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    Atp Vienna, i risultati degli italiani: Berrettini e Cobolli agli ottavi

    Matteo Berrettini è agli ottavi di finale dell’Atp 500 di Vienna. Il romano ha sconfitto l’australiano Alexei Popyrin con il punteggio di 7-6(5), 6-3 in un’ora e 32 minuti. Una buona prestazione da parte dell’azzurro che ha chiuso la partita con 9 ace e con l’80% di punti vinti con la prima. Il primo set è stato molto equilibrato: Berrettini ha annullato una palla break nell’ottavo game, ma ha sprecato sul 5-4 un set point in risposta. Al tiebreak, Popyrin ha commesso un cruciale doppio fallo sul 5-5, permettendo a Berrettini di chiudere con il parziale di 7-5 in 54 minuti. L’azzurro nel secondo set è stato più preciso dell’australiano e con il break conquistato nel settimo e nel nono gioco ha portato a casa il match. Berrettini sfiderà al prossimo turno Cameron Norrie (numero 35 al mondo), che all’esordio ha eliminato il numero 7 del seeding Rublev in tre set. Sarà la terza sfida tra i due, con il romano che è avanti 2-0 nei precedenti. 

    Cobolli agli ottavi: Machac ko in due set

    Agli ottavi c’è anche Flavio Cobolli. L’azzurro ha battuto al debutto il ceco Tomas Machac (numero 31 al mondo) con il punteggio di 7-6(6), 6-2. Nel primo set Cobolli ha sprecato tre palle break nel quarto game e due set point in risposta sul 5-4. Inevitabile il tiebreak, in cui il numero 22 del ranking ha chiuso 8-6 in un’ora e un minuto di gioco dopo aver vinto il 91% di punti con la prima di servizio. Nel secondo paraziale, invece, dominio totale dell’azzurro che ha strappato la battuta all’avversario nel primo e settimo game. Agli ottavi, sarà derby azzurro tra Cobolli e Sinner. LEGGI TUTTO

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    Sinner e Alcaraz, match di esibizione a Seul il 10 gennaio 2026

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz giocheranno un match di esibizione alla Incheon Inspire Arena di Seul il 10 gennaio 2026. A riportare la notizia è il quotidiano sudcoreano Chosun Daily, con i due tennisti che si sfideranno in preparazione agli Australian Open 2026, al via il 18 gennaio. Il numero due al mondo ha confermato la sua partecipazione con un post sui social: “Ci vediamo in Corea”, ha scritto Sinner. Post simile pubblicato anche da Alcaraz. Quello di gennaio non sarà il primo match di esibizione che si svolgerà a Seul: nel 2007, infatti, ad affrontarsi furono Federer e Sampras. LEGGI TUTTO

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    Sinner e Alcaraz giocheranno una esibizione a Seoul il prossimo 10 gennaio

    Sinner e Alcaraz a Wimbledon 2025

    Prima due indizi social “molto concordanti”, poi ecco la notizia, diffusa dalla stampa coreana. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz giocheranno un’esibizione il prossimo 10 gennaio 2026 a Seoul, denominata “Hyundai Card Super Match”. Quest’incontro, che diventerà di fatto un avvicinamento – se così lo possiamo chiamare… – al prossimo Australian Open, è stato sancito da una nuova partnership commerciale siglata da entrambi i tennisti con il noto brand automobilistico coreano. Infatti stamattina sia l’italiano che lo spagnolo hanno diffuso ognuno sui propri canali social una foto con una loro firma e un inequivocabile “ci vediamo in Corea”. Qui gatta ci cova… e infatti ecco che il quotidiano “The Chosun” ha riportato la notizia, l’annuncio di questa partita di esibizione tra i due.

