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    Valentino Rossi sul Sic: “Fu uno schock, piansi a dirotto”

    ROMA – Nello studio del giornalista americano Graham Bensinguer, Valentino Rossi rievoca la tragedia che costò la vita a Marco Simoncelli: “Sono trascorsi 10 anni, eppure mi sembra che sia successo ieri”. Il pilota italiano fu infatti vittima in un grave incidente a Sepang, il 23 ottobre 2011, dove fu coinvolto anche lo stesso Rossi che ricorda: “È stato uno shock perché c’ero anch’io. Fu devastante. Quando ho visto le immagini ho pensato al disastro e dopo un’ora e mezza ci hanno detto che era morto”. Allora Valentino Rossi correva per la Ducati e ripercorre quegli attimi dopo l’annuncio della perdita del “Sic”, che ieri avrebbe compiuto 35 anni: “Sono rimasto in silenzio per un’ora circa, piangevo solamente non sapendo cosa dire”.
    Morbidelli e l’Academy
    Due anni dopo la morte di Simoncelli, Rossi accolse sotto la propria ala Franco Morbidelli, che aveva da poco perso suo padre. Ma da un grande dolore è nata anche una grande avventura: “Volevo solo aiutare Morbidelli e mio fratello Luca Marini. L’Academy – ha spiegato il Dottore – è nata così: all’inizio era solo per divertirsi. Poi abbiamo iniziato a raccogliere risultati incredibili e l’anno prossimo avremo quattro piloti in MotoGp”. Anche sul fronte della vita privata Valentino Rossi sorride, visto che in primaverà diventerà papà: “Se fosse stato un maschio, avrebbe subito pressioni affinché salisse in sella. Ma sarà una bambina e quindi potrà fare quello che desidera”. Dopo il fiocco rosa però ce ne sarà anche uno azzurro? Rossi risponde: “Vediamo come andranno le cose, poi ci piacerebbe avere un maschio”.  LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi: “La morte di Simoncelli fu uno shock”

    ROMA – “Sono trascorsi 10 anni, eppure mi sembra che sia successo ieri”. È un Valentino Rossi con il cuore in mano quello che, in un’intervista concessa al giornalista americano Graham Bensinguer, parla della morte di Marco Simoncelli. Il pilota italiano fu vittima in un grave incidente a Sepang, il 23 ottobre 2011, dove fu coinvolto anche lo stesso Rossi che ricorda: “È stato uno shock perché c’ero anch’io. Fu devastante. Quando ho visto le immagini ho pensato al disastro e dopo un’ora e mezza ci hanno detto che era morto”. Allora Valentino Rossi correva per la Ducati e ripercorre quegli attimi dopo l’annuncio della perdita del “Sic”, che ieri avrebbe compiuto 35 anni: “Sono rimasto in silenzio per un’ora circa, piangevo solamente non sapendo cosa dire”.
    Sul futuro
    Due anni dopo la morte di Simoncelli, Rossi accolse sotto la propria ala Franco Morbidelli, che aveva da poco perso suo padre. Ma da un grande dolore è nata anche una grande avventura: “Volevo solo aiutare Morbidelli e mio fratello Luca Marini. L’Academy – ha spiegato il Dottore – è nata così: all’inizio era solo per divertirsi. Poi abbiamo iniziato a raccogliere risultati incredibili e l’anno prossimo avremo quattro piloti in MotoGp”. Soddisfazioni anche nella vita personale di Valentino Rossi, che diventerà papà in primavera: “Se fosse stato un maschio, avrebbe subito pressioni affinché salisse in sella. Ma sarà una bambina e quindi potrà fare quello che desidera”. Il nove volte campione del mondo però vuole il fiocco azzurro: “Vediamo come andranno le cose, poi ci piacerebbe avere un maschio”.  LEGGI TUTTO

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    Raikkonen senza filtri: “In F1 contano solo soldi e politica”

    ROMA – Kimi Raikkonen si è espresso senza filtri riguardo alle dinamiche interne del Circus e alle sue logiche, giudicate da lui poco trasparenti: “Ci sono persone sconosciute – ha detto l’ex Ferrari a MotorSport.com – che decidono tutto nell’ombra. Tante cose in Formula 1 non hanno senso, lo sappiamo tutti ma nessuno dice nulla. Il denaro ha cambiato tutto. E dove c’è denaro c’è anche la politica. C’è molta ipocrisia nell’ambiente ed è bello starne fuori”.
    Raikkonen duro
    La situazione, secondo le parole di Raikkonen, non è recente, al contrario: “È così da molti anni, ma la gente se ne sta accorgendo solo ora”, ha detto l’ex pilota. Il campione del mondo 2007 però ci tiene a sottolineare un aspetto in particolare: “So di tante cose che sono successe, ma io non mi sono mai lasciato coinvolgere in queste manovre politiche. Non credo sia una cosa buona lasciarsi trasportare da queste cose, perché la gente vuole solo il potere”. Specie dopo il chiacchierato finale di stagione di Yas Marina, la fiducia dei tifosi nella Formula 1 sembra essere scesa e tante domande sono rimaste senza risposta. Sono chiare invece le parole di Raikkonen, sempre attento a evidenziare le criticità del Circus, il quale ha detto concludendo: “Tanti che sono in Formula 1 farebbero carriera anche nella vera politica”. LEGGI TUTTO

