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    F1, Wolff: “Hamilton vuole lealtà in pista”

    ROMA – “Siamo innamorati di questo sport perché è onesto, il cronometro non mente mai. Se il cronometro inizia a perdere di importanza, allora iniziano i dubbi”. Ha parlato così ai microfoni di “Auto, Motor und Sport” Toto Wolff, ancora risentito per l’epilogo della Formula 1 2021, quando ad Abu Dhabi Lewis Hamilton ha perso il suo ottavo titolo mondiale, andato poi al rivale Max Verstappen. “La grandezza di Lewis – ha spiegato il manager viennese – è stata più volte messa in discussione, ingiustamente. Anche a Yas Marina si è immediatamente congratulato con Max. Hamilton vuole solo che in pista si gareggi con lealtà”.
    Superare Abu Dhabi
    La ferita dunque è ancora aperta e forse neanche il rapporto ufficiale della FIA su Gran Premio di Abu Dhabi placherà la delusione di Wolff. “Ci vorrà molto tempo – ha sottolineato il team principal della Mercedes – per digerire tutto questo. Non credo che ci metteremo mai alle spalle quanto accaduto, penso soprattutto a Lewis come pilota. L’amarezza è ancora molto profonda”. A febbraio, quando il report della Federazione verrà pubblicato, Wolff e Hamilton si incontreranno. Nel frattempo, l’inglese sette volte campione del mondo aspetta in silenzio, tuttavia intorno a lui corrono sempre le voci su un suo possibile ritiro anticipato dalla Formula 1. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir sul 2021: “Non ho mai impensierito Quartararo, sono deluso”

    ROMA – Gli sforzi di Joa Mir per riconfermarsi non sono bastati. Alla fine, lo scettro di campione del mondo in MotoGp è finito nelle mani di Fabio Quartararo. Lo spagnolo della Suzuki ripercorre così la scorsa stagione, che lo ha visto piazzarsi terzo in campionato e sempre in top 10 nei sedici Gran Premi da lui disputati: “Sono successe cose che, accumulate, ci hanno impedito di lottare per il titolo – spiega il campione del mondo 2020 in un’intervista a “MotorSport.com” -. Parlare di questo però mi riesce difficile”. Non tutte le colpe sono quindi da addossare alla Suzuki: “Non sono scontento del team, solo che non sono soddisfatto del pacchetto che ci ha fornito. Non abbiamo impensierito mai Quartararo e per questo sono deluso”.
    Le parole di Mir
    Nelle prime quattro gare della scorsa stagione Joan Mir non è mai andato oltre il terzo posto, poi il ritiro a Le Mans e ancora un podio al Mugello. Troppo poco per essere un candidato forte alla vittoria finale. Lungo il 2021 lo spagnolo si è più volte lamentato dell’assetto della moto, in particolare su come le altre scuderie si fossero sviluppate di più durante l’inverno. Lamentele che hanno alimentato voci su un suo addio nel 2023 allo scadere del contratto con Suzuki. “Non ho provato le altre moto – afferma Mir – ma le sensazioni sono quelle. Vorrei avere la potenza della Ducati, l’agilità della Honda e il grip della Yamaha. Sono loro le favorite”. Nel paddock della prossima stagione, a fianco di Mir ci sarà ancora il connazionale Alex Rins, che nel 2021 ha messo in cascina solo 99 punti. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Sono deluso, non ho mai impensierito Quartararo”

    ROMA – È stato uno dei piloti più costanti della MotoGp 2021, ma Joan Mir non ha mai dato la zampata decisiva per difendere il titolo conquistato l’anno scorso, vinto infine da Fabio Quartararo. Lo spagnolo della Suzuki ripercorre la scorsa stagione, che lo ha visto piazzarsi terzo in campionato con sei podi conquistati: “Sono successe cose che, accumulate, ci hanno impedito di lottare per il titolo – spiega il campione del mondo 2020 in un’intervista a “MotorSport.com” -. Parlare di questo però mi riesce difficile”. Non tutte le colpe sono quindi da addossare alla Suzuki: “Non sono scontento del team, solo che non sono soddisfatto del pacchetto che ci ha fornito. Non abbiamo impensierito mai Quartararo e per questo sono deluso”.
    Le favorite per Mir
    Nelle prime quattro gare della scorsa stagione Joan Mir non è mai andato oltre il terzo posto, poi il ritiro a Le Mans e ancora un podio al Mugello. Troppo poco per essere un candidato forte alla vittoria finale. Lungo il 2021 lo spagnolo si è più volte lamentato dell’assetto della moto, in particolare su come le altre scuderie si fossero sviluppate di più durante l’inverno. Un atteggiamento che in molti hanno letto come una volontà di lasciare la Suzuki allo scadere del suo contratto, nel 2023. “Non ho provato le altre moto – dice Mir – ma le sensazioni sono quelle. Vorrei avere la potenza della Ducati, l’agilità della Honda e il grip della Yamaha. Sono loro le squadre da battere”. Nel 2022 Mir farà ancora coppia con il connazionale Alex Rins, l’anno scorso solo tredicesimo con 99 punti conquistati. LEGGI TUTTO

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    Danilo Petrucci: “Dakar? Una delle esperienze più forti della mia vita”

    ROMA – Danilo Petrucci torna felice e realizzato dalla Dakar 2022, la sua prima esperienza dopo aver salutato la MotoGp. Il pilota italiano, che ha partecipato alla corsa nel deserto dell’Arabia Saudita, si è detto davvero soddisfatto dell’esperienza fatta. “E’ stata una gara dura, ma soprattutto è difficile da raccontare in poche parole – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. E’ stata sicuramente una delle esperienze più forti della mia vita, non mi era mai successo di dovermi alzare per due settimane alle due di notte e salire in moto alle quattro di mattina, con il buio e tornare dopo dodici ore”.
    Le parole di Petrucci
    “Me ne sono successe di tutti i colori, ma ce l’ho fatta anche a vincere – ha aggiunto Petrucci -. Ho fatto il mio primo record della vita, adesso posso andare in pensione sereno”. Poi conclude: “Non mi aspettavo che tutto il mondo seguisse la Dakar, ciò che mi ha stupito è che la gente mi chiedeva di fare le dirette. Con alcuni piloti ci siamo sentiti tutti i giorni. E’ stato molto figo”. LEGGI TUTTO

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    Petrucci dopo la Dakar: “Posso andare in pensione sereno”

    ROMA – “E’ stata una gara dura, ma soprattutto è difficile da raccontare in poche parole. E’ stata sicuramente una delle esperienze più forti della mia vita, non mi era mai successo di dovermi alzare per due settimane alle due di notte e salire in moto alle quattro di mattina, con il buio e tornare dopo dodici ore”. Danilo Petrucci torna felice e realizzato dalla Dakar 2022, la sua prima esperienza dopo aver salutato la MotoGp. Il pilota italiano, che ha partecipato alla corsa nel deserto dell’Arabia Saudita, si è detto davvero soddisfatto dell’esperienza fatta.
    Una nuova esperienza
    “Me ne sono successe di tutti i colori, ma ce l’ho fatta anche a vincere – ha aggiunto Petrucci ai microfoni di Sky Sport -. Ho fatto il mio primo record della vita, adesso posso andare in pensione sereno”. Poi conclude: “Non mi aspettavo che tutto il mondo seguisse la Dakar, ciò che mi ha stupito è che la gente mi chiedeva di fare le dirette. Con alcuni piloti ci siamo sentiti tutti i giorni. E’ stato molto figo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Brown: “Abu Dhabi? La FIA non è corrotta, decisione giusta”

    ROMA – Mentre una dopo l’altra le scuderie annunciano le date di presentazione per le nuove monoposto, il Gran Premio di Abu Dhabi torna sotto i riflettori. È passato circa un mese dalla tappa finale della Formula 1 scorsa, ma le scelte fatte dal Direttore di gara, Michael Masi, continuano a essere oggetto di discussione. Sulla vittoria all’ultimo giro di Max Verstappen e sulla conseguente sconfitta di Lewis Hamilton si è esposto anche il CEO della McLaren, Zak Brown, che a RACER.com afferma: “Probabilmente era possibile prendere decisioni diverse, ma prima voglio vedere il report della Federazione. Non penso però ci sia stata malizia da parte loro, quindi non credo che la FIA sia corrotta”.
    Hamilton in forse
    Il report ufficiale sulla gara di Yas Marina arriverà entro il 3 febbraio, con la FIA che spera di far chiarezza su uno dei finali di stagione più controversi della storia della Formula 1. “Penso che la Federazione debba spiegare tutto bene nel rapporto – ha commentato Brown – ma non sono d’accordo con chi ritiene che lo sport sia venuto meno”. Dalla tappa negli Emirati Arabi, però, Lewis Hamilton – di solito molto attivo sui social – ha silenziato ogni comunicazione con il mondo esterno. I rumor che lo vedrebbero ritirarsi dopo la delusione mondiale crescono e il patron della McLaren avverte: “Non conosco bene Lewis, ma non dobbiamo sottovalutare la sua frustrazione. Penso che tornerà, ma non è da dare per scontato”. LEGGI TUTTO

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    F1, Brown: “Ad Abu Dhabi decisione giusta, la FIA non è corrotta”

    ROMA – Il Gran Premio di Abu Dhabi torna a far parlare di sé. È passato circa un mese dalla tappa finale della Formula 1 scorsa, ma le scelte fatte dal Direttore di gara, Michael Masi, continuano a essere oggetto di discussione. Sulla vittoria all’ultimo giro di Max Verstappen e sulla conseguente sconfitta di Lewis Hamilton si è esposto anche il CEO della McLaren, Zak Brown, che a RACER.com afferma: “Probabilmente era possibile prendere decisioni diverse, ma prima voglio vedere il report della Federazione. Non penso però ci sia stata malizia da parte loro, quindi non credo che la FIA sia corrotta”.
    Dubbio Hamilton
    Il report ufficiale sulla gara di Yas Marina arriverà entro il 3 febbraio, con la FIA che spera di far chiarezza su uno dei finali di stagione più controversi della storia della Formula 1. “Penso che la Federazione debba spiegare tutto bene nel rapporto – ha commentato Brown – ma non sono d’accordo con chi ritiene che lo sport sia venuto meno”. Fatto sta che dalla gara negli Emirati Arabi Lewis Hamilton ha chiuso ogni comunicazione sui propri canali social, con le voci sul suo ritiro che si fanno insistenti. A tal proposito, il patron della McLaren ha detto: “Non conosco bene Lewis, ma non dobbiamo sottovalutare la sua frustrazione. Penso che tornerà, ma non è da dare per scontato”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Gardner cade in allenamento: operato per frattura al polso

    ROMA – Disavventura in motocross per Remy Gardner. Il pilota australiano, fresco campione in Moto2, che esordirà in MotoGp con la Tech 3 KTM Factory Racing, ha rimediato sabato scorso la frattura al polso destro. È la stessa scuderia a dare notizia dell’incidente, con Gardner che si è già sottoposto all’operazione eseguita dal dottor Xavier Mir. È stato necessario applicare due viti sul polso del 23enne, che – scrive il team – “inizierà il suo percorso riabilitativo venerdì”.
    Rush direzione Sepang
    La KTM sui propri canali ufficiali, però, non fa stime. La riabilitazione di Gardner, già vittima di gravi infortuni nel 2018, potrebbe infatti risentire di tante variabili in campo, tra cui l’esigenza di svolgere una preparazione adeguata per la prossima stagione. Il countdown per i test di Sepang, in programma il prossimo 5 febbraio, è dunque partito, con l’australiano che vorrebbe iniziare la sua prima annata in classe regina al top della condizione fisica. D’altro canto, anche lo stesso pilota su Instagram afferma che si tratterebbe di una “piccola frattura”. “L’operazione è andata bene. Vediamo ora come va in questi giorni”, ha concluso Gardner. LEGGI TUTTO