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    MotoGp, Razali: “Da Yamaha fino a 13 milioni per ricostruire il marchio”

    ROMA – L’ambizione di Razlan Razali è quella di iniziare a scrivere una storia diversa con la nuova scuderia satellite della casa di Iwata, la WithU Yamaha RNF. Il team manager malese, intervistato da “Crash.net”, ha infatti affermato: “Andare a formare un secondo team non è uno scherzo. Abbiamo lavorato tanto e, considerando la poca pianificazione, è stato complicato avvicinare nuovi sponsor”. Già, perché, dopo l’addio di Petronas e le discussioni con i dirigenti del gruppo petrolifero, Razali si è dovuto rimboccare le maniche: “Si tratta di ricostruire il marchio e ricominciare tutto da zero. Il primo anno sarà difficile superarlo”, ha detto Razali.
    Zero rischi
    Uno dei motivi per cui Razali non ha accettato l’offerta di Petronas a fine 2021 è perché il main sponsor aveva pianificato una revisione dei costi, rifiutata dal manager. Ora però la Yamaha assicura fondi adeguati: “Il nostro cammino durerà 3-5 anni – ha spiegato il malese – e tutti conoscono la nostra professionalità. Anche avere il pacchetto giusto è importante. A seconda delle specifiche della moto, prevediamo una cifra che va dagli 11 ai 13 milioni annui”. Ora che sta per iniziare la nuova stagione, Andrea Dovizioso e Darryn Binder sono pronti a scendere in pista con la WithU Yamaha RNF. Per il sudafricano, fratello maggiore di Brad Binder, sarà il primo anno in MotoGp dopo una lunga gavetta in Moto3. A chi rumoreggia per questa scelta, Razali risponde: “In tanti ci stanno criticando. Ma essere un team in sviluppo è questo: basse aspettative e pochi rischi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali: “Marchio da ricostruire, il primo anno sarà difficile”

    ROMA – Razlan Razali ha di fronte a sé una sfida importante per il 2022. Far dimenticare il team Petronas Yamaha SRT e ricominciare tutto da capo con la nuova scuderia satellite della casa di Iwata, la WithU Yamaha RNF. Il team manager malese, intervistato da Crash.net, ha infatti affermato: “Andare a formare un secondo team non è uno scherzo. Abbiamo lavorato tanto e, considerando la poca pianificazione, è stato complicato avvicinare nuovi sponsor”. Già, perché, dopo l’addio di Petronas e le discussioni con i dirigenti del gruppo petrolifero, Razali si è dovuto rimboccare le maniche: “Si tratta di ricostruire il marchio e ricominciare tutto da zero. Il primo anno sarà difficile superarlo”, ha detto Razali.
    Razali difende Binder
    Uno dei motivi per cui Razali non ha accettato l’offerta di Petronas a fine 2021 è perché il main sponsor aveva pianificato una revisione dei costi, rifiutata dal manager. Ora però la Yamaha assicura fondi adeguati: “Il nostro cammino durerà 3-5 anni – ha spiegato il malese – e tutti conoscono la nostra professionalità. Anche avere il pacchetto giusto è importante. A seconda delle specifiche della moto, prevediamo una cifra che va dagli 11 ai 13 milioni annui”. La WithU Yamaha RNF schiererà in pista la coppia formata da Andrea Dovizioso e Darryn Binder, al suo esordio in MotoGp dopo sette anni di Moto3. A proposito, Razali ha sottolineato questo aspetto: “In tanti ci stanno criticando per questa scelta. Ma essere un team in sviluppo è questo: basse aspettative e pochi rischi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Non sono tornato per soldi, ma per correre”