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    Raikkonen vende la Ferrari F12tdf, ma per averla servono 2 milioni di euro

    Nonostante conti in banca milionari, calciatori e piloti di Formula 1 sempre più spesso scelgono di vendere le proprie supercar affidandosi a siti internet o famose aziende. Rooney e Aguero hanno scelto di liberarsi delle loro Lamborghini, Kimi Raikkonen invece vuole far spazio nel garage dando via la sua Ferrari F12tdf. Il concessionario svizzero che l’ha pubblicizzata ha inserzionato l’automobile ad un prezzo folle.Guarda la galleryKimi Raikkonen mette in vendita la sua Ferrari F12 tdf per 2 milioni di euro
    Razzo rosso
    Il lussuoso modello “made in Maranello”, versione evoluta della F12 Berlinetta, è stato personalizzato per il campione di Formula 1 con un colore rosso identico a quello della Ferrari F2007, con cui ha vinto il titolo iridato nonché l’ultimo ad oggi per la Ferrari, una decalcomania del numero 7 sul tetto e i disegni del suo casco.
    Equipaggiata con motore 6.3 V12 aspirato da 780 CV, presenta un cambio automatico a 7 marce e può scattare da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi. La supercar del Cavallino può superare i 340 km/h, una velocità che si avvicina a quella raggiunta da Iceman nei circuiti durante la sua lunga carriera ventennale, giunta al termine proprio nel Mondiale 2021.
    Prezzo da capogiro
    La vettura, immortalata più volte dal pilota che ha pubblicato vari scatti sul proprio profilo Instagram, è comparsa recentemente sulla pagina social del concessionario svizzero CarStar. L’annuncio descrive minuziosamente l’automobile valutata ben 1,8 milioni di euro, un prezzo decisamente alto rispetto alle altre Ferrari F12tdf ma che ne rispecchia a pieno la particolarità e il prestigio del suo proprietario.
    Lewis Hamilton dice addio alla sua Pagani Zonda 760 LH LEGGI TUTTO

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    Kimi Raikkonen vende la sua Ferrari F12tdf: il prezzo è esagerato

    Sempre più personaggi famosi si affidano a siti online e famose aziende per vendere le proprie automobili. Non fanno eccezione i calciatori Rooney, Aguero, o i piloti di Formula 1 come Kimi Raikkonen. L’ex Alfa Romeo ha deciso di affidare la vendita della sua Ferrari F12tdf ad un concessionario svizzero, e il prezzo per comprarla non è proprio alla portata di tutte le tasche.Guarda la galleryFerrari F12tdf di Kimi Raikkonen in vendita a quasi 2 milioni di euro
    Potenza e design
    Il lussuoso modello “made in Maranello”, versione evoluta della F12 Berlinetta, è stato personalizzato per il campione di Formula 1 con un colore rosso identico a quello della Ferrari F2007, con cui ha vinto il titolo iridato nonché l’ultimo ad oggi per la Ferrari, una decalcomania del numero 7 sul tetto e i disegni del suo casco.
    Equipaggiata con motore 6.3 V12 aspirato da 780 CV, presenta un cambio automatico a 7 marce e può scattare da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi. La supercar del Cavallino può superare i 340 km/h, una velocità che si avvicina a quella raggiunta da Iceman nei circuiti durante la sua lunga carriera ventennale, giunta al termine proprio nel Mondiale 2021.
    La più costosa di tutte
    La vettura, immortalata più volte dal pilota che ha pubblicato vari scatti sul proprio profilo Instagram, è comparsa recentemente sulla pagina social del concessionario svizzero CarStar. L’annuncio descrive minuziosamente l’automobile valutata ben 1,8 milioni di euro, un prezzo decisamente alto rispetto alle altre Ferrari F12tdf ma che ne rispecchia a pieno la particolarità e il prestigio del suo proprietario.
    Lewis Hamilton vende la sua Pagani Zonda 760 LH (con appena 1.000 km) LEGGI TUTTO

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    Raikkonen duro: “In F1 contano soldi e politica, bello starne fuori”

