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    F1, l'ex pilota Albers contro Masi: “Decisioni ambigue, la FIA indaghi”

    ROMA – Nonostante il Mondiale 2021 di Formula 1 sia volto al termine da un bel pezzo, le polemiche non si placano. In particolare, a molti non è piaciuto il comportamento di Michael Masi, direttore di gara, e le decisioni da lui prese nel corso della stagione. L’ultimo a criticarlo, in ordine cronologico, è stato Christijan Albers. L’ex pilota olandese, in un’intervista al De Telegraaf, ha detto la sua in merito a quanto accaduto nell’ultima stagione: “Masi sembrava essere insicuro ed ha preso decisioni ambigue. Tutti speravano che il finale di stagione fosse corretto e invece lui ha giocato un ruolo decisivo, lasciando tutti nel disappunto”.
    Sul Gp di Abu Dhabi
    Albers ha poi parlato dell’ultimo Gp stagionale, andato in scena ad Abu Dhabi: “Se invece di Verstappen avesse vinto Hamilton, la reazione sarebbe stata identica ma a parti invertite. Non a caso Christian Horner ha comunque criticato Masi in Arabia Saudita”. Quindi, un appello alla FIA: “Indaghi sulla gara di Abu Dhabi e su tutte le altre della stagione. Michael ha preso troppe decisioni incoerenti”. Ricordiamo che la FIA, guidata da Mohammed Ben Sulayem, a metà gennaio ha comunicato di aver avviato un’indagine dettagliata per fare chiarezza sul Gp negli Emirati Arabi Uniti. L’esito verrà reso noto il 18 marzo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Crutchlow: “Mi sono ritirato perché stufo di correre per il mondo”

    ROMA – A fine 2020, Carl Crutchlow ha annunciato il ritiro dalla MotoGp. Dopo ben 173 gare disputate nella classe regina, con tre vittorie e diciannove podi, il rider di Coventry ha detto basta. “Ero stufo di viaggiare per il mondo e convivere con tutto lo stress che c’è quando non sei in pista. Dopo dieci anni in MotoGp, e forse venti di corse, ho detto basta” ha spiegato in un’intervista al podcast Geraint Thomas Cycling Club. Attualmente Crutchlow fa il collaudatore per la Yamaha, un lavoro che gli consente di abbinare la sua passione per le moto alle sue esigenze fisiche e mentali.
    Sul ruolo di tester Yamaha
    “Guidare le moto mi piace ancora, perciò sono felice di fare il collaudatore. Ho infatti la possibilità di guidare attivamente una MotoGp, ma senza gareggiare – ha affermato il tester per la casa di Iwata, prima di citare anche Marc Marquez -. Ogni pilota ha svariati punti forti. Marquez, ad esempio, frenava più tardi rispetto a me, restando più in mezzo alla curva. Era fondamentale, dunque, avere del margine di manovra per evitare di ritrovarsi alle sue spalle”. Così il classe 1985, che l’anno scorso aveva dovuto disputare quattro Gp – zero punti conquistati – ma ha già chiuso anche quella parentesi. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Crutchlow sul ritiro: “Ero stufo di viaggiare per il mondo”

    ROMA – Carl Crutchlow si è ritirato dalla MotoGp a fine 2020, dopo una lunga carriera e ben 173 gare disputate nella classe regina. Tre le vittorie e ben diciannove i podi conquistati dal rider di Coventry, che attualmente fa il collaudatore per la Yamaha. Nel 2021 è tornato a disputare dei Gp da sostituto, ma le sue intenzioni sono quelle di continuare a fare il tester MotoGp per la casa di Iwata. In un’intervista al podcast Geraint Thomas Cycling Club, Crutchlow ha parlato proprio di questa nuova esperienza, ma anche dei motivi che lo hanno spinto ad annunciare il ritiro.
    “Ero stufo dello stress fuori pista”
    “Ero stufo di viaggiare per il mondo e convivere con tutto lo stress che c’è quando non sei in pista. Dopo dieci anni in MotoGp, e forse venti di corse, ho detto basta – ha svelato Crutchlow – Tuttavia guidare le moto mi piace ancora, perciò sono felice di fare il collaudatore. Ho infatti la possibilità di guidare attivamente una MotoGp, ma senza gareggiare”. “Ogni pilota ha svariati punti forti – ha proseguito il classe 1985, menzionando Marquez -. Marc, ad esempio, frenava più tardi rispetto a me, restando più in mezzo alla curva. Era fondamentale, dunque, avere del margine di manovra per evitare di ritrovarsi alle sue spalle”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo Sr: “Dovizioso alleato di Quartararo? Pessima idea”