    La partita andrà in scena presso la Incheon Inspire Arena, e un portavoce dell’azienda coreana ha affermato al giornale che “presto verrano diffuse tutte le informazioni relative ai biglietti, orari e tutto il resto di quest’avvenimento”.
    L’Australian Open 2026 scatterà con il main draw domenica 18 gennaio, quindi i due leader del tennis mondiale avranno una settimana per arrivare a Melbourne e studiare le condizioni del primo Slam in stagione, del quale Sinner è campione in carica nelle ultime due edizioni.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Jacopo Vasamì parte con il piede giusto alle ITF World Tennis Tour Junior Finals di Chengdu

    Jacopo Vasami classe 2007

    Inizia bene il suo cammino Jacopo Vasamì alle ITF World Tennis Tour Junior Finals, il prestigioso evento che riunisce gli otto migliori giocatori e le otto migliori giocatrici del mondo juniores, considerato l’equivalente giovanile delle Nitto ATP Finals e delle WTA Finals.A Chengdu, dove il torneo si disputa fino al 26 ottobre, il giovane azzurro ha iniziato nel migliore dei modi il suo percorso, imponendosi per 6-3 7-6(4) sul finlandese Oskar Paldanius dopo una battaglia di oltre un’ora e mezza. Vasamì ha mostrato grande solidità nei momenti chiave del match, riuscendo a salvare un set point nel secondo parziale e rimontando da 0-3 nel tie-break per poi chiudere con determinazione per 7 punti a 4 infilando un parziale di 7 punti a 1.
    Il 18enne italiano ha costruito il successo soprattutto grazie al suo servizio potente e preciso, colpo su cui ha lavorato molto negli ultimi mesi:“Il servizio è il mio colpo migliore, sono contento che oggi mi abbia aiutato. Ci ho lavorato molto per migliorarlo,” ha dichiarato Vasamì nell’intervista post-partita.
    I numeri confermano le sue parole: 9 ace a 3, 82% di punti vinti con la prima di servizio e un solido 50% con la seconda. Dati che testimoniano l’efficacia di un fondamentale ormai maturo per competere ad alto livello.Con questa vittoria, Vasamì parte col piede giusto nel suo girone e si candida tra i protagonisti di queste Finals giovanili.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Volandri: “La porta per Sinner è aperta ma non mi aspetto un cambiamento. Credo che la Davis non si debba per forza giocarla ogni anno. E soprattutto serve una collocazione migliore”