    ROMA – Prima una pausa durata più di metà del 2021, ora il ritorno in MotoGp. Andrea Dovizioso, alla Ducati dal 2013 al 2020, si è accasato al team WithU Yamaha RNF per rilanciarsi sulle due ruote e spiega i motivi della sua decisione: “In nessuna stagione ho mai preso scelte basandomi solo sui soldi. La Yamaha mi ha presentato premesse per me necessarie e sono tornato. Non scelgo le moto in base al guadagno”. Dovizioso, arrivato a 35 anni, sarà il pilota più anziano in griglia e prenderà di fatto il posto lasciato vacante da Valentino Rossi.
    Un vantaggio in più
    Il 2021 di Dovizioso è stato caratterizzato in buona parte dell’assenza dal Motomondiale, salvo poi tornare in classe regina per disputare le ultime cinque gare della stagione con la Petronas Yamaha SRT. Il team satellite era già in contrasto con la scuderia principale soprattutto in fatto di budget, ragion per cui Dovizioso afferma: “La moto precedente aveva diversi problemi alla base e per questo non mi ci sentivo a mio agio. Non mi aspetto di essere competitivo sin da subito nel 2022, ci dovrò mettere del mio”. Per affrontare al meglio il 2022 Dovizioso avrà però un’arma in più, cioè la Yamaha M1 factory, la stessa moto di Morbidelli e Quartararo : “Con la moto ufficiale credo che potremmo andare veloci rispetto alle ultime gare del 2021”. Per conoscere la moto del team WithU Yamaha Dovizioso dovrà solo essere paziente, visto che la presentazione ufficiale si terrà il 24 gennaio. LEGGI TUTTO

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    Torino, la polizia lasciata a piedi dalle auto di servizio

    A chi non è mai capitato di dover armeggiare con i cavi perché la batteria dell’auto ha dato un po’ di problemi? Difficile che qualcuno non si sia trovato in questa situazione, ma se gli sfortunati sono gli agenti della polizia stradale di Torino allora la faccenda si fa più complessa. Così complessa che il sindacato Siulp si è dovuto rivolgere al direttore centrale e alla questura. I motori di due modelli in dotazione alle forze dell’ordine, Volkswagen Passat e Skoda Octavia, si spengono più spesso di quanto dovrebbero e costringono gli agenti a girare con i cavi. Questo, inevitabilmente, comporta un grave rallentamento alle operazioni quotidiane, senza contare che in alcuni casi le auto non ripartono proprio più.
    Qual è il problema?
    “Se si spegne il motore, spesso e volentieri non ripartono più perché la batteria si scarica”, ha spiegato Eugenio Bravo, segretario provinciale Siulp. “Gli agenti girano con i cavi in macchina e se ne sono sprovvisti chiedono aiuto a qualche utente in transito. Ogni tanto i conducenti dei carri-attrezzi si rifiutano di prendere a bordo gli operatori perché essendo armati, sostengono, costituirebbero un potenziale pericolo per l’incolumità del conducente”.
    Ma qual è la causa del problema? I tecnici sono al lavoro, ma ancora non hanno trovato una soluzione. Ipotesi dicono che il motivo potrebbe essere l’etilometro: dato che le pattuglie lo lasciano acceso per tutto il servizio, questo scaricherebbe la batteria dell’auto. D’altra parte, spiega sempre Bravo, l’etilometro è uno strumento che deve essere pronto all’uso e considerato che ci vogliono circa 20-30 minuti per attivarlo, serve sempre tenerlo collegato.
    Va a prendere le pizze e lascia l’auto accesa: ladro flash colpisce a Livorno LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ducati: il 28 gennaio sarà presentata la nuova moto

    ROMA – La nuova Ducati verrà a breve presentata al pubblico. La scuderia emiliana ha infatti comunicato che 28 gennaio prossimo, alle ore 16, si terrà un evento virtuale trasmesso in streaming, dove verrà svelata la moto con cui ambire al titolo nel 2022. Il team di Borgo Panigale ha confermato in MotoGp la coppia Miller-Bagnaia, con “Pecco” che nella parte finale della scorsa stagione ha cercato l’assalto su Fabio Quartararo, poi campione del mondo con la Yamaha. La Ducati si è però potuta consolare con il titolo costruttori, il primo dal 2007, quando in pista c’erano Loris Capirossi e Casey Stoner.
    L’endorsement di Dall’Igna
    Le premesse per il prossimo anno dunque ci sono tutte, con la Ducati che andrà a a schierare in griglia una coppia di piloti capaci di impensierire il francese campione del mondo. Anche lo stesso direttore generale del team italiano, Luigi Dall’Igna, spera nella vittoria finale, andando a candidare Francesco Bagnaia. Le speranze della Ducati sono quindi riposte in “Pecco”, che dovrà fare il possibile per riportare a Borgo Panigale un titolo piloti che manca sempre dal 2007, quando a trionfare fu Stoner. Il pilota italiano ha dimostrato di essere all’altezza del “Diablo”, ma anche la Desmosedici dovrà fare la sua parte. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ducati: la presentazione fissata per il 28 gennaio