    ROMA – Chiamato a difendere il titolo in MotoGp, nel 2022 Fabio Quartararo potrà contare anche su Andrea Dovizioso. Dopo una lunga esperienza in Ducati, il pilota di Forlimpopoli è infatti tornato nella classe regina e lo ha fatto con il team satellite della Yamaha. Secondo Chicho Lorenzo, tuttavia, un’allenza tra i due non sarebbe una buona idea. Il padre di Jorge, sul canale YouTube ‘Motogepeando’, ha analizzato la situazione insieme al giornalista Manuel Pecino, il quale sostiene che Dovizioso sia stato scelto prevalentemente per dare un aiuto nello sviluppo della moto.
    Chicho boccia il gioco di squadra
    “Seguo le corse da tanti anni e posso dire che nella maggior parte dei casi non è una buona idea contare su un altro pilota. L’ultimo esempio lo abbiamo avuto quest’anno con la Ducati. Nella gara in cui Miller ha provato ad aiutare Bagnaia, l’australiano è finito a terra. Questo perché non stava gareggiando, bensì facendo gioco di squadra. Inoltre è caduto anche Bagnaia. Il gioco di squadra si è quindi rivelato un completo fallimento ha chiosato Chicho – Un pilota chiamato a vincere come Quartararo non può cercare un alleato, ma deve lavorare da solo e dare il meglio di sé per centrare l’obiettivo. Se cerchi un’alleanza è perché non ti senti molto a tuo agio” ha quindi aggiunto Lorenzo senior. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Chicho Lorenzo: “Quartararo non deve cercare alleati”

    ROMA – Dopo una lunga esperienza in Ducati, Andrea Dovizioso è tornato in MotoGp e lo ha fatto con il team satellite della Yamaha. Il pilota di Forlimpopoli farà parte del roster del Motomondiale 2022, ma non sarà né un alleato né un avversario di Fabio Quartararo. Ne è convinto Chicho Lorenzo, padre di Jorge, che sul canale YouTube ‘Motogepeando’ ha analizzato la situazione insieme al giornalista Manuel Pecino, il quale sostiene che Dovizioso sia stato scelto prevalentemente per dare un aiuto nello sviluppo della moto.
    Lorenzo Sr consiglia Quartararo
    “Un pilota chiamato a vincere come Quartararo non può cercare un alleato, ma deve lavorare da solo e dare il meglio di sé per centrare l’obiettivo. Se cerchi un’alleanza è perché non ti senti molto a tuo agio – ha sentenziato Lorenzo senior – Seguo le corse da tanti anni e posso dire che nella maggior parte dei casi non è una buona idea contare su un altro pilota. L’ultimo esempio lo abbiamo avuto quest’anno con la Ducati. Nella gara in cui Miller ha provato ad aiutare Bagnaia, l’australiano è finito a terra. Questo perché non stava gareggiando, bensì facendo gioco di squadra. Inoltre è caduto anche Bagnaia. Il gioco di squadra si è quindi rivelato un completo fallimento” ha concluso Chicho. LEGGI TUTTO

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    Ocon crede nella Formula 1: “Può superare il calcio”

    ROMA – Il duello tra Lewis Hamilton e Max Verstappen ha infiammato l’ultima stagione di Formula 1, che ha beneficiato di un impatto mediatico notevole, aumentando in maniera significativa la proprio popolarità. Il merito, però, è anche dell’equilibrio che ha caratterizzato il Mondiale, con ben otto vetture diverse salite sul podio, a testimonianza di come chiunque potesse giocarsi le proprie carte e tentare di cogliere le opportunità che si presentavano. In ottica futura, la strada da percorrere è sicuramente questa ed anche Esteban Ocon la pensa così. Il francese dell’Alpine, che all’Hungaroring ha addirittura trionfato, ha detto la sua a Motorsport-Total.com
    Ocon punta forte sulla F1
    “Se le macchine saranno più vicine tra loro, il nostro sport potrà addirittura superare il calcio in termini di emozioni. Stesso discorso per la copertura mediatica. Ho amici che prima non guardavano la Formula 1, mentre adesso ne sono attratti – ha spiegato il pilota transalpino, undicesimo in classifica generale nell’ultimo mondiale – Fino a quattro o cinque anni fa era impossibile stare davanti o salire sul podio. Pertanto un quinto posto valeva come una vittoria. Adesso invece le cose sono cambiate, come giusto che sia, ed è fantastico” ha concluso Ocon. LEGGI TUTTO

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    Ocon: “La Formula 1 può diventare più seguita del calcio”

    ROMA – L’ultima stagione di Formula 1 ha avuto un impatto mediatico notevole ed ha aumentato in maniera significativa la popolarità di questo sport. Il merito è ovviamente di Lewis Hamilton e Max Verstappen, che hanno dato vita ad un duello serrato e avvincente, ma non solo. Nel 2021, infatti, ben otto vetture diverse sono salite sul podio, a testimonianza di come chiunque potesse giocarsi le proprie carte e tentare di cogliere le opportunità che si presentavano. In ottica futura, la strada da percorrere è sicuramente questa ed anche Esteban Ocon la pensa così. Il francese dell’Alpine, che all’Hungaroring ha addirittura trionfato, ha detto la sua a Motorsport-Total.com
    “La F1 può superare il calcio”
    “Fino a quattro o cinque anni fa era impossibile stare davanti o salire sul podio. Pertanto un quinto posto valeva come una vittoria. Adesso invece le cose sono cambiate, come giusto che sia, ed è fantastico – ha spiegato Ocon – Se le macchine saranno più vicine tra loro, il nostro sport potrà addirittura superare il calcio per quanto riguarda le emozioni. Stesso discorso per la copertura mediatica. Ho amici che prima non guardavano la Formula 1, mentre adesso ne sono attratti” ha concluso il pilota transalpino, undicesimo in classifica generale nell’ultimo mondiale. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Albesiano spiega cosa si aspetta dall'Aprilia nel 2022

    ROMA – Già con la testa a Sepang l’Aprilia, che non vede l’ora di tornare in pista per ripetere quanto di buono fatto nell’ultima stagione di MotoGp. La casa di Noale ripartirà come tutti dai test in Malesia, affidandosi a Maverick Vinales e Aleix Espargaro. Quest’ultimo, in quel di Silverstone, ha regalato alla scuderia il primo storico podio e spera di centrarne altri. A fare chiarezza in merito al prossimo Motomondiale è stato il direttore tecnico, Romano Albesiano, che ai microfoni di motorsportmagazine.com ha spiegato gli obiettivi del team.
    “Ci aspettiamo un passo avanti”
    “Sto insistendo per far sì che il team si concentri sulla frenata, perché possiamo fare molto meglio. Dobbiamo ancora fare delle modifiche in quest’area, sicuramente non facile da gestire. Inoltre, ci aspettiamo un passo avanti per quanto riguarda le prestazioni del motore – ha spiegato Albesiano, sottolineando come si tratti anche di una scelta favorevole in termini economici – E’ fondamentale usare la propria intelligenza. Invece di dovremo investire milioni di euro in materiali speciali o un motore particolare, stiamo cercando di ottimizzare questa zona per trovare migliori tempi sul giro. E’ sicuramente un modo più economico”. LEGGI TUTTO