propri canali ufficiali, però, non fa stime. La riabilitazione di Gardner, già vittima di gravi infortuni nel 2018, potrebbe infatti risentire di tante variabili in campo, tra cui l’esigenza di svolgere una preparazione adeguata per la prossima stagione. Il countdown per i test di Sepang, in programma il prossimo 5 febbraio, è dunque partito, con l’australiano che vorrebbe iniziare la sua prima annata in classe regina al top della condizione fisica. Il problema è però di piccola entità, come d’altronde afferma lo stesso pilota su Instagram: “È una piccola frattura. L’operazione è andata bene. Vediamo ora come va in questi giorni”, ha rassicurato Gardner. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, senza patente avevano rubato un pino sullo scooter: denunciati

    Sullo scooter con un pino rubato poco prima. È finita male per due giovanissimi napoletani, di 15 e 14 anni, che nel comune di Marano, nell’hinterland del capoluogo campano, sono stati denunciati dai Carabinieri per una vicenda che ha del tragicomico, se non fosse reale.
    Napoli, 14enni in fuga dalla Polizia su uno scooter rubato: arriva la denuncia
    Dopo il furto del pino, sbucano i Carabinieri
    I due ragazzini napoletani, uno proveniente dal quartiere Forcella e l’altro da Mercato, secondo quanto ricostruito avevano “prelevato” il pino da un condominio privato di Marano, e sperando di non essere visti hanno tentato di portarlo con loro. Ma sono stati notati dai Carabinieri della sezione radiomobile di Marano.
    Cosa hanno evidenziato le indagini
    Non appena si sono accorti di essere stati pizzicati, i due hanno subito abbandonato il pino in mezzo alla strada. Ma la loro “fuga”, se vogliamo definirla in tal modo, si è conclusa dopo un centinaio di metri. Dopo essere stati denunciati per furto, la coppia è stata riaffidata ai rispettivi genitori. Ma non è tutto: perché si è poi scoperto che lo scooter era privo di assicurazione, e che inoltre il giovane alla guida era senza patente, data la sua età ancora acerba.
    Pretende la moto senza avere la patente: picchia i genitori e viene arrestato LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, rubano un pino sullo scooter: denunciati due giovani senza patente

    Hanno 15 e 14 anni, i due giovanissimi che in sella a uno scooter, nel comune di Marano, nell’hinterland di Napoli, sono stati denunciati dai Carabinieri per aver rubato un pino trasportato proprio sul motorino. Una vicenda che ha del tragicomico, se non fosse reale.
    Napoli, 14enni in fuga su uno scooter rubato: denunciati per ricettazione
    Il furto e la fuga
    I due ragazzini napoletani, uno proveniente dal quartiere Forcella e l’altro da Mercato, secondo quanto ricostruito avevano “prelevato” il pino da un condominio privato di Marano, e sperando di non essere visti hanno tentato di portarlo con loro. Ma sono stati notati dai Carabinieri della sezione radiomobile di Marano.
    Senza assicurazione e senza patente
    Non appena si sono accorti di essere stati pizzicati, i due hanno subito abbandonato il pino in mezzo alla strada. Ma la loro “fuga”, se vogliamo definirla in tal modo, si è conclusa dopo un centinaio di metri. Dopo essere stati denunciati per furto, la coppia è stata riaffidata ai rispettivi genitori. Ma non è tutto: perché si è poi scoperto che lo scooter era privo di assicurazione, e che inoltre il giovane alla guida era senza patente, data la sua età ancora acerba.
    Napoli, non ha la patente ma vuole la moto: picchia il padre e viene arrestato LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Razali: “Da Yamaha fino a 13 milioni per ricostruire il marchio”