    Filippo Volandri, Capitano del team italiano in Davis Cup

    Filippo Volandri, pur con dispiacere, accetta la decisione di Jannik Sinner di non essere disponibile quest’anno a giocare la Final 8 di Bologna, in scena la settimana successiva alle ATP Finals. Il capitano azzurro ha raccontato alla Gazzetta dello Sport di aver parlato molto serenamente con il n.2 del mondo a Vienna, e ha spaziato su molti temi interessanti: la non convocazione di Darderi (ricordiamo che si possono cambiare entro il 17 novembre), le motivazioni di Berrettini e anche sui problemi che continuano ad attanagliare la competizione, su tutti la pessima collocazione a fine anno quando tutti i giocatori sono prosciugati dalla durezza della stagione. Anche per Volandri questo è il vero problema, aggiungendo che non debba per forza giocarla ogni anno. Questi i passaggi più significativi dell’intervista del capitano italiano.
    “Sono stati due anni pesantissimi per Sinner per le motivazioni che sappiamo e Jannik ha speso tanto anche a livello mentale, ancora più che in campo” commenta Volandri. “Sia lo scorso anno che questo ha finito la stagione spremendo tutto ciò che aveva. Alla Davis ha letteralmente raschiato l’ultima goccia di energia dal barile. E la sua grandezza è che non lo fa mai sembrare: appare sempre in controllo, ma vi assicuro che arriva alla fine della competizione svuotato. (…) Quella settimana serve per staccare, per ricaricarsi davvero e resettarsi per puntare al 2026 dove, comunque avremo ancora le Finals in casa. Quello con la Nazionale è un impegno importante per tutti, ma va gestito con equilibrio visto che arriva alla fine della stagione. Tecnicamente la possibilità di convocarlo c’è, ma quando un team di quel livello prende una decisione di questo genere sulla programmazione poi è difficile cambiare in corsa. Noi restiamo disponibili, la porta è aperta, ma non mi aspetto un cambiamento”.
    Il rapporto con Jannik è ottimo, nessuna frizione per questa scelta del 4 volte campione Slam e due in Davis: “A Vienna ci siamo visti e abbracciati. Abbiamo chiacchierato con il team, con la famiglia. Mi ha raccontato della cotoletta che hanno preparato. C’è grande serenità nei rapporti”.
    “La squadra rimane molto forte. È ovvio che ogni capitano vorrebbe avere la rosa al completo con il suo giocatore più forte a disposizione. Ma proprio perché sono il capitano della Davis e ho giocato, cerco di normalizzare la cosa” continua Filippo. “È una decisione che, come ha detto anche il presidente Binaghi, fa male, ma non è né la prima né l’ultima volta che succede. Capita a tutti i giocatori, anche ai grandissimi. Zverev non l’ha giocata per anni, Federer e Nadal lo stesso. Ci sono stagioni che ti portano ad arrivare in determinati momenti in condizioni fisiche e mentali diverse. Siamo pur sempre a fine stagione, e ogni anno è diverso. Per Jannik questa è stata una stagione particolare, e lo sappiamo tutti”,
    A questo punto il leader “morale” della squadra sarà Matteo Berrettini, campione lo scorso anno proprio insieme a Sinner, e complessivamente vincitore di tutte le sei partite disputate tra i gironi di Bologna e la finale di Malaga: “Matteo nell’indoor ha picchi altissimi. È un giocatore da superfici rapide, anche se gli è mancata un po’ di continuità. Spero che in queste settimane ritrovi ritmo. Non ho dubbi sulla sua qualità, né come giocatore né come uomo squadra, è molto importante e lo ha dimostrato”.
    Musetti spera nella qualificazione alle Finals e proprio in quei giorni, tra Torino e Bologna, potrebbe nasce il suo secondo figlio: “Lui ha dato la massima disponibilità e noi lo aiuteremo a gestire la situazione nel miglior modo possibile. Io sono padre, capisco perfettamente cosa prova. Fino al giorno prima dell’inizio dell’evento si possono ancora fare sostituzioni, quindi c’è margine per valutare”.
    Darderi nel ranking è quarto tennista italiano, dietro Sinner Musetti e Cobolli, ma non è stato convocato… Questa la motivazione di Volandri: “Luciano ha fatto una bellissima stagione, ma è nato e cresciuto sulla terra rossa. È migliorato anche sul cemento all’aperto, ma sull’indoor deve fare ancora un po’ di esperienza e ne è consapevole. È un grande lavoratore, sta crescendo e la sua chance arriverà“.
    Questa la considerazione del capitano sui problemi della finale di Davis Cup, con i giocatori che arrivano provati dall’intensa annata di tornei individuali: “Io credo che non si debba per forza giocarla ogni anno. E soprattutto serve una collocazione migliore: non può stare nell’ultima settimana della stagione, quando tutti sono scarichi. Se la consideriamo importante, dobbiamo darle il posto che merita. Il problema è che è un evento ITF in un calendario ATP che non lascia altri spazi”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz cambia look: addio al biondo platino, bentornato al nero corvino

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Carlos Alcaraz ha sorpreso tutti nella giornata di martedì 21 ottobre, apparendo in una fotografia pubblicata dal suo parrucchiere di fiducia, Víctor Barber, con un look completamente diverso. Dopo settimane con il celebre tinta platino che aveva fatto impazzire i fan e i social, il campione spagnolo ha deciso di dire addio ai capelli chiari per tornare a un tono più naturale.
    Secondo quanto riportato, Alcaraz avrebbe temporaneamente abbandonato il platino per esigenze pubblicitarie: il ventiduenne murciano avrebbe infatti preso parte a un set commerciale, motivo per cui è stato immortalato con i capelli neri in uno scatto misterioso.
    A rendere il tutto ancora più enigmatico è stato proprio il post del suo barbiere, che ha scritto sui social:“Il bianco è sparito?”

