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    F1: Red Bull e AlphaTauri in livrea speciale per la Honda

    ROMA – Un omaggio alla Honda nel weekend in cui avrebbe dovuto svolgersi il Gran Premio del Giappone. Red Bull e AlphaTauri, in occasione del Gp di Turchia di Formula 1, si presenteranno con una speciale livrea vintage per celebrare il sodalizio con la casa motoristica nipponica, nonostante il weekend i Giappone sia stato annullato per la pandemia ancora in corso. La livrea si presenterà in prevalenza bianca, e si ispira alla Honda RA272, autrice del primo successo della casa in F1.
    Le parole di Horner
    Christian Horner, team principal della Red Bull, ha parlato della livrea speciale per la Turchia: “Non vedevamo l’ora di dare ai fan Honda la possibilità di celebrare la nostra alleanza di successo in F1 a Suzuka. Ma a causa della pandemia non sarà possibile, ma non intendevamo non dedicare a loro un omaggio in questo fine settimana. Lo faremo a Istanbul. Le livree scelte dalle nostre monoposto renderanno omaggio allo straordinario viaggio della Honda in F1. Speriamo di dedicare ai fan un’altra vittoria con quei leggendari colori”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis: “Dal 2015 questo sport si è avvelenato”

    ROMA – “Continuo a pensare che se Valentino non avesse chiamato Marquez dopo la gara di Phillip Island, probabilmente avrebbe vinto il campionato. La MotoGP ha iniziato ad essere come il calcio, con i tifosi partigiani che insultavano i piloti. Questo ha cambiato per sempre la MotoGp, lo sport che amiamo si è avvelenato”. Queste le parole di Lin Jarvis a “The Oxley Interview”. Il managing director della Yamaha ha ripercorso alcuni momenti dell’esperienza in MotoGp di Valentino Rossi, per molti anni legato alla casa di Iwata e più volte vincente. Uno dei ricordi, però, è legato a un’esperienza meno piacevole, quella dell’incidente tra il Dottore e Marc Marquez a Phillip Island.
    L’arrivo in Yamaha
    Jarvis ha anche raccontato del momento in cui è stato trovato l’accordo per il passaggio di Rossi alla Yamaha: “Quello è stato il momento in cui Valentino ha confermato che si sarebbe unito a noi. ‘Dici sul serio? Veramente? Aspetta, se possiamo sistemare questo e quello nel contratto, vieni in Yamaha?’ E lui ha detto ‘Sì, è quello che ho appena detto.’ È stato un momento memorabile”. Poi, sulla separazione per il suo passaggio in Ducati: “Nel 2010 ha detto ‘O io o Lorenzo, cosa per noi inaccettabile. Il nostro rapporto ha iniziato ad deteriorarsi e c’era molta amarezza”. Ma dopo un periodo lontano dal team giapponese, Jarvis lo ha riportato in squadra: “Sono andato nella sua casa di Tavullia e ho discusso con lui. È tornato con un atteggiamento diverso, più modesto e riconoscente LEGGI TUTTO

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    Volkswagen Taigo, annunciati i prezzi per l'Italia

    Prossimo al debutto, l’uscita sul mercato italiano è prevista per l’inizio del 2022, Volkswagen Taigo è quello che possiamo definire un Suv coupé. Un modello che nel segmento dei Suv urbani introduce una novità, con caratteristiche che di solito troviamo dal segmento C in poi. Per questi motivi è da molti considerato un’alternativa alla T-Cross, con la quale condivide altezza da terra e passo (e non la lunghezza, che si spinge fino ai 4,26 metri).
    Nonostante manchino ancora alcuni mesi all’arrivo nelle concessionarie e alle consegne, il modello si può già ordinare. Una gamma composta da tre motorizzazioni e due allestimenti, per un prezzo di listino a partire da 22.600 euro, al netto di incentivi ai quali accede Taigo 1.0 TSI 95 cavalli (1.500 euro di ecobonus). La formula d’acquisto in finanziamento Progetto Valore Volkswagen prevede una rata da 159 euro al mese.
    Guarda la galleryVolkswagen Taigo: il nuovo B-Suv in versione Life e R-Line
    Dotazioni e allestimenti
    Scegliere di guidare Volkswagen Taigo Life offre già un buon livello di contenuti di serie. Anzitutto gli Adas del cruise control adattivo, del mantenimento di corsia e il Travel Assist. Poi la multimedialità con schermo da 8 pollici Ready2Discover e la strumentazione digitale su schermo di uguali dimensioni. Esteriormente sono i cerchi in lega da 16″ e i fari a led a distinguere l’allestimento d’ingresso.
    Si può arricchire di numerosi optional, tra cui spicca il pacchetto Tech Pack. Aggiunge il navigatore Discovery Media, il climatizzatore automatico con comandi touch, il Park Pilot per il parcheggio assistito.
    Optare per Volkswagen Taigo R-Life è scegliere uno stile sportiveggiante, i contenuti R-Line all’esterno e all’interno si sommano a cerchi da 17″, sedili sportivi e dotati di supporto lombare, tetto panoramico apribile, sensori di parcheggio anteiorri e posteriori. Tutto di serie. Il Tech Pack Plus integra l’IQ. Drive Pack Plus, con Side Assist, parcheggio assistito. Arricchisce il Tech Pack, stesse dotazioni dell’allestimento Life con, in più, i fari Matrix led.
    Al capitolo infotainment sono ben 3 le soluzioni di display, dalla proposta “base” da 8 pollici alla specifica da 9,2 pollici fino al top di gamma 10,25 pollici.
    Ecco i prezzi
    Con l’eccezione del motore 1.0 TSI 95 cavalli, sia il livello di potenza 110 cavalli che l’1.5 TSI 150 cavalli prevedono il cambio DSG 7 marce di serie. Taigo Life è proposta esclusivamente con motore 1.0 TSI 95 e 110 cavalli, R-Line sul 110 cv e 150 cv. I prezzi, nel dettaglio, sono i seguenti:
    Volkswagen Taigo 1.0 TSI 95 Life da 22.600 euroVolkswagen Taigo 1.0 TSI 110 DSG Life da 25.250 euroVolkswagen Taigo 1.0 TSI 110 DSG R-Line da 27.350 euroVolkswagen Taigo 1.0 TSI 150 DSG R-Line da 28.850 euro
    Volkswagen, ecco la ricarica del futuro secondo Wolfsburg LEGGI TUTTO