    ROMA – L’ambizione di Razlan Razali è quella di iniziare a scrivere una storia diversa con la nuova scuderia satellite della casa di Iwata, la WithU Yamaha RNF. Il team manager malese, intervistato da “Crash.net”, ha infatti affermato: “Andare a formare un secondo team non è uno scherzo. Abbiamo lavorato tanto e, considerando la poca pianificazione, è stato complicato avvicinare nuovi sponsor”. Già, perché, dopo l’addio di Petronas e le discussioni con i dirigenti del gruppo petrolifero, Razali si è dovuto rimboccare le maniche: “Si tratta di ricostruire il marchio e ricominciare tutto da zero. Il primo anno sarà difficile superarlo”, ha detto Razali.
    Zero rischi
    Uno dei motivi per cui Razali non ha accettato l’offerta di Petronas a fine 2021 è perché il main sponsor aveva pianificato una revisione dei costi, rifiutata dal manager. Ora però la Yamaha assicura fondi adeguati: “Il nostro cammino durerà 3-5 anni – ha spiegato il malese – e tutti conoscono la nostra professionalità. Anche avere il pacchetto giusto è importante. A seconda delle specifiche della moto, prevediamo una cifra che va dagli 11 ai 13 milioni annui”. Ora che sta per iniziare la nuova stagione, Andrea Dovizioso e Darryn Binder sono pronti a scendere in pista con la WithU Yamaha RNF. Per il sudafricano, fratello maggiore di Brad Binder, sarà il primo anno in MotoGp dopo una lunga gavetta in Moto3. A chi rumoreggia per questa scelta, Razali risponde: “In tanti ci stanno criticando. Ma essere un team in sviluppo è questo: basse aspettative e pochi rischi”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Razali: “Marchio da ricostruire, il primo anno sarà difficile”

    ROMA – Razlan Razali ha di fronte a sé una sfida importante per il 2022. Far dimenticare il team Petronas Yamaha SRT e ricominciare tutto da capo con la nuova scuderia satellite della casa di Iwata, la WithU Yamaha RNF. Il team manager malese, intervistato da Crash.net, ha infatti affermato: “Andare a formare un secondo team non è uno scherzo. Abbiamo lavorato tanto e, considerando la poca pianificazione, è stato complicato avvicinare nuovi sponsor”. Già, perché, dopo l’addio di Petronas e le discussioni con i dirigenti del gruppo petrolifero, Razali si è dovuto rimboccare le maniche: “Si tratta di ricostruire il marchio e ricominciare tutto da zero. Il primo anno sarà difficile superarlo”, ha detto Razali.
    Razali difende Binder
    Uno dei motivi per cui Razali non ha accettato l’offerta di Petronas a fine 2021 è perché il main sponsor aveva pianificato una revisione dei costi, rifiutata dal manager. Ora però la Yamaha assicura fondi adeguati: “Il nostro cammino durerà 3-5 anni – ha spiegato il malese – e tutti conoscono la nostra professionalità. Anche avere il pacchetto giusto è importante. A seconda delle specifiche della moto, prevediamo una cifra che va dagli 11 ai 13 milioni annui”. La WithU Yamaha RNF schiererà in pista la coppia formata da Andrea Dovizioso e Darryn Binder, al suo esordio in MotoGp dopo sette anni di Moto3. A proposito, Razali ha sottolineato questo aspetto: “In tanti ci stanno criticando per questa scelta. Ma essere un team in sviluppo è questo: basse aspettative e pochi rischi”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Dovizioso: “Non sono tornato per soldi, ma per correre”

    ROMA – Prima una pausa durata più di metà del 2021, ora il ritorno in MotoGp. Andrea Dovizioso, alla Ducati dal 2013 al 2020, si è accasato al team WithU Yamaha RNF per rilanciarsi sulle due ruote e spiega i motivi della sua decisione: “In nessuna stagione ho mai preso scelte basandomi solo sui soldi. La Yamaha mi ha presentato premesse per me necessarie e sono tornato. Non scelgo le moto in base al guadagno”. Dovizioso, arrivato a 35 anni, sarà il pilota più anziano in griglia e prenderà di fatto il posto lasciato vacante da Valentino Rossi.
    Un vantaggio in più
    Il 2021 di Dovizioso è stato caratterizzato in buona parte dell’assenza dal Motomondiale, salvo poi tornare in classe regina per disputare le ultime cinque gare della stagione con la Petronas Yamaha SRT. Il team satellite era già in contrasto con la scuderia principale soprattutto in fatto di budget, ragion per cui Dovizioso afferma: “La moto precedente aveva diversi problemi alla base e per questo non mi ci sentivo a mio agio. Non mi aspetto di essere competitivo sin da subito nel 2022, ci dovrò mettere del mio”. Per affrontare al meglio il 2022 Dovizioso avrà però un’arma in più, cioè la Yamaha M1 factory, la stessa moto di Morbidelli e Quartararo : “Con la moto ufficiale credo che potremmo andare veloci rispetto alle ultime gare del 2021”. Per conoscere la moto del team WithU Yamaha Dovizioso dovrà solo essere paziente, visto che la presentazione ufficiale si terrà il 24 gennaio. LEGGI TUTTO