    ROMA – La Formula 1 ogni weekend attrae a sé milioni di appassionati sparsi in tutto il globo. Come Toto Wolff, che ha accusato la FIA di aver pensato più allo show che allo sport nel GP di Abu Dhabi, anche Kimi Raikkonen critica il mondo del Circus e le sue logiche spesso poco trasparenti: “Ci sono persone sconosciute – ha detto l’ex Ferrari a “MotorSport.com” – che decidono tutto nell’ombra. Tante cose in Formula 1 non hanno senso, lo sappiamo tutti ma nessuno dice nulla. Il denaro ha cambiato tutto. E dove c’è denaro c’è anche la politica. C’è molta ipocrisia nell’ambiente ed è bello starne fuori”.
    Le parole di Raikkonen
    La situazione, secondo le parole di Raikkonen, non è recente, al contrario: “È così da molti anni, ma la gente se ne sta accorgendo solo ora”, ha detto l’ex pilota. Il campione del mondo 2007 però sottolinea: “So di tante cose che sono successe, ma io non mi sono mai lasciato coinvolgere in queste manovre politiche. Non credo sia una cosa buona lasciarsi trasportare da queste cose, perché la gente vuole solo il potere”. Raikkonen poi aggiunge: “Tanti che sono in Formula 1 farebbero carriera anche nella vera politica”. Un’affermazione decisa, questa del finlandese, che non ha mai risparmiato critiche al mondo delle quattro ruote. LEGGI TUTTO

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    F1, Giovinazzi: “Addio amaro, ma verso Zhou non c'è rancore”

    ROMA – “Se vieni tagliato fuori per causa tua lo devi accettare, ma per me non è stato così”. Le voci di un suo addio alla Formula 1 si rincorrevano già a partire da metà stagione, ma Antonio Giovinazzi è rimasto in Alfa Romeo senza fare scalpore. Anche quando il team elvetico ha poi ingaggiato al suo posto il cinese Guanyu Zhou. Il pilota pugliese, in un’intervista a MotorSport.com, racconta così la sua versione dei fatti: “I rumor non rappresentavano nuove notizie per me. In estate avevo capito però che la mia situazione si era fatta difficile. Poi alla vigilia del GP del Brasile mi ha chiamato Fred (Frederic Vasseur, team principal dell’Alfa Romeo, ndr). Da lì ho deciso di non alzare la voce e di essere professionale fino alla fine”, ha detto Giovinazzi, che sarà comunque terzo pilota della Ferrari nel Circus.
    Formula E in vista
    Non c’è però nessun rancore verso Zhou, il cui approdo in Formula 1 è stato accolto con scetticismo: “C’è stata amarezza per il sedile perso. Ma non posso dare la colpa a Zhou, che si è meritato la superlicenza. Ma resta il rammarico per aver lasciato dopo la mia miglior stagione”. Ora per Giovinazzi si apre un nuovo capitolo, questa volta con il team Dragon Penske. Il classe 1993 a breve partirà infatti per Diriyah, dove è in programma la prima tappa della Formula E 2022, fissata per il 28 gennaio. “Ho avuto poco tempo a disposizione per prepararmi alla nuova comperizione. Ho svolto tanto lavoro al simulatore, che mi ha aiutato a capire la nuova monoposto. Il passaggio non è stato facile e neanche il debutto lo sarà”. Giovinazzi però non si arrende e per lui rientrare nel Circus è ancora una strada percorribile: “Sento di aver lasciato qualcosa in sospeso, ci proverò fino all’ultimo”, ha concluso il pugliese. LEGGI TUTTO

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    F1, Giovinazzi: “Sono stato professionale, ma c'è amarezza”

    ROMA – “Se ti ritrovi fuori per tuoi demeriti lo devi accettare, ma per me non è stato così”. Il suo addio alla Formula 1 era nell’aria già prima che terminasse la stagione, tuttavia Antonio Giovinazzi ha continuato a lavorare a testa bassa in Alfa Romeo, che ha poi ingaggiato al suo posto il cinese Guanyu Zhou. Il pilota pugliese, in un’intervista a “MotorSport.com”, racconta così la sua versione dei fatti: “I rumor non rappresentavano nuove notizie per me. In estate avevo capito però che la mia situazione si era fatta difficile. Poi alla vigilia del GP del Brasile mi ha chiamato Fred (Frederic Vasseur, team principal dell’Alfa Romeo, ndr). Da lì ho deciso di non alzare la voce e di essere professionale fino alla fine”, ha detto Giovinazzi, che sarà comunque terzo pilota della Ferrari nel Circus.
    Nessun rancore
    Non c’è però nessun rancore verso Zhou, il cui approdo in Formula 1 è stato accolto con scetticismo: “C’è stata amarezza per il sedile perso. Ma non posso dare la colpa a Zhou, che si è meritato la superlicenza. Ma resta il rammarico per aver lasciato dopo la mia miglior stagione”. Ora per Giovinazzi si apre un nuovo capitolo, questa volta con il team Dragon Penske. Il classe 1993 a breve partirà infatti per Diriyah, dove è in programma la prima tappa della Formula E 2022, fissata per il 28 gennaio. “Ho avuto poco tempo a disposizione per prepararmi alla nuova comperizione. Ho svolto tanto lavoro al simulatore, che mi ha aiutato a capire la nuova monoposto. Il passaggio non è stato facile e neanche il debutto lo sarà”. La speranza di rientrare nel Circus però non muore mai: “Sento di aver lasciato qualcosa in sospeso, ci proverò fino all’ultimo”, ha concluso Giovinazzi. LEGGI TUTTO