    ROMA – La Ducati comunica la data in cui verrà presentata la nuova moto. La data da cerchiare in rosso sul calendario è il 28 gennaio prossimo, quando alle ore 16 si terrà un evento virtuale che sarà possibile seguire sui canali ufficiali della scuderia italiana. Il team di Borgo Panigale per il 2022 ha confermato in MotoGp la coppia Miller-Bagnaia, con “Pecco” che nella fase finale del 2021 ha cercato l’assalto su Fabio Quartararo, poi campione del mondo con la Yamaha. La Ducati si è però potuta consolare con il titolo costruttori, il primo dal 2007, quando in pista c’erano Loris Capirossi e Casey Stoner.
    Speranze e realtà
    Le premesse per il prossimo anno dunque ci sono tutte, con la Ducati che andrà a a schierare in griglia una coppia di piloti capaci di impensierire il francese campione del mondo. Anche lo stesso direttore generale del team italiano, Luigi Dall’Igna, spera nella vittoria finale, andando a candidare Francesco Bagnaia. L’ultima vittoria della Ducati, per quanto riguarda i piloti, risale sempre al 2007, quando a salire sul tetto del mondo fu Stoner. Ora dalle parti di Borgo Panigale si punta a trasformare le sensazioni dell’anno scorso in realtà e tanto dipenderà dalle prestazioni della Desmosedici. LEGGI TUTTO

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    F1, lo sfogo di Prost: “Dovevamo annunciare l'addio insieme, molto deluso”

    ROMA – La mancata ufficialità di ieri faceva presagire qualcosa di controverso e ora se ne ha la certezza. Alain Prost non ha accolto bene la notizia del suo divorzio con l’Alpine, diffusa dal sito ufficiale della Formula 1, con il quattro volte campione del mondo che esprime tutto il suo rammarico su Instagram: “Sono molto deluso – ha scritto il francese – di come questa notizia sia trapelata. Tra me e l’Alpine si era detto che avremmo dovuto dare insieme l’annuncio. Non c’è alcun rispetto!”, sottolinea Prost dopo la “soffiata”.
    Caos Alpine
    Ora la palla passa proprio all’Alpine, che dovrà rispondere di questo j’accuse di Prost, che nel team ricopriva il ruolo di dirigente senza però compiti operativi. Il contratto scadeva proprio alla fine del 2021 e Prost confessa: “Avevo ragione quando ho rifiutato per una questione di rapporti personali l’offerta che mi era stata fatta ad Abu Dhabi. Ai team di Enstone e Viry (sedi della Alpine e della Renault, ndr) dico solo grazie”. Il team motorizzato Renault sta attraversando un momento molto delicato a livello di gestione. Il divorzio con Marcin Budkowski, ormai ex team principal, ha avviato la rivoluzione nella scuderia auspicata nel 2021 dal CEO Laurent Rossi, il quale però ora deve rispondere alle polemiche andando a formare un team competitivo per la prossima stagione. LEGGI TUTTO

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    F1, Prost dopo l'addio ad Alpine: “Sono molto deluso, ho fatto bene a rifiutare il rinnovo”

    ROMA – “Sono molto deluso”. Inizia così lo sfogo di Alain Prost nei confronti della sua scuderia, l’Alpine. Il quattro volte campione del mondo, dopo che ieri il sito ufficiale della Formula 1 ha dato per certo il suo divorzio con il team, riversa su Instagram tutto il suo risentimento per una situazione che si sarebbe dovuta sviluppare in modo diverso: “Deluso – continua il francese – di come questa notizia sia trapelata. Tra me e l’Alpine si era detto che avremmo dovuto dare insieme l’annuncio. Non c’è alcun rispetto”, sottolinea Prost.
    Due addii eccellenti
    Ora la palla passa proprio all’Alpine, che dovrà rispondere di questo j’accuse di Prost, che nel team ricopriva il ruolo di dirigente senza però compiti operativi. Il contratto scadeva proprio alla fine del 2021 e Prost confessa: “Avevo ragione quando ho rifiutato per una questione di rapporti personali l’offerta che mi era stata fatta ad Abu Dhabi. Ai team di Enstone e Viry (sedi della Alpine e della Renault, ndr) dico solo grazie”. L’Alpine, già prima di questo attacco di Prost, si trovava in una situazione delicata. L’addio di Marcin Budkowski, ormai ex team principal, ha dato il La al nuovo corso promesso dal CEO Laurent Rossi, a cui ora è affidata la responsabilità di costruire una nuova squadra per il 2022.  LEGGI TUTTO