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    Auto elettriche in autostrada, quali sono i modelli con più autonomia?

    L’autonomia delle auto elettriche è uno degli aspetti (forse al primo posto) che meno convince il cliente medio all’acquisto di una vettura a zero emissioni. Un ostacolo, dunque, che non permette a questo segmento di proliferare nelle vendite, nonostante gli addetti ai lavori sappiano bene che la mobilità elettrica rappresenti il futuro del settore. A non agevolare, il fatto che l’autonomia sia strettamente legata alla rete dei punti di ricarica distribuiti sul territorio, che è ancora piuttosto indietro in termini di densità ed efficienza. Viene allora da chiedersi, con una rete non del tutto sviluppata, ci sono dei modelli con una buona autonomia da permettere di viaggiare in tranquillità senza l’assillo di restare a piedi in autostrada o, peggio, in strade secondarie? Ci viene incontro il magazine francese AutoPlus stilando una classifica dei modelli a batteria in base alla loro autonomia in autostrada, tipologia di percorso sul quale si consuma di più: i motori dei veicoli elettrici, infatti, girano più velocemente a quelle andature e così facendo finiscono l’energia immagazzinata nella batteria molto più velocemente (al contrario di quello che accade in ambito urbano).Guarda la galleryAuto elettriche in autostrada, i modelli con più autonomia: la top 10
    ABB Terra 360, ora l’auto elettrica si ricarica in 15 minuti
    Tesla in vetta
    Vediamo la classifica di AutoPlus, ma una premessa – e questo elenco lo dimostra – è obbligatoria: l’autonomia non è, o almeno non è sempre, proporzionale al prezzo della vettura. Nelle prime tre posizioni abbiamo auto piuttosto costose: Tesla Model S Long Range, che con una solo carica della batteria può percorrere quasi 427 km; Porsche Taycan da 476 CV, con un’autonomia di 407 km; Audi e-Tron GT da 530 CV con 388 km. Fuori dal podio, però, troviamo auto decisamente più accessibili: al quarto posto Tesla Model 3 Long Range da 440 CV e da 379 km di autonomia; al quinto Skoda Enyaq iV da 204 CV e 379 km; in sesta posizione Ford Mustang Mach-E Extended Range da 294 CV e 374 km. Chiudono la top 10 Volkswagen ID.4 Pro Performance da 204 CV che può percorrere 368 km; Hyundai Kona elettrica da 204 CV e 355 km; Kia e-Soul da 204 CV e 340 km e Kia e-Niro sempre da 204 CV ma con 338 km di autonomia. Uscendo dalle prime 10 troviamo Tesla Model X 100 D da 422 CV (338 km), Audi e-Tron 55 Quattro da 408 CV (335 km), Jaguar I-Pace EV400 da 400 CV (302 km) e Mercedes EQC 400 4MATIC da 408 CV (296 km). Seguono BMW iX3 da 286 CV (284 km), Volkswagen ID.3 da 204 CV (278 km), Nissan Leaf e+ da 217 CV (276 km), la poco conosciuta, e diffusa, Airways U5 da 204 CV (268 km), Renault Zoe R135 da 135 CV (250 km) e infine, chiude la classifica delle 20 auto con più autonomia in autostrada, Opel Corsa-e da 136 CV con 223 km.
    Colonnine auto elettriche, dove si trovano a Roma: ecco la mappa LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Quartararo campione se: tutte le possibili combinazioni per il mondiale

