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    F1, Leclerc: “Usciamo più forti da Sochi”

    ISTANBUL – Charles Leclerc ha parlato alla vigilia del Gran Premio di Turchia, sedicesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il monegasco della Ferrari, dopo la penalizzazione a Sochi per il cambio motore, tornerà a giocarsi la gara ad armi pari: “Ho sempre avuto voglia di vincere, dal 2020 in poi è una voglia che sta crescendo sempre di più perché non stiamo lottando per la vittoria – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. Sono sempre molto motivato, anche se la domenica di Sochi è stata difficile. Nonostante la bellissima gara, non abbiamo ottenuto il risultato che meritavamo. E’ stato un colpo duro, ma abbiamo parlato e lavorato. Ne usciamo più forti e spero che questo possa essere un weekend positivo”. 
    Le differenze con il 2020
    “L’anno scorso è stato molto strano come weekend, perché siamo arrivati qui nelle FP1 e il grip era bassissimo – ha aggiunto Leclerc -. Quest’anno dovrebbe essere migliorato perché hanno pulito la pista, anche se guardandola sembra non sia cambiato molto. Se il feeling è uguale al 2020, potremo compiere un buon weekend, altrimenti speriamo di avere comunque buone sensazioni. Fortuna? Non voglio contare su questo, dobbiamo massimizzare i risultati”. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc: “La voglia di vincere cresce sempre di più”

    ISTANBUL – “Ho sempre avuto voglia di vincere, dal 2020 in poi è una voglia che sta crescendo sempre di più perché non stiamo lottando per la vittoria. Sono sempre molto motivato, anche se la domenica di Sochi è stata difficile. Nonostante la bellissima gara, non abbiamo ottenuto il risultato che meritavamo. E’ stato un colpo duro, ma abbiamo parlato e lavorato. Ne usciamo più forti e spero che questo possa essere un weekend positivo”. Queste le parole di Charles Leclerc, ai microfoni di Sky Sport, alla vigilia del Gran Premio di Turchia, sedicesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il monegasco della Ferrari, dopo la penalizzazione a Sochi per il cambio motore, tornerà a giocarsi la gara ad armi pari.
    Le differenze con il 2020
    “L’anno scorso è stato molto strano come weekend, perché siamo arrivati qui nelle FP1 e il grip era bassissimo – ha aggiunto Leclerc -. Quest’anno dovrebbe essere migliorato perché hanno pulito la pista, anche se guardandola sembra non sia cambiato molto. Se il feeling è uguale al 2020, potremo compiere un buon weekend, altrimenti speriamo di avere comunque buone sensazioni. Fortuna? Non voglio contare su questo, dobbiamo massimizzare i risultati”. LEGGI TUTTO

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    F1, Sainz parte ultimo a Istanbul: “Di solito riesco a rimontare”

    ISTANBUL – Carlos Sainz ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Turchia,valevole per la sedicesima tappa del Mondiale 2021 di Formula 1. Il pilota spagnolo, che in questo weekend monterà la quarta power unit, partirà dal fondo della griglia nella gara di domenica a Istanbul: “Partire dal fondo della griglia? Non è una brutta situazione, sai che avrai una power unit nuova che ti porterà uno sviluppo ulteriore e alte prestazioni, pur pagando il prezzo di scattare per ultimo – ha detto -. Riesco quasi sempre a rimontare abbastanza bene come si è visto negli ultimi anni. Mi devo concentrare sulla preparazione della gara e sull’assetto. Mi piace affrontare un weekend diverso dal punto di vista dell’approccio: non avrò nulla da perdere. Posso solo migliorare partendo dall’ultima posizione”.
    Sulle ultime gare del 2021
    “E’ importante la seconda parte della stagione e soprattutto è fondamentale che io sia riuscito a fare buoni risultati ultimamente – ha aggiunto Sainz -. Le prime tre gare in questa seconda metà dell’anno sono state buone, ma nulla di speciale. Mi aspettavo di fare un passo ulteriore e il podio in Russia conferma le buone indicazioni della macchina. Mi sto abituando sempre di più. La gara di Sochi mi carica per affrontare la parte finale della stagione”. LEGGI TUTTO

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    F1, Sainz: “Partire dal fondo? Riesco quasi sempre a rimontare”

    ISTANBUL – “Partire dal fondo della griglia? Non è una brutta situazione, sai che avrai una power unit nuova che ti porterà uno sviluppo ulteriore e alte prestazioni, pur pagando il prezzo di scattare per ultimo. Riesco quasi sempre a rimontare abbastanza bene come si è visto negli ultimi anni”. Queste le parole di Carlos Sainz in conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Turchia, sedicesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il pilota spagnolo, che in questo weekend monterà la quarta power unit, partirà dal fondo della griglia nella gara di domenica a Istanbul: “Mi devo concentrare sulla preparazione della gara e sull’assetto – ha detto -. Mi piace affrontare un weekend diverso dal punto di vista dell’approccio: non avrò nulla da perdere. Posso solo migliorare partendo dall’ultima posizione”.
    Sul finale di stagione
    “E’ importante la seconda parte della stagione e soprattutto è fondamentale che io sia riuscito a fare buoni risultati ultimamente – ha aggiunto Sainz -. Le prime tre gare in questa seconda metà dell’anno sono state buone, ma nulla di speciale. Mi aspettavo di fare un passo ulteriore e il podio in Russia conferma le buone indicazioni della macchina. Mi sto abituando sempre di più. La gara di Sochi mi carica per affrontare la parte finale della stagione”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton sul quarto motore: “Non penso ci sarà un cambio”

    ISTANBUL – Lewis Hamilton ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Turchia, valevole per la sedicesima tappa del Mondiale 2021 Formula 1. Il pilota britannico si è detto ottimista in vista della gara di Istanbul, evidenziando le differenze con il weekend dell’anno passato: “Il Gp di Turchia 2020? Penso che abbiamo capito i problemi che abbiamo avuto quel fine settimana e abbiamo risolto alcuni di questi in gara, quindi ci arriviamo più preparati. La pista credo sia potenzialmente cambiata un po’, quindi potremmo trovarci di fronte a sfide leggermente diverse questo weekend”. 
    Sulla quarta power unit
    “Il successo dello scorso anno è stato ovviamente un momento incredibile dopo una gara difficile. È stato sicuramente un weekend impegnativo, davvero complicato per noi come squadra. Poi però non abbiamo commesso veri errori all’interno della gara”. Poi, sull’ipotesi di una quarta power unit: “Al momento, abbiamo ancora la seconda e la terza power unit. Quindi non immagino che ora possa esserci un cambio, ma la situazione potrebbe cambiare”. LEGGI TUTTO

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    Renault, De Meo: “Elettrificazione è l'inizio di una nuova era”

    Non si smentisce mai. Istrionico, disponibile, vulcanico, mai banale, assolutamente diretto. Luca de Meo, il bocconiano milanese di orgogliose origini pugliesi che governa con il sorriso il volto scoperto della luna francese dell’auto, quello di Renault, si può definire lo specialista dei grandi rilanci. Richiamato a gran voce sul luogo dell’esordio, porta in dote il suo tocco magico, visto che ha partecipato ai trionfi di Toyota Yaris, Lancia Yspilon e soprattutto Fiat 500, quando venne nominato a capo della squadra marketing del Lingotto dal compianto Sergio Marchionne, prima di accettare la corte del gruppo Volkswagen dove ha posto le basi del definitivo decollo dell’Audi e poi della rinascita di Seat, prima della “genialata” Cupra. A Renault non poteva dire di no, nonostante la situazione difficile in cui si trovava il costruttore della Losanga dopo la fuga di Carlos Ghosn, il difficile rapporto con i giapponesi di Nissan e i fragili equilibri con il Governo francese che aveva appena restituito al mittente l’ipotesi di accordo con FCA.
    Così, a poco più di un anno di lavoro – ha preso il potere l’1 luglio del 2020 – con l’annuncio di un piano ambizioso come il Renaulution a metà gennaio, eccolo lì, pronto a mettere in atto le sue mosse. Lo abbiamo incontrato al Salone di Monaco, davanti alla prima pietra del suo nuovo edificio, rigorosamente sostenibile: la Renaul Mégane E-TECH Electric. “Per noi è l’inizio di una nuova èra basata su un tema complesso come quello dell’elettrificazione e dopo un periodo molto difficile. Abbiamo studiato e capito esattamente dove siamo rispetto alle scelte dei nostri competitor. Non mi va di fare classifiche, noi non spariamo cifre, ma vi posso dire che siamo molto avanti, perchè i soldi possono comprare molte cose, non l’esperienza. E Renault ne ha accumulata tanta in questi 10 anni”.
    Ma come fate a competere con una concorrenza che sembra scatenata?«Anche se non abbiamo le risorse per sparare 46 nuovi modelli (per caso si riferiva al Gruppo Volkswagen? ndr), riteniamo di disporre di tutto l’ecosistema necessario per essere competitivi in questa rivoluzione. Non si può valutare la bontà dei numeri e dei volumi dalle macchine che si lanciano. Perché se poi non creano valore… Piuttosto, possiamo contare sulla partnership con NIssan e godiamo di un grande vantaggio su scala usando lo stesso modulo di batteria e la stessa piattaforma, la CMF-EV, molto flessibile, sulla quale riusciremo a costruire modelli più piccoli come nuova Renault 5 e anche più grandi, tipo Suv di segmento C e D, tipo Nissan Ariya”.
    Intanto, la prima pietra della Renaulution, l’avete messa.”Semplicemente, la Mégane elettrica è una nuova partenza, stiamo uscendo dalla rianimazione, ma è una vettura che parla al cuore del mercato europeo, è nativa digitale, dotata di 26 sistemi di ausilio alla guida, ha l’autonomia giusta – 300 o 480 km, ndr – si ricarica in 30 minuti e grazie alla grande collaborazione con Google siamo riusciti anche a tenere conto dell’aspetto più importante, la connettività, evitando la discontinuità tra smartphone e macchina. Sì, penso che nuova Mégane possa diventare una prima auto. E lo dico senza problemi: con questo prodotto siamo sicuri di offrire la migliore tecnologia sul mercato in rapporto al prezzo e vogliamo giocare nella major league del segmento elettrico per dimostrare che queste vetture sanno essere emozionanti e divertenti”.
    Ma secondo il vostro business plan quando comincerete a fare profitti all’altezza delle vetture con motori termici?”Per l’investimento che abbiamo fatto sull’elettrificazione serviranno più di 10 anni, ma già oggi su una Zoe elettrica guadagnamo più che su una Clio normale. Diciamo che le curve di rendimento si dovrebbero incrociare intorno al 2025-26, anche perché entro quel periodo prevediamo che le vetture con motori a combustione vedranno raddoppiare i prezzi”.
    Il futuro sarà solo elettrico?”No. Non a caso abbiamo convinto il Governo francese di sostenere in ambito Unione Europea la necessità di mantenere la tecnologia ibrida e l’uso dei carburanti alternativi oltre il 2035″.
    Com’è nato il lancio della nuova Renault 5 ora solo Prototype?”È stato frutto del caso. Dopo pochi giorni che ero in Renault, avevo già bocciato metà dei progetti di design. Poi, passando per i corridoi vidi un modello messo da parte in una teca di vetro. Era una Renault 5, da tutti valutata retrò. La presi e dissi “dovete fare questa elettrica….” e siamo finiti su tutti i giornali. Non ho reinventato nulla, ma guardarsi dietro non significa essere a corto di idee perchè la gente ha buona memoria. E ora, visto che funziona, pensiamo di fare la stessa operazione con la Renault 4″.
    Lei crede ancora nella funzione dei Saloni?”Rispondo così: quando abbiamo deciso di andare a Monaco perdevamo 8 miliardi di euro. Spero che le altre Case facciano lo stesso l’anno prossimo a Parigi. Quella dell’automobile è una bella industria perché ha sempre saputo condividere ricchezza, ora forse è troppo business e meno show, ma i ragazzi si fanno ancora le foto con le Lambo”.
    Dacia, Mobilze, Alpine sono gli altri pilastri della strategia del Gruppo: a che punto sono?”L’offerta adesso è completa. Dacia si concentra sulle soluzioni più accessibili. E più Dacia vendo più ci guadagno, sarà l’assicurazione sulla nostra profittabilità, con i motori termici finchè si potrà, anche bifuel, poi dal 2023 l’ibrido. Ma c’è anche la Spring elettrica. Con Mobilize offriamo mobilità a pacchetti flessibili, come Sky, per rendere la mobilità più efficiente. Alpine si è posizionata più in alto grazie all’effetto F.1 che funziona, regala sempre più emozioni e questo ci spinge a riflettere su altre situazione come Le Mans, dove aspettiamo di conoscere l’evoluzione dei regolamenti prima di decidere e sul Mondiale Rally elettrico”.
    Quanto peserà l’emergenza figlia della crisi dei chip?”Su di noi tanto, perchè eravamo riusciti a scendere a -2,8 miliardi nel primo semestre, un salto enorme rispetto agli 8 miliardi a cui accennavo prima. E ora è dura. All’automotive è successo di tutto, manca solo l’invasione delle cavallette. Scherzi a parte, è un problema serio che non si risolverà prima del 2022, almeno completamente. È una situazione complessa perché complessa è la catena di lavoro che li produce. Catena che passa da un fornitore all’altro, magari in Paesi diversi. Per fare un esempio, dalla fusione del silicio alla sistemazione dei circuiti possono trscorrere dai 3 ai 5 nesi e rimettere in funzione il meccanismo interrotto dalla pandemia e da altre situazioni non è facile. Per evitare che riaccada qualcosa del genere bisognerà una rilocalizzazione della produzione. meglio se ce li produciamo in casa”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Quarta power unit? Non immagino possa esserci”

    ISTANBUL – “Il Gp di Turchia 2020? Penso che abbiamo capito i problemi che abbiamo avuto quel fine settimana e abbiamo risolto alcuni di questi in gara, quindi ci arriviamo più preparati. La pista credo sia potenzialmente cambiata un po’, quindi potremmo trovarci di fronte a sfide leggermente diverse questo weekend”. Queste le parole di Lewis Hamilton in conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Turchia, sedicesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il pilota britannico si è detto ottimista in vista della gara di Istanbul, evidenziando le differenze con il weekend dell’anno passato.
    Sul quarto motore
    “Il successo dello scorso anno è stato ovviamente un momento incredibile dopo una gara difficile. È stato sicuramente un weekend impegnativo, davvero complicato per noi come squadra. Poi però non abbiamo commesso veri errori all’interno della gara”. Poi, sull’ipotesi di una quarta power unit: “Al momento, abbiamo ancora la seconda e la terza power unit. Quindi non immagino che ora possa esserci un cambio, ma la situazione potrebbe cambiare”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bagnaia: “Quartararo ha fatto un gran lavoro tutto l'anno”

    ROMA – Difficile pensare ad una rimonta per Francesco “Pecco” Bagnaia, distante 52 punti dal leader mondiale Fabio Quartararo a tre gare dal termine delle stagione. Tuttavia il pilota della Ducati vuole cercare un altro acuto a Misano dove il francese della Yamaha avrà il primo match-point, proprio sulla stessa pista teatro dello “scontro” tra Dominique Aegerter e Jordi Torres, con il contatto tra due che aveva permesso allo svizzero di trionfare nella MotoE prima della penalizzazione dei giudici valsa il titolo iridato per lo spagnolo. “Sono qui solamente con l’obiettivo di colmare un divario che allo stato attuale sembra impossibile da chiudere. Sono più rilassato di Fabio perché lui deve pensare al campionato. Io invece devo solo essere il più competitivo possibile, ma sicuramente non farò qualcosa come Aegerter, perché se hai la possibilità di sorpassare, passi e basta. E se non ce l’hai, è troppo rischioso provarci. Poi non ci sono 7-8 punti tra di noi, ma più di 50”, queste le sue dichiarazioni a Motorsport.
    “Quartararo il più costante”
    Reduce da tre pole position consecutive e due vittorie più un podio nelle ultime gare, Bagnaia vuole recitare il ruolo da protagonista fino in fondo. “Non mollerò di certo ma devo ammettere che Fabio ha fatto un grande lavoro tutto l’anno. E’ stato il migliore all’inizio rimanendo il più costante, quindi, avrà sicuramente la possibilità di vincere il Mondiale. Noi sappiamo dove abbiamo perso questi punti e in queste ultime gare stiamo facendo un ottimo lavoro, che ci sta servendo per migliorare. Siamo sempre più competitivi, ma riconosco il gran lavoro svolto da Fabio”, ha concluso il ducatista che, nonostante le probabilità a sfavore, non vuole abbandonare le speranze di diventare campione del mondo. LEGGI TUTTO