    Enigmatic Victor Barber post️:
    “White is gone?”
    And you can see Alcaraz with black hair, probably filming a commercial pic.twitter.com/J8p8c9y5qQ
    — Alcaraz Updates (@alcarazzupdates) October 21, 2025

    Una frase enigmatica che ha scatenato la curiosità dei tifosi, già divisi tra chi spera in un ritorno definitivo al suo colore naturale e chi invece vorrebbe rivederlo presto con il biondo che tanto aveva fatto discutere. LEGGI TUTTO

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    Aneke Rune accusa l’ATP: “Calendario folle, mio figlio vittima di un sistema che non tutela i giocatori”

    Holger Rune nella foto – Foto Getty Images

    Le lacrime di Holger Rune, scoppiate in campo dopo aver capito di essersi rotto il tendine d’Achille durante il torneo di Stoccolma, hanno scosso il mondo del tennis e riacceso il dibattito su un calendario sempre più insostenibile. Il giovane danese resterà fermo almeno otto mesi, e secondo molti – tra cui sua madre, Aneke Rune – si tratta dell’ennesima conseguenza di una stagione senza pause reali, che costringe i tennisti a giocare anche quando non sono in condizione.
    In un’intervista concessa al quotidiano danese B.T., Aneke non ha nascosto la propria rabbia:“Ci sono troppi tornei obbligatori. I giocatori sono penalizzati economicamente se decidono di saltarne qualcuno, anche se non sono fisicamente al 100%. Non hanno il tempo di recuperare adeguatamente durante la stagione.”Secondo la madre del n.7 del mondo, il calendario attuale è diventato asfissiante, senza spazi per il recupero o la preparazione:“Una settimana che avrebbe potuto essere di riposo e allenamenti leggeri si trasforma in un’altra settimana di partite, viaggi e impegni mediatici. Non c’è pausa, né fisica né mentale.”
    Aneke Rune ha poi sottolineato la necessità di inserire settimane dedicate agli allenamenti, non solo ai tornei:“Il corpo di un atleta, anche se sano e ben allenato, non può reggere un tale carico tutto l’anno. Serve tempo per lavorare fisicamente, ottimizzare il gioco e prevenire gli infortuni.”
    Tra le critiche più forti, anche quella al sistema delle sanzioni economiche previsto dall’ATP per chi si ritira dai tornei:“Le penalità per chi cancella la partecipazione sono irragionevoli. Bisognerebbe concentrarsi sulla qualità del gioco, non sulla quantità. I giocatori dovrebbero essere freschi e motivati, non spinti al limite da un sistema punitivo. Mio figlio è solo l’ultima vittima di un calendario che porta alla fatica e, di conseguenza, agli infortuni.”
    Infine, Aneke ha toccato un punto spesso ignorato: la mancanza di tutela economica per chi si ferma a lungo.“Holger resterà senza entrate per mesi. Per fortuna ha gestito bene la sua carriera e può permetterselo, ma molti tennisti non sono nella stessa situazione. Le riduzioni di bonus in caso di stop sono drastiche e ingiuste. L’ATP deve cambiare subito, perché la salute dei giocatori deve venire prima di tutto.”
    Le parole della madre del talento danese si inseriscono in un coro sempre più ampio di proteste da parte di atleti e addetti ai lavori: il calendario del tennis professionistico, oggi, sembra non lasciare spazio né al recupero né alla prevenzione. E il caso Rune ne è la dolorosa conferma.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO