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    MotoGp, Rins e Martin ad Almeria: allenamento su moto di serie

    ROMA – Le vacanze sono passate e inizia il countdown per la MotoGp 2022. Molti piloti, archiviate le festività natalizie, sono già tornati in pista. C’è chi lo fa da solo e chi preferisce allenarsi con gli amici, meglio se anche loro sono piloti preparati e competitivi. Così, Alex Rins e Jorge Martin, insieme ai campioni in Moto3, Pedro Acosta e Albert Arenas, si sono ritrovati sul circuito di Almeria per iniziare gli allenamenti con delle moto di serie: Suzuki GSX-R1000R per Rins, Ducati Panigale V4S per Martin, Yamaha R1 per Acosta e un’altra Ducati per Arenas.
    Si punta a Sepang
    Tutt’e quattro i piloti hanno percorso i 4.2 chilometri della pista situata presso la città di Tabernas. Circondati dall’omonimo deserto e dalle piantagioni di olive autoctone, gli spagnoli hanno approfittato del clima mite per una giornata all’insegna del lavoro e del divertimento. Tutto documentato sui loro canali social, il lavoro svolto da Rins, Martin, Acosta e Arenas ha come obiettivo quello di arrivare al meglio in vista dei test di Sepang, in Malesia. La data da cerchiare in rosso sul calendario è il 5 febbraio con i debuttanti Raul Fernandez, Remy Gardner, Fabio Di Giannantonio, Marco Bezzecchi e Darryn Binder attesi prima allo shakedown, in programma il 31 gennaio. L’ultimo appuntamento di preparazione in vista del 2022 sarà invece a Mandalika, in Indonesia, dall’11 al 13 febbraio. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pol Espargaro: “Ora capisco perché Marquez è così veloce”

    ROMA – “Avevo sempre corso con Marc, ma essere a parità di condizioni, nello stesso team, mi ha dato una prospettiva più reale di quella che potevo avere prima”. Pol Espargaro ha elogiato ancora una volta il compagno di squadra Marc Marquez, reduce da una stagione difficile ma autore anche di ottime prestazioni in uno degli anni più difficili della sua carriera. L’ex KTM, passato in Honda nel 2021, ha raccontato il suo primo anno nel box assieme al pluricampione del mondo, che dopo il ritorno della diplopia sta provando a rientrare nella miglior forma possibile in questo 2022 in MotoGp.
    Le parole di Espargaro
    “Ci sono circostanze in cui mi sono sorpreso di quanto potesse arrivare ad essere veloce e altre in cui mi aspettavo che fosse più rapido – ha aggiunto Espargaro -. Per esempio, in condizioni di temperatura molto elevata, con poco grip, pensavo che Marc avesse bisogno di appoggiarsi molto al posteriore, come me, per andare veloce. Ma mi sono reso conto che era il contrario. Ha bisogno di poco grip per andare veloce, e questo è molto difficile”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Rins e Martin si allenano sul circuito di Almeria

    ROMA – Manca davvero poco e poi scatterà la pre-season della MotoGp 2022. Molti piloti, messe da parte le festività natalizie, sono già tornati ad allenarsi. C’è chi lo fa da solo e chi preferisce rimettersi in pista con gli amici, meglio se anche loro sono piloti preparati e competitivi. Così, Alex Rins e Jorge Martin, insieme ai campioni in Moto3, Pedro Acosta e Albert Arenas, si sono ritrovati sul circuito di Almeria per cominciare gli allenamenti su delle moto di serie: Suzuki GSX-R1000R per Rins, Ducati Panigale V4S per Martin, Yamaha R1 per Acosta e un’altra Ducati per Arenas.
    Sepang nel mirino
    Tutt’e quattro i piloti hanno percorso i 4.2 chilometri della pista situata presso la città di Tabernas. Circondati dall’omonimo deserto e dalle piantagioni di olive autoctone, gli spagnoli hanno approfittato del clima mite per una giornata all’insegna del lavoro e del divertimento. Tutto documentato sui loro canali social, il lavoro svolto da Rins, Martin, Acosta e Arenas ha come obiettivo quello di arrivare al meglio in vista dei test di Sepang, in Malesia. L’appuntamento è dal 5 al 6 febbraio e verrà preceduto dall’atteso shakedown dei debuttanti Raul Fernandez, Remy Gardner, Fabio Di Giannantonio, Marco Bezzecchi e Darryn Binder. Mentre l’ultima tappa della pre-season sarà sul tracciato indonesiano di Mandalika dall’11 al 13 febbraio. LEGGI TUTTO

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    SBK, Bautista: “Guidare la Panigale è come tornare a casa”

    ROMA – Il ritorno in Ducati di Alvaro Bautista sarà uno dei temi della WorldSBK 2022. Il castigliano, archiviato il biennio in Honda, torna così a correre con la Panigale V4R. “Oggi – ha detto il 37enne a “Speedweek” – è il mio primo giorno di lavoro dopo le vacanze. Prima dei testi avevo un po’ paura, perché ho guidato per due anni una moto diversa e non sapevo cosa aspettarmi”. I timori iniziali però si sono trasformati in sicurezza e ora Bautista si sente fiducioso: “La sensazione è la stessa di allora. La prima impressione è stata più che eccellente: era come tornare a casa”, ha detto.
    Secondo solo a Rea
    In sella alla Honda nel 2020 e nel 2021, Bautista non ha raccolto quanto sperato: solo nono e decimo nella classifica finale. Ecco perché c’è curiosità nel vederlo di nuovo all’opera con la scuderia di Borgo Panigale, con la quale ha sfiorato il titolo mondiale nel 2019, arrendendosi solo a Jonathan Rea. “Non ho notato grandi differenze – ha detto lo spagnolo, campione del mondo in 125 nel 2006. Ma la moto sembra più equilibrata. È più facile da guidare e non ha più punti deboli. Hanno lavorato bene sulla base di due anni fa”, ha concluso Bautista, che Alex Lowes inserisce fra i pretendenti al prossimo titolo mondiale. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff torna su Abu Dhabi: “Lo spettacolo ha avuto la precedenza sullo sport”

    ROMA – Toto Wolff è tornato sul Gran Premio di Abu Dhabi, che ha assegnato a Max Verstappen il titolo 2021 di Formula 1 a scapito di Lewis Hamilton, trascinandosi però dietro numerose polemiche per alcune decisioni della direzione di gara. “Tutti hanno visto cosa è successo, come lo spettacolo ha avuto la precedenza sullo sport. Questa delusione e frustrazione corrono nel profondo di tutti noi”. A un mese dalla gara di Yas Marina, però, il team principal di Mercedes cerca di voltare pagina. “Il venerdì dopo Abu Dhabi, invece, eravamo con i piloti in entrambi gli stabilimenti in Inghilterra per festeggiare il nostro campionato costruttori e per salutare Valtteri Bottas – le sue parole ai microfoni di “Allgemeine Zeitung” -. Almeno siamo stati in grado di celebrare il nostro reciproco successo con tutti i nostri compagni di squadra, è stato molto bello. Sfortunatamente, questo non cambia nulla degli eventi di Abu Dhabi, ma li stiamo convertendo in ulteriore slancio per la prossima stagione”.Guarda la galleryF1, Max Verstappen si gode il suo jet privato da 13 milioni di euro!
    Le parole di wolff
    “I trofei sono pericolosi,sono reliquie del passato, non contano più nel qui e ora. Non si dovrebbe mai riposare sui successi passati – ha aggiunto Wolff -. Personalmente ho solo due cimeli. Uno è il casco con il design Lauda che Lewis Hamilton mi ha regalato dopo la sua vittoria a Monaco poco dopo la morte di Niki nel 2019. L’altro è il trofeo della Coppa del Mondo costruttori. Su di esso si possono vedere tutti i loghi dei passati campioni del mondo e c’è ancora spazio per i futuri campioni del mondo.Metto sempre questo trofeo, questa grande coppa d’argento, con il lato davanti su cui si vede lo stemma bianco, dove non è ancora chiaro chi sarà il prossimo”. LEGGI TUTTO

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    F1, Raikkonen: “Correre non è mai stata la mia priorità”

    ROMA – Ora che la sua carriera in Formula 1 è finita, Kimi Raikkonen può commentare senza filtri verso competizione che lo ha accolto nel 2001, quando aveva 21 anni. “Solo il tempo – ha detto ‘Iceman’ parlando al quotidiano tedesco Bild – potrà dire quanto mi mancherà correre. La Formula 1 non è mai stata tutta la mia vita: ci sono sempre state cose più importanti per me”. Raikkonen, che quest’anno ha corso i suoi ultimi Gran Premi a bordo dell’Alfa Romeo, vuole ora aprire un altro capitolo, lontano dai box: “So solo che guidare era l’unica cosa che mi piaceva, ma non so se metterò ancora piede nel paddock”, ha detto.
    Ora solo relax
    La sua uscita di scena però non è stata degna della sua carriera. Un incidente nella tappa finale di Abu Dhabi gli ha infatti negato l’ultima bandiera a scacchi. Raikkonen, campione del mondo nel 2007, torna così alle ragioni che lo hanno spinto al ritiro: “Non è che abbia smesso perché non avessi più le forse – ha detto – ma perché ho cose migliori da fare rispetto a prendere voli e stare in hotel”. Il finlandese ora vuole solo immergersi nel meritato relax: “Per ora non ho piani per il mio futuro e non voglio progettare nulla. Voglio delle vacanze vere, non come quelle in Formula 1, dove dovevi comunque allenarti per due settimane e mezzo e pensare al ritorno nell’ordinaria follia”. Già critico nei riguardi della Formula 1 più volte, Kimi Raikkonen, pilota stimato fra gli addetti ai lavori, rivela così un aspetto meno luccicante del Circus, a volte insofferente verso i propri piloti e le loro esigenze. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Ad Abu Dhabi lo spettacolo ha avuto la precedenza sullo sport”