    ROMA – Arriverà a Misano il primo match-point mondiale per Fabio Quartararo. Il pilota della Yamaha è pronto a diventare il primo pilota francese a trionfare nella MotoGp partendo da un vantaggio di ben 52 punti nei confronti del suo più diretto concorrente, Francesco Pecco Bagnaia. C’è un primo dato molto semplice per “El Diablo”, se vince è campione del mondo. In caso di arrivo tra il secondo e quarto posto, deve giungere al traguardo prima del rivale italiano. 
    Tutti le combinazioni necessarie per il titolo
    Non si fermano ai primi quattro posti le possibilità di titolo per il pilota Yamaha. Se Quartararo arriverà quinto Bagnaia dovrà stare giù dal podio, come nel caso di sesto o settimo posto, mentre se il francese arriverà ottavo, il ducatista potrà al massimo arrivare quinto. Stesso discorso dalla nona posizione in giù, per vincere il titolo a Misano, Pecco potrà arrivare massimo tre posizioni davanti al leader mondiale mentre se Quartararo non arriverà a punti, Bagnaia dovrà essere al massimo quindicesimo. Quartararo sa di non poter sbagliare ma ha già dichiarato di essere tranquillo, non ossessionato da chiudere subito alla prima opportunità un mondiale gestito da vero dominatore. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Quartararo campione a Misano: le possibili combinazioni per il titolo

    ROMA – La prossima tappa della MotGp, che si correrà a Misano, potrebbe essere già decisiva per Fabio Quartararo, arrivato al match point per il titolo mondiale. Il pilota della Yamaha potrebbe diventare il primo pilota francese a trionfare nella classe regina partendo da un vantaggio di ben 52 punti nei confronti del suo più diretto concorrente, Francesco Pecco Bagnaia. C’è un primo dato molto semplice per “El Diablo”; se vince è campione del mondo. In caso di arrivo tra il secondo e quarto posto, deve giungere al traguardo prima del rivale italiano. 
    Le altre combinazioni
    Non finiscono con il quarto posto le possibilità di chiudere la contesa nel prossimo Gran Premio, ma bisognerà cominciare a prendere in mano la calcolatrice. Se Quartararo arriverà quinto Bagnaia dovrà rimanere giù dal podio, come nel caso di un arrivo al sesto o settimo posto, mentre se il francese arriverà ottavo, il ducatista potrà al massimo arrivare quinto. Stesso discorso dalla nona posizione in giù; per vincere il titolo a Misano, il pilota Ducati potrà arrivare massimo tre posizioni davanti al leader mondiale mentre se Quartararo non arriverà a punti, Bagnaia dovrà essere al massimo quindicesimo. Un vantaggio da gestire per Quartararo che ha dichiarato di non essere ossessionato dalla prima possibilità, ma lavorerà in pista sfruttando il suo ottimo vantaggio per portare a casa questo sogno iridato. LEGGI TUTTO

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    Moto3, Alcoba: “Ad Austin mi sono spaventato a morte”

    ROMA – Jeremy Alcoba, ai microfoni del portale del quotidiano spagnolo “As”, ha ricordato gli attimi del pauroso incidente all’ultimo giro del Gran Premio delle Americhe, quindicesimo appuntamento stagionale della Moto3. Il classe 2001 spagnolo ha provato a spiegare la paura provata dopo il contatto con Deniz Oncu, autore di una manovra che sarebbe potuta costare la vita a più di un pilota: “Invece di passarmi tranquillamente con la scia, perché era più veloce, mi ha superato e mentre lo faceva è venuto verso di me con la moto inclinata. Non solo mi ha superato e mi ha stretto, mi ha anche quasi toccato con il ginocchio, per così dire. È impossibile immaginare quello che ha fatto”. 
    Lo spavento di Alcoba
    “La mia paura non era di cadere ad alta velocità, perché siamo ben protetti, ma avevo paura per tutte le persone che arrivavano dietro di me – ha aggiunto Alcoba -. Mentre rotolavo cercavo di guardare indietro per vederli arrivare, perché era un punto abbastanza critico. Me la sono fatta addosso. Con tutto quello che sta succedendo ultimamente, mi sono spaventato a morte”. LEGGI TUTTO

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    Moto3, Alcoba sull'incidente di Austin: “Me la sono fatta addosso”

    ROMA – “Invece di passarmi tranquillamente con la scia, perché era più veloce, mi ha superato e mentre lo faceva è venuto verso di me con la moto inclinata. Non solo mi ha superato e mi ha stretto, mi ha anche quasi toccato con il ginocchio, per così dire. È impossibile immaginare quello che ha fatto”. Jeremy Alcoba, intervistato dal sito spagnolo “As”, ha ripercorso gli attimi del pauroso incidente all’ultimo giro del Gran Premio delle Americhe, quindicesimo appuntamento stagionale della Moto3. Il classe 2001 spagnolo ha provato a spiegare la paura provata dopo il contatto con Deniz Oncu, autore di una manovra che sarebbe potuta costare la vita a più di un pilota.
    La paura di Alcoba
    “La mia paura non era di cadere ad alta velocità, perché siamo ben protetti, ma avevo paura per tutte le persone che arrivavano dietro di me – ha aggiunto Alcoba -. Mentre rotolavo cercavo di guardare indietro per vederli arrivare, perché era un punto abbastanza critico. Me la sono fatta addosso. Con tutto quello che sta succedendo ultimamente, mi sono spaventato a morte LEGGI TUTTO