    ROMA – “Tutti hanno visto cosa è successo, come lo spettacolo ha avuto la precedenza sullo sport. Questa delusione e frustrazione corrono nel profondo di tutti noi”. Toto Wolff è tornato sul Gran Premio di Abu Dhabi, che ha assegnato a Max Verstappen il titolo 2021 di Formula 1 a scapito di Lewis Hamilton, trascinandosi però dietro numerose polemiche per alcune decisioni della direzione di gara. A un mese dalla gara di Yas Marina, però, il team principal di Mercedes cerca di voltare pagina. “Il venerdì dopo Abu Dhabi, invece, eravamo con i piloti in entrambi gli stabilimenti in Inghilterra per festeggiare il nostro campionato costruttori e per salutare Valtteri Bottas – le sue parole ai microfoni di “Allgemeine Zeitung” -. Almeno siamo stati in grado di celebrare il nostro reciproco successo con tutti i nostri compagni di squadra, è stato molto bello. Sfortunatamente, questo non cambia nulla degli eventi di Abu Dhabi, ma li stiamo convertendo in ulteriore slancio per la prossima stagione”.Guarda la galleryF1, ecco il jet privato di Max Verstappen: il costo è da capogiro!
    I cimeli di Wolff
    “I trofei sono pericolosi,sono reliquie del passato, non contano più nel qui e ora. Non si dovrebbe mai riposare sui successi passati – ha aggiunto Wolff -. Personalmente ho solo due cimeli. Uno è il casco con il design Lauda che Lewis Hamilton mi ha regalato dopo la sua vittoria a Monaco poco dopo la morte di Niki nel 2019. L’altro è il trofeo della Coppa del Mondo costruttori. Su di esso si possono vedere tutti i loghi dei passati campioni del mondo e c’è ancora spazio per i futuri campioni del mondo.Metto sempre questo trofeo, questa grande coppa d’argento, con il lato davanti su cui si vede lo stemma bianco, dove non è ancora chiaro chi sarà il prossimo”. LEGGI TUTTO

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    Dakar 2022, Audi doppietta da urlo

    Erano già soddisfatti due giorni fa, al giro di boa della loro prima Dakar, i vertici di Audi: se le proporzioni sono quelle giuste, dopo ieri, salteranno dalla gioia. Alla terza tappa la prima vittoria, all’ottava la prima doppietta, realizzata con un rookie (su auto) come Mattias Ekström, che tiene ancora vivo il sogno di entrare nella Top 10 al debutto con il prototipo elettrico Audi RS Q e-tron.
    Dakar 2022, la scossa Audi accende il deserto
    Con lui su podio Monsieur Dakar, Stephane Peterhansel, arrivato a 49” dal compagno. Insomma, un altro passo nella storia completato dal quarto posto di Sainz con la terza Audi a trazione elettrica nei primi quattro classificati. Anche questo un record. In mezzo, solo il “guastafeste” Loeb con la sua BRX Hunter che continua a provare a dare noia al leader, il principe qatariota Al Attiyah, ieri 11° ma tranquillo (con quasi 38’ di vantaggio si può) sul suo Toyota Hilux.
    Il senso delle parole di Oliver Hoffmann (una discreta somiglianza con Russell Crowe), membro del board per lo sviluppo tecnico di Audi AG, rilasciate in un’intervista a Riyad solo sabato davano comunque la dimensione di quello che Audi ha fatto e sta facendo. Figuriamoci dopo il risultato di ieri e il podio di domenica di Ekstrom. “Quello che il nostro team ha dimostrato sino a oggi mi ha impressionato. Audi RS Q e-tron è stata sviluppata in tempi record. Nonostante ciò siamo già competitivi. Piloti, navigatori, meccanici, tutti i collaboratori attivi sul progetto Dakar hanno fatto un grande lavoro. L’innovazione tecnologica che abbiamo introdotto al rally raid più diffi – cile al mondo soddisfa pienamente le nostre aspettative”.
    Ad essere su una nuvola è proprio lui, il rookie delle auto, Mattias. Doveva essere il terzo anello, quello debole (si fa per dire), del Dream Team messo in piedi da Audi per la Dakar con Peterhansel e Sainz e invece sta mettendo in riga tutti. Anni 43, due titoli vinti nel DTM e un mondiale nel rally cross, in due giorni alla Dakar ha piazzato un secondo e un primo posto da sballo: “Davvero un fantastico feeling – ha raccontato a fine gara -. Quando mi chiamarono per partecipare al progetto, non mi sarei mai aspettato di poter vivere emozioni del genere, mi sembra un sogno, fatico a crederci. Anche perchè all’arrivo ero un po’ seccato per come avevo guidato male nella parte finale sulle dune. Ma il mio navigatore (Emil Bergqvist; ndr) mi ha sostenuto, dicendo che non è il caso di arrendersi ma di continuare a lottare. Mi sono reso conto di aver vinto solo quando me l’hanno detto i meccanici. Devo ringraziare molto Emil. Ha fatto una grande navigazione e mi ha aiutato a guidare veloce, oltre a sostenermi dal punto di vista psicologico. È stata una giornata lunga, dura fisicamente, soprattutto sulle dune. Vedo gli occhi dei ragazzi del team che dormono sempre meno per la fatica e lo stress e sono contento anche per loro”. Al prossimo record. LEGGI